in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: autoproduzione

Colombata 2.0

on Mercoledì, 04 Aprile 2012. Posted in cucina

Colombata 2.0

La prima colombata, quella di primavera, ha avuto così tanto successo che abbiamo voluto rifarla per la settimana di Pasqua. C'è chi è partito lunedì con i rinfreschi e ha già sfornato le sue colombe e chi si sta adoperando adesso, chi con le ricette già provate chi con nuove ricette trovate in rete o su vari libri. Anche questa volta vi terrò aggiornati e pubblicherò i vari risultati. Quindi se anche voi volete riprovare oppure se la volta scorsa non eravate riusciti a colombare e volete provarci adesso, vi aspetto!

Intanto pubblico la mia colomba, la terza di quest'anno, sfornata ieri notte.

Anche questa volta ho seguito la mia ricetta vegana, visto che le volte scorse siamo stati soddisfatti, ho apportato solo alcune modifiche:

  • ho farcito con cioccolata fondente a scaglie, come richiesto da Alice, anzichè con uvetta
  • ho cambiato nuovamente la glassa
  • ho usato uno "stampo" autoprodotto: avevo terminato gli stampi colomba e allora mi sono ingegnata usando una pirofila in acciaio rettangolare sui cui lati ho messo delle ciotoline di alluminio e poi l'ho rivestita di carta forno

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I tempi di lievitazione sono stati gli stessi delle volte precedenti.

La glassa in questa versione è quella che mi ha soddisfatto di più, eccone gli ingredienti:

  • 1 cuccchiaio di farina di riso
  • 2 cucchiai di zucchero di canna integrale
  • 2 cucchiai di malto di riso
  • 2 cucchiai di farina di mandorle
  • 4-6 cucchiai di latte di riso

Come sempre è un po' scuretta per via dell'uso dello zucchero di canna integrale... ma è molto buona!

Ho decorato anche con delle mandorle, alcune pelate, altre no.

Ho deciso di non metterla a raffreddare testa in giù perchè non mi sono fidata... avevo paura che si rompesse essendo tra l'altro senza stampo. Però l'ho tenuta in verticale ruotandola ogni tanto per 10-12 ore.

Poi l'ho messa nel sacchetto.

Eccola qua pronta da regalare e mangiare: ali un po' ciocciottine, ma risultato accettabile. Adesso manca la prova taglio che farò nei prossimi giorni!

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Aggiornamento del 6 aprile

Questa è un'ulteriore colomba fatta all'ultimo visto che avevo ritrovato lo stampo! Questa volta sono tornata allaversione con uvetta, ho sostituito il succo di mela con succo d'arancia visto che avevo finito il primo, la glassa invece è la stessa della terza colomba.

Mi sembra venuta proprio bellina!

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prima di essere infornata

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Impacchettata!

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Affettata!


E queste sono le foto delle colombe dei partecipanti alla colombata!

 

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Colombina e colomba travestita da panettone di Claudia

nunzia

Colomba di Nunzia

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Colomba di Federica C. prima di essere infornata e appena sfornata

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Colombe di Alessia prima del volo in forno, in volo rovescio e appena sfornate!

lisa

Colombe di Lisa

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Colomba di Michela (con la mia ricetta vegan)

sabrina

Colomba al cioccolato di Sabrina

francesca

Lievitatissima colomba vegana di Francesca D.!

elena

La Nina, la Pinta e la santa Maria: le 3 colombe di Elena

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Le due leggiadre colombe di Eva

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Colombe di Nemue Maddy con ricetta con lievito di birra

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4 colombe nere con glassa al cioccolato di Barbara

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Colomba con peche sciroppate di Linda

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Colombe di Antonella

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Colomba tradizionale di Xcesca e la versione "senza" con ricetta vegana di Boscarello

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Colomba di Monica, intera e affettata

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Colomba di Tiz

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Colomba di Beatrice

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Colomba di Irene

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Colombe di Isa con mia ricetta leggermente modificata

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Colombe di Mariaelena

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Colomba di Federica G.

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Colomba di Emanuela in stampo autoprodotto

silvia

Colombe di Silvia

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Colomba di Fabiana pronta per il forno

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Colomba di Irene

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Colombe di Antonella L.

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Colomba con gocce di cioccolato di Sarah

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E non potevano mancare due colombe di Gloria!

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Colomba misteriosa di Chiara! :-) e finalmente la fetta! 

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Colomba di Simone prima e dopo il volo nel forno

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Colomba di Gianfranco (con manina golosa!:-))

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Colomba incidentata di Laura

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Colombe di Giuliana

 

Ringrazio tutti della partecipazione: io mi sono divertita molto, mettersi in gioco è stato molto bello e soddisfacente, così come condividere quest'esperienza! Sarebbe sicuramente bello ripeterla per altri prodotti tipici di altre feste... anzi se qualcuno ha qualche idea si faccia pure avanti!

Buona Pasqua a tutti!

 

 

 

 

 

 

Pantaloni e vestitino riciclosi

on Martedì, 03 Aprile 2012. Posted in in casa

Come recuperare una vecchia camicia

Pantaloni e vestitino riciclosi

Man mano che Elena cresce si riusano abitini che erano di Alice e che quando li vedo addosso ad Elena mi fanno tornare in mente tante cose. Con il recente cambio di guardaroba ho rispolverato anche un paio di pantaloni e un vestitino con una storia un po' particolare. Un paio di anni fa con l'associazione Al ritmo del tam tam abbiamo organizzato una serie di incontri sull'autoproduzione, fra i quali uno sul riuso di abiti vecchi. In quel occasione avevo recuperato un po' di camicie vecchie di Marco, dimenticate nei cassetti da tempi immemori con le quali pensavo di ricavare qualcosa per Alice che aveva circa 2 anni. Così confrontandosi durante l'incontro avevo pensato di farci un vestitino-camiciola tenendo la parte davanti con i bottoni della camicia così com'era e magari recuperare le maniche per un paio di pantaloni. 

Per l'abitino avevo preso come modello un vestino smanicato che le andava bene, l'ho ricalcato su carta per avere il cartamodello, ho ritagliato la forma tenendo un paio di cm in più per le cuciture e posizionando la mezzeria in corrispondenza dei bottoni della camicia. Non mi è rimasto che cucire il tutto sui fianchi e sulle spalle. Ho aggiunto un nastrino per regolare la larghezza in vita. Ed ecco qua il vestitino in uso nell'orto (la foto è di due anni fa... la piccola Alice era già l'aiutante ufficiale!:-))

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Di questa camicia avanzavano le maniche e poco altro, con queste ho ricavato in modo super-semplice dei pantaloni. Anche qui ho preso come modello dei pantaloni comodi di Alice. Ho posizionato l'orlo inferiore dei pantaloni in corrispondenza dei polsini della camicia e ho ritagliato la forma del cavallo in corrispondenza della spalla della camicia. E' bastato cucire il cavallo e mettere un elastico in vita per avere questi trendissimi pantaloni (molto morbidi) che Alice ha usato molto e che adesso con piacere indossa la piccola Elena! 

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Dipendenza da pasta madre? :-)

on Domenica, 01 Aprile 2012. Posted in in casa

Effetti a lungo e breve termine della panificazione casalinga con pasta madre...

Dipendenza da pasta madre? :-)

Articolo semiserio sull'influenza da pasta madre – ovvero come la pm ti cambia la vita!

 

Da quando spaccio la pasta madre ricevo spesso dei riscontri o richieste di aiuto o di consigli per telefono, via mail o di persona e mi sono resa conto di come un po' di farina e acqua fermentati facciano “fermentare” anche le persone che la utilizzano che crescono, si evolvono pure loro e si mettono in discussione. Un secondo effetto collaterale dell'uso prolungato della pasta madre è la dipendenza che da: non si riesce a fare ameno di pensarla, di pensare ai prossimi pani o pizze o dolci, non si riesce a non parlarne con chiunque in maniera entusiastica, a non spacciarla a tutti... In famiglia diventa L'Argomento e anche i bambini diventano dei provetti panettieri! Ho pensato di raccogliere in questo articolo un po' di queste impressioni ricevute a voce, via mail, nel blog o nel gruppo della pasta madre su FB e di condividerle perchè mi sembrano molto interessanti e anche divertenti! Se avete altre “chicche” da condividere aggiungetele pure nei commenti! 

 

mi sembra di non poter più mangiare nulla di quello che compravo prima nel classico supermercato, più lavare nulla con i soliti detersivi etc etc...e pensare che tutto è partito dal volere la pasta madre...e poi le farine quali prendo?...e poi la pasta meglio integrale perchè quella bianca fa male... e poi ci vorrebbe il cibo biologico...e dove le trovo le verdure bio che non costino tanto...e poi la carne..come allevano gli animali?meglio non prenderla...e poi il latte com'è? anche quello fa male...abbiamo un solo stipendio e il bio costa e quindi come si fa? Però la salute è più importante...come concilio le cose??..insomma una cosa tira l'altra e ora mi sento proprio in tilt!” F.

 

Uffa, che stress sta pasta madre.... No, dai sono contentissima!” S.

 

“Stanotte non ho dormito bene avevo sempre in mente che dovevo rinfrescare la pasta madre a anche a lavoro continuavo a pensarci... sarà normale?” S.

 

"...secondo me, mi ha dato un pezzo di pasta defunta, così torno alla macchina da cucire e gli faccio finalmente i pantaloni di pile!" E.

 

 " Mi è pure venuto il dubbio che, visto che è una "cosa viva", il mio continuo controllarla se la rinfresco di giorno le crei ansia da prestazione! ;)"  T.

 

" La cavalcate delle Valkyrie di Wagner e Notturno di Chopin ............... ho impastato così oggi!!! Già so quale delle due pagnotte mi piacerà di più ............. !! Ma sono curiosa di scoprire le differenze "musicali" nel pane! F.

 

" Fare il pane mi rimette in pace col mondo intero ." C.

 

" Sono nervosa e mi sono sfogata con la pm ho fatto pan carrè e pane di farro in cassetta adesso è tutto nel forno a lievitare ...è davvero un'ottima medicina la panificazione mi sento meglio anzi mi viene da sorridere ...sarò pazza??????spero di no"

 

"ho fato un kg e mezzo di crackers e adesso impasto le brioches...son drogata di panificazione.". F.

 

"... mangiare la pizza in famiglia e chiedere di stare attenti al morso perché devo fare la foto dell'alveolo..." ME

 

" Preparare la tavola.....esposta bene alla luce....con tutti i fru fru.... e le cose piu belle per fare la foto al proprio pane....tutto per pubblicarla nel gruppo......" F.

 

"Tornare a casa dal parco per rinfrescare il poolish..." F.

 

" Spiegare a mia nonna che il poolish non è un tipo di droga GIUROOOOOO!!!!! volevo morire...auauaua!" F.

 

" Mangiare la colomba.....analizzarla per 3 ore......assaggiarla a piccoli pezzettini per capire cosa si è sbagliato....e subito dopo accendere il pc per chiedere consiglio alle pazze "nuove amiche" impastatrici e vecchie non è DA NORMALI.....grazie per avermi reso piu strana di quanto non lo fossi gia.....adesso nella mia lista delle priorità ce la mia Pm.!!!!! ; )))) " F.

 

" Buongiorno a tutte! anche io in questa condizione patologica ..ieri sera ho provato una nuova ricetta di fette biscottate appena alzata sono andata a vedere ma non si sono mosse di un millimetro e moh....??? accendo subito computer e faccio giri su giri con grande disperazione....che vitaccia sta pasta madre......ma mi piace la mia vita incasinata......" A.

 

" Ahah!!! ho pubblicato una foto della colomba a testa in giù a raffreddare su un gruppo di cucina e una ragazza mi ha chiesto se va messa così dopo cotta o prima di cuocere! quasi quasi le dico di metterla prima così vediamo cosa accade alla sua colomba! ahah! " T.

 

" Qui c'è un odore di colomba! sai che bei sogni faccio stanotte! " T.

 

" Butto dalla finesta sta pasta madre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ahhhhhhhhhhhhhhh"

 

" Sarà la primavera....Pagnotta che aspetta la pallina per essere infornata, brioches alla prima lievitazione e stasera vorrei fare il primo impasto della colomba!!!! Sono malata!!!!! :-D"  E.

 

" Il mio compagno ha tentato di uccidere Pierina, l'ha quasi azzerata per fare la pizza (ne ha lasciata 35 grammi!!!) e poi l'ha dimenticata scoperta fuori dal frigo, stava seccando. l'ho rinfrescata ma aspetto a sciogliere la prognosi. assassino!!!! che dite? " C.

 

E per finire vi lascio questo bellissimo brano dell'amica fornaia-scrittrice Costanza


da LA CASA DOVE NASCE IL VENTO di Costanza Luzzitelli


"Il pane è grano, il pane è biondo come il sole d'Italia. Il pane è odore di aurore fragranti, di mani nodose che salutano la notte compiendo incantesimi per mezzo di dita capaci di muoversi come danzatrici del ventre morbidamente sensuali. Il pane è notturno, è rito segreto di femmine e fate che custodiscono attendendo. Il pane è magia tramandata da nonna a nipote, è filo sottile che lega alla terra chi terra non conosce dacché è figlia di questo secolo. Il pane è buono, il pane è morbido e solo ad essere cattivi ci si azzarderebbe a buttare ciò che è morbido e buono: e, poiché le mamme sono tutte buone, sanno, alla pari del concetto che l'acqua bolle prima se metti il coperchio, che "il pane non si butta". Il pane e le donne si somigliano: creano opere meravigliose e se ne fregano se, gonfiandosi, avranno smagliature. Il pane e le donne sono parabola di prosecuzione della specie: pasta madre e donna gravida si giocano il primato di fertilità comprovata. le donne conoscono i segreti del pane perché conoscono i trucchi per abbindolare mariti e figli: basta una fetta di pane ed olio e la cena va giù. Si tramandano il testimone in una staffetta sacra e profana di sottane inzaccherate di farina. Pane e donne hanno spesso occhiaie per il poco dormire. Pane e donne dormono insieme abbracciandosi nell'ultimo pensiero della sera, seppure l'uno riposa in forno e l'altra lo tradisce tra le braccia di un uomo. Io amo il pane. Io adoro fare il pane, perché mi rende strega e stratega, nipote e madre, custode della notte quanto del giorno. Adoro fare il pane perché adoro sentirmi un angelo dalle ali impiastricciate di pasta madre."


Altre belle riflessioni in questi articoli di Mammafragolaecioccolato e Laveraarte.

Filone ai tre cereali

on Lunedì, 26 Marzo 2012. Posted in cucina

Il risultato di un week-end di panificazione

Filone ai tre cereali

Il fine settimana scorso è stato una full-immersion nella panificazione in piacevole compagnia della sorella. Il tutto è iniziato sabato pomeriggio: eravamo ospiti del gas (gruppo di acquisto) di Monselice-Conselve a parlar di pasta madre ad alcuni soci gas. Un bel pomeriggio leggero conclusosi con una cenetta porta e offri a base di panificati vari. Per finire domenica ospiti di mia sorella che accendeva per la prima volta dopo l'inverno il forno a legna.

 

Per l'incontro col gas avevo preparato un pane integrale (che poi ho deciso fosse un filone) i 3 cereali (farro, orzo e avena), piegato, cotto e assaggiato (a dire il vero quasi finito) la sera stessa. Ho deciso quindi di rifarlo per cuocerlo nel forno a legna.

 

Lascio qui per chi c'era all'incontro e abbia voglia di riprovarlo, o per chi vuole la ricetta di questo pane.

Ingredienti:

  • 250 gr pasta madre
  • 300 ml acqua
  • 1 cucchiaino malto d'orzo
  • 1 cucchiaino sale fino integrale
  • 3 cucchiai (circa 90 gr) farina integrale di avena
  • 6-7 cucchiai (200 gr circa) di farina d'orzo integrale
  • 300 gr circa di sfarinato integrale di farro

 

Rinfrescate la pasta madre come al solito almeno 4 ore prima, poi prendetene 250 gr e scioglieteli in 300 ml di acqua temperatura ambiente. Aggiungete le faiìrine di orzo e di avena e mescolate bene. Lasciate riposare per una mezzora almeno.

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Riprendete l'impasto e aggiungete il malto, il sale e la farina di farro (gradualmente). Quando non riuscite più a mescolare col cucchiaio passate sul tagliere e impastate a mano fino ad ottenere una bella palla liscia e omogenea, non appiccicosa.

Riponete l'impasto a riposare per 4-5 ore nel terrina coperta da un canovaccio, dopo aver fatto una croce sopra. 

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A fine lievitazione (impasto raddoppiato) riprendete il pane, lo stendete e fate due-tre giri di pieghe, l'ultimo dei quali con forma a filone. Fate del bei tagli inclinati e mettete a riposare coperto dal solito canovaccio pulito e non profumato per una-due ore (a fine lievitazione i tagli devono essere ben aperti). 

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(qui sopra con tagli appena fatti)

Preriscaldate il forno a 230° statico con un pentolino d'acqua sul fondo. Quando è in temperatura, infornare a 230 per 10 minuti e succeddivi 40 minuti a 180°. 

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(qui la cottura nel forno a legna)

Estrarre dal forno, controllare la cottura battendo sul fondo e verificando che suoni vuoto (nel caso infilare di nuovo nel forno - messo a rovescio - per altri 10 minuti).

Eccolo tagliato:

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Giardinaggio ... con i piccoli

on Domenica, 25 Marzo 2012. Posted in giardino

Giardinaggio ... con i piccoli

Queste belle giornate e la luna propizia per semine e trapianti mi hanno fatto venire voglia di dedicarmi al giardinaggio e come in tutte le attività ho coinvolto anche le bambine, in questo caso Elena (Alice era a scuola): penso che non sia mai troppo presto per condividere certe passioni e quindi che sia in cucina o che sia in giardino/orto qualcosa da fare per i bimbi anche se molto piccoli si trova, fosse anche solo guardare quello che facciamo noi! La cosa bella è che in questo modo non si annoiano mai e imparano in modo automatico e naturale tantissime cose. Inoltre hanno la possibilità di manipolare materiali naturali e di stare all'aria aperta! L'unica cosa che vi consiglio è di non mettere una maglia bianca come ho fatto io... vi lascio immaginare le condizioni in cui si trovava alla fine della semina! :-) 

Allora via, indossati gli stivaletti si comincia a lavorare!

In questo caso avevo dei semi gentilmente donati dalla mia amica Claudia, o meglio dalla sua gentilissima nonna, in cambio dei miei semi di girasole. In particolare si trattava di zinie, taggete, bocche di leone e salvia splendida. Per ora li ho seminati in vasi piccoli (l'esperienza dell'anno scorso con le formiche e gli uccellini ci ha insegnato che è meglio fare così se non vogliamo vedere sparire tutti i semi in breve tempo!:-))

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Quindi ho preparato i vasi mettendo sotto della terra vecchia e sopra del terriccio di compost biologico, nel frattempo Elena esaminava con cura il terriccio sparso in giro con una mano, tenedo ben saldi con l'altra i sacchetti di semi dei quali si era appropriata...

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Ho disposto i semi (Elena ci ha aggiutno anche qualche erbaccia strappata...) e li ho coperti con un altro po' di terriccio. 

Infine li ho annaffiati e diposti vicino agli altri vasi dove invece stanno già crescendo le piantine seminate in febbraio.

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Queste sono le piantine dei garofanini di montagna nate dai semi di Gloria

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e questa una delle piantine di zucca marina, già pronte per essere trapiantate nell'orto, dove faranno compagnia alle piantine di piselli spuntati da pochi giorni!

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E a voi, piace fare giardinaggio? Vi fate aiutare dai bimbi?

 

 

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

on Giovedì, 22 Marzo 2012. Posted in cucina

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

Questa settimana è saltato il consueto appuntamento con la pasta madre, in parte per la festa del papà, ma soprattutto perchè la colombata mi/ci teneva impegnata. Finalmente riesco a scivere qualche riga su questa bella esperienza, sperando chepossa essere anche d'aiuto a chi non si è ancora cimentato e avesse voglia di farlo (girava voce di una seconda colombata per fine mese... :-)). Prima di tutto ringrazio tutti quelli che si sono messi alla prova con questa preparazione e hanno voluto condividere la loro esperienza con noi attraverso il gruppo della pasta madre du FB o contattandomi direttamente: trovo che sia stato un bel modo per stare virtualmente tutti assieme, una bella esperienza consivisa che ci ha portato per un po' nelle cucine di tutti noi e ci ha fatto venire a contatto con i vissuti personali di ognuno di noi nella non sempre facile organizzazione temporale. Chi nonostante l'influenza ha continuato imperterrito a impastare, chi con la pancia e con bimbi febbricitanti, altri con problemi di forno, altri che nonsono riusciti a recuperare le forme... Assaliti da dubbi nel mezzo dell'opera ci è spesso venuto in soccorso il pasticciere del gruppo con i suoi consigli sul raffreddamento e sulle temperature di cottura! e così una dopo l'altra le nostre colombe hanno preso il volo portandoci alla primavera! 

Grazie anche alle amiche che hanno condiviso la loro esperienza nei loro blog (vi ho linkate alle rispettive foto più sotto), per chi volesse metto a disposizione il banner qui sopra - tutte le nostre esperienze potrebbero essere d'aiuto a chi vuole provare visto che fino a Pasqua c'è ancora tempo!

Personalmente per l'occasione ne avevo fatta una grande e una piccola (mamma e figlia) sempre in versione vegana, apportando solo una modifica alla glassa, ovvero l'aggiunta di un cucchiaio di farina di riso per addensarla in cottura, risolvendo così il problema della superficie un po' bruciacchiata della prova della settimana scorsa. Poi, con le mie solite fisse di non usare zucchero raffinato, non ho messo gli zuccherini per decorare e ho usato zucchero mascobado per la glassa, che quindi è risultata un po' scuretta... ma ve bene così, era buonissima!

 

Vi lascio con le foto delle nostre meraviglie e alla fine con alcuni accorgimenti che potranno servire per la prossima occasione, sperando di poter ripetere l'esperienza con altri panificati!

 

PS: se ho saltato qualcuna fatemelo presente che vi inserisco (sempre se vi fa piacere!)

 

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La mie colombe mamma e figlia vegane con farina di farro e la fetta di colomba mamma

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Colomba in volo acrobatico (durante il raffreddamento - vedi ricetta dei panettoncini) e fetta di Alessia (con ricetta di Gloria e farina tipo2)

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Colomba già tagliata di Brunella

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L'esuberante colomba "tacchino" di Eva :-)

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Colomba in stampo autoprodotto di Federica P.

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Altra colomba in stampo autoprodotto di Francesca B.

Gloria

Colomba con ricetta del PastoNudo di Gloria

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Colomba infilzata (e pronta per il volo) e relativa fetta di MariaElena

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Colomba di Nadia

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Colomba tonda di Sabrina

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Colomba "perfettina"di Sarah

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Colombe "gemelle diverse" (una con ricetta mia e l'altra con ricetta di Gloria) di Tiz

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Colomba in stampo autoprodotto di Giuliana

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Colomba vegana di Claudia, colpita anche lei dal virus... :-(

silvia

Colomba "ben cotta" di Silvia

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Colomba super-lievitata di Joelle

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Colomba con forma ricavata usando le mele di Pavlov

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Colomba di Marta

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Colombe versione Gloria e versione Daria di Monica

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Colomba di Federica C. intera e affettata

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Colomba e colombine di Valentina con ricetta di Boscarello (terranuova)

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Colomba di Federica G.

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Colomba di Nunzia

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Colomba di Antonio

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Colombe di Elena B. (prima della cottura e dopo la cottura)

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Colomba di Beatrice, intera e fetta

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Colomba con colombine di Valentina e fetta della seconda colomba (entrambe vegane)

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Colomba di Odette

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Colomba con "taglio" di Erica



Alcuni accorgimenti emersi nel corso della "colombata":

  • forno: meglio forno ventilato a 180° per circa 40 minuti (per la piccola bastano 10 minuti di meno) - l'ideale sarebbe avere un termometro a sonda per poter misurare la temperatura interna che dovrebbe essere sui 97°
  • raffreddamento: per mantenere l'alveolatura ed evitare "sprofondamenti" l'ideale sarebbe farla raffreddare appesa usando due spiedini lunghi o due ferri da maglia (uno passa per la testa e l'altro per la coda) o almeno metterle in verticale
  • quando sono fredde si conservano in sacchetti di plastica 
  • si dovrebbero aspettare 3 giorni per mangiarle - ma nessuno di noi ce l'ha fatta! :-)
  • per la glassa: si può spolverare dello zucchero a velo sopra

Un libro per papà

on Domenica, 18 Marzo 2012. Posted in libri

Librino autoprodotto dalle birbe!

Un libro per papà

Eccoci finalmente a svelare il regalo per il papà che Alice e Elena stanno preparando a 2 mani da un po' di giorni e che è stato consegnato oggi! Secondo me è una bella idea anche per un compleanno o per la festa di qualcun altro... e poi di anno in anno sarebbe diverso e personalizzabile e si potrebbe creare una vera biblioteca di libri i cui autori sono i bambini!

Io ho procurato la copertina (ricavata da una vecchia busta grande ritagliata) su cui ho scritto il titolo, poi Alice ha scelto la foto da mettere in copertina (logicamente il papà con i braccio lei ed Elena!:-)). Le pagine sono state fatte con tecniche diverse, alcune sono le impronte a tempera di mani e piedi delle bimbe (quelle che vedete in fase di realizzazione qui) e grandi cuori colorati,

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altre sono disegni a pennarelli fatti da Alice,

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le prime prove con le cere o con i pennelli si Elena,

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ritratti fatti con ritagli di giornale da Alice. Mantenere il segreto sul regalo è stato piuttosto difficile e qualcosa è trapelato durante le varie fasi, visto che l'onestà e il candore dei bambini non consentono bugie o segreti... e soprattutto visto l'entusiasmo per il lavoro con le impronte! :-)

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Ma eccoci finalmente alla consegna del regalo (anzi dei regali, perchè c'è anche quello fatto a scuola!) da parte delle bimbe: Alice ha letto il libro autoprodotto al papà e recitato l'immancabile poesia imparata a scuola!

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Il tutto accompagnato da questi biscottini fatti con la ricetta di Fancesca della Tana del Riccio, ovviamente la versione con il cacao, (a parte la forma -non ho quei fantastici stampini - io ho fatto solo 2 piccole modifiche - ho usato farina tipo 2 al posto della 0 e farina di riso al posto del mais fioretto che avevo finito): buonissimi!

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Quindi tutti insieme a leggere "Ti voglio bene papà!

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Spinaci e insalata a sorpresa

on Mercoledì, 14 Marzo 2012. Posted in orto

Regali dall'orto

Una delle cose belle di avere l'orto è il sapere che se anche si ha il frigo vuoto (la consegna di verdura del gas sarà domani), lì fuori c'è sempre un'ancora di salvezza che può offrire idee per completare pranzo o cena. Sicchè ieri pomeriggio sono uscita munita di coltellino e terrina con l'idea di raccogliere un po' di tarassaco (il nostro bel dente di leone, detto in dialetto veneto "radecio pedoco") adesso che le piantine sono ancora tenere, e magari un po' di "rosole" ovvero le piante di papavero, ottime cotte. Pensavo di trovarne nelle aiuole dell'orto, dove la terra non è ancora stata preaparata per le prossime semine. Invece, poco tarassaco e nessuna rosola, ma in compenso una bella sorpresa, anzi 3! Dove avevamo seminato gli spinaci e l'insalatina da taglio l'anno scorso, c'erano tante belle piantine già sufficientemente grandi da essere raccolte di spinacini e insalatina rossa e vicino dei germogli di ortica!

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In un attimo la mia terrina si è riempita e sono tornata in casa felice!

L'insalatina è sparita subito come contorno per cena condita con semi misti (sesamo, lino, zucca e girasole) con le ortiche prossimamente farò un bel risotto e con gli spinacini?

Oggi mi ritrovavo con un po' di pasta madre avanzata dal rinfresco (sto facendo le prove per la colomba...) e in un attimo mi è balenata l'idea!

Ho aggiunto all'avanzo di pasta madre un po' di olio evo (diciamo 2 cucchiai), un pizzico di sale e farina di farro integrale quanto basta per avere un bell'impasto morbido che ho steso sulla carta forno col mattarello in forma circa rettangolare (spessore 3 mm circa). L'ho attolato e messo in frigo (sia mai che non avessi tempo di preparalo a pranzo lo avrei usato a cena!).

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Verso l'ora di pranzo ho pulito gli spinaci, li ho messi in padella con pochissima acqua e lasciato appassire. Aggiunto un pizzico di sale a fine cottura.

Ho ripreso dal frigo la pasta e un avanzo di ricotta di pecora. Ho srotolato l'impasto e ci ho spalamto sopra la ricotta, poi ci ho versato gli spinaci cotti e infine qualche cubetto di primo sale di capra (logicamente potete usare la ricotta di soia o anche il vegrino). Ho arrotolato di nuovo il tutto con l'aiuto della carta forno.

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Infine ho meso in forno per 30 minuti a 180°.

Ed eccolo qua il rotolo...

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accompagnato da bimba golosa!

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Filone integralissimo di farro

on Sabato, 10 Marzo 2012. Posted in cucina

Questo pane integrale mi è stato suggerito in una discussione sul gruppo sulla pasta madre su Facebook, nella quale si parlava del pane idrolitico. Io l'avevo già sperimentato altre volte (con la segale integrale), facendo riferimento agli articoli sul blog della Comunità della pasta madre, ma questa volta ho voluto provare a modificare il procedimento facendo un preimpasto con tutta la farina che avrei usato per l'impasto finale del pane.

Ho usato esclusivamente farina integrale di farro, anzi per la precisione sfarinato integrale di farro e la pasta madre era stata rinfrescata con la stessa farina.

Sono stata molto soddifatta del risultato: pane bello morbido, ben alveolato, gustoso.

Procedimento:

La sera prima di andare a letto (sulle 23) ho rinfrescato la pasta madre come al solito però utilizzando la farina integrale di farro e subito dopo ho fatto impastato 300 ml di acqua a temperatura ambiente con 500 gr della stessa farina: ho ottenuto un impasto morbido, al limite della lavorabilità col cucchiaio. Ho riposto questa palla a fianco della pasta madre rinfrescata, entrambe coperte da un canovaccio pulito e non profumato, a riposare nel forno spento per tutta la notte.

La mattina (diciamo sulle 8.00) ho ripreso la pasta madre rinfrescata e lievitata, ho messo da parte il solito pugno e ho mescolato il resto (ovvero circa 250 gr di pasta madre) all'impasto di acqua e farina che nella notte era diventato più "colloso". Diciamo che mescolarli non è stato semplice essendo l'impasto bello denso. Ho aggiunto un cucchiaino di malto d'orzo e un cucchiaino di sale fino integrale.

Ho infarinato per bene la spianatoia con la stessa farina e ci ho versato l'impasto: ho continuato a lavorarlo a mano senza aggiungere troppa farina. L'impasto si presentava molto ben lavorabile, mordissimo, molto idratato. Ottenuta una palla morbida, l'ho messa a lievitare nella ciotola di vetro, coperta dal solito canovaccio, per circa 3-4 ore. (Ogni tanto controllate la lievitazione che nel mio caso è stata piuttosto veloce)

Guardando dal fondo della ciotola di vetro vedevo gli alveoli ben formati:

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A questo punto ho ripreso l'impasto e l'ho versato dolcemente sulla spianatoia ben infarinata. L'ho steso delicatamente in forma quadrata e ho fatto la piega a portafoglio (la vedete qui). Ho riposto il filone su una teglia rivestita di carta forno e ci ho fatto dei tagli diagonali.

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Dopo meno di un'ora ho acceso il forno a 250° statico e ho versato nella teglia del forno posta nel ripiano più basso mezzo cm di acqua.

Quando il forno è arrivato in temperatura ho infornato per 15 minuti a 250° e per successivi 40 minuti a 200°. Appena infornato il filone era piuttosto piatto, è cresciuto durante la cottura, senza comunque creparsi in superficie.

Nella foto introduttiva sopra vedete il risultato appena sfornato e questa è la prova taglio fetta:

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A mio avviso un buon risultato... che dite?

Avanzi di pasta madre?

on Domenica, 04 Marzo 2012. Posted in cucina

Rieccoci come ogni lunedì all'"appuntamento" con la pasta madre, stavolta cerco di rispondere ad una domanda che mi fa spesso sia chi inizia ad (auto)prodursi la pasta madre, sia chi si ritrova con un po' di pasta madre da smaltire avanzata da qualche ricetta o da qualche spaccio... A me capita raramente che mi avanzi della pasta madre perchè quando panifico cerco sempre di organizzarmi in modo da usare tutta la pasta madre che ho una volta messa via Gilda, c'è chi fa un secondo vaso dove mette eventuali piccoli avanzi, chi aggiunge al vaso della pasta madre quella in avanzo. 

Mi capita invece che mi "scombinino" i piani quando spaccio a qualcuno o quando facciamo degli incontri di panificazione... in questo caso ci sono delle ricettine veloci che permettono di non buttare la nostra creatura! Una cosa che potete fare è informarvi se c'è qualcuno che la desidera e donargliela, oppure optate per un utilizzo veloce, anzi velocissimo, ovvero i crackers o i grissini.

Niente di più facile: prendete la pasta madre, aggiungete farina finchè diventa un panetto lavorabile a mano, un pizzico di sale eventualmente un filo d'olio evo e/o quel che vi piace di più (semini - sesamo, lino, girasole, zucca - o anche olive tritate piccolissime o peperoncino...). Ricavate tanti serpentelli (operazione che può divertire e impegnare i bambini) per avere i grissini o stendete col mattarello una sfoglia sottilissima che poi taglierete nelle forme che vi piacciono di più (potete anche bucherellarli con la forchetta). Li disponete sulla teglia rivestita di carta forno e li infornate a 180° fino a doratura (bastano 10-15 minuti). Si conservano bene in scatole di latta.

Ecco qua i miei grissini:

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e i crackers integrali con semi misti

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Un altro modo velocissimo per utilizzare gli avanzi sono le piadinette che vi ho già mostrato qui: http://www.goccedaria.it/item/una-giornata-fra-banchetti-laboratori-rinfreschi-finita-con-piadina.html (andate alla fine dell'articolo) o anche queste "ciappe".

E se invece volete qualcosa di dolce? un'idea è questa sorta di rotolo con cacao e nocciole, oppure potete fare una sfoglia da usare per uno strudel.

Un modo decisamente alternativo è quello di usare la pasta madre come pastella per friggere. Basta allungarla con acqua in modo da avere una consistenza tale da appiccicarsi alle verdure da friggere e otterete una frittura ottima!

Bene vi lascio alle sperimentazioni e degustazioni... da noi ci pensa Elena a svuotare la dispensa! :-)

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Piccolo mei-tai per "grande" bimba!

on Sabato, 03 Marzo 2012. Posted in in casa

Oggi è il compleanno della mia Alice, si festeggia con gli zii e i nonni, con la dolce e golosa veg-sacher all'acqua, su richiesta esplicita della festeggiata! 4 anni! Che meravigliosa età di curiosità continua e voglia di imparare, si viaggia con la fantasia e anche la realtà è un po' magica! Per la nostra piccola aiutante che ultimamente adora inventarsi le storie più disparate travestendosi e usando bambole e peluche come protagonisti delle sue avventure, ho pensato di preparare un piccolo mei tai (la fascia gliel'aveva regalata la nonna quando è nata la sorella), a partire dal bel tutorial di Tiz di Mymeitai. Io però ho deciso di farglielo usando una vecchia maglia del pigiama rovinata dall'uso con una fantasia floreale che però è sempre piaciuta ad Alice.

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Purtroppo la stoffa è stata sufficiente solo per il pannello centrale, mentre le fasce le ho fatte con altre stoffe recuperate. Qui sotto prima di cucirlo...

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Tenendo conto che le mie doti sartoriali sono molto terra-terra il risultato è stato abbastanza soddisfacente: aspetto solo di consegnare il regalo alla diretta interessata per avere la sua opinione. Nel frattempo è stato provato da Elena che ha gradito poter continuare a fare i lavori di casa con la peppa sulla schiena! :-)

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Pan-brioche

on Domenica, 26 Febbraio 2012. Posted in cucina

Fra tutti i tipi di pane che ho pubblicato manca un pan-dolce da colazione, un pan-brioche... e a dire il vero non lo faccio quasi mai, però la ricetta di Donella sul gruppo della pasta madre su Facebook mi ispirava tantissimo così ho deciso di provarlo con alcune modifiche (piccole) sugli ingredienti. Tra la'ltro la ricetta è molto simile a quella delle ciambelline "Roberta" che avevo già provato all'incontro alle Barbarighe. Il risultato è stato veramente soddisfacente, non posso che consigliarlo a tutti!

Ingredienti:

  • 200 gr pasta madre (io l'avevo rinfrescata la mattina prestino e lasciata lievitare per 4 ore, ma potete usarne di rinfrescata la sera prima)
  • succo e buccia di un'arancia
  • latte di riso quanto basta (la ricetta prevedeva latte vaccino)
  • 100 gr malto di mais (la ricetta prevedeva zucchero di canna)
  • 60 gr olio di semi di girasole biologico spremuto a freddo
  • 1 pizzico di sale
  • circa 500 gr di farina di farro

Grattuggiare la buccia dell'arancia e spremerla, misurare il succo e aggiungere latte di riso fino ad arrivare a 200 ml. Sciogliere la pasta madre nel succo più latte e mescolare bene. Aggiungere gli altri ingredienti liquidi (olio, malto) e il pizzico di sale e mescolare. Aggiungere gradualmente la farina mescolando col cucchiaio e quando non si riesce più nella terrina passare sulla spianatoia e impastare bene fino ad avere una bella palla liscia, morbida e omogenea. Mettere a riposare nel forno spento coperta da un canovaccio per 3 ore. 

Riprendere l'impasto, tagliarne col coltello una fettina e metterla da parte. Stensere la parte rimanente grossolanamente con le dita in forma quadrata, fare le pieghe una volta, ristendere e ripiegare con piega a portafoglio per ottenere una sorta di filone.

Per fare la piega a portafoglio (sfrutto di nuovo le foto di Alessia... :-) grazie!), si ripiegano gli angoli verso l'interno quasi a formare una busta, poi il lembo della "busta" si chiude, e infine si arrotola su stessa per avere il filone.

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Posiamo nella teglia da plumcake foderata di carta forno il filone e tagliamo il pezzetto che avevamo tenuto da parte in 3 fettine lunghe che poi intrecciamo. Posiamo la treccia sopra al filone:

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e rimettiamo a lievitare per 6 o anche di più: lievitando dovrebbe raggiungere il bordo della teglia.

A fine lievitazione accendiamo il forno a 180° (io ho usato ventilato questa volta) e nel frattempo prepariamo una tazzina con malto sciolto in un po' d'acqua e spenelliamo la superficie.

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Quando il forno è in temperatura inforno per 35 minuti. Appena estratto dal forno ho spenellato di nuovo con malto e poi con latte di riso e messo a raffreddare nel forno spento aperto.

Quando freddo ho avvolto nel canovaccio.

Peccato che togliendolo dalla teglia si sia rovinato un angolo... comunque bello e buonissimo per colazione o per merenda, molto molto morbido!

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Prime semine

on Martedì, 21 Febbraio 2012. Posted in orto

Oggi si respira finalmente aria di primavera: caminetto spento, sole che picchia, ginestra in fiore, bimbe che possono tranquillamente uscire a giocare in giardino. 

Era da un po' che attendavamo una giornata così, stanchi del freddo delle settimane scorse, al caldo del camino si progettavano le semine e i trapianti primaverili. E se l'orto dovrà ancora riposare e attendere le piantine che saranno messe a dimora in aprile, adesso è ora di seminare.

Quest'anno oltre ai nostri semi, ho avuto in dono un po' di bustine da Gloria con la quale ho scambiato i miei, un gesto a mio avviso bellissimo, ogni volta che vedremo quelle piantine penseremo a chi ci ha donato i semi!

semi gloria

9788873073314

E dunque oggi io e Alice (con la presenza anche dell'apprendista Elena) ne abbiamo approfittato per seminare, proprio come fa Teodoro nel libro "Teodoro semina i fagioli" che Alice ha preso in prestito in biblioteca.

I primo luogo ci siamo porcurati tutto il materiale: paletta, rastrello, guanti, vasi (recuperati dagli anni precedenti), sottovasi, terriccio biologico e logicamente i semini.

Abbiamo preparato i vasi mettendo sui buchini sul fondo dei sassolini in mod che l'acqua non fuoriesca troppo velocemente.

Abbiamo riempito i vasi per 2/3 con terra recuperata e terriccio nuovo.

Alice ha sistemato i semini nei vasi. Uno o due per vaso per le zucche, di più per gli altri.

Abbiamo coperto con altro terriccio e premuto un pochino.

Abbiamo annaffiato il tutto.

E per ultima cosa messo i cartellini con il nome per non dimenticare cosa abbiamo messo nei vari vasi.

Adesso non ci rimane che aspettare che germoglino.

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Alice sistema il terriccio, mentre Elena "assaggia" i vasi... :-)

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Vaso con i semini del melograno nano

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Il semenzaio

Gnocchi di polenta in letto di piselli

on Lunedì, 20 Febbraio 2012. Posted in cucina

Ad opera e gusto delle birbe di casa!

Questa bellissima ricetta l'avevo letta bel blog di Francesca "La tana del riccio" e mi è subito piaciuta perché è fatta interamente di ingredienti che le bimbe adorano: polenta, gnocchi e piselli! E siccome la polenta la facciamo quasi tutte le settimane e ne avanza sempre un po', questo è decisamente un ottimo modo di reinventarla! Appena ho proposto ad Alice di fare gli gnocchi di polenta ne è stata entusiasta, quindi vi mostro il nostro risultato.

Per la ricetta vi rimando direttamente alla sua autrice (qui).

Per la polenta io ho usato un avanzo di polenta di mais sponcio giallo del parco Dolomiti bellunesi, onestamente non l'ho pesata, però ho aggiunto la stessa quantità di farina indicata in ricetta con l'unica differenza che era interamente farina di farro integrale. 

Abbiamo mescolato, infarinato bene il piano e poi proseguito facendo dei serpentoni da cui a ricavare gli gnocchi.

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Nel frattempo avevo già messo a cuocere i piselli (che avevo ammollato dalla mattina): ho usato la pentola normale e li ho lasciati molto a cuocere fino ad ottenere una crema (volendo si poteva frullare, ma qui la fame era eccessiva, quindi ho saltato questo passaggio... :-)). Nel nostro caso non ho usato il the che non avevo...

Dopo averli cotti in acqua bollente e scolati man mano che venivano a galla, li ho conditi come da ricetta con olio, salvia e semi di papavero e impiattato. L'estetica è migliorabile ma il gusto era ottimo!

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Graditi sia da noi che dalle birbe, sicuramente li rifaremo! E in effetti anche per i bambini mangiare qualcosa di fatto con le proprie mani regala tanta soddisfazione e fa venire appetito! 

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Soddisfatta anche Elena che si è auto-gestita completamente il piatto prendendo gli gnocchi con le sue "manone"!

Grazie Francesca!

Vestito da orsa

on Martedì, 14 Febbraio 2012. Posted in camera

Autoproduzione senza troppe pretese di un vestito per carnevale

Domani finalmente è giovedì grasso e per la prima volta Alice festeggierà "seriamente" con la festa in maschera a scuola. Gli altri anni il carnevale è passato senza farsi troppo notare: avevamo preparato un travestimento da "Fata blu" come lei desiderava più che altro per giocare col cugino, invece quest'anno è diventata una festa attesa, complici anche le attività proposte a scuola con maschere e teatrino. 

Ho logicamente lasciato alla diretta interessata la scelta del travestimento sperando che non si trattasse di qualcosa di troppo difficile, perchè intendevo realizzarlo io. Non mi piacciono i vestiti pronti, troppo plasticosi, tutti uguali, un po' freddi. Così non avendo la tv a condizionare le sue scelte (si avete capito bene, a casa nostra non c'è la televisione...:-)) ha optato per il travestimento da orso, anzi da "Orsa bianca dei Ghiacci".

Purtroppo non avevo niente di "peloso" da riutilizzare e quindi ho acquistato una stoffa pelosa bianco panna. 

Ho preso come misura un abito di Alice e ho creato una sorta di "canotta" lunga per il corpo, a cui cucire la pancia in panno, sempre bianca. Sulla schiena ho messo una coda sempre in stoffa pelosa. 

Per le gambe ho tagliato due "gambali" da mettere sopra i pantaloni e gli stivali e per finire prendendo come misura un berretto ho fatto due mezzelune cucite assieme su cui ho attaccato le orecchie da mettere in testa.

Per le braccia nulla, metterà sotto una felpa bianca.

Ecco qui la prova costume:

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Insomma non sarà finito benissimo, ma lei è contenta... a volte basta poco per soddisfare i desideri dei bambini!

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