in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: pane

Pasta-nonna (resoconto del Pasta Madre Day)

on Lunedì, 12 Dicembre 2011. Posted in un po' di me

E rieccoci qui: anche il Pasta Madre Day è andato e ci pensiamo ormai con una certa nostalgia, rimangono idee per l’anno prossimo, nuove amicizie e tanta voglia di panificare!
Vi lascio qualche foto di questo bel pomeriggio di spaccio collettivo della mia pasta madre, ormai pasta-nonna, anzi bis-nonna che ha nipoti in tutto il veneto e sparsi anche nel resto del nord-Italia e di quella di mia sorella: paste madri sorelle, una di grano tipo 2 e l’altra di farro.
Ed eccola la protagonista, che è stata suddivisa in svariati vasetti ( di cui abbiamo perso il conto…) di altrettante persone che sono passate a prendere il loro pugno, non solo dai dintorni, ma da Padova, da Mestre, da Bassano, da Cittadella, da Este… mai avrei immaginato che un po’ di farina e acqua fermentata riuscisse a mettere in movimento tutta gente!

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Permettendo anche di conoscere delle amiche virtuali (che spero di aver modo di incontrare ancora!): Elisa e Valentina.

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Ed eccoci all’opera!

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Anche in questa occasione bambini protagonisti e desiderosi di aiutare! Soprattutto quando ci ritroviamo a dover rinfrescare gli ultimi residui di pasta madre grattando il fondo delle due ciotole per poter spacciare ancora.

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Approfitto anche per ringraziare Rinulla e Alessia che ci hanno ospitate e vi lascio con le riflessioni della mia amica Glores sulla pasta madre e la foto dei pani figli di pasta madre day fatti oggi!
Impasto di kamut super lievitato…

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da vita a 3 pani al kamut: liscio, ai semi misti e con frutta secca e mandorle…

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Aggiornamento: di seguito i link ad altri articoli sul pasta madre day
L’articolo della Comunità del Cibo Pasta Madre sull’evento in tutta Italia
L’articolo di Mestieredimamma sul nostro spaccio a Piove di Sacco
L’articolo di Pane&Girasoli sul nostro spaccio a Piove di Sacco
L’articolo di Eco&Eco sul loro spaccio in provincia di Ancona

4 risposte a Pasta-nonna (resoconto del Pasta Madre Day)
•mestieredimamma scrive:
12 dicembre 2011 alle 11:22
Daria è stato proprio bello venire a prendere la pasta madre e conoscerti, grazie!
Rispondi
•Gloria scrive:
12 dicembre 2011 alle 13:06
Bellissimo! E bella la sensazione (mentre spacciavamo la mia pasta madre nelle Marche, con mooolta meno affluenza però) di star facendo una cosa collettiva. Mentre impastavo e raccontavo di impasti e paste e lievitazioni e farine, pensavo che nello stesso tempo tanti altri (e voi in particolare) lo stavano facendo, e questo ci ha aggiunto quel qualcosa in più!
Rispondi
•daria scrive:
12 dicembre 2011 alle 14:38
Vero, vero! anche noi vi abbiamo pensato mentre spacciavamo! Una bellissima esperienza!
Rispondi
•Valentina scrive:
12 dicembre 2011 alle 22:47
E’ stata una giornata che mi ha davvero arricchito, in tutti i sensi!!!! Sono felice e carica di energie da trasferire con la mia PastaMamma al pane che metto in tavola per la mia famiglia!Grazie Daria e grazie Pasta Madre Day!
Rispondi

Albero di Natale parte2: alberi di pane

on Sabato, 10 Dicembre 2011. Posted in cucina

Ed eccoci finalmente al pasta madre Day (mi raccomando vi aspetto oggi pomeriggio!) e visto il periodo prenatalizio vi regalo un albero di Natale di pane, anzi due!
Io li ho fatti piccolini perchè erano delle prove, voi potete farli più grandi in base alle vostre esigenze, sono bellini anche da portare a qualche pranzo o cena natalizia.

Ingredienti per 2 alberi:

  • 300 gr farina grano duro integrale
  • 300 ml acqua
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale
  • 1 cucchiaino di malto di riso
  • 300 gr di farina di kamut bianca
  • 1 cucchiai odi cacao amaro in polvere
  • 1 cucchaiano di cannella in polvere
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere
  • fiocchi di avena, semi di girasole e di zucca a piacere

Ho rinfrescato la pastamadre la sera prima di andare a letto e contemporaneamente ho preparato un impasto idrolitico con farina di grano duro integrale (300 gr ) e 300 ml di acqua. Li ho messi a dormire assieme nel forno spento e la mattina li ho uniti, ho aggiunto un cucchiaino di sale fino integrale, un cucchiaino di malto di riso e 300 gr circa di farina di kamut (io avevo questa ma se avete dell’altro grano duro va benissimo). Ho lavorato tutto fino ad avere una bella palla che ho messo a lievitare per 5 ore coperta da un canovaccio.
Nel pomeriggio ho ripreso l’impasto e l’ho suddiviso in due parti.

La prima l’ho modellata a triangolo isoscele e con la forbice ho tagliato i lati lunghi diagonalmente per realizzare i rami dell'abete. Alice ha fatto una pallina che messa alla base è diventata il tronco dell’abete. Una bella spolverata di farina e via a lievitare.
La seconda parte dell’impasto l’abbiamo suddivisa in 3 parti: ad una abbiamo aggiunto un cucchiaio di cacao amaro (indovinate chi ha impastato questa?), ad un altra un cucchiaino di cannella e uno di zenzero in polvere e il terzo è rimasto così com’era. Ogni pezzo l’abbiamo suddiviso in piccole palline di 4-5 cm di diametro, alcune le abbiamo passate nell’avena in fiocchi o nei semi misti. Abbiamo disposto le palline sulla carta forno leggermente distanziate una dall’altra in modo da creare l’albero di Natale e in modo che si unissero lievitando.
Dopo un’oretta di lievitazione ho acceso il forno a 210° con una ciotolina piena d’acqua. Infornato per 10 minuti a 210° e successivi 30 a 180°. Ecco qua i nostri 2 alberi! Con quello a palline ci abbiamo fatto un ottimo aperitivo! Penso che li rifarò per Natale, magari quello a palline anche in versione dolce per i bambini… 

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2011 1206036Aggiornamento di dicembre 2012

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette "Il menù delle feste, 100% vegetale" de La cucina della capra, perchè sia festa per tutti non solo per gli umani!

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Una risposta a Albero di Natale parte2: alberi di pane

•Stella scrive:
10 dicembre 2011 alle 18:00 che meravigliaaaaaa questi alberi di pane!!

Focaccia “La morbidissima”

on Giovedì, 08 Dicembre 2011. Posted in cucina

Questa focaccia la pubblico perché è venuta veramente speciale: una morbidezza incredibile, soffice soffice… e visto che il Pasta Madre Day si avvicina me la gioco per invogliarvi! Ho rifatto il pane alla segale idrolitico alla stessa maniera della volta scorsa che era venuto eccezionale, soltanto che anzichè rinfrescare la pasta madre la mattina, l’ho rinfrescata come sempre la sera prima di andare a letto e l’ho messa a nanna assieme all’impasto idrolitico di segale nel forno spento con canovaccio-copertina. La mattina ho mescolato la pasta madre all’impasto idrolitico (che nel frattempo era diventato un po’ colloso e con qualche bollicina), ho aggiunto un cucchiaino di sale fino integrale e farina tipo 2 fino ad avere la solita palla che ho messo a lievitare per 5 ore. Quando sono andata a riprenderlo per farci il pane mi è venuto in mente che potevo risolvermi la cena con una focaccia e quindi con metà dell’impasto ci ho fatto una pagnotta come la volta scorsa e l’altra metà (forse un po’ meno) l’ho stesa grossolanamente su una teglia con carta forno e l’ho rimessa a lievitare per un paio d’ore. Mentre il forno si scaldava a 210° ho spenellato la superficie di olio evo mescolato ad acqua, ho sparso qualche granello di sale grosso, dell’origano e della maggiorana secchi e del rosmarino fresco tritato sulla superficie. Ho infornato assieme al pane per 10 minuti a 210° e per altri 20 a 180° (il pane ci è rimasto altri 10 minuti). Ed ecco qui la nostra
focaccia mangiata a cena assieme radicchio di Treviso alla piastra e lenticchie in umido.

Ditemi se non fa venire l'acquolina solo a guardarla?

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Pane alla segale idrolitico

on Giovedì, 24 Novembre 2011. Posted in cucina

Visto che si avvicina il pasta madre day intanto vi lascio qualche ricetta per pane e affini!
Sulla scia di una ricetta vista sul blog della Comunità della Pasta Madre che lo proponeva mi sono cimentata in questo modo un po’ particolare di fare il pane con la pasta madre, ovvero con l’idrolisi. Al link di cui sopra trovate ben spiegato di che si tratta, io l’ho provato in un pane di segale, visto che la segale per sua caratteristica assorbe molta acqua e quindi già di suo andrebbe fatta riposare un po’ prima di aggiungere le altre farine e procedere all’impasto.
Stavolta ho rinfrescato la pasta madre la mattina (tipo alle 8.00) e l’ho messa a riposare coperta da un canovaccio pulito nel forno spento spento, ma stavolta in compagnia! Di chi? dell’impasto idrolitico! Ovvero tutta la farina di segale (logicamente bio macinata a pietra delle barbarighe) che avrei usato per il pane (300 gr) mescolati con 300 ml di acqua a temperatura ambiente.
Intorno all’una ho ripreso la pasta madre rinfrescata, ho messo da parte il pugno per successive panificazioni e ho aggiunto l’impasto idrolitico. Ho mescolato bene e abbastanza a lungo in modo da sciogliere la pasta madre col resto dell’impasto. Ho aggiunto un cucchiaino di sale fio integrale, un cucchiaino di malto d’orzo e 3 cucchiai di olio evo e mescolato ancora, infine farina di grano tenero semintegrale fino ad avere una bella palla liscia (rimarrà un po’ appiccicosa per via della farina di segale). Ho riposto la palla con un taglio a croce a lievitare per 3-4 ore e poi ho dato forma alla pagnotta facendo dei tagli diagonali in superficie, che ho rimesso a lievitare per un’altra ora. Ho preriscaldato il forno a 220° con una ciotolina d’acqua. Infine infornato per 10 minuti a 210° e successivi 40 minuti a 180°. Ho estratto il pane dal forno e bussato per verificare la cottura (se suona vuoto è cotto, altrimenti rimettete in forno altri 10 minuti). Questo il fantastico risultato: un pane morbidissimo con una crosta bella croccante finito in un baleno!

pane alla segale idrolitico

 

2 risposte a Pane alla segale idrolitico

•Riccardo Astolfi
scrive: 24 novembre 2011 alle 12:58
che dire…complimenti!
•daria scrive: 24 novembre 2011 alle 13:59
Grazie Riccardo! Ho seguito i tuoi consigli... :-) la variante è la farina!

Buono come… parte2: il pane alle Barbarighe

on Mercoledì, 23 Novembre 2011. Posted in cucina

E finalmente sabato scorso il secondo incontro dei laboratori organizzati dall’associazione Al ritmo del tam tam “Buono come…”, questa volta panificatori ospiti (e non poteva esserci luogo migliore) dell’azienda agricola Le Barbarighe di San Martino di Venezze (RO) fornitori e produttori di farine macinate a pietra e cereali in chicco (tutti da coltivazioni biologiche) del nostro gas. Noi mettiamo la pasta madre, loro la farina!
E dunque in una tipica fredda mattina rodigina di novembre, accompagnati dalla nebbia, ci siamo scaldati impastando!

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E dopo un po’ delle “solite” ciaccole su farina, rinfreschi e pasta madre cominciamo a produrre quattro tipi di impasto uno via l’altro, come sempre con la’aiuto di alcuni piccoli panificatori in erba!

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Eccoli qua:

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Impasto del pane alla segale

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Impasto focaccia al rosmarino

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Impasto panini dolci al cioccolato, nocciole e mandorle

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Preparazione ciambelline dolci all'arancia


E mentre le creature lievitavano pausa pranzo: crema di zucca, polenta con funghi, fagioli e formaggio, dolce al cacao e patata dolce…

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Crema di zucca con mandorle


Reimpasto e nuova lievitazione, attendiamo anche che il forno sia caldo: tempo per visitare la macina, il punto vendita e le ultime creazioni sia mangerecce che saponificatorie di Silvia, nochè per caricare i prodotti ordinati dai soci del gas in auto…
Ed eccoci finalmente pronti ad infornare nel bel forno-stufa a legna in argilla: purtroppo il tempo è tiranno e riusciamo a cuocere solo la focaccia al rosmarino che viene prontamente consumata comunitariamente come merenda! Poco male ognuno si porta a casa qualcosa da cucinare!
Ed ecco qui le creature pronte (o quasi)!

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Panini alla segale in lievitazione - purtroppo questi non li ho visti cotti...

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Trancio di focaccia cotta nel forno in argilla

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Panini alla cioccolata

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Ciambelline all'arancia


Per le ricette vi rimando al sito dell’associazione dove trovate anche altre foto della giornata.
Vi lascio con la gioia di Alice col suo pane alla cioccolata!

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Le ricette:
- pane alla segale
- focaccia al rosmarino
- pane dolce al cioccolato, nocciole e mandorle
- ciambelline “Roberta” all’arancia

Una risposta a Buono come… parte2: il pane alle Barbarighe
•Valentina scrive:
23 novembre 2011 alle 20:30
Oddio il pane alla cioccolata… mamma che bontà! Mi sto organizzando per venire a conoscere te e la pasta madre all’incontro di dicembre!!!! Un grande saluto Daria!
Rispondi


Pan-mela

on Lunedì, 14 Novembre 2011. Posted in cucina

2011 1103007-ritCon l’arrivo della cassetta piena di mele del Parco delle Dolomiti Bellunesi ordinate col gas si moltiplicano le ricette che ne prevedono l’utilizzo, e dopo i primi giorni in cui vengono consumate esclusivamente tal quali o al massimo cotte, cominciano le torte di mele, le marmellate di mele, il risotto di mele, mele grattugiate e stavolta ho sperimentato il pan-mela, con l’idea di ottenere un pane dolce e morbido per la colazione. 

Per questa volta ho avuto la collaborazione dell’apprendista assistente in erba che ha seguito le fasi dall’alto (neanche tanto…) della mia schiena!
Come sempre ho preso la pasta madre rinfrescata da 6-8 ore, circa 200 gr, ho aggiunto solo 150 ml di acqua anziché i soliti 300 ml, a seguire come sempre 1 cucchiaino raso di sale integrale e 2 cucchiaini di malto di riso e mescolato. Ho grattugiato 2 mele Primera rosse (sono simili alle Gala) e ho versato nell’impasto sia la polpa che il succo e amalgamato il tutto.
A questo punto ho aggiunto circa 400 gr di farina tipo 2, fino ad ottenere un impasto ancora molto morbido e appiccicoso, piuttosto idratato che ho rimesso a lievitare in frigo visto che non ero sicura di poter seguire la lievitazione dovendo muovermi. In effetti il pane è rimasto solo soletto a lievitare lentamente in frigo fino alla mattina dopo, quando aprendo il frigo per prendere il succo per la colazione me ne sono ricordata!
Quindi dopo 12 ore (penso) di frigo ho ripreso l’impasto, l’ho sgonfiato, volevo aggiungerci uvetta, ma mi sono accorta che l’avevo finita e allora ho versato tutto questo impasto informe in una teglia da plumcake e l’ho lasciato a lievitare per un’oretta, passata la quale ho acceso il forno a 220°. Nel
frattempo ho spennellato la superficie di malto e acqua (li avevo mescolati in una tazzina) e a forno caldo ho infornato per 10 minuti a 220° e a seguire 40 minuti a 180°. Ne è risultato un pane ben lievitato, morbido e umidino, dolce ma non troppo, ideale per colazione da solo o con un po’ di marmellata.

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Una risposta a Pan-mela
•patespery scrive:
14 novembre 2011 alle 20:34
Questo pane ci attizza particolarmente,ma la foto con il tuo assistente è troppo simpatica!!però anche la tua bimba non è da meno nel darsi da fare ai fornelli!ciao e buona serata!
Rispondi



La pasta che? Vi invito al Pasta Madre Day

on Lunedì, 07 Novembre 2011. Posted in cucina

volantino-pmd1-215x300Ma perché la usi la pasta madre? La pasta … che? Ah… come mia nonna! Ma chi te lo fa fare? Ma dove la compri? Ma come si usa? Ma devi essere sempre a casa! E quando vai in vacanza?
Queste alcune delle più frequenti domande che mi sento rivolgere da chi scopre come mi faccio il pane!
E proprio io che ero quella che il pane non lo mangiava mai, che mi lasciava pesante e neanche la scarpetta ci facevo, lungo il percorso di acquisto e consumo critico degli ultimi 10 anni mi sono imbattuta quasi per caso in un articoletto che parlava della pasta madre, che non è costituita altro che da acqua e farina lasciate fermentare, e ho provato a farmela ormai 4 anno e mezzo fa… Dopo i primi risultati deludenti, insistendo ero arrivata a produrre qualcosa di decente, quando è nata Alice e la mia assenza ha determinato l’abbandono momentaneo della pasta madre dimenticata in frigo per troppo tempo. Per fortuna è arrivata in soccorso mia sorella che mi ha spacciato la sua pasta madre che tuttora vive da noi e che nel frattempo è diventata nonna lasciando figlie in giro per l’Italia!
Ma perchè mai “complicarsi” tanto la vita? Il pane non è di per se sano e salutare, fatto di ingredienti genuini se lo compriamo dal panettiere? Si e no, o meglio non sempre e sempre di meno… Se vi soffermate (e riuscite) a leggere gli ingredienti del pane in panificio vi accorgerete che la lista è ben più lunga di acqua, farina, lievito, sale… ci si perde fra emulsionanti, additivi, etc… e allora per essere sicura di quello che mangio preferisco autoprodurmelo se possibile. (a tal proposito vi rimando alla lettura di questo bel articolo di Riccardo sul blog della Comunità della Pasta Madre)
E in effetti fare il pane a lievitazione naturale al giorno d’oggi è un gesto rivoluzionario, produco il lievito e anche il pane, non devo uscire a comprarlo… e le farine? Il mio sogno è autoprodurle con un piccolo mulinetto, per ora mi accontento di acquistare quelle biologiche, integrali e macinate a pietra col g.a.s….
E’ anche un ritorno a ritmi naturali, lenti… per lievitare il pane a lievitazione naturale ha bisogno di tempi lunghi, non bastano una bustina e un’oretta…
Poi si scopre che questo pane è anche più salutare, più digeribile, si riscoprono i gusti delle diverse
farine di cui si conosce la storia, si sa chi e come le ha prodotte!E arriviamo alla domanda principale: dove compro la pasta madre? la pasta madre NON si compra o te la prepari o te la regalano! Ecco perché è scomoda! non fa guadagnare soldi a nessuno! In compenso regala soddisfazione, salute e non da ultimo amicizie, che nascono proprio regalando un pezzetto di pasta madre
!Ho invogliato qualcun altro a provarci? Siete ancora senza il vostro pugno di pasta madre? Allora partecipate alla giornata di spaccio nazionale organizzato dallaComunità del cibo Pasta Madre per il 10 dicembre in molte città italiane (io, anzi noi, perchè di mezzo c'è anche mia sorella :-) stiamo organizzando il nostro spaccio, a breve maggiori informazioni… nel frattempo pensateci e fatevi convincere dalla vostra amica farina a fare il pane come è successo
alla Pimpa!

http://www.youtube.com/watch?v=XNPY6OnzOzY

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Pubblicato in cucina | Contrassegnato autoproduzione, pane,
pasta madre13 risposte a
La pasta… che? Vi invito al Pasta Madre Day•mestieredimamma
scrive: 17 novembre 2011 alle 11:02
Daria!!! Questo post è una delizia! Io l’anno scorso ne ho ricevuta un po’ da Gloria (amica blogger, spacciatrice) e abbiamo poi fatto anche il panettone, partecipando ad un contest in
coppia (bellissimo)ma quest’estate in un momento di grande fatica per tutta la famiglia ci siamo fermati (se sapevo che si poteva congelare l’avrei fatto!!). Insomma, per farla breve, adesso mi faccio il pane, ma con la pasta madre ‘secca’ o il lievito di birra, quelli si comprano, meglio di niente. Ma mi piacerebbe ricominciare… Non è che me ne spacceresti un po’? L’idea di iniziare da
zero mi spaventa un po’, il pasta madre day casca a fagiolo!Rispondi
•daria
scrive: 17 novembre 2011 alle 11:10
Ma certo! te la spaccio più che volentieri! se abbiamo occasione al pasta madre day, altrimenti ci si organizza… mi ricordo il tuo meraviglioso panettone! Io l’anno scorso ne avevo fatti di piccoli con Alice, quest’anno vediamo se riesco ad
organizzarmi per quello grande!Rispondi
•mestieredimamma
scrive: 17 novembre 2011 alle 11:23
grazieee!! allora aspetto news sulla giornata di spaccio! dai che è la volta che
ci conosciamo!Rispondi

•Francesca scrive:
17 novembre 2011 alle 12:44
Commovente……………non so dire altro!!!
Anzi si ….. dico che ci verrei volentieri al vostro pasta madre day ………….Rispondi
•daria
scrive: 17 novembre 2011 alle 15:52
Francesca… io ho ancora in mente la proposta alternativa abruzzese… ma non
demordo! Ci sarà sicuramente un’altra occasione di spaccio in trasferta!Rispondi
••Arianna
scrive: 17 novembre 2011 alle 17:45
Daria, che bello…è come se avessi aperto una porta su un bellissimo giardino e avessi cominciato a guardare cosa c’è attraverso! è un nuovo …affascinante…mondo…grazie per
averne parlato! Ho tanto da imparare da te!!!Rispondi
•daria
scrive: 18 novembre 2011 alle 12:32
Rispondi
••Valentina
scrive: 17 novembre 2011 alle 22:04
Daria!!! Ma allora mi vuoi proprio conquistare con la pasta madre!!! Mi sa proprio che,
Rispondi
•daria
scrive: 18 novembre 2011 alle 12:33
Si, dai! mi farebbe proprio piacere!Rispondi
••Riccardo Astolfi
scrive: 19 novembre 2011 alle 12:31
Fantastico…p.s. ricordati di segnalare il tuo evento sul sito non appena prontooooo!Rispondi
•daria
scrive: 19 novembre 2011 alle 19:04
Certo Riccardo! Provvederò al più presto!Rispondi

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Pane e focaccia alla zucca

on Venerdì, 28 Ottobre 2011. Posted in cucina

Che la zucca sia una delle cose di cui sono/siamo più golosi ormai l’avrete capito e questo è proprio il periodo migliore per gustarla! Domenica avevo in mente di prepararci pane visto che ne avevo già pronta cotta al forno e bella morbida, ma eravamo ospiti da amici per cena e non mi piace presentarmi a mani vuote, quindi ho pensato di portare in dono una focaccia fatta proprio con l’impasto alla zucca!
Ecco qui come mi sono organizzata. Intanto la sera prima avevo messo a cuocere nel forno (assieme ad una tortina con mele) dei bei pezzi di zucca: basta farne dei pezzettoni tenendo anche la buccia, coprire il tutto con una stagnola così la superficie non secca e infornare per un’oretta. Inoltre avevo rinfrescato come sempre la mia pasta madre.
La mattina ho ripreso la zucca, con una forchetta ho tolto la buccia (si può tenere per brodo, risotto, pasta… quello che vi viene in mente o dare come merenda ai bambini) e schiacciato tutto bene, mescolato fino ad avere una purea (saranno stati circa 350 gr). Ho aggiunto alla pasta madre (circa 150 gr), 300 ml di acqua, un cucchiaino raso di sale fino integrale, un cucchiaino di malto di riso e mescolato. Poi ho aggiunto la zucca e mescolato. Ho cominciato ad aggiungere farina fino ad avere un impasto appiccicoso, trattabile ancora col cucchiaio e a questo punto l’ho messo a lievitare per 4 ore coperto.
Ripreso l’impasto l’ho diviso in 2 parti: con una ci avrei fatto il pane e con la seconda la focaccia.
Per il pane: ho aggiunto farina fino ad avere una palla morbida e leggermente appiccicosa che ho schiacciato con la mano e arrotolato su se stessa fino ad avere un filone che ho riposto a lievitare in una teglia da plum-cake per un paio d’ore.
Per la focaccia: ho aggiunto dei pezzetti di mozzarella, dell’origano, delle olive nere snocciolate e tagliate e pezzetti all’impasto e mescolato. Ho versato il tutto su una teglia rotonda livellando un po’ col cucchiaio e messo a lievitare per un’ora e mezza.
Passato il tempo ho acceso il forno a 230°, nel frattempo ho fatto dei tagli sul pane e spennellato la superficie con una miscela di acqua e olio evo. Ho cosparso la superficie della focaccia con qualche granello di sale grosso, origano, rosmarino e maggiorana tritati e spennellato con la stessa miscela.
Infornato contemporaneamente a 215° (forno non ventilato) per 15 minuti, più altri 20 minuti a 180° per la focaccia e 30-35 minuti per il pane.
Ed eccole qua le mie creature arancioni!

focaccia con zucca

la focaccia


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il pane


Entrambi erano morbidissimi! Il pane ottimo a colazione!


Ecco la fetta:

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Altre idee per il pane con la zucca le trovate sul sito della comunità del cibo pasta madre e su Depuriamo

 

5 risposte a

Pane e focaccia alla zucca

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•Arianna
scrive: 2 novembre 2011 alle 10:48
Mi sembra di sentirne la morbidezza e il profumo…che meraviglia!!
•Federica
scrive: 2 novembre 2011 alle 12:40
Sarà che ho letto queste ricetta sotto mezzodì ma ciò l’acquolina!!!!!
•federica
scrive: 2 novembre 2011 alle 18:37

Siamo anche noi amanti della zucca, proverò a cimentrmi con queste ricette golosone! :-)

•daria scrive:
2 novembre 2011 alle 18:43
Dopo fammi sapere come sono venute!


Bocconcini alle giuggiole

on Martedì, 11 Ottobre 2011. Posted in cucina

Uno dei ricordi della mia infanzia è l’albero di giuggiole a casa di mia mamma, un albero che è cresciuto con me e mia sorella, a cui un tempo arrivavamo a prendere le giuggiole direttamente con le manine, poi ci riuscivamo salendo sul terrazzo sul quale lo stesso sporgeva! Vedere mia figlia e suo cugino fermarsi mentre giocano fuori dalla nonna a cercare di prendere i frutti e mangiarli più golosamente delle caramelle è una scena che mi riempie la mente di ricordi dell’infanzia…
Ora una ciotolina di giuggiole presenzia sul tavolo a casa mia, pronte da sgranocchiare mentre sto al computer… e così mi è balenata l’idea di usarle nel pane…

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Erano belle mature, dolcissime, qundi ho pensato di abbinarle all’avena per farne dei panini piccoli piccoli, bocconcini di varie forme. Come sempre ho sciolto la pasta madre rinfrescata la sera prima (circa 150 gr) in 150 ml di acqua, ho aggiunto un paio di cucchiai di olio evo, un pizzico di sale fino, un cucchiaio di malto di riso e mescolato bene. A questo punto ho aggiunto le giuggiole disossate e tagliate a pezzetti, 3 cucchiai di fiocchi di avena, 1 cucchiaio di farina di riso e aggiunto farina tipo 2 quanto basta per avere la solita palla liscia che ho messo a lievitare coperta per 4 ore circa.
Dopo la lievitazione ho ripreso l’impasto e fatto dei piccoli panini di varie forme e rimesso a lievitare per un’oretta. Infornato a 220° per 10 minuti più altri 20 minuti a 180°.
Questo il risultato:

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e questa la prova assaggio:
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Mani(ne) in pasta!

on Lunedì, 10 Ottobre 2011. Posted in all'aperto

Ovvero quelle dei piccoli residenti di Bovolenta dove siamo stati invitati a proporre il laboratorio sul pane a lievitazione naturale per i bambini in occasione dei festeggiamenti di ottobre. Una bella mattinata con mani piccole e grandi infarinate, appiccicate, bagnate, che hanno impastato, mescolato, lavorato!

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mescolare

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infarinatura

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sfregare

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pioggia di farina

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mani grandi e piccole

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collaborazioni

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sciogliere la pasta madre

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ripiegare

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manine appiccicose

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impronte

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fare una palla

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bucherellare

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Le barbarighe

on Martedì, 27 Settembre 2011. Posted in all'aperto

Fra i prodotti che acquistiamo col gas ci sono anche farine e cereali in chicco che acquistiamo da una bellissima azienda agricola di San Martino di Venezze (RO) coltivatori e trasformatori con il loro mulino in pietra di cereali biologici. Questa volta siamo andati noi a ritirare i prodotti ordinati dai “gasati” direttamente in azienda: una bella gita per le bimbe!
Imboccare la stradina che porta alle Barbarighe vuol dire lasciarsi alle spalle la città ed entrare in una dimensione orizzontale, bassa, fatta di campi intervallati da vecchi pioppi e da qualche rara costruzione, altre aziende agricole sorte in epoche lontane. Varcato il cancello sempre aperto il tempo non ha più valore…

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Accolti da 3 placidi e grandissimi cagnoloni che neanche abbaiano, ma si strusciano sulle gambe, con calma arriva Silvia e si comincia a chiacchierare … ah, si dovevamo ritirare gli ordini per il gas!
Entriamo nella sala (vecchia stalla ristrutturata con appesi al muro insegne con i nomi delle mucche) dove si svolgono gli incontri della fattoria didattica e dove c’è la piccola rivendita diretta: ci accoglie un tavolo coperto di sacchi di farina, sono quelli ordinati dai soci. Carta e penna alla mano si comincia a controllare tutti gli ordini, uno a uno fra una chiacchiera e l’altra…
Oh, ma c’è anche l’orzo per moka! Me lo aggiungi? Certo! Ti lascio anche la ricetta per la torta all’orzo…
Nella sala campeggia il bellissimo forno in argilla… forse potremmo utilizzarlo per cuocere il pane? Ma certo, vi mostro anche la nuova cucina…

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Dopo un’ora abbondante riusciamo a caricare tutto in auto… “volete raccogliere un po’ di noci?” Ma come dire di no?! Guardate lì dietro ci sono un po’ di alberi, prendetene quante volete… fate pure una passeggiata… prendete un po’ di uva fragola…

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E così verso sera riprendiamo la strada di casa
con la macchina carica di farina e cereali, una borsa di noci , 3 grappoli di uva fragola e tante idee…
…e appena a casa ecco che il nostro sacco da 5 kg di farina tipo 2, prende posto sul tagliere in cucina pronto per la panificazione!

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Ah, vorreste la ricetta della torta rustica al caffè d’orzo che mi ha passato Silvia delle Barbarighe e preparata appena arrivata a casa?
Vi lascio la versione personalizzata vegana, poco dolce, ottima a colazione…
ingredienti:
•350 gr di farina tipo 2 (quella del sacco da 5 kg che vedete qua sopra)
•50 gr di farina integrale d’orzo
•100 gr di nocciole o mandorle tritate
•250 gr di zucchero integrale di canna (io ho usato mascobado del commercio equo)
•100 gr di olio di semi di girasole spremuto a freddo
•3 cucchiai di fecola sciolti in 6 cucchiai di acqua
•250 ml di latte di riso
•una bustina di cremor tartaro
•2 bicchieri di caffè d’orzo ben forte (500 ml)
•un pizzico di cannella
•una presa di sale
Mescolare la fecola sciolta nell’acqua con l’olio, aggiungere il latte, il caffè d’orzo e tutti gli altri ingredienti, mescolando bene. Versare in una teglia tonda foderata di carta da forno e cuocere in forno già caldo a 180° per 1 ora.
Si può servire con una crema di caffè d’orzo: 170 gr di caffè d’orzo, 50 gr di zucchero, 1 cucchiaio di amido di mais, 15 gr di farina – mescolare e scaldare fino a che si addensa.

Facciamo il pane!

on Domenica, 18 Settembre 2011. Posted in all'aperto

Ore 11.00 – banchetto dell’associazione Al ritmo del tam tam alla festa delle associazioni di Piove di Sacco.
Comincia a radunarsi un po’ di gente… cosa staranno mai combinando?
“Preparate una torta?” “Noooo – rispondono i bambini – Facciamo il pane!”
E finalmente eccoci qui a raccontare a questi bimbi la storia di questo pane “speciale” che ha una mamma (la pasta madre) e un papà (la farina) che uniti con l’acqua faranno nascere il panino!
Ed eccoli qui i piccoli fornai all’opera!

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Sciogliamo la pasta madre nell'acqua...

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Aggiungiamo la farina!

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Mescoliamo bene bene, prima col cucchiaio e poi...

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Piccole mani impastano!Ogni bimbo porta a casa la sua pagnottina da tenere nella copertina per un po’ prima di cuocerla e
gustarla con mamma e papà!

madreUna risposta a
Facciamo il pane!•Stella
scrive: 19 settembre 2011 alle 11:42

Bellissimo laboratorio! :-)
Rispondi

La “mia” pasta madre in viaggio

on Venerdì, 02 Settembre 2011. Posted in cucina


Ormai da 4 anni autoproduco il pane con la pasta madre… l’avevo preparata con curiosità e senza troppe illusioni e con calma ho iniziato a sperimentarla. Dopo i primi tempi di pane o troppo acido o poco lievitato, troppo cotto o troppo crudo, imparando dagli errori finalmente il pane è cominciato ad essere decente e poi buono. Quella della panificazione è diventata quasi una fissazione, che ha coinvolto anche l’associazione con un incontro sulla produzione del pane con pasta madre e amici vari a cui ho spacciato la mia pasta madre. Nel frattempo il mio lievitino ci ha seguiti in montagna più volte, è andato da parenti e amici i quali a loro volta l’hanno spacciato ad altri amici… una vera e propria colonizzazione!

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Pugno di pasta madre pronto per essere "spacciato"

Ultimamente spaccio la pasta madre in maniera “ufficiale” grazie al sito della Comunità della pasta madre e vengo contattata anche da persone che non conosco, che mi chiedono un po’ di pasta e qualche dritta per partire. Così è successo anche qualche giorno fa… incontri con persone molto interessanti, con cui altre all’interesse per la panificazione si scopre di condividere anche uno stile di vita… storie che si intrecciano e si arricchiscono a vicenda come il pugno di pasta madre che gli regalo!

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Pane al farro integrale

10 risposte a La “mia” pasta madre in viaggio
•Valentina scrive:
2 settembre 2011 alle 16:36
Io ci devo riuscire… devo!Il mio pane è orribile, viene malissimo, non lievita bene, sa di acido…Ma che devo fare Daria?!Era di questo che volevo parlarti nel mp… E poi ho visto il post, qui… Telepatia!!!!!Mi insegni a distanza?

•chiarina-ina scrive:
2 settembre 2011 alle 23:50
Pure io sono in un momento in cui il pane viene basso o crudo o strano!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 13:58
Per il discorso della lievitazione, col caldo di questo periodo, io ho dimezzato i tempi, altrimenti anche a me veniva basso; infatti una volta raggiunto il volume massimo si affloscia, inacidisce e anche cotto non è un granchè. Io ti consiglierei di usare il metodo della pallina messa in un bicchiere d’acqua, appena galleggia inforni.L’acidità potrebbe essere dovuta alla troppa lievitazione, oppure ad una percentuale di pm
troppo alta nell’impasto, o ancora ad un pm troppo attiva. Dovresti fare un po’ di prove…
•Valentina
scrive: 3 settembre 2011 alle 18:51
Il fatto è che io non ho usato la pm, ma il lievito del mastro fornaio!!!
Devo mettermi di buzzo buono e andare per tentativi!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 20:29
Dunque se usi il lievito di birra, probabilmente ha lievitato troppo. Il metodo pallina (pallina di impasto messa in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, quando galleggia è pronto
per la cottura) funziona anche col pane col lievito di birra. Prova a farlo lievitare meno…
•Francesco
scrive: 24 settembre 2011 alle 19:17
Faccio anch’io il pane da molti anni, uso la pastamadre con il metodo dell’acqua, conservo cioè la dose che mi serve piuttosto liquida in un vaso di vetro in frigorifero, io preferisco adoperare farina integrale di grano tenero macinata in giornata per rinnovare il lievito. Quando raddoppio e impasto per preparare il pane aggiungo semola di grano duro, viene bello tosto ma a me piace così. Ho provato con la pallina per valutare la lievitazione, spesso però la pallina non sale, tende ad appiccicarsi sul fondo dove se la lascio si sfarina. Non capisco perché qualche volta ha funzionato e la pallina è venuta a galla e altre volte no. Io
faccio sempre lo stesso impasto più o meno. Chissà se Daria mi sa rispondere…
•daria
scrive: 25 settembre 2011 alle 21:41
Ciao Francesco… sai che non mi è mai successo? Il pane poi lievita sempre uguale? O meglio hai notato se le volte che non sale a galla la pallina lievita meno? Oppure potrebbero essere le dimensioni della pallina di pasta, troppo grande o troppo
piccola…
•Francesco
scrive: 26 settembre 2011 alle 13:05
Boh, il pane viene bene perchè, pallina a parte, quando passa il tempo giusto rimpasto o inforno, la pallina la faccio grande come una nocciolina, milligrammo più milligrammo meno, non credo che cambi. Anche ieri non è salita, l’ho lasciata nel bicchiere per vedere cosa succedeva e effettivamente dopo cinque ore s’è quasi sciolta restando sul fondo.Sarà la farina integrale che non è mai uguale perché qualche volta viene con la grana più grossa, sarà… grazie per la risposta comunque.
Rispondi
•daria scrive:
26 settembre 2011 alle 13:53
In effetti potrebbe essere anche la macinatura visto che la fai tu diversa ogni volta… io faccio la pallina un po’ più grande, 3 cm di diametro circa… Ma hai un mulino casalingo?
Rispondi
•Francesco Ceriani scrive:
27 settembre 2011 alle 07:29
No, non ancora, è un po’ che ci giro intorno… prima o poi… vado da un amico che gestisce una nostra cooperativa di prodotti bio. Bene, proverò a fare la pallina più grandina, però allora quelle volte che mi veniva su? Boh. Probabilmente un insieme di circostanze, la dimensione, la grana grossa, una maggior umidità…

Pane alle pere

on Giovedì, 04 Agosto 2011. Posted in cucina

Un altro uso alternativo per le pere: il pane! Finite le pere donate dall’amico cerchiamo un altro albero e raccogliamo le pere più mature, non ne servono molte per i panini…

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Per preparare questi buoni panini dolci, anche se senza zucchero, ho seguito una ricetta che si trova sul libro “Facciamo il pane” di Annalisa De Luca. Si parte preparando 2-3 pere mature sbucciate e tagliate a pezzettini mescolate a 1 cucchiaio di cannella, 2 cucchiai di uvetta sultanina, 1 cucchiaio di anice in semi, 2 cucchiai di nocciole o semi di girasole e 1 cucchiaio di farina. Si prende la pasta madre già rinfrescata la sera prima (circa 300 gr), si aggiungono 200 ml di acqua, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di malto di riso e si aggiungono le pere e si mescola. Poi si aggiunge la farina (stavolta ho usato una tipo 0) e si impasta fino ad avere una palla abbastanza liscia (essendoci le pere, l’impasto tende a rimanere sempre un po’ appiccicoso), vi serviranno circa 600 gr di farina. Si mette a lievitare per 2-3 ore. Si riprende l’impasto e si lavora con un po’ di farina, dividendolo in 6 pagnotte che rimettiamo a lievitare per un’ora e mezza o due.

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Si accende il forno a 220° e si cuociono per 3 minuti, più altri 15-20 minuti a 180°.
Ecco il risultato:

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Se avete la fortuna di avere una sorella col forno a legna sfruttatelo come ho fatto io per cuocere i panini, state attenti però a piccoli pelosi curiosi e golosi, nonchè a non dimenticare qualche panino nel forno…

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3 risposte a Pane alle pere
•Roby scrive:
6 agosto 2011 alle 16:08
;-) anche se dimenticato nel forno è comunque stato mangiato! :-)
•daria
scrive: 6 agosto 2011 alle 16:16
Da gatti o da umani?
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Pandolce alle nocciole

on Domenica, 24 Luglio 2011. Posted in montagna

Ritornati in montagna accompagnati dalla pasta madre, ritorna anche la voglia di panificare grazie alle temperature decisamente più gradevoli! In effetti mi ritrovavo un bel po’ di pasta madre a causa dei rinfreschi ripetuti senza utilizzarla e allora via alla panificazione: una bella pagnotta di pane integrale di grano tenero, una pizza e qualcosa di dolce da usare a colazione… Ecco come usare un po’ delle noccioline raccolte in giro per i boschi!

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Ho preso circa 2 etti di pasta madre rinfrescata la sera prima e l’ho sciolta in un bicchiere di succo di mele limpido, ho aggiunto mezzo cucchiaino di sale fino integrale, un cucchiaio abbondante di miele di acacia bio del parco delle Dolomiti Bellunesi, un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva bio e mescolato bene. A seguire ho aggiunto 2 cucchiai di farina di nocciole (o mandorle), due cucchiai di farina di cocco (del commercio equo) e una tazza da te di noccioline intere, continuando a mescolare bene. Infine ho continuato ad aggiungere farina semintegrale di farro bio quanto basta (circa 500 gr) ad ottenere una palla liscia che ho messo a lievitare coperto per 4 ore. Ho ripreso l’impasto, ho creato la pagnotta e rimesso a lievitare per altre 2 ore (probabilmente bastava anche una sola ora) e infine cotto in forno già caldo a 210° per 10 minuti e 180° per 30 minuti.


Ed eccolo pronto: ottimo a colazione! Morbidissimo!

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