in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Luci ed ombre dell'educare

on Martedì, 12 Novembre 2013. Posted in daria

Luci ed ombre dell'educare

Son seduta sul divano concentrata a leggere un libro... Da dentro uno scatolone esce una vocina: "Nonnaaaaa, ci sistemi il guscio della lumacaaaaa?" (leggi metti a posto la coperta che copre due scatoloni unendoli in modo piuttosto approssimativo). Mi alzo, sistemo, "Grazie, nonna lumaca, puoi tornare a leggere!".

No, no sono invecchiata improvvisamente... questa è una scentta di gioco di quelle che vivo quotidianamente con le birbe... e la uso per introdurre questo post che nasce per rispondere, con tempi che ultimamente sono decisamente rallentati autunnali, all'invito di Caterina LibereLettere di partecipare all'iniziativa "Stiamo in ascolto" e raccontare il mio modo di vedere l'argomento educazione.

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Qui sul blog tendo a non esprimere mai in modo diretto la mia idea sul tema, piuttosto lo faccio trasparire da alcuni post dedicati alle attività delle piccole in particolar modo la lettura e le attività all'aperto (per esempio l'orto). Non sono un'educatrice di professione, non ho fatto studi appositi sul tema, ma da quando sono mamma (e già durante la prima gravidanza) ho iniziato a interessarmi all'argomento e a leggere molto... di base il termine educare non mi piaceva molto, questa frase rispecchiava in linea di massima le mie (vaghe) idee:

Com'è possibile che, essendo i bambini così intelligenti, la maggior parte degli adulti siano stupidi? Questo è senz'altro dovuto all'educazione. A. Dumas

Ma dal dire al fare... le mie idee sono cresciute e hanno preso forma seguendo la crescita delle bimbe. Sicchè ora attribuisco un senso del tutto personale al termine... Nell'accezione delle "nonne" il bambino educato (meglio ancora ben educato e BRAVO) è quello che se ne sta al suo posto, che non disturba, che mangia tutto, che non parla interrompendo gli adulti, che dice sempre grazie e per favore, che rispetta tutte le regole (decise dagli adulti) e che non litiga mai... ecco questo per me non vuol dire essere educato, ma essere un burattino e avere smesso di pensare con la propria testa. Veramente se mi fossi trovata delle bambine che si comportano in questo modo mi sarei preoccupata non poco... ;-) Invece per me l'educazione è un processo che avviene in modo naturale nel bambino e che continua da adulto, è un percorso di apprendimento della vita che non si può svolgere senza avere sperimentato in prima persona e in questo sono dell'idea che l'adulto abbia un ruolo di spettatore e accompagnamento più che di insegnante. Ho visto come da sole le bimbe hanno appreso con i loro tempi a muoversi nello spazio e prendere dimestichezza con l'ambiente che le circonda. Non vedo perchè così non possa essere anche nelle relazioni con gli altri. Adoro vederle giocare liberamente, senza giochi preconfezionati e fingendo di essere le cose più strampalate... senza regole e senza vincitori o vinti, senza dover dimostrare di essere "più bravo" e senza la direzione di un adulto. Io me sto a guardare ( o meglio ad ascoltare ) intervenendo solo se richiesto da loro (che ogni tanto mi fanno entrare nel gioco) o se necessario per motivi si sicurezza. 

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Spesso mi sono ritrovata a pensare che più che un lavoro su loro, l'educazione sia un lavoro su di noi genitori, un capire come comportarci con i nostri figli, mettendoci nei loro panni e fornendo loro la nostra presenza e il nostro tempo accompagnandoli nel percorso a loro più congeniale. Mi è capitato spesso di vedere come bambini che non si sono mai visti prima, se lasciati relazionarsi senza interferenze, si autogestiscano perfettamente tra di loro, e come l'equilibrio spesso venga rotto dall'intervento di un adulto intervenuto a sproposito... quindi di mio cerco di intromettermi il meno possibile nelle attività e nel modo di comportarsi delle mie bimbe, lasciando loro il tempo di conoscere se stesse senza forzarle in comportamenti preconfezionati. Sicuramente in quanto genitori saremo il loro riferiemento nelle azioni quotidiane e farli partecipare alla nostra vita di tutti i giorni accettando di averli vicino e che ci aiutino nelle faccende che a noi sembrano noiose o di routine, servirà non solo a tenerli "buoni" per un po' ma anche a permettergli di sperimentare con le loro mani e in questo fare pratico unito al gioco libero penso che troveranno da sole il modo più corretto di stare con gli altri.

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Ora lascio a voi la parola... in particolare e se ne hanno voglia passo l'argomento a Francesca Equazioni, Elisabetta Neuropepe e Annalisa Passatotralemani e a quanti hanno voglia di esprimere la loro opinione sul tema, qui o con un post apposito sul loro blog.

Vi lascio anche i link agli altri pensieri sull'argomento nell'ambito dell'iniziativa "Stiamo in ascolto"

Il post di Selima, di Timo il Bruco

Il post di Caterina, Libere Lettere

Il post di Latte e Champagne 

Il post di Sara fatto con amore 

Il post di Lunamonda

Commenti (9)

  • edvige

    edvige

    12 Novembre 2013 at 12:41 |
    Io ho una mia opinione personale come mamma e nonna....noi cerchiamo di educare secondo quello che abbiamo imparato e cercando di modifcare quello che noi ritenemmo sbagliato. Ma non teniamo mai conto che stiamo educando in un contesto diverso dal nostro periodo. Certo l'educazione nel senso della buona creanza, rispetto ecc. non hanno tempo ne età il resto deve essere adattato. Buona giornata.

    Rispondi

    • Daria

      Daria

      12 Novembre 2013 at 13:42 |
      Secondo me l'educazione come buona creanza viene dalla gentilezza d'animo ed empatia che i bambini hanno già di loro... per quanto riguarda i modi, penso che il miglior modo per trasmetterli sia il nostro esempio diretto. Ciao!

      Rispondi

  • Moira

    Moira

    12 Novembre 2013 at 16:56 |
    Hai detto bene...sembrano dei burattini più che bambini quelli che se ne stanno buoni buoni, mangiano tutto, parlano e baciano a comando...Che fatica poi da grandi togliersi questa patina/maschera...Per non parlare dei bimbi che sono ribelli, che rompono i giochi e che non apprezzano quello che hanno...come serve l'esempio dei genitori...Concordo con te sul fatto che l'educare i propri figli è prima di tutto un lavoro su se stessi che devono fare i genitori...l'esempio, il buon esempio è la migliore educazione. Si percepisce nell'aria che le tue bimbe si sentono libere, libere di essere, di esprimersi, insomma serene...è bellissimo...Quando un bambino si sente rispettato, rispetta di conseguenza, non ha motivo per essere ribelle ! baci

    Rispondi

    • Daria

      Daria

      12 Novembre 2013 at 21:48 |
      Grazie del tuo bel commento Moira, sono sicura che la bimba che nascerà avrà degli ottimi genitori!

      Rispondi

      • Moira

        Moira

        13 Novembre 2013 at 10:22 |
        sicuramente faremo del nostro meglio :-)

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  • Selima - Timo il Bruco

    Selima - Timo il Bruco

    14 Novembre 2013 at 20:20 |
    Grazie di aver partecipato! Mi colpisce quando dici:
    "Sicuramente in quanto genitori saremo il loro riferimento nelle azioni quotidiane e farli partecipare alla nostra vita di tutti i giorni accettando di averli vicino e che ci aiutino nelle faccende che a noi sembrano noiose o di routine, servirà non solo a tenerli "buoni" per un po' ma anche a permettergli di sperimentare con le loro mani e in questo fare pratico unito al gioco libero penso che troveranno da sole il modo più corretto di stare con gli altri."
    Questa è secondo me la "banalità" dell'educazione, quello stare insieme naturale (come dice Caterina) ma nella consapevolezza dell'essere punto di riferimento e nell'accettarlo in pieno.

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    • Daria

      Daria

      14 Novembre 2013 at 22:32 |
      Grazie a te Selima e a Caterina del'opportunità che avete dato di affrontare certi temi di cui altrimenti non mi sarei messa a discutere così apertamente.

      Rispondi

  • Sara

    Sara

    16 Novembre 2013 at 07:49 |
    Mi è piaciuto molto questo tuo post, semplice e diretto: chiaro :)

    Condivido proprio tanto la tua frase "Spesso mi sono ritrovata a pensare che più che un lavoro su loro, l'educazione sia un lavoro su di noi genitori": diamo spesso per scontato di sapere cosa sia giusto e cosa sbagliato, che siamo noi genitori a dover dare un'educazione o una direzione e invece se davvero si osservano (e si ascoltano) i bambini ecco che tutto diventa limpido e trasparente, e ci si accorge che dobbiamo rieducare noi stessi.
    Grazie!

    Rispondi

    • Daria

      Daria

      16 Novembre 2013 at 10:26 |
      Ciao Sara, intanto benvenuta, sono passata a vedere il tuo blog che non conoscevo e ho trovato un sacco di spunti interessanti. In generale non mi piacciono i rapporti "verticali" in nessun campo, preferisco il confronto alla pari e anche con i bambini penso che sia giusto fare così, proprio nella consapevolezza che per loro saremo dei punti di riferimento. A presto!

      Rispondi

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