"El panadero" e tarallini velocissimi
Ma voi che come me ospitate uno o più pugni di pasta madre sapevate di essere dei pericolosi rivoluzionari? Questo pugno di acqua e farina popolato di fermenti vitali che magari spacciate in lungo e in largo per l'Italia, che recupera tradizioni antiche, che fa riscoprire il gusto vero del pane, che non ci obbliga ad acquistare lievito di birra e che ci ci invoglia ad autoprodurci di tutto, senza dovere recarci dal fornaio, in pizzeria, in pasticceria, al supermercato, che ci fa ritrovare la casa piena di profumo naturale e ci fa affondare le mani in farine bianche, gialline, marroncine, grigette, rossicce e tutte profumatissime e gustose. Che ci fa riscoprire il valore del tempo, la pazienza dell'attesa e quello della condivisione
Tutto questo e molto di più lo trovate nel bellissimo spettacolo teatrale a cui ho avuto il piacere di assistere sabato scorso, organizzato nello scenario rurale dell'orto/giardino dell'amico Alberto all'ora del tramonto.
"El panadero" è la storia di Sante giovane figlio di panettieri che riceve dalla nonna un pezzo di pasta madre e con essa vuole "fare pane per tutti" per risolvere il problema della fame. I suoi ideali rivoluzionari si scontrano però con quelli del padre che in nome della tecnologia, del risparmio del tempo e della velocità di realizzazione gli propone di usare additivi (come il bromato di potassio). In fuga da tutto e inseguendo i suoi ideali parte per l'Argentina dove purtroppo troverà la stessa situazione. Ma proprio da lì e grazie alla sua pasta madre riuscirà a fondare il primo sindacato dei panaderos da cui partirà la rivolta. La storia vera si intreccia con la rappresentazione teatrale in questa rappresentazione appassionata di Dario Tamiazzo, attore unico nella rappresentazione dei vari personaggi.
A seguire un interessantissimo dibattito sui temi dell'autoproduzione, del mercato, della pasta madre, del tempo... e per finire non poteva mancare il momento conviviale con annesso spaccio di pasta madre.
Se ne avete occasione vi consiglio fortemente di non perdervi questo spettacolo, intanto vi lascio con una ricettina facile facile per realizzare in casa dei buonissimi e sfiziosissimi tarallini, che le mie birbe hanno la capacità di far sparire in un batter d'occhio! ;-) La ricetta originale la trovate nel bellissimo libro di Riccardo (che ho già recensito qui) e che io ho modificato parzialmente. Li ho anche provati cambiando la farina utilizzata, con identico risultato positivo. Nella realizzazione potrete coinvolgere anche i bambini che certamente si divertiranno come è successo alle mie: forse non saranno bellissimi, ma avrete fatto la felicità dei piccoli "panaderos".
Ingredienti:
- 50 gr di pasta madre
- 100 gr di farina di farro bianca + 100 gr di farina integrale di farro (oppure 200 gr di farina tipo2)
- 100 ml di acqua
- 40 gr di olio evo
- 1 cucchiaino di origano in polvere (o altra rosmarino o altro di vostro gradimento)
- 1 cucchiaino di sale fino integrale
- 1 litro d'acqua per la bollitura
Preparazione:
Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere le farine e impastare, aggiungere gli altri ingredienti e per ultimo l'olio. Far lievitare l'impasto per 4-5 ore, fino al raddoppio. Rovesciare l'impasto su un piano infarinato e formare i tarallini creando dei serpentelli che arrotolerete e chiuderete attorno al dito. Disponeteli su carta farno. Mettete a bollire il litro di acqua in una pentola non molto alta, quando bolle versate delicatamente i tarallini per circa un minuto, togliendoli e riponedoli sulla carta forno quando vengono a galla. Preriscaldare il forno a 200° e infornare per 30-40 minuti.
- Tags: amicizia, autoproduzione, consumo critico, cucina, pane, pasta madre, spaccio, tarallini, teatro
Commenti (7)
fiore
complimenti...hai indovinato la città...TRIESTE ! :-)
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Daria
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Saray
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Daria
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Alice
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Moira
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Daria
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