La cena di Halloween
Anche se in questo momento saremo in giro per l’Italia e non torneremo prima di sera, vi lascio un’idea per la cena o il pranzo di halloween o per quando ne avete voglia, una ricetta a base di zucca logicamente: gnocchi di zucca! Che ci riportano anche un po’ col pensiero alla nostra cara montagna e in particolare a quelli che preparano al rifugio Scarpa e da preparare tutti insieme visto che è un giorno di festa e i bimbi sono a casa!
Basta avere della zucca già cotta al forno (la potete cuocere anche il giorno prima, io ci metto sopra un foglio di alluminio in cottura affinché durante la cottura non si secchi).
Metto a bollire una pentola con acqua leggermente salata.
Preparo una padella con olio evo e foglie di salvia.
Con una forchetta schiaccio la zucca per ottenere una purea (lascio da parte solo la buccia che si può usare per altro), io non la frullo sia perchè Alice non sopporta il rumore del frullatore, sia perchè si ottiene lo stesso risultato mescolandola bene con la forchetta…
A questo punto chiamo a raccolta gli assistenti e aggiungo la farina, ne basta poca giusto per addensare un po’ il composto. Versiamo sulla spianatoia un bel po’ di farina e con le mani facciamo dei “serpenti” che poi tagliamo a pezzetti e lavoriamo appena per farne delle palline che eventualmente potete schiacciare col dito, oppure i bambini possono fare le forme che preferiscono, per esempio Alice ne ha fatti alcuni a serpente…
(NB: l’impasto deve rimanere appiccicoso, non esagerate con la farina altrimenti vi diventano
pesanti)
La ricetta completa la trovate qui, assieme a quella delle chioccioline di zucca che possono accompagnare il tutto.
Se poi volete strafare con la zucca e prepararci tutto il pranzo/cena vi rimando a queste altre ricette:
- pane e focaccia con la zucca
- miglio con la zucca
- zucca al forno
Vi saluto riportando le interessanti riflessioni che condivido in toto dal blog di depuriamo:
“Perchè non uso burro nel condimento e uova nell'impasto degli gnocchi? Perchè sono alimenti preziosi (e chi ha allattato lo sa quanta fatica fisica si fa a produrre latte). Quindi cerco di utilizzare questi prodotti in piatti che li valorizzino e non li facciano disperdere solo ai fini della consistenza o estetici. Credo che ci sia una sorta di scala di importanza dei cibi e che vada rispettata.
Piuttosto che perdere un uovo nelle polpette, preferisco fare delle uova sode o una frittata. Piuttosto che usare il latte nel purè, preferisco farmi degli yogurt aromatizzati. Cerco di dare valore al valore, e soprattutto di far capire alla mia famiglia che c'è tanta energia e sacrificio in questi alimenti, e noi non possiamo sprecarli.
Questo non significa che dobbiamo rinunciare al nostro modo di mangiare e alle ricette a cui siamo abituati, questo è solo un limite della nostra pigrizia. È la fantasia che ognuno di noi possiede che può portare originalità e allegria in ogni pasto, anche il più semplice. È la fantasia che ci rende migliori.”
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