5 anni (fa): Alice
Oggi la mia principessa Alice compie 5 anni e in attesa della sua festa, finalmente riesco a raccontare senza troppo rammarico la storia del suo parto, guardando indietro senza quella sensazione di incompiuto che mi ha accompagnato per molto tempo...
Sono le 5.00 del mattino circa quando mi alzo diretta verso il bagno e mi ritrovo in un lago d'acqua: si è rotto il sacco! Ieri cadeva la dpp ed era stata una bellissima e calda giornata di sole, passata a passeggiare per Monselice, fin su alla rocca, col mio pancione e i miei chili in più... ebbene il gran momento era arrivato, non vedevo l'ora di conoscere il mio bimbo (anche con lei non ci eravamo fatti svelare il sesso), ero tranquilla e sicura, mi ero preparata al parto, non volevo interferenze e me lo immaginavo spontaneo e naturale.
Con calma mi vesto e faccio colazione, controllo che nella borsa ci sia tutto, prendo la macchina fotografica e sulle 7.00 ci avviamo verso il reparto. Al contrario di ieri è una giornata grigia, fredda e ventosa...
In ospedale dopo visita e monitoraggio, appurato che sono a 3 cm, mi danno la stanza (doppia ma sono da sola per ora) e mi lasciano tranquilla a passeggiare: ottimo, mi perdo in chiacchere con le compagne del corso preparto che sono lì per i monitoraggi. Sento ogni tanto qualche contrazione, non regolare, ma sto bene. Guardo la grigia e ventosa giornata dalla finestra...
Peccato che le direttive del reparto non prevedano che io possa mangiare... (cosa che mi sembra assurda...) e mi tocca accontentarmi di un tremendo brodo per pranzo... subito dopo visita e monitoraggio... ok, si passa in sala parto visto che sono a 6 cm.
La mia gioia per vedere avvicinarsi il grande momento, viene però smorzata... intanto vogliono a tutti costi attaccarmi la flebo con ossitocina, che rifiuto categoricamente e in secondo luogo mi attaccano un monitoraggio continuo... alla faccia della libertà di movimento di cui si parlava al corso...
Almeno M. è con me, però così tutto è più difficile, le contrazioni sono più fastidiose... anche se nonostante tutto fra una l'altra riesco a rilassarmi e a pisocchiare...
Stava procedendo secondo me tutto per il meglio (a parte le fastidiose e a mio avviso inutili visite...) quando il monitoraggio rileva cali del battito cardiaco della piccola in concomitanza alle mie contrazioni: io sento il bisogno di muovermi, di alzarmi, al massimo ottengo di stare sul fianco... ma perchè? Sono a dilatazione quasi completa, non sarebbe più logico stare in piedi?
Ed ecco che sul più bello passa il ginecologo di turno (fine turno) e decreta che bisogna fare un cesareo per questa irregolarità del battito...
Da lì è stato tutto tanto veloce, quanto triste... ero preoccupata per il piccolo, delusa... avevo freddo e le contrazioni e spinte continuavano... mi veniva da piangere...
Poi la gioia di avere la mia frugoletta fra le braccia, per fortuna subito, il rientro in reparto e vedermela portare quasi subito... per ora avevo altre priorità...
Ma già il secondo giorno la gioia di avere fra le braccia Alice, veniva continuamente interrotta da un rooming-in applicato solo parzialmente per le cesarizzate, dalla impossibilità di chiamare il nido direttamente dal letto (visto che il campanello era stato messo vicino alla porta della stanza e non ci potevo arrivare essendo allettata), dal vedere le altre mamme che potevano muoversi per il reparto con i loro piccoli e allattarli serenamente, mentre io (come anche la mia compagna di stanza) ero quasi bloccata a letto per i primi due giorni. Poi sentire continuamente messa in dubbio la mia capacità di allattare una bimba nata piccolina...
Fortunatamente ho sempre avuto mio marito che mi è stato vicino e mi ha aiutato rimanendo tutto il tempo che poteva, accogliendo le mie lamentele e andando lui al nido. Inoltre già in gravidanza mi ero informata frequentando gli incontri fra mamme della LLL (Leache League) e leggendo i libri (avevo "L'arte dell'allattamento materno" sempre pronto sul comodino) e le telefonate con la consulente mentre ero in reparto mi hanno dato la forza di perseverare e di arrivare alle dimissioni con indicato "allattamento esclusivo al seno".
Ma se con l'allattamento per fortuna tutto è andato per il meglio, la delusione del parto è rimasta latente per molto tempo: ho iniziato a leggere testi sul cesareo e sulla nascita indisturbata, a chiedermi se veramente fosse stato così necessario il mio cesareo, a informarmi sul vbac... insomma avevo una specie di fissa, di tarlo nella testa, la cosa non mi andava giù e sapevo che quando sarei stata di nuovo in dolce attesa avrei dovuto "lottare" per non ripetere un altro cesareo. Se la ferita esterna era ben rimarginata, quella interiore rimaneva aperta, doveva essere sanata in altro modo.
E' servito l'hbac di Elena, per mettermi il cuore sereno, ma anche il confronto con altre mamme che avevano vissuto esperienze simili... per arrivare alla fine ad accettare l'esperienza e a vederla come una ulteriore oppurtunità che mi è stata data, che mi ha dato la forza di cambiare e diventare molto più forte e determinata.
E allora auguri alla mia Alice che mi ha permesso anche questo cambiamento!
- Tags: allattamento, bambini, cesareo, Leache League, nascita, parto
Commenti (22)
Felicia
Purtroppo non sono mamma, non potrei comprendenti completamente o forse si... sei riuscita a trasmetterti tutti i tuoi stati d'animo, ho rivissuto con te la nascita di Alice.
Sono felice che finalmente tutte le cicatrici si siano rimarginate :-) Domenica saremo a Ferrara tutti e tre: Io, Fausto e Frida, i fratelloni non ci sono, è impossibile muoversi con tutti e tre insieme :-)
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Daria
Non vedo l'ora di conoscervi tutti! Un abbraccio!
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Francesca
Io sono contenta di "non poter capire" perchè per quanto tutti e due in ospedale ma sono stati due parti bellissimi perchè ho fatto TUTTO IO!!! E sono contenta che tu abbia avuto la forza di rimarginare la ferita più profonda, ma conoscendoti un po ...... so che non sarebbe potuto essere altrimenti.
Che dire? Un bacio alla Alice e tra 25 giorni tocca a Nuriye! Non sarà il caso di farle conoscere ste due creature marzoline??!?!?!?
Un abbracio grande
Francesca
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Daria
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FRANCESCA EQUAZIONI
ma l'emozione tra l'altro per vissuti simili è sempre forte.
e ora, finita la parte malinconica e piagnucolona del commento....
auguri alla 'piccola' alice e alla sua grandissima e fortissima mamma!
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Daria
Eh, lo so che vieni anche tu da una storia simile e mi puoi capire per il discorso della rielaborazione e accettazione post-cesareo...
Grazie degli auguri che riporto subito anche alla diretta interessata... che tra l'altro a proposito di far incontrare i piccoli, pochi giorni fa mi ha chiesto anche quando veniamo a trovarvi... :-)
Un abbraccio!
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Zucchero D'Uva
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Daria
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mammacuore
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Daria
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Ale
E un abbraccione a te! ^_^
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Daria
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Francesco
Ciao
Francesco
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Graziana (La stanzetta inglese)
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Daria
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Anna & Ipa&Silo
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Daria
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Maria Pia
Il primo programmato perchè mio figlio non cresceva e il flusso sanguigno era irregolare per cui si è deciso di farlo nascere alla 34 settimana: un topolino di 1,900kg e di 42 cm, tenerello.
Il secondo figlio, dopo 3 anni, sembrava potesse nascere naturalmente ma a 10 giorni dal parto ho avuto un distacco totale della placenta e quindi cesareo d'urgenza.
Un pò di delusione nel secondo caso lo ammetto (e qualche problema visto che non ho potuto vedere mio figlio prima di 10gg visto che eravamo in due strutture diverse perchè aveva un ematoma cerebrale) ma sono una persona che riesce ad accettare gli eventi con serenità anche perchè ho due splendidi ragazzi adesso (18 e 15 anni).
Sono felice che tu sia riuscita a risolvere il tuo malessere e poi con due gioiellini come le tue bimbe non potrebbe essere diversamente
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Daria
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Monica
Fa tristezza pensare che un parto debba essere subìto e non vissuto serenamente in ogni momento a causa dell'insensibilità di alcune delle persone che in quei momenti dovrebbero essere lì ad aiutarti.
Sono contenta che il tuo secondo parto abbia ricucito le ferite.
Le mamme sono meravigliose: sanno ricucire meglio dei chirurghi ;)
Monica
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Ilaria
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Daria
Ti auguro di riuscire a trovare serenità: goditi il tuo piccolo e poi magari chissà il futuro cosa ti riserverà...
Un abbraccio!
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