La biblioteca di Alice ed Elena # 3
Novembre 2012
Questo mese un argomento serio fa da filo conduttore ai librini che abbiamo scelto in biblioteca io e le bimbe: l'amicizia. Alcuni di questi librini li avevamo già sfogliati in passato, ma Alice era ancora piccolina per seguirli bene, invece stavolta le sono piaciuti. Un paio di questi sono seguibili anche da Elena, che ne adora le immagini.
I primi due hanno anche come elemento comune il colore.
Il primo che vi propongo è "Uomo di colore" (Ruillier Jérôme Edizioni Arka – Le Perline 2000), si tratta di un testo che riprende un racconto della tradizione orale africana, in cui un bimbo nero si meraviglia di come il bianco chiami lui "uomo di colore" nonostante qust'ultimo "cambi colore" al cambiare delle emozioni o sensazioni provate... "io quando ho freddo sono nero ... tu quando hai freddo, sei blu... io quando ho paura sono nero ... tu quando hai paura sei verde ..." fino all'affermazione finale "e tu chiami me uomo di colore?" e il bimbo bianco rappresentato con la faccia di tutti i colori. (un'altra recensione e il testo integrale lo trovate qui)
Il secondo librino sempre in tema di amicizia e colore è "Piccolo blu e piccolo giallo" di Leo Lionni (Babalibri). Si tratta di un classico, una piccola chicca... qui i protagonisti sono due palline, pezzettini, macchiette che dir si voglia, una di colore blu e una di colore giallo. I due amici se la spassano a giocare assieme tutto il pomeriggio diventano un tutt'uno, un pezzettino di colore verde... le famiglie blu e gialle non riconoscono più i loro piccoli cambiati di colore e non capiscono...
"Piccolo blu e piccolo giallo (uniti, ovvero la macchia verde) erano molto tristi. Versarono grosse lacrime gialle e blu. ..."
Ma la storia finisce bene: tornati del loro colore mamma e papà blu abbracciano i piccoli e abbracciando giallo ecco che diventano verdi!
Entrambi i libri bellissimi da leggere anche (e forse soprattutto) per noi "grandi"... quante volte ci si irrigidisce sulle proprie posizioni, sulle piccole differenze, senza pensare che l'amicizia non può far altro che arricchirci? E un abbraccio fra amici è sempre un'ottima soluzione dei conflitti!
Gli altri due libri invece affrontano l'argomento in modo diverso, ovvero prendendo spunto dalla natura. Il primo di questi un libro di sole immmagini, senza testo: "Il ladro di polli" di Beatrice Rodriguez (ed. Terre di mezzo - parentesi: sono libri venduti attraverso il circuito dei "venditori di strada" - occhio se li vedete in giro per la città!). Alla fattoria la vita scorre felice, quando una volpe rapisce una gallina e scappa. Orso, gallo e coniglio si lanciano all'inseguimento... pagina dopo pagina vediamo cambiare l'atteggiamento della gallina che si ritrova a giocare a scacchi con la volpe, a dormirci abbracciata assieme... e tutti diventano amici davanti al camino e ad una tazza fumante di te!
L'ultimo libro: "L'albero" di S.Silvestein (Salani editore) racconta invece l'amicizia fra un albero e un bambino, amicizia in cui l'albero da tutto di se e il bambino man mano che cresce depreda sempre più l'albero. Libro bello e triste, lo consiglio decisamente agli adulti che sicuramente ne hanno più bisogno dei bambini, metafora del rapporto dell'uomo con la natura, ma anche spesso del nostro rapporto con gli altri. Me lo sono riletta da sola con calma... una breve intensa favola...
"C’era una volta un albero che amava un bambino. Il bambino veniva a visitarlo tutti i giorni.
Raccogliera le sue foglie con le quali intrecciava delle corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul suo tronco e dondolava attaccato ai suoi rami. Mangiava i suoi frutti e poi, insieme, giocavano a nascondino. Quando era stanco, il bambino si addormentava all’ombra dell’albero, mentre le fronte gli cantavano la ninna nanna. Il bambino amava l’albero con tutto il suo piccolo cuore. E l’alberto era felice.
Ma il tempo passò e il bambino crebbe. Ora che il bambino era grande, l’albero rimaneva spesso solo. Un giorno il bambino venne a vedere l’albero e l’albero gli disse: “Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami, mangia i miei frutti, gioca alla mia ombra e sii felice”.
“Sono troppo grande ormai per arrampicarmi sugli alberi e per giocare, disse il bambino. Io voglio comprarmi delle cose e divertirmi. Voglio dei soldi, puoi darmi dei soldi?”
“Mi dipiace” - rispose l’albero - ma io non ho dei soldi. Ho solo foglie e frutti: prendi i miei frutti, bambino mio
e va a venderteli in città. Così avrai dei soldi e sarai felice”. Allora il bambino si arrampicò sull’albero, raccolse tutti i frutti e li portò via. E l’albero fu felice.
Ma il bambino rimase molto tempo senza ritornare... e l’albero divenne triste. Poi, un giorno, il bambino tornò; l’albero tremò di gioia e disse: “Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami e sii felice”.
“Ho troppo da fare e non ho tempo da arrampicarmi sugli alberi”, rispose il bambino. “Voglio una casa che mi ripari” - continuò. “Voglio una moglie e voglio dei bambini, ho dunque bisogno di una casa. Puoi darmi una casa?”
“Io non ho una casa” - disse l’albero. “la mia casa è il bosco, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirti una casa. Allora sarai felice”.
Il bambino tagliò tutti i rami e li portò via per costruirsi una casa. E l’albero fu felice.Per molto tempo il bambino non venne.
Quando ritornò, l’albero era così felice che riusciva a malapena a parlare. “Avvicinati, bambino mio” - mormorò - “vieni a giocare”.
“Sono troppo vecchio e troppo triste per giocare,
- disse il bambino - “Voglio una barca per fuggire lontano da qui. Tu puoi darmi una barca?”
“Taglia il mio tronco e fatti una barca” disse l’albero “così potrai andartene ed essere felice”.Allora il bambino tagliò e si fece una barca per fuggire. E l’albero fu felice... Ma non del tutto.
Molto tempo dopo, il bambino tornò ancora.
“Mi dispiace,bambino mio, disse l’albero - “ma non mi resta più niente da donarti... - non ho più frutti”. “I miei denti sono troppo deboli per dei frutti” disse il bambino.
“Non ho più rami, continuò l’albero - non puoi più dondolarti...”.
“Sono troppo vecchio per dondolarmi ai rami - disse il bambino.
“Non ho più il tronco” disse l’albero “non puoi più arrampicarti”.
“Sono troppo stanco per arrampicarmi” disse il bambino.
“Sono desolato” sospirò l’albero - “vorrei ancora donarti qualcosa... ma non ho più niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi rincresce tanto......”. “Non ho più bisogno di molto ormai” disse il bambino “solo un posticino tranquillo per sedermi e riposarmi. Mi sento molto stanco”.“Ebbene, disse l’albero, raddrizandosi quanto poteva - “ebbene, un vecchio ceppo è quel che ci vuole per sedersi e riposarsi. Avvicinati, bambino mio, siediti. Siediti e riposati”. Così fece il bambino. E l’albero fu felice."
- Tags: amicizia, bambini, biblioteca, libri
Commenti (7)
FRANCESCA EQUAZIONI
'bambino di colore' lo abbiamo anche noi. letto in biblioteca nella versione che avete letto anche voi e acquistato per la nostra libreria ahimè in una versione un pò meno bella che potete trovare qui http://www.anobii.com/books/Bambino_di_colore/9788880721673/015a47aa7b25bc0745/
piccolo giallo piccolo blu è splendido e anche il ladro di polli. quello che non conoscevo è invece l'ultimo anche se la copertina non mi pare nuova.... ecco, ho qualcosa da cercare! :D
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Daria
Avevo visto il vostro articolo su "uomo di colore", cercherò anche gli altri che suggerisci, sono sicura che alle bimbe piaceranno! A presto!
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FRANCESCA EQUAZIONI
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FRANCESCA EQUAZIONI
poi voglio il loro parere!
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Daria
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cri
Baci e buona lettura :)
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Daria
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