in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: autoproduzione

Biscotti al cocco… con pasta madre?!

on Martedì, 06 Settembre 2011. Posted in cucina

Avevo voglia di provare dei biscotti di cui avevo visto la ricetta sul libro “Pasticceria al naturale” di P. Boscarello, ma la ricetta prevedeva l’uso di lievito di birra, che ormai non ho più in casa visto uso solo la pasta madre per il pane, pizza, focacce e dolci che lo prevedono… allora ho pensato di provare a sperimentare i biscotti con pasta madre… al peggio sarebbe stato un bel gioco per Alice!
Ho adattato così la ricetta del libro:

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200 gr di pasta madre rinfrescata il pomeriggio
200 gr malto di riso
70 ml olio evo
150 gr cocco grattugiato (io ne avevo del commercio equo)
mezzo cucchiaino di cannella
mezzo cucchiaino di vaniglia
150 ml acqua
5 gr di sale fino integrale
la buccia grattugiata di 1 limone e il succo spremuto di mezzo limone
farina di kamut quanto basta

Ho sciolto la pasta madre nell’acqua, aggiunto il sale e le spezie (tutte da commercio equo), il malto, la buccia e il succo di limone, l’olio, il cocco e mescolato bene. Poi ho aggiunto farina quanto basta per ottenere un panetto non appiccicoso da lasciare riposare per qualche minuto.
Ho infarinato il piano di lavoro e ho steso col mattarello (anzi ha steso la mia aiutante…) l’impasto dello spessore di 1 cm e l’abbiamo tagliato a strisce con una rotella e poi a rettangoli, che abbiamo disposto sulle teglie a riposare per una mezzora.

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Mentre il forno si scalda e i biscotti riposano Alice si è esercitata con la matematica, contando le file di biscotti nelle varie teglie prima in un verso, poi nell’altro…
Abbiamo infornato per 18 minuti a 195°.
Mentre cuocevano si è diffuso un buonissimo profumo di cocco e limone in tutta la casa; anche alla vista sembravano buoni… rimaneva la prova assaggio…. fatta non appena si sono intiepiditi dall’uomo di casa e dall’aiutante cuoca: prova superata!

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Non troppo dolci e molto coccolosi! Per chi è abituato a sapori più dolci, si può sostituire al malto il miele… per andavano benissimo così.
L’ideale è gustarli tiepidini… comunque rimangono buoni anche per vari giorni a seguire conservati in una scatola di latta chiusa.

La “mia” pasta madre in viaggio

on Venerdì, 02 Settembre 2011. Posted in cucina


Ormai da 4 anni autoproduco il pane con la pasta madre… l’avevo preparata con curiosità e senza troppe illusioni e con calma ho iniziato a sperimentarla. Dopo i primi tempi di pane o troppo acido o poco lievitato, troppo cotto o troppo crudo, imparando dagli errori finalmente il pane è cominciato ad essere decente e poi buono. Quella della panificazione è diventata quasi una fissazione, che ha coinvolto anche l’associazione con un incontro sulla produzione del pane con pasta madre e amici vari a cui ho spacciato la mia pasta madre. Nel frattempo il mio lievitino ci ha seguiti in montagna più volte, è andato da parenti e amici i quali a loro volta l’hanno spacciato ad altri amici… una vera e propria colonizzazione!

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Pugno di pasta madre pronto per essere "spacciato"

Ultimamente spaccio la pasta madre in maniera “ufficiale” grazie al sito della Comunità della pasta madre e vengo contattata anche da persone che non conosco, che mi chiedono un po’ di pasta e qualche dritta per partire. Così è successo anche qualche giorno fa… incontri con persone molto interessanti, con cui altre all’interesse per la panificazione si scopre di condividere anche uno stile di vita… storie che si intrecciano e si arricchiscono a vicenda come il pugno di pasta madre che gli regalo!

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Pane al farro integrale

10 risposte a La “mia” pasta madre in viaggio
•Valentina scrive:
2 settembre 2011 alle 16:36
Io ci devo riuscire… devo!Il mio pane è orribile, viene malissimo, non lievita bene, sa di acido…Ma che devo fare Daria?!Era di questo che volevo parlarti nel mp… E poi ho visto il post, qui… Telepatia!!!!!Mi insegni a distanza?

•chiarina-ina scrive:
2 settembre 2011 alle 23:50
Pure io sono in un momento in cui il pane viene basso o crudo o strano!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 13:58
Per il discorso della lievitazione, col caldo di questo periodo, io ho dimezzato i tempi, altrimenti anche a me veniva basso; infatti una volta raggiunto il volume massimo si affloscia, inacidisce e anche cotto non è un granchè. Io ti consiglierei di usare il metodo della pallina messa in un bicchiere d’acqua, appena galleggia inforni.L’acidità potrebbe essere dovuta alla troppa lievitazione, oppure ad una percentuale di pm
troppo alta nell’impasto, o ancora ad un pm troppo attiva. Dovresti fare un po’ di prove…
•Valentina
scrive: 3 settembre 2011 alle 18:51
Il fatto è che io non ho usato la pm, ma il lievito del mastro fornaio!!!
Devo mettermi di buzzo buono e andare per tentativi!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 20:29
Dunque se usi il lievito di birra, probabilmente ha lievitato troppo. Il metodo pallina (pallina di impasto messa in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, quando galleggia è pronto
per la cottura) funziona anche col pane col lievito di birra. Prova a farlo lievitare meno…
•Francesco
scrive: 24 settembre 2011 alle 19:17
Faccio anch’io il pane da molti anni, uso la pastamadre con il metodo dell’acqua, conservo cioè la dose che mi serve piuttosto liquida in un vaso di vetro in frigorifero, io preferisco adoperare farina integrale di grano tenero macinata in giornata per rinnovare il lievito. Quando raddoppio e impasto per preparare il pane aggiungo semola di grano duro, viene bello tosto ma a me piace così. Ho provato con la pallina per valutare la lievitazione, spesso però la pallina non sale, tende ad appiccicarsi sul fondo dove se la lascio si sfarina. Non capisco perché qualche volta ha funzionato e la pallina è venuta a galla e altre volte no. Io
faccio sempre lo stesso impasto più o meno. Chissà se Daria mi sa rispondere…
•daria
scrive: 25 settembre 2011 alle 21:41
Ciao Francesco… sai che non mi è mai successo? Il pane poi lievita sempre uguale? O meglio hai notato se le volte che non sale a galla la pallina lievita meno? Oppure potrebbero essere le dimensioni della pallina di pasta, troppo grande o troppo
piccola…
•Francesco
scrive: 26 settembre 2011 alle 13:05
Boh, il pane viene bene perchè, pallina a parte, quando passa il tempo giusto rimpasto o inforno, la pallina la faccio grande come una nocciolina, milligrammo più milligrammo meno, non credo che cambi. Anche ieri non è salita, l’ho lasciata nel bicchiere per vedere cosa succedeva e effettivamente dopo cinque ore s’è quasi sciolta restando sul fondo.Sarà la farina integrale che non è mai uguale perché qualche volta viene con la grana più grossa, sarà… grazie per la risposta comunque.
Rispondi
•daria scrive:
26 settembre 2011 alle 13:53
In effetti potrebbe essere anche la macinatura visto che la fai tu diversa ogni volta… io faccio la pallina un po’ più grande, 3 cm di diametro circa… Ma hai un mulino casalingo?
Rispondi
•Francesco Ceriani scrive:
27 settembre 2011 alle 07:29
No, non ancora, è un po’ che ci giro intorno… prima o poi… vado da un amico che gestisce una nostra cooperativa di prodotti bio. Bene, proverò a fare la pallina più grandina, però allora quelle volte che mi veniva su? Boh. Probabilmente un insieme di circostanze, la dimensione, la grana grossa, una maggior umidità…

Vita di uno scatolone

on Mercoledì, 31 Agosto 2011. Posted in in casa

Periodicamente con le consegne dei prodotti del gas (gruppo di acquisto solidale) arriva a casa uno scatolone contenente i vari prodotti ordinati, questa volta era uno in cartone bello spesso e robusto con indicazioni sull’originario contenuto e sulla sua provenienza.

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Se ne sono impossessate le mie bimbe per giocarci e più le guardavo più la mia fantasia viaggiava assieme allo scatolone e me lo immaginavo prima in una fabbrica di scatoloni chissà dove, poi in Vietnam presso la cooperativa Craft Village (il nome era riportato su un fianco) nelle mani dei produttori di artigianato di commercio equo che imballavano tazze in ceramica e lo chiudevano per spedirlo alla cooperativa LiberoMondo di Bra, dove altre mani di soci della cooperativa o di volontari lo aprivano per controllarne il contenuto e poi suddividevano lo stesso in base agli ordini.
Poi lo vedo di nuovo in viaggio sul furgone dello spedizioniere che lo porterà alla nostra associazione e poi di nuovo aperto e controllato dai nostri volontari e riempito con le cose ordinate da noi. Infine eccolo qui approdato nel nostro salotto dove Alice gioca a casetta, ci dorme dentro o ne fa la casa dei pupazzi ed Elena lo usa come tamburo o ci entra dentro!

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E quando sarà troppo rovinato lo useremo ancora per la raccolta differenziata e potrà ricominciare un’altra vita in un’altra veste!

Migliotto con verdure appena colte

on Giovedì, 18 Agosto 2011. Posted in cucina

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Pomodori, melanzane e peperoni gialli!
Oggi l’orto è stato particolarmente generoso: melanzane, pomodori, pomodorini e soprattutto peperoni finalmente diventati gialli! Ormai non ci speravamo più!

 

Approfitto del sonnellino di Elena e del giretto in bici di Alice col papà per preparare qualcosa con queste bontà e siccome almeno una volta alla settimana preparo il miglio che oltre ad essere buono, è molto nutriente e ricco di sali minerali (ferro, potassio, magnesio) e vitamine del gruppo B, ho pensato ad un “migliotto”.
Ho preparato un soffritto con olio extravergine di oliva e cipolla di Tropea come per fare un risotto, ho aggiunto i chicchi di miglio e fatti tostare. Ho aggiunto l’acqua (il doppio del volume del miglio), abbassato il fuoco al minimo e messo il coperchio. Si lascia cuocere coperto a fuoco bassissimo per 20 minuti (se schiuma basta lasciare leggermente aperto il coperchio): l’acqua sarà completamente assorbita.
Aggiungo il sale fino integrale e 2-3 cucchiai di ceci già cotti, mescolo e metto da parte.
Taglio a cubetti una melanzana, affetto col pelapatate un peperone giallo, in una padella in ceramica con poco olio metto a soffriggere uno spicchio d’aglio. Aggiungo peperone e melanzana e lascio
andare coperto fino a cottura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Verso il miglio sulla verdura e mescolo. Aggiungo solo alla fine una manciata di menta fresca tritata.
Buonissimo!

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2 risposte a Migliotto con verdure appena colte
•elisa (mestieredimamma) scrive:
22 agosto 2011 alle 20:59
lo proverò di sicuroma la tua bimba grande se lo mangia con dentro i peperoni? Io non ci sono ancora riuscita, ieri ho fatto il bulgur con pochissimi (davvero solo qualche pezzetto) di peperoni tagliati finissimi e non c’è stato verso.

•daria scrive:
22 agosto 2011 alle 21:50
Alice mangia i peperoni solo se sono gialli!-) Quindi adesso si, invece quelli verdi li lascia tutti nel piatto…

Pizza con pomodoro fresco

on Martedì, 16 Agosto 2011. Posted in cucina

Come raccontavo nell’articolo sul pandolce, arrivati in montagna mi sono dedicata alla panificazione per smaltire un po’ di pasta madre e avevo preparato anche la pasta per la pizza. Sul più bello appena stesa la pasta mi accorgo che la passata di pomodoro era finita, in compenso però il frigo era strapieno di pomodori freschi dell’orto che avevamo portato con noi da casa. Perchè non provare a fare la pizza con i pomodori freschi?
Ho preso quelli più maturi, li ho tagliati a pezzetti e messi a marinare con un po’ di sale, origano e olio extravergine di oliva.

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Nel frattempo ho preparato gli altri ingredienti: ho tagliato la mozzarella e della feta graca a dadini, ho affettato col pelapatate un peperone verde dell’orto e tritato una cipolla bianca (l’ideale sarebbe stata una di tropea) e aperto una confezione di olive nere.
Ho steso sulla pasta della pizza un bello strato di pomodori e di seguito i formaggi, i peperoni, la cipolla e le olive e poi infornato a 220° per 12 minuti.

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Risultato molto buono, quasi una focaccia!

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3 risposte a Pizza con pomodoro fresco
•Marika scrive:
16 agosto 2011 alle 16:19
Non è una pizza, è un capolavoro!
Rispondi
•Valentina scrive:
16 agosto 2011 alle 19:55
Che fameeeee!!!! Noi la pizza col pomodoro fresco la facciamo spesso, io peró metto i ciliegini!
Rispondi
•daria scrive:
16 agosto 2011 alle 22:38
Grazie degli apprezzamenti! Deve essere buona anche coi ciliegini, la proverò visto che ne abbiamo da vendere!
Rispondi

W il sole!

on Venerdì, 12 Agosto 2011. Posted in all'aperto

Da marzo di quest’anno casa nostra ha un “abito” nuovo, infatti sul tetto sono andati a fare compagnia ai due pannelli solari per l’acqua calda, dodici pannelli solari fotovoltaici per la produzione dell’enegia elettrica. Avremmo voluto installarli fin da quando abbiamo acquistato casa contestualmente al solare termico, ma i prezzi troppo elevati uniti alle spese che avevamo in quel periodo ci avevano fatto desistere. Invece l’anno scorso ci è arrivato a casa il volantino del Bacino Padova 3 che proponeva l’acquisto collettivo dei pannelli solari (il cosidetto GAS solare), in questo modo il costo risultava più accessibile e da lì a decisione di approfittare dell’offerta che rientrava in ogni caso negli incentivi per il fotovoltaico, con lo scambio sul posto dell’energia prodotta.

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Dopo l’installazione i pannelli sono diventati effettivamente operativi in un paio di mesi e possiamo tenere sotto controllo la produzione di energia attraverso il quadro dell’inverter.

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Il gruppo di acquisto è partito anche quest’anno, per chi volesse informazioni: http://www.energiacomune.org/padovatre/

2 risposte a W il sole!
•Valentina scrive:
12 agosto 2011 alle 17:25
Uffa!!!! Noi non li abbiamo potuti mettere x via del vincolo della sovrintendenza sulle case del centro storico! E poi tutti i miei vicini hanno sul tetto delle orribili vasche di raccolta x l’acqua. Abusive.

•daria scrive:
12 agosto 2011 alle 21:14
Ma dai! Neanche quelli integrati? Pensa che quando abbiamo finito casa nostra (2005) nel regolamento edilizio non venivano citati nè quelli termici nè quelli fotovoltaici e allora ho chiamato in Comune per sapere se si potevano mettere o no e che pratica presentare (siamo in zona agricola): non sapevano neanche la differenza fra i due tipi e chiedevano addirittura un permesso di costruire per quelli fotovoltaici, perciò (oltre che per motivi economici) alla fine abbiamo messo solo i termici! Adesso invece rientrano in interventi che si possono fare con la sola comunicazione
di inizio lavori…Peccato che ci siano ancora queste restrizioni in molti comuni, soprattutto al sud dove basterebbe un investimento inferiore per avere la stessa resa che hanno i nostri…

Girasoli

on Lunedì, 08 Agosto 2011. Posted in giardino

Estate!

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I miei fiori preferiti assieme ai papaveri! Non possono mancare nel mio giardino!

4 risposte a Girasoli
•elisa (mestieredimamma) scrive:
8 agosto 2011 alle 13:38
Che foto stupende!! bellissimeIo li voglio piantare la prossima primavera, anche io li adoro i girasoli!

•daria scrive:
8 agosto 2011 alle 14:10
Grazie, se ci troviamo ti porto un po’ dei semi dei miei girasoli…


•Valentina scrive:
8 agosto 2011 alle 16:31
Foto bellissime, Daria, brava!

•daria scrive:
8 agosto 2011 alle 20:28
Grazie Valentina, troppo gentile! Poi da una che fotografa bene come te…

Pane alle pere

on Giovedì, 04 Agosto 2011. Posted in cucina

Un altro uso alternativo per le pere: il pane! Finite le pere donate dall’amico cerchiamo un altro albero e raccogliamo le pere più mature, non ne servono molte per i panini…

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Per preparare questi buoni panini dolci, anche se senza zucchero, ho seguito una ricetta che si trova sul libro “Facciamo il pane” di Annalisa De Luca. Si parte preparando 2-3 pere mature sbucciate e tagliate a pezzettini mescolate a 1 cucchiaio di cannella, 2 cucchiai di uvetta sultanina, 1 cucchiaio di anice in semi, 2 cucchiai di nocciole o semi di girasole e 1 cucchiaio di farina. Si prende la pasta madre già rinfrescata la sera prima (circa 300 gr), si aggiungono 200 ml di acqua, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di malto di riso e si aggiungono le pere e si mescola. Poi si aggiunge la farina (stavolta ho usato una tipo 0) e si impasta fino ad avere una palla abbastanza liscia (essendoci le pere, l’impasto tende a rimanere sempre un po’ appiccicoso), vi serviranno circa 600 gr di farina. Si mette a lievitare per 2-3 ore. Si riprende l’impasto e si lavora con un po’ di farina, dividendolo in 6 pagnotte che rimettiamo a lievitare per un’ora e mezza o due.

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Si accende il forno a 220° e si cuociono per 3 minuti, più altri 15-20 minuti a 180°.
Ecco il risultato:

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Se avete la fortuna di avere una sorella col forno a legna sfruttatelo come ho fatto io per cuocere i panini, state attenti però a piccoli pelosi curiosi e golosi, nonchè a non dimenticare qualche panino nel forno…

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3 risposte a Pane alle pere
•Roby scrive:
6 agosto 2011 alle 16:08
;-) anche se dimenticato nel forno è comunque stato mangiato! :-)
•daria
scrive: 6 agosto 2011 alle 16:16
Da gatti o da umani?
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Bolle di sapone

on Mercoledì, 03 Agosto 2011. Posted in all'aperto

Un gioco che incanta sempre i bambini sono le bolle di sapone, passatempo che si può fare in casa in noiose giornate, ma che diverte molto di più all’aperto dove i più piccoli rimangono incantati a guardare e i più grandini giocano cercando di prenderle o indovinando dove vanno a finire o individuando quelle che vanno più lontane o resistono più a lungo…
Ma spesso capitano “incidenti” che causano un veloce svuotamento del contenitore con conseguente fine del divertimento e richiesta di nuovo barattolo. Ecco allora che da genitore risparmino ed ecologista, mi ritrovo a mescolare acqua del rubinetto e detersivo per i piatti bio per vedere di ricreare il magico intruglio… con conseguente delusione per il misero risultato. Infine trovo la ricetta per autoprodurre in modo semplice il liquido delle bolle grazie a Detersivi Bio-allegri. In pratica basta mescolare acqua distillata e detersivo per i piatti in uguale quantità e aggiungere una punta di cucchiaino di zucchero o miele…
e buon divertimento sicuri di non rimanere mai senza!

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3 risposte a Bolle di sapone

•ilenia
scrive: 3 agosto 2011 alle 14:05
Grazie Daria della ricetta perchè ad Elisa durano mediamente 2 minuti poi cambio d'abito e di scarpe! :-)
•glores
scrive: 4 agosto 2011 alle 15:02
Belle! Però qui bisogna mettersi d'accordo perchè tra succhi e bolle facciamo gli astessi post, il mio aspetto allora a pubblicarlo! :-)
•daria
scrive: 4 agosto 2011 alle 15:12
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda! Ma tranquilla che adesso non ho altri succhi! ;-)

Succo di pera

on Sabato, 30 Luglio 2011. Posted in cucina

Ricettina facile facile per un succo di pera genuino, senza conservanti, senza zucchero e a km 0: tornate a raccogliere le pere dal vostro albero o a trovare il vostro amico con l’albero, scegliete le pere più mature, sbucciatele, togliete gli eventuali ospiti e tagliatele a pezzetti. Mettete il tutto in un pentolino con un filo di acqua e cuocete a fuoco lento, lasciate bollire 5 minuti mescolando ogni tanto. Se le pere erano belle mature si scioglieranno liberando il loro succo. Prendere un passino, un imbuto, una bottiglia di vetro e dei vasetti di vetro. Versate le pere nel colino posto sull’imbuto e sulla bottiglia e schiacciate bene bene con un cucchiaio i pezzi rimasti, quello che rimane nel passino lo potete mettere nei vasetti. Procedete fino a finire le pere. Alla fine avrete una bottiglia di ottimo succo di pera da bere subito o da mettere a bollire chiuso con tappo da sottovuoto se volete conservarlo e dei vasetti di composta di pere. Questi ultimi li potete usare subito sul pane o colazione (o se avete un bambino come merenda) o bollire per conservarli!

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Ed eccolo qui il nostro bicchierone di dolcissimo e naturalissimo succo di pera e sullo sfondo un vasetto di composta di pere!

2 risposte a Succo di pera
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Il cestino dei tesori

on Giovedì, 28 Luglio 2011. Posted in in casa

Uno dei primi giochi che avevo preparato per Alice era il cestino dei tesori e adesso che Elena ha 6 mesi è arrivato il momento di prepararlo anche per lei. Di che si tratta? In pratica di un semplice cestino basso riempito con oggetti di uso comune adatti alla manipolazione per un bambino che sta seduto da solo ma ancora non si muove molto nello spazio. Ho usato uno cestino in banano del commercio equo a cui ho lasciato anche l’etichetta colorata. Cosa ci ho messo dentro:
•una scatolina in foglie di banano (del commercio equo)
•un cucchiaio di legno grande
•un cucchiaino in legno di piccolo
•un rotolo di cartone lungo (quello della carta assorbente)
•un rotolo di carta igienica
•un porta uovo in carta
•una spazzola per capelli morbida
•un pettinino in legno
•un uovo di legno di quelli per rammendare i calzini
•un gomitolo di lana
•un pon-pon di lana
•un limone biologico (da sostituire ogni tanto)
•una zucchetta decorativa del nostro orto
•una mela biologica (da sostituire ogni tanto)
•un nastro grosso di raso
•un pezzo di stoffa colorata di cotone
•un pezzo di panno di feltro
•un vecchio mazzo di chiavi con portachiavi in pelle
•un grosso tappo di sughero
•un calzino in spugna
•una palla di stoffa
•una piccola peppa del commercio equo
•mollette da bucato in legno
•un astuccio di stoffa chiuso da cerniera con dentro delle matitone di legno
•un fiocco
•un tappo di latta di un vasetto di vetro (senza vasetto)
•una spazzola da bucato piccola in legno (era del commercio equo)
•delle castagne “matte” (quelle ippocastano)
•una scatolina di latta (di quelle delle caramelle)
•ci aggiungerò qualche pigna appena ne trovo che non si sfaldino o troppo piene di resina
Gliel’ho dato ieri ed è stato molto apprezzato: gli oggetti sono stati manipolati, osservati, assaggiati, sbattuti, lanciati.

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Oltre che ad Elena è piaciuto anche ad Alice che non si ricordava più di averne avuto uno tutto suo 3 anni fa e che oltre a rubare alcuni oggetti per giocarci lei, si è preparata da sola il suo cestino dei
tesori con una cesta della biancheria nella quale ha messo di tutto!

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Una risposta a Il cestino dei tesori
•daria scrive:
2 agosto 2011 alle 22:33
Aggiunto anche un porta-monetine in pelle recuperato dal papà…

Pere sciroppate

on Martedì, 26 Luglio 2011. Posted in cucina

Una ricettina facile facile per gustare le pere anche in inverno!
Procurarsi un albero di pere o un amico generoso che vi regali un bel po’ di pere del suo albero.

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Procedere tagliando le pere a spicchi e sbucciandole. Cospargere con succo di limone.

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Mettere in pentola 800 ml di acqua e 400 gr di zucchero (io ho usato zucchero di canna mascobado del commercio equo) e cuocere per fare uno sciroppo da far bollire 10 minuti (le dosi di sciroppo sono per un kg e mezzo abbondante di pere). Aggiungere le pere e far cuocere 5 minuti. Nel frattempo mettere per 20 minuti i vasetti in forno caldo (io avevo preparato una torta…) a 120°. Estrarre i vasetti e invasare le pere, lasciar cuocere lo sciroppo per altri 5 minuti e poi versare ancora bollente nei vasetti. Chiudere serrando bene e lasciar raffreddare perchè si crei il vuoto. Se non vanno sottovuoto bollire i vasetti per 20 minuti.

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3 risposte a Pere sciroppate

•glores scrive: 26 luglio 2011 alle 15:28
mmmmmmmmmmmmmmmmmm, mamma che buone! Già mi gusto questo vasetto che mi darai in cambio di una mia marmellata! :-)
•daria
scrive: 26 luglio 2011 alle 15:45
Magari! Farei volentieri uno scambio!

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Pandolce alle nocciole

on Domenica, 24 Luglio 2011. Posted in montagna

Ritornati in montagna accompagnati dalla pasta madre, ritorna anche la voglia di panificare grazie alle temperature decisamente più gradevoli! In effetti mi ritrovavo un bel po’ di pasta madre a causa dei rinfreschi ripetuti senza utilizzarla e allora via alla panificazione: una bella pagnotta di pane integrale di grano tenero, una pizza e qualcosa di dolce da usare a colazione… Ecco come usare un po’ delle noccioline raccolte in giro per i boschi!

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Ho preso circa 2 etti di pasta madre rinfrescata la sera prima e l’ho sciolta in un bicchiere di succo di mele limpido, ho aggiunto mezzo cucchiaino di sale fino integrale, un cucchiaio abbondante di miele di acacia bio del parco delle Dolomiti Bellunesi, un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva bio e mescolato bene. A seguire ho aggiunto 2 cucchiai di farina di nocciole (o mandorle), due cucchiai di farina di cocco (del commercio equo) e una tazza da te di noccioline intere, continuando a mescolare bene. Infine ho continuato ad aggiungere farina semintegrale di farro bio quanto basta (circa 500 gr) ad ottenere una palla liscia che ho messo a lievitare coperto per 4 ore. Ho ripreso l’impasto, ho creato la pagnotta e rimesso a lievitare per altre 2 ore (probabilmente bastava anche una sola ora) e infine cotto in forno già caldo a 210° per 10 minuti e 180° per 30 minuti.


Ed eccolo pronto: ottimo a colazione! Morbidissimo!

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Feste estive a modo nostro

on Lunedì, 11 Luglio 2011. Posted in giardino

 

Domenica abbiamo battezzato Elena e abbiamo approfittato dell’occasione per far festa a modo nostro. Non ci piacciono le situazioni istituzionali con lunghi pranzi da cui ci alza all’ora di cena appesantiti dal cibo e innervositi dai bambini annoiati, dove le possibilità di dialogo sono limitate, perciò cerchiamo di non proporle ai nostri amici e parenti. Quindi abbiamo scelto di invitare poca gente, di far festa a casa in giardino, col metodo del porta e offri e cercando di essere meno impattanti possibile per l’ambiente.
I preparativi iniziano il giorno prima con il taglio dell’erba del giardino, continuano la mattina montando il gazebo, riempiendo la piscina e preparando i tavoli, l’aperitivo e le bevande. Passa la nostra preparatrice di tramezzini di fiducia a consegnarli e si parte per la cerimonia.

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Alice riempie la piscina


Dopo la cerimonia tutti a mettersi comodi per la festa e poi si mangia!

 

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è pronto in tavola!


Oltre al fantastico buffet ci sono un ottima pasta fredda di kamut ai pomodori (preparata dalla sorellina) e un gustoso e coloratissimo cous-cous integrale del commercio equo alle verdure (preparato da mia mamma). Tutto biologico con verdure fresche dell’orto.

 

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Cous cous alle verdure
Già ben sazi abbiamo saltato i formaggi di montagna per passare con calma ad un fresco melone bio, poi torta gelato alla frutta (senza latte) e caffè equo. Il tutto mentre i bimbi se la spassavano in piscina.

 

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Bimbi in piscina
o correvano per il prato o giocavano a nascondino

 

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bimbi in corsa per il prato
Alla fine hanno c’è stato anche il tempo per un concertino improvvisato, mentre si degustavano le birre autoprodotte!

 

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Concertisti

Consegna delle “bomboniere” che erano delle semplici foto fatte da noi con una cornicetta del commercio equo e confetti al cioccolato sempre equo-solidale confezionati dall’associazione Al ritmo del tam tam (che gestisce il nostro gas - http://alritmodeltamtam.alfa.it/chi-siamo/bomboniere ).Quel poco che è avanzato ce lo siamo diviso, l’acqua della piscina verrà usata per l’orto e a noi rimane il ricordo di un bel pomeriggio in compagnia!

 

Una risposta a Feste estive a modo nostro

•Francesca scrive: 12 luglio 2011 alle 21:00
voglio vivere cosììììì col sole in fronte ….. felice cantoooooo ……….. Guardando le tue foto e leggendo beh mi è scappata la canzoncina!!! Avete un giardino meraviglioso e ….ENORMEEE, idee particolarmente fantasiose e non ci sono dubbi che il pomeriggio sia piaciuto a tutti, anche ai non presenti come me!!!! Se penso ai battesimi cresime e quant’altro mi viene la pelle d’oca, poi ti leggo e scopro che c’è tanto da imparare perchè al mondo ci sono tante tante persone che non la pensano come “il resto del mondo”!!! Grazie per la testimonianza... e ti offendi se mi autoinvito per la prossima occasione "mondana"??? Non me la vorrei perdere! :-)
Un abbraccio e un bacio alla piccolina

Panini al sacco

on Lunedì, 11 Luglio 2011. Posted in cucina

La pasta madre ci accompagna sempre nei nostri viaggi, in questo modo si arricchisce e acquisisce sapori nuovi grazie anche a farine che a casa non sempre riesco a trovare, inoltre in vacanza ho anche più tempo per sperimentare e soprattutto in estate quando il caldo della pianura fa passare la voglia di panificare fra il fresco dei monti la voglia di impastare ritorna.
Durante le escursioni i panini non mancano mai, ma il pane che si trova normalmente in commercio il giorno dopo è praticamente immangiabile, allora perchè non provare a farli con la pasta madre?
Ho rinfrescato la pasta madre come al solito (120 ml acqua e 210-240 gr farina) la sera e la mattina (dopo aver tolto la parte per la panificazione successiva) ho aggiunto 300 ml di acqua, un cucchiaino di sale, un cucchiaio di miele di acacia bio (del parco delle Dolomiti Bellunesi), 3 cucchiai di olio extravergine di oliva bio e semola di grano duro rimacinata quanto basta ad ottenere una bella palla liscia che ho messo a lievitare per 5 ore. Ripreso l’impasto l’ho diviso a pezzetti, steso con le mani (aggiungendo un po’ di farina se serviva) in forma approssimativamente tringolare e arrotolati partendo dalla base. Ho rimesso le pagnottine a lievitare per un altro paio di ore e poi infornate per 10 minuti a 210° e 25 minuti a 180°.

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Questo il risultato finale

 

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e il panino tagliato pronto per essere imbottito come più piace!

 

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Sono rimasti morbidissimi!

 

 

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