in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: autoproduzione

Camomilla

on Lunedì, 21 Maggio 2012. Posted in all'aperto

Camomilla

Fine maggio: i papaveri cominciano ad essere in buona compagnia, ovvero quella dei piccoli fiori bianchi della camomilla, col suo intenso e inconfondibile profumo. Facilissima da riconoscere, anche per i bambini! Noi da un po' di anni la raccogliamo e la secchiamo al sole, per poi usarla per le tisane invernali.

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Anche in questo caso ci nasce spontaneamente nell'orto e nel passaggio lungo il fiume. La camomilla (assieme all'ortica e all'equiseto) rientra fra le erbe che non estirpiamo dall'orto: perchè acquistarla quando è così semplice raccoglierla?

E questa volta possiamo lasciare tranquillamente ai bambini questa attività, infatti a loro viene naturale raccogliere i fiori senza gambo... in breve ne riempiranno una terrina!

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I primi anni la mettevo direttamente sul davanzale su un foglio di giornale a seccare, ma il più delle volte il vento portava via tutto, adesso preferisco stenderla in teli o canovacci, finchè non è ben seccata e poi passarla in un vaso con chiusura ermetica.

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E voi la raccogliete?

Filoncini ai fiocchi di avena

on Giovedì, 17 Maggio 2012. Posted in cucina

Filoncini ai fiocchi di avena

Rieccomi con un'altra ricetta di pane, anche questa volta si tratta di una rielaborazione di una ricetta con liveito di birra vista nel libro di Giorilli. Ne sono stata molto soddisfatta, un bel pane morbido, ben lievitato e alveolato al punto giusto (non amo i buchi troppo grossi, perchè mi piace poterci spalmare sopra qualcosa senza che mi goccioli tutto sulle mani... :-)).

La ricetta mi è piaciuta anche perchè prevede l'utilizzo di una piccola parte di farina di segale che adoro e che da un gusto particolare. Veniamo a noi!

Ingredienti:

  • 100 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 450 gr di farina di farro bianca
  • 50 gr di farina integrale di segale
  • 250 gr di acqua
  • 110 gr di fiocchi di avena
  • 1 cucchiaino di sale integrale fino

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere la farina di segale e lasciare riposare per mezzora, aggiungere metà della farina di farro e il sale. Completare aggiungendo la restante farina e per ultimi i fiocchi di avena. Mettere a lievitare per 4 ore coperto da un canovaccio. Suddividere l'impasto in due-tre pezzi, fare una piega e allungarli a filone (circa 25-30 cm). Spenellare la superficie con latte di riso nel quale è stato sciolto il malto e arrotolare i filoni nei fiocchi di avena. Mettere a lievitare per 1-2 ore.

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Questo aveva addiritura fatto delle belle bolle che sono rimaste anche a cottura ultimata!

Preriscaldare il forno a 220° con pentolino d'acqua nel ripiano più basso e infornare per 30 minuti a 200°. Completare la cottura lasciando i filoni nel forno spento socchiuso a fine cottura.

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Pane con le trebbie

on Venerdì, 11 Maggio 2012. Posted in cucina

e focaccia e torta già che c'ero! :-)

Pane con le trebbie

Finalmente trovo l'occasione per scrivere qualcosa anche dell'autoproduzione di birra della quale si occupa da un po' di anni il maritone! Personalmente non la seguo molto, so che normalmente usa dei kit già pronti ai quali aggiunge malto e/o zucchero (io gli procuro quello integrale di canna del commerico equo) che poi mette a fermentare in un "bussolotto", il risultato è molto buono, si ottengono delle birre artigianali con doppia fermentazione (la seconda avviene in bottiglia) e con aromi e gusti decisamente diversi dalle solite birre in lattina. Stavolta però è riuscito a coinvolgermi anche nella preparazione, infatti non si trattava del solito kit, ma di uno composto dalla materia prima, ovvero i malti macinati (orzo spezzato), malto in polvere e luppolo secco e un'appassionata di fermentazioni non poteva esimersi qunatomeno dallo spiare il procedimento! Una volta trovati dei pentoloni da strega eccoci a mescolare strani intrugli per arrivare alla fine a mettere a riposare nel fermentatore sta brodaglia che poi darà origine alla birra!

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Per berla ci vorranno dei mesi, nel frattempo, ci sono rimasti degli scarti, ovvero le trebbie d'orzo, che non sono altro che i residui dei malti macinati messi in infusione nell'acqua bollente: ho subito messo le mani avanti specificando che non andasero buttate, perchè avevo in mente di farci il pane come avevo letto da qualche parte sul gruppo della pasta madre!

E alla fine è rimasta una terrina di trebbie che hanno dato origine ad un pane molto rustico, più che integrale. Poi mi sono fatta prendere la mano e ci ho fatto anche una focaccia e anche una torta e infine ne ho congelate perchè ho in mente di farci un'altro paio di cosette... nel caso vi aggiornerò!

Vi lascio le ricette di tutto, così se qualcuno si trovasse ad avere fra le mani le trebbie sa come usarle!

Vi anticipo che ho usato poca pasta madre, perchè le temperature cominciano ad alzarsi e la lievitazione altrimenti sarebbe stata troppo veloce, se fate la stessa ricetta in pieno inverno potete usare anche un po' più pasta madre.

 

Pane alle trebbie

ingredienti:

150 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima

300 gr di acqua

8 cucchiai colmi di trebbie d'orzo

4 cucchiai colmi di farina integrale d'orzo

2 cucchiaini rasi di sale fino integrale

10 cucchiai colmi di semola rimacinata di grano duro

7 cucchiai colmi di sfarinato integrale di farro

1 cucchiaio d'olio

Impastare tutti gli ingredienti eccetto il sale che va aggiunto a metà dell'impasto e l'olio che va aggiunto per ultimo.

Mettere la palla a lievitare coperta per 4 ore. Fare un giro di pieghe e lasciare riposare per mezzora, fare un secondo giro di pieghe e dare la forma. Mettere a riposare un'oretta coperto.

Accendere il forno a 250° statico con pentolino d'acqua. Infornare per 10 minuti a 250° e succesivi 40 minuti a 200°.

Ecco qua il pagnottone affettato, molto morbido e leggermente umido!

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Focaccia con le trebbie

ingredienti:

150 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima

200 gr di acqua

3 cucchiai di olio evo

1 cucchiaino di sale fino integrale

5 cucchiai colmi di trebbie d'orzo

2 cucchiai colmi di farina integrale di orzo

5 cucchiai colmi di sfarinato integrale di farro

5 cucchiai colmi di farina tipo 2

Ho mescolato tutto fino ad avere un impasto molto idratato che ho messo a riposare in frigo per 8 ore.

Tolto dal frigo l'ho steso grossolanamente e lasciato a lievitare a temperatura ambiente per 2 ore.

Ho spennellato con un'emulsione di acqua e olio evo, condito con pomodori ciliegini tagliati a metà, spezie varie tritate e sale grosso.

Infornato per 30 minuti a 200°.

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Torta con le trebbie

Per farla sono partita dalla ricetta della torta all'orzo che mi aveva dato Silvia delle Barbarighe, logicamente l'ho stravolta (anche perchè avevo qualcosina da smaltire...), quindi ve la riporto qua!

ingredienti:

350 gr di farina tipo2

50 gr di farina integrale d'orzo

5 cucchiai colmi di trebbie d'orzo

200 gr di zucchero di canna integrale

60 ml di olio di girasole spremuto a freddo

170 ml di siero di yogurt colato aromatizzato all'orzo (avanzato dai cup-cakes di domenica)

330 gr di acqua su cui avevo sciolto dell'orzo solubile

1 cucchiaino di bicarbonato

mezza bustina di cremor tartaro

un cucchiaino di cannella

un pizzico di sale

1 cucchiaio di aceto di mele

Mescolare lo zucchero con l'olio e aggiungere via via tutti gli ingredienti tenendo per ultimo l'aceto.

Versare in una teglia con carta forno e cuocere in forno caldo a 180° per un'ora.

 

Siccome era tanta è stata anche riciclata in versione "simil-sacher", mettendola a strati con farcitura interna di marmellata di frutti di bosco e ricoperta di cioccolato fuso (è sempre quello avanzato dall'uovo: basta romperlo a pezzetti, metterlo in una tazza e posizionare la tazza al sole: in mezzora sarà bello sciolto pronto per essere spennellato sulla torta!)

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Noi siamo stati soddisfatti di quest'opera di riciclaggio, spero che le ricette vi siano piaciute! :-)

 

 

Salutiamoci: mangiare bene per stare bene - fave e/o piselli

on Domenica, 06 Maggio 2012. Posted in cucina

Mezzelune con ripieno di baccelli di piselli

Ho letto di questa interessante iniziativa su "La tana del riccio" e mi è subito piaciuta per chè coniuga il buon mangiare con la salute.... spesso ci si sente dire che un cibo buono non può essere anche sano, invece con questa iniziativa si vuole dimostrare il contrario!

L'iniziativa nasce da questi tre blog Briggi'sHomeGalline2ndLife e StellaDiSale

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In pratica si tratta di un contest molto particolare, che prende spunto dal menù elaborato dall'Istituto dei tumori di Milano che a Cascina Rosa si occupa da anni di prevenzione dei tumori tramite l’alimentazione. Vi riporto parte di quanto scrive StellaDiSale:

La sfida è cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano. Scoprire nuovi ingredienti, approfondire la conoscenza del rapporto tra cibo e salute, affinare il gusto, evitare scorciatoie industriali, sperimentare, rispettare l’ingrediente nella sua stagionalità.
Seguire le indicazioni dei medici che si occupano di prevenzione di tumori e altre malattie gravi senza mai pensare che questo sia mortificante e triste, anzi, al contrario, pensando che sia prima di tutto un atto d’amore verso se stessi e poi verso chi ci sta vicino e mangia quello che cuciniamo.

Il gioco è semplicissimo.

Ogni mese (il primo giorno del mese) il blog ospitante (che questo mese è StellaDiSale) fa un post e lancia un ingrediente.

Chiunque può partecipare con una ricetta, c’è tempo fino a fine mese.

Non si vincono premi, non ci sono gare, non ci sono sponsor.

 

A fine mese si fa la raccolta delle ricette.Cos’ha di diverso dai soliti contest a tema?
Che bisogna seguire le indicazioni di questa tabella, dove ci sono tre colonne: gli ingredienti non permessi, gli ingredienti permessi ma non consigliati, gli ingredienti consigliati.

Quindi no a cereali raffinati, zuccheri, carne, latte ... 

 

2012 0428037Insomma a pennello con la mia cucina, infatti appena ho visto la tabella e l'argomento del mese, ovvero fave e/o piselli, ho subito ripensato alle mezzelune che io e la piccola Alice abbiamo preparato qualche giorno fa!

Avevo letto da qualche parte (purtroppo però non ricordo dove...) come preparare i baccelli dei piselli per farne una salsina e me l'ero mentalmente archiviato per farlo non appena avessi avuto i piselli freschi fra le mani...

Ed eccoli arrivati con l'ordine del gas della settimana scorsa (i nostri sono in fiore... dovremmo aspettare ancora qualche settimana...) e quindi ecco l'occasione di provare questa ricetta dove non si butta via niente!

Ah, piccola nota: importante che i piselli siano bio per evitare di mangiarci anche una serie di veleni...

Ed eccoci allora alla ricetta: mezzelune ripiene ai baccelli.

ingredienti per il ripieno:

ingredienti per l'impasto:

  • 125 gr di semola di grano duro biologica
  • 75 gr di farina semintegrale tipo 2 biologica macinata a pietra 
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 100 gr di acqua
        •  
        • Per prima cosa bisogna logicamente sgranare i piselli, cosa che può essere fatta in piacevole compagnia delle birbe, stando attente che non mangino tutto!
        • Anzichè buttare le bucce, si toglie il gambo (la parte dura) e il filamento interno e si lavano bene.
        • Poi si mettono a bollire in acqua leggermente salata per 10 minuti (devono restare verdi).
        • Si scolano e si passano al passaverdure fine, con pazienza, fino ad ottenere una purea di un bel verdone, come quella che vedete qua sotto:
        • 2012 0429001
        • A questo punto si aggiunge lo yogurt di soia colato a cui è stato aggiunto un cucchiaino si sale. Si mescola bene il tutto e si passa all'impasto.
        • Si mescolano le farine e il sale, si aggiunge l'acqua e si impasta fino ad ottenere una palla liscia. 
        • Si stende il più sottile possibile col mattarello e si ricavano dei cerchi (noi abbiamo usato un bicchiere).
        • 2012 0429004
        • Su ogni dischetto si mette una noce di ripieno e successivamente si piegano a metà, chiudendo i bordi con i rebbi di una forchetta.
        • 2012 0429006
        • Una volta pronti basta cuocerli in acqua bollente per 5 minuti.
        • 2012 0429009
        • Noi li abbiamo serviti conditi con un po' del ripieno che era avanzato sciolto in poco olio evo.
        • 2012 0429011
        • Se non avanza ripieno secondo me sono ottimi anche semplicemente con l'olio: gusto delicatissimo e molto particolare.
        • Spero che la ricetta vi sia piaciuta, a noi molto e ci siamo anche divertite a prepararla... ma se non avete tempo/voglia di fare le mezzelune, provate almeno la salsa che può essere usata anche per condire la pasta o sulle bruschette!
        •  
        • Aggiornamento: qui da Stella potete trovare tutte le ricette che hanno partecipato nel mese di maggio, scaricabili anche in pdf!

 

 

Cup-cakes della domenica mattina

on Domenica, 06 Maggio 2012. Posted in cucina

Domenica mattina piovosa = doversi inventare qualcosa per tenere occupate le bimbe senza che si accapiglino troppo + preparare qualcosa di sfizioso per il pranzo

Ecco che si affaccia alla mente una golosità che ho visto sul blog di Xcesca, la tana del riccio, ovvero i cup-cakes al caffè... 

Decisione presa, logicamente userò il caffè d'orzo visto che li mangeranno anche le bimbe!

Ho già pronto in frigo lo yogurt colato a cui avevo aggiunto l'orzo solubile!

Prepariamo tutti gli ingredienti e vià, con l'assemblamento, ingredienti solidi, ingredienti liquidi, mescoliamo e versiamo nei pirottini.

Già che ci siamo facciamo merenda pulendo bene la terrina! 

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Inforniamo e intanto prepariamo il frosty, aggiungendo allo yogurt colato con orzo il malto. Prepariamo la sac-a-poche...

Dopo 15 minuti ecco sfornate le tortine e attendiamo che si freddino per farcirle!


Ecco Alice all'opera!

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Infine al posto delle noci e dei ciki le bimbe abbiamo decorato con cioccolata fondente, così le bimbe hanno finito lo spuntino... :-)

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Ecco i dolcetti pronti per la sorpresa per papà! Non saranno perfetti ma la mattinata è passata! :-)

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Prova assaggio superata! Molto delicati, anche il papà ha apprezzato! 

 

La ricetta la trovate in originale col caffè qui: http://latanadelriccio.wordpress.com/2012/04/28/cupcake-al-caffe-e-noci/

Vi riporto qui la nostra con le piccole modifiche che abbiamo apportato:

ingredienti del frosty:

  • 400 gr di yogurt di soia
  • 2 cucchiaini di orzo solubile sciolti in una tazzina d'acqua
  • 2 cucchiai di malto di riso

La sera prima ho messo a colare lo yogurt a cui avevo preventivamente aggiunto l'ozo solubile. Prima di farcire ho aggiunto il malto di riso e mescolato bene.

 

ingredienti delle tortine:

  • 100 gr farina tipo2
  • 25 gr farina di riso
  • 25 gr di noci sgusciate e tritate
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro
  • 1 pizzico di vaniglia
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 40 gr di malto di riso
  • 100 gr di caffè d'orzo appena fatto
  • 1 cucchiaino di aceto di mele

Abbiamo mescolato tutti gli ingredienti solidi in una terrina. In una tazza mescolato tutti i liquidi. Aggunto i secondi ai primi e mescolato brevemente. Versato nei pirottini e infornato a 180° per 15 minuti (forno ventilato). 

Una volta freddi abbiamo decorato e riposto in frigo a riposare fino a prima di servire.

 

Rucola selvatica

on Giovedì, 03 Maggio 2012. Posted in orto

un erba spontanea di casa!

Rucola selvatica

Vi potrà sembrare strano che inserisca la rucola fra le erbe spontanee... ma non mi sono sbagliata, per noi da un po' di anni è proprio così!

Ormai 4 anni fa comprammo una bustina di semini di rucola selvatica bio per provarla, senza sapere a cosa saremmo andati incontro!

Infatti non solo è stata molto produttiva, ma alcune piantine sono cresciute senza controllo diventando dei cespuglioni con fiori gialli, che essendo anche belli da vedere ci dispiaceva tagliare... 

Pensavamo di essercene liberati con l'inverno e con la zappatura del terreno e invece dopo poco abbiamo cominciato a sentire un caratteristico profumo passando per l'orto... eppure non avevamo riseminato la rucola!

E' stato così che abbiamo notato quante piantine erano nate spontaneamente in giro per l'orto. Ci dispiaceva proprio buttarle, quindi ne abbiamo fatto dei vasetti da regalare agli amici. In attesa di cambiar casa questi vasetti sono stati parcheggiati nel giardino davanti. Neanche a dirlo l'anno successivo ci siamo ritrovati decine di piantine che nascevano anche qui!

Morale della favola: mai più comprata rucola!

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Quella che nasce spontanea ha il pregio di essere molto più saporita (ne bastano poche foglie per dare gusto all'insalata) e di essere sempre fresca (da aprile a novembre basta aprire la porta di casa e raccoglierla, più km 0 di così!).

Ultimamente ci ho preparato il pesto per la pasta usando questa ricetta proposta nel menù settimanale di GenitoriVeg della settimana scorsa, uno spettacolo! Ho seguito anche il consiglio di congelarne una parte in modo da averlo già pronto!

Io l'ho semplicemente tritato perchè le bimbe non sopportano il frullatore e con loro in casa non potevo accenderlo, voi però potete frullare il tutto se preferite l'effetto cremina!

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Menù settimanale

on Mercoledì, 02 Maggio 2012. Posted in cucina

Menù settimanale

E' con grande soddisfazione e gioia che condivido qui sul blog il risultato di un'idea nata nel gruppo su Facebook Genitori Veg, si tratta del menù settimanale.

Non sempre si riesce a pianificare da soli i pasti settimanali, e spesso il dilemma del genitore quando si avvicina l'ora di pranzo è: "oddio, cosa preparo adesso?" e alla fine si aprono frigo e dispensa e si finisce per riproporre le solite cose. Se poi si in fase si transizione verso una cucina più sana, naturale, che ricorra il meno possibile a cibi confezionati e magari senza carne, uova e derivati animali, la questione si fa ancora più complessa, e rischia di scoraggiare... Ed ecco l'idea! Avere un menù che cambi di settimana in settimana, in modo da non annoiarsi, segua la stagionalità dei prodotti e sia bilanciato: ci pensiamo direttamente noi genitori-veg ognuno mettendo a disposizione le sue ricette testate e fornendo anche la lista della spesa per la settimana successiva e il "to do" con il promemoria della cose da fare in anticipo, in modo da non ritrovarsi senza ingredienti. 

Io partecipo con qualche ricetta, inoltre questa settimana ho seguito quasi tutte le ricette proposte, che secondo me sono facili, veloci e gustose!

Provateci anche voi! Scoprirete che mangiare vegano non è così difficile come sembra, è gustoso, sano e soprattutto non monotono!

Per visionare il piano settimanale della settimana prossima, le singole ricette e la lista della spesa in pdf, cliccate qui:

http://www.genitoriveg.com/menu-dal-7-maggio-al-13-maggio-2012

Questo è il mio contributo per la settimana prossima:

teglia di pane e verdure accompagnata da fagioli cannellini in umido

Per fare la prima ho usato le tenerissime punte di bietola che sono nate da sole nel nostro orto e avanzi di pane raffermo. 

 

E buona settimana veg!

Focaccia "cristina"

on Mercoledì, 02 Maggio 2012. Posted in cucina

Focaccia

Nell'ultimo mese la Gilda è stata molto impegnata a moltiplicarsi per essere spacciata a svariati nuovi panificatori... come raccontavo tempo fa donare la pasta madre permette di fare delle conoscenze molto interessanti che a volte si trasformano in amicizie. Questo articolo lo dedico a tutte le utlime figlie di di Gilda e ai loro genitori adottivi, ma in particolare a Cristina che mi ha donato un sacco di fantastico sfarinato integrale di farro autoprodotto col suo mulinetto casalingo (l'oggetto dei miei sogni! :-)) e ad Angela e la sua famiglia che ci hanno ospitato a casa loro per il 25 Aprile regalandoci una splendida passeggiata fra i colli Euganei

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e una scorpacciata di ottima pizza fatta in casa!

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Ecco allora la "focaccia Cristina"!

La base è l'ormai collaudata focaccia velocissima al rosmarino, in questo caso nella versione ripiena.

Ingredienti:

  • 200 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 200 mldi acqua
  • 430 gr di sfarinato integrale di farro macinato di fresco
  • 3 cucchiai di olio evo
  • rosmarino tritato
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale

 

per il ripieno:

 

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere 200 gr di farina e mescolare bene. Aggiungere il sale e l'olio e mescolare. Aggiungere la rimanente farina e mescolare bene col cucchiaio di legno e infine aggiungere il rosmarino tritato. L'impasto rimarrà piuttosto molle.

Mettere a riposare in forno spento per 3-4 ore o in frigo per tutta la notte.

Nel frattempo preparare il ripieno tagliando le olive verdi e mescolandole al vegrino.

Riprendere l'impasto e stenderne metà su carta forno grossolanamente aiutandosi con 2 cucchiai. Stendere il ripieno e coprire col rimanente impasto. Rimettere a lievitare per un'ora o 2-3 se il primo riposo era avventuto in frigo.

Accendere il forno a 180° ventilato. Preparare un emulsione di olio evo e poca acqua e mescolare energicamente fino ad ottenere una cremina e spennellarla sulla focaccia. Cospargere di rosmarino tritato, origano, maggiorana e sale grosso integrale (di Cervia).

Infornare per 30-40 minuti.

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Pan-carrè alla segale

on Venerdì, 27 Aprile 2012. Posted in cucina

Pan-carrè alla segale

In questi giorni sto leggendo il libro di Giorilli sul pane, un libro piuttosto tecnico che riguarda sia la panificazione col lievito di birra che quella con pasta madre. Ci sono logicamente delle belle sezioni ricette che prevedono anche l'utilizzo di farine insolite come piace  a me. Purtroppo quasi tutte queste ultime sono realizzate con lievito di birra... come non provare a pastamadrizzarne alcune, specie quelle con la farina di segale che a me piace moltissimo?

E quindi ecco realizzato il pan-carrè di segale, del cui risultato sono stata veramente soddisfatta, sia per il gusto che per la lievitazione che per l'aspetto estetico. 

Per questo pane ho anche fatto tesoro dei consigli che si trovano sul libro della DeLuca nelle ricette di pane alla segale.Inoltre ho anche sostituito la farina 0 con farina bianca di farro.

La lievitazione avviene lunga avviene in frigo, quindi è un pane che potete programmarvi per tempo...


ingredienti:

  • 200 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima (NB: la Gilda è una "densa", solida tenuta un po' più morbida, rinfrescata con farina tipo2)
  • 500 gr farina di segale integrale bio macinata a pietra (del fornitore del gas, "Le barbarighe")
  • 200 gr farina di farro bianca biologica
  • 375 gr latte di soia bio
  • 1 cucchiaio di malto d'orzo
  • 35 gr di olio evo bio
  • 1 cucchiaino di sale integrale fino

Impastare la farina di segale con il latte e il malto e lasciare riposare per mezzora. Aggiungere la pasta madre e scioglierla bene. Aggiungere il sale e l'olio e la rimanente farina (farro), impastando fino ad avere un impasto elastico e consistente - tenete conto che rimarrà sempre piuttosto appiccicoso per via della segale, ma NON aggiungete altra farina.

Mettete l'impasto in una terrina di vetro coperta con uno strofinaccio asciutto, pulito e non profumato, in frigo per 24 ore.

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Il giorno dopo lo troverete così, ben gonfio e morbido, con spaccature in superficie.

Riprendete l'impasto, stendetelo grossolonamente in forma quadrata e fate una piega a portafoglio per fare il filone, riponetelo a lievitare in uno stampo da plumcake oliato. Fate un taglio longitudinale profondo un cm.

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Coprite col solito canovaccio e mettete a riposare in forno spento per 4 ore o finchè ha raggiunto il bordo della teglia. Accendete il forno a 210° statico con pentolino d'acqua sul fondo e quando è in temperatura infornate per 40 minuti. Estraete dalla teglia e rimettete nel forno spento e socchiuso in posizione inclinata. Conservare nel canovaccio. E' rimasto bello morbido per parecchi giorni.

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(Fari)frittata di bruscandoli

on Venerdì, 27 Aprile 2012. Posted in all'aperto

(Fari)frittata di bruscandoli

Purtroppo a causa della migrazione del blog non sono riuscita a pubblicare prima questa ricetta che avrei proposto per il 25 Aprile, giornata dedicata alle scampagnate. Da noi si usa passare questa giornata sugli argini dei fiumi (Brenta e Bacchiglione) che per chi non è della zona sono molto ampi e a più livelli. Da bambina ci andavo con i genitori, da ragazzina in bici con gli amici: ci si accampa lì la mattina e si rimane fino a sera, giocando a palla, chiaccherando, rotolando sul pendio, passeggiando, dormendo sull'erba e anche cercando erbette.

In particolare lungo gli argini oltre ai carletti, si trovano i “bruscandoli” ovvero i germogli di luppolo, che assomigliano un po' a dei piccoli asparagi verdi. Si raccolgono prima che la pianta cominci ad avere molte foglie, quando è spuntata da poco da terra e mostra dei lunghi “steli” spinosetti. Purtroppo in questa raccolta i bimbi diffcilmente partecipano perchè si tratta di cespugli leggermente spinosi che crescono in luoghi impervi, dove bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi. Ma il baldo raccoglitore accoglierà la sfida e cercherà di prendere anche quelli nei luoghi più difficoltosi! :-)

Tradizionalmente queste erbette vengono consumate il giorno stesso, anzi nel luogo stesso, infatti generalmente si portano via fornetto a gas, padella e uova per farci la frittata che sarà il pranzo o la cena del pic-nic. Io vi propongo questa versione senza uova che potete preparare a casa da portare per il pic-nic o potete fare con i bruscandoli raccolti una volta che siete rientrati.

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Ingredienti (per 2 persone – una teglia 25 x 25)

100 gr di farina di ceci (io ho usato la farina di libera-terra bio)

200 ml acqua

1 rametto di rosmarino

un mazzo di bruscandoli freschi

2 cucchiai di olio evo

1 cucchiaino raso di sale integrale fino

 

Almeno 3 ore prima (meglio se 12-15) fare una pastella con la farina di ceci e l'acqua, a cui aggiungere il rametto di rosmarino per insaporire.

Passato questo tempo, togliere il rosmarino, aggiungere l'olio e il sale. E mescolare bene.

In un padella far appassire i bruscandoli in un po' d'acqua. Lasciarli cuocere finchè saranno teneri.

Aggiungerli alla pastella di farina di ceci e mescolare bene.

Versare il composto in una teglia rivestita di carta forno in modo da formare uno strato sottile (non più spesso di un cm). Infornare a 180° per 25 minuti (fino a doratura). Molto gustosa!

Volendo si può cuocere anche in padella (con un filo d'olio sotto) sempre in spessore sottile e cuocendo col coperchio, lasciando andare a fuoco lento.

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Tarassaco in tre modi

on Martedì, 17 Aprile 2012. Posted in all'aperto

Tarassaco in tre modi

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Un'erba molto semplice da riconoscere è il tarassaco o "dente di leone", chiamato dalle mie parti "radecio pedocco", con i suoi fiori gialli che diventano soffioni, divertimento di ogni bambino. Il bello di questa pianta è che se possono utilizzare tutte le parti (fiori, foglie, boccioli): questa particolarità la rendono un'erba che si raccoglie piacevolmente con l'aiuto dei bambini anche piccolissimi. Infatti quest'anno visto che la mia aiutante ufficiale era a scuola, la sostituta apprendista riconoscitrice d'erbe spontanee è stata la piccola Elena che con molta soddisfazione si è dedicata alla raccolta dei fiori e dei boccioli, incredula per il fatto che normalmente le brontolo se cerca di strappare dei fiori in giardino!

Anche in queso caso ho la fortuna di non dovere muovermi di casa per trovarlo, infatti il nostro giardino sul retro pullula di fiori gialli che poi diventano dei bei soffioni da metà marzo a metà maggio. Mi fido a raccoglierli in giardino perchè noi abitiamo fuori città, lontano dalla strada e da zone indutriali, non trattiamo in alcn modo il terreno e il prato e il giardino è diviso da altri campi e proprietà da siepi alte e canali.

Spesso li raccolgo anche in montagna dove è facile troverne nei prati, in specil modo i boccioli che sono molto più grandi di quelli di pianura.

Quindi munita di terrine varie e coltellino esco a raccogliere la nostra erba accompagnata dall'aiutante.

Cosa e come raccolgo:

  1. i fiori aperti senza stelo: scelgo i più grandi e belli (e su questo Elena se la cava benissimo!:-)) controllando che non abbiano insetti;

  2. i boccioli: scelgo i più grandi ancora chiusi

  3. le foglie: scelgo le piante che non hanno ancora fiorito, le più piccole e tenere e le tolgo alla base lasciando le radici.

Dopo aver raccolto 200 fiori, una belle terrinetta di boccioli e una grande ciotola di foglie non ci resta che giocare con i soffioni.... e sufficientemente stanche rientrare!

Caricata la pupa stanca in spalla ci si può dedicare tranquillamente alle varie preparazioni!

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  1. SCIROPPO DI TARASSACO (CON I FIORI)

            Taglio il calice ai 200 fiori raccolti in modo da tenere solo i petali. Li lavo bene sotto l'acqua corrente (usando un passino) e li metto a cuocere in un litro d'acqua assieme ad un limone tagliato a pezzi. Lascio bollire per mezzora circa. Filtro tutto attraverso un canovaccio, schiacciando bene i petali. Aggiungo mezzo kg di zucchero (io uso canna integrale del commercio equo) e rimetto a cuocere. Lasciare bollire per una mezzora. Invasare ancora bollente in vasetti ben puliti in modo che si crei il sottovuoto. Questo sciroppo è utile per la tosse e il mal di gola.

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  1. BOCCIOLI DI TARASSACO SOTT'OLIO

    Lavo bene i boccioli e li metto ad asciugare per qualche ora su un canovaccio pulito. Metto a cuocere una parte di vino bianco, mezza parte di aceto di mele, mezza parte di aceto bianco, con 2 foglie di alloro, 2 spicchi di aglio e sale. Quando bolle si sbollentano per 2 minuti i boccioli, si scolano e si mettono ad asciugare su canovacci puliti non profumati finchè non sono asciutti. Si ripongono in vasetti puliti e li si copre con olio evo, aggiungendo una foglia di alloro e uno spicchio d'aglio per vasetto. Chiudo ben stretti i vasetti. Sterilizzo il tutto mettendo a bollire in una pentola grande (con l'acqua che copra tutto il vasetto) avvolto in un canovaccio in modo che i vasi non sbattano. Lascio bollire per 15-20 minuti. 

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    Sono ottimi come sostituiti dei capperi.

  2. FOGLIE DI TARASSACO

    Quelle più piccole e tenere le tengo da parte per mangiarle crude in insalata, le altre dopo averle lavate bene le metto a bollire per 5 minuti in acqua. Poi si possono usare semplicemente saltate in padella con aglio e olio o in torte salate ofocacce come ripieno al posto degli spinaci. Unica cosa tenete conto che sono un po' amare e quindi non sempre gradite ai bimbi!

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sullo sfondo le foglie di tarassaco lessate e in primo piano i fiori in cottura

E voi usate il tarassaco in cucina? Avete altre ricette?

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia"

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per la categoria ricette - tarassaco

Mantovanine semintegrali di farro

on Lunedì, 16 Aprile 2012. Posted in cucina

Mantovanine semintegrali di farro

La settimana scorsa sono incappata in alcune foto di panini tipo mantovanine fatti con pasta madre e siccome la forma era molto accattivante mi sono subito messa a cercare come si fanno queste pagnottine... Spiegazioni e ricetta trovate non potevo non provarle, però la ricetta aveva sempre qualcosa che non andava, ovvero prevedeva sempre metà farina bianca 00 e metà manitoba, farine che non uso mai, perchè troppo raffinate e poco nutrienti e per la manitoba perchè spesso proviene da troppo lontano. Decisa la sfida della settimana: provo a farle con il farro e per metà integrali!

Ho iniziato il pomeriggio rinfrescando la Gilda, la sera prima di andare a letto ho preparato l'impasto che ho messo a lievitare in forno spento tutta la notte, avvolto in un canovaccio, la mattina ho preparato le pagnottine che hanno lievitato per altre 3 ore prima di cuocerle.

Ingredienti:

  • 120 gr di pasta madre (rinfrescata da 4-6 ore)
  • 250 gr di farina di farro bianca
  • 250 gr di farina di farro integrale
  • 220 gr di acqua a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 cucchiaio di malto
  • 1 cucchiaino di sale integrale fino

La sera sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere l'olio, il malto e la farina integrale. Mescolare bene, aggiungere il sale e la rimanente farina fino ad avere una palla morbida, liscia ed elastica, non appicicosa. Mettere a riposare per tutta la notte coperta da un canovaccio.

La mattina riprendere l'impasto, rovesciarlo sulla spianatoia e tagliarlo in 7-8 pezzi. Con ognuno formare una pagnottina seguendo le indicazioni che vedete sotto.

1. stendere grossolanamente con le dita e fare una piega base

2. schiacciare nuovamente con la mano e stendere col mattarello una sfoglia sottile

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3. piegare il lembo sinistro della pasta portandolo verso il centro

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4. piegare il lembo destro portandolo verso il centro

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5. piegare il lembo superiore portandolo verso il centro

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6. piegare il lembo inferiore portandolo verso il centro

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7. tirare nuovamente col mattarello la pasta il più sottile possibile e rifare la piegatura come sopra.

8. ripetere una terza volta la piega solo del lato destro e di quello sinistro

9. arrotolare la sfoglia su se stessa per ottenere la pagnotta

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10. Riporre le pagnottine sulla teglia del forno su carta forno e lasciare lievitare per 3 ore coperte da un canovaccio

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11. Passate le ore accendere il forno a 220° statico con pentolino d'acqua sul fondo. Nel frattempo praticare su ogni pagnotta un taglio verticale da parte a parte

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12. spennellare d'acqua le pagnotte e quando il forno è in temperatura infornarle per 10-15 minuti a 220° più ulteriori 30 minuti a 180°.

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In forno si apriranno lungo il taglio creando la forma della mantovanina.

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Bimba curiosa durante la cottura 

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Questo il risultato... come gusto e consistenza ottime, logicamente più compatte rispetto alle corrispettive con lievito di birra e farine raffinate, ma sempre molto morbide anche 2-3 giorni dopo la preparazione. Crosta bella croccante.

 

Nota sulla lievitazione:

Ero alquanto dubbiosa sulla lievitazione per tutta la notte in forno, conoscendo la mia Pasta madre, temevo che inacidisse, però ho provato lo stesso perchè in fondo in rapporto al totale dell'impasto la madre è poca. In effetti la mattina l'impasto era un po' più acidino del dovuto, cosa che ha lasciato un lieve restrogusto ai panini finiti. Infatti li ho rifatti una seconda volta in montagna, mettendo a lievitare l'impasto in frigo dopo un paio d'ore fuori e lasciandolo riposare un'oretta fuori dal frigo prima di procedere a fare le pagnotte e il risultato è stato migliore. Quindi vi consiglio di usare il frigo se avete una pasta madre molto vivace come la Gilda o di farle la mattina lasciandole lievitare 6 ore fuori dal frigo.

Piccolo acquario

on Lunedì, 09 Aprile 2012. Posted in in casa

Purtroppo il tempo non è stato dei migliori in questi giorni di vacanza e quindi siamo rimasti in casa... fortunatamente i bambini sanno come occupare il tempo inventandosi "lavoretti" su due piedi...

In particolare un pomeriggio Alice e il cuginetto seienne si sono messi a disegnare pesci (forse si ricordavano del "pesce d'Aprile"): disegnavano la sagoma su cartoncini di recupero (ovvero scatole di cereali aperte), li coloravano nelle maniere più fantasiose dandogli di volta in volta un nome diverso (pesce dai mille colori, pesce razzo, pesce flash, pesce a punta...) e infine li ritagliavano. Hanno passato un intero pomeriggio dalla nonna in questa faccenda... 

Il giorno dopo a casa, Alice ha ripreso l'attività, disegnando altri pesci che poi andava a riporre in uno scatoloncino simulando il loro nuoto: ecco l'idea dell'acquario!

Per prima cosa ha preparato su un foglio un dsegno con "lo sfondo" come lo chiama Alice, con onde e alghe.

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Poi le sono venuta in aiuto facendo tre tagli col taglierino su un lato dello scatolone e fornedole filo da cucito tagliato a pezzetti. 

E' bastato attaccare col nastro adesivo il filo ai pesci ad una estremità e sull'altra un pezzetto di cartoncino, far passare i pesci attraverso i tagli e lasciarli penzolare nell'acquario. Logicamente si possono spostare in su o in giù tirando lo spago e a destra e sinistra spostando il filo lungo il taglio. 

Un altro pomeriggio è passato e adesso abbiamo un acquario! :-)

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Qui si vedono sulla parte alta della scatola i tagli attraverso cui passano i fili a cui sono appesi i pesci



Torta di rose leggerissima

on Sabato, 07 Aprile 2012. Posted in cucina

Torta di rose leggerissima

Spesso quando preparo i cornetti mi ritrovo a non avere più teglie dove riporli, ho quindi pensato di farci dell'altro e da questa necessità è nata l'idea di fare una torta di rose. L'impasto è lo stesso dei cornetti vegani, anche la lievitazione è la stessa, la cosa che cambia è la preparazione finale.

In pratica dopo avere steso la pasta e averla tirata col mattarello come per i croissant, ho versato sopra del cacao amaro in polvere, una spolverata di zucchero di canna integrale e uvetta e ho arrotolato tutto. Ho tagliato a fettine alte circa5-6 cm e le ho riposte una accanto all'altra nella teglia (ho usato una teglia tonda con cerniera). Ho messo a lievitare come i croissant per tutta la notte nel forno spento, coperto da un canovaccio asciutto e pulito. La mattina ho spennellato la torta (che era molto lievitata) con una miscela di latte di riso e malto di riso e ho infornato in forno già caldo a 160° (ventilato) per 35 minuti

A fine cottura ho aperto la cerniera e tolto il bordo, ho spennellato nuovamente con latte di riso e malto e rimesso nel forno spento con anta socchiusa per altri 15 minuti.

A lato potete vedere il bellissimo risultato! L'impasto è veramente soffice e tale rimane per molti giorni...

Con lo stesso impasto e rotolo potete farci anche delle girelle, tipo queste che facevano compagnia ai cornetti!

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Il ripieno lo potete logicamente anche variare in base ai vostri gusti!

Ortiche: in cucina e non solo!

on Venerdì, 06 Aprile 2012. Posted in all'aperto

Come promesso la settimana scorsa, oggi si parla di erbe spontanee, in particolare di un'erbaccia che normalmente si cerca di evitare, ovvero l'ortica! Noi abbiamo la fortuna di averla spontanea nell'orto, dove riscresce ogni anno nelle zone più ombrose. Una delle specialità dell'uomo di casa è proprio il risotto con le ortiche che fa con ricetta simile a quello con i carleti che vi ho scritto la settimana scorsa (la potete trovare anche nel blog di Glores, qui).

Ma oltre all'uso in cucina abbiamo cominciato ad apprezzarne anche altri ambiti di utilizzo, ovvero nell'orto come antiparassitario naturale e a costo zero e come lucidante per i capelli scuri.

Partiamo dall'inizio!

Individuate le vostre piantine di ortica, devono essere fresche, spuntate da poco, non in fiore, in zone lontano da raffico e inquinamento. Munitevi di guanti, meglio se doppi guanti in lattice (guanti in stoffa da giardinaggio non sono sempre sufficienti) e raccogliete le punte tenere delle ortiche lasciando il resto della pianta. 

Lavate bene le foglie e mettete a bollire una pentola d'acqua. 

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Quando bolle versateci le foglie di ortica e fate bollire per 5-7 minuti.

Estraete le foglie con un colabrodo e schiacciatele bene (mi raccomando non buttate l'acqua).

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Con queste foglie potete farci il risotto o un rotolo con erbette o una torta salata... noi ci abbiamo fatto condito la quinoa aggiungendole nel soffritto iniziale, per il resto la ricetta la trovate qui: http://www.goccedaria.it/item/quinoa-con-lenticchie-rosse.html

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Ve la consiglio molto molto buona!

 

Lasciate raffreddare l'acqua e filtratela con un canovaccio.

Due terzi di questo decotto l'ho messo in bottiglie grandi di vetro e lo spruzzeremo sulle piantine dell'orto al momento del trapianto: aiuta a tenere lontani i parassiti!

L'altra parte l'ho messa in bottigliette scure e piccole e lo uso come ultimo sciacquo dopo lo shampoo: serve a ravvivare il colore dei capelli scuri e come antiforfora.

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