in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: pasta madre

Festa delle associazioni e laboratori di autoproduzione

on Venerdì, 09 Settembre 2011. Posted in all'aperto

farinaCome ogni anno a settembre riprendono le più svariate attività anche per l’associazione e in particolare con la festa delle associazioni si riparte ufficialmente! Quest’anno abbiamo deciso una formula un po’ diversa, ovvero anziché fare il “solito” banchetto informativo sul gas, sul commercio equo e sul consumo critico, abbiamo pensato di riproporre in piazza una versione “mini” dei laboratori fatti gli scorsi anni. In particolare ci saranno 3 laboratori:
•alle 11 “Facciamo il pane”: laboratorio per bambini e genitori sul pane fatto con la pasta madre, dove i bimbi (o gli adulti) potranno preparare e portare a casa da cuocere la loro pagnottina;
•alle 16 “Indovina la farina”: laboratorio gioco di osservazione e tatto per adulti e bambini;
•ore 17 “Detersivi autoprodotti”: facciamo assieme dei semplici detersivi ecologici ed economici (per adulti).

In attesa del resoconto dei laboratori qui sul blog, passate a trovarci in piazza a Piove di Sacco domenica 18, potrete usufruire anche del punto ristoro con prodotti del commercio equo e del gas, preparati dai soci dell’associazione “Al ritmo del tam tam”.

pasta-madremenù

madre3 risposte a
Festa delle associazioni e laboratori di autoproduzione•ilenia
scrive: 9 settembre 2011 alle 16:22
NOOOOOOOOOOOOOOOOO…sono in montagna quel week end….uffi mi sarebbe piaciuto il laboratorio sul pane….elisa si sarebbe divertita……cosa dici Bovolenta a
ottobre??!!!Rispondi
•daria
scrive: 9 settembre 2011 alle 20:58
Peccato Ilenia, però volendo possiamo organizzare un mini laboratorio da me! :-) Per Bovolenta ci sentiamo, seconda domenica di ottobre?Rispondi
••ilenia
scrive: 12 settembre 2011 alle 15:37
si daiiiiii volentieri, magari con ludovica e francesca……che bello…..
per Bovolenta la sagra dovrebbe essere dal 07 al 16 ottobre. ciaoooooooRispondi

Biscotti al cocco… con pasta madre?!

on Martedì, 06 Settembre 2011. Posted in cucina

Avevo voglia di provare dei biscotti di cui avevo visto la ricetta sul libro “Pasticceria al naturale” di P. Boscarello, ma la ricetta prevedeva l’uso di lievito di birra, che ormai non ho più in casa visto uso solo la pasta madre per il pane, pizza, focacce e dolci che lo prevedono… allora ho pensato di provare a sperimentare i biscotti con pasta madre… al peggio sarebbe stato un bel gioco per Alice!
Ho adattato così la ricetta del libro:

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200 gr di pasta madre rinfrescata il pomeriggio
200 gr malto di riso
70 ml olio evo
150 gr cocco grattugiato (io ne avevo del commercio equo)
mezzo cucchiaino di cannella
mezzo cucchiaino di vaniglia
150 ml acqua
5 gr di sale fino integrale
la buccia grattugiata di 1 limone e il succo spremuto di mezzo limone
farina di kamut quanto basta

Ho sciolto la pasta madre nell’acqua, aggiunto il sale e le spezie (tutte da commercio equo), il malto, la buccia e il succo di limone, l’olio, il cocco e mescolato bene. Poi ho aggiunto farina quanto basta per ottenere un panetto non appiccicoso da lasciare riposare per qualche minuto.
Ho infarinato il piano di lavoro e ho steso col mattarello (anzi ha steso la mia aiutante…) l’impasto dello spessore di 1 cm e l’abbiamo tagliato a strisce con una rotella e poi a rettangoli, che abbiamo disposto sulle teglie a riposare per una mezzora.

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Mentre il forno si scalda e i biscotti riposano Alice si è esercitata con la matematica, contando le file di biscotti nelle varie teglie prima in un verso, poi nell’altro…
Abbiamo infornato per 18 minuti a 195°.
Mentre cuocevano si è diffuso un buonissimo profumo di cocco e limone in tutta la casa; anche alla vista sembravano buoni… rimaneva la prova assaggio…. fatta non appena si sono intiepiditi dall’uomo di casa e dall’aiutante cuoca: prova superata!

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Non troppo dolci e molto coccolosi! Per chi è abituato a sapori più dolci, si può sostituire al malto il miele… per andavano benissimo così.
L’ideale è gustarli tiepidini… comunque rimangono buoni anche per vari giorni a seguire conservati in una scatola di latta chiusa.

La “mia” pasta madre in viaggio

on Venerdì, 02 Settembre 2011. Posted in cucina


Ormai da 4 anni autoproduco il pane con la pasta madre… l’avevo preparata con curiosità e senza troppe illusioni e con calma ho iniziato a sperimentarla. Dopo i primi tempi di pane o troppo acido o poco lievitato, troppo cotto o troppo crudo, imparando dagli errori finalmente il pane è cominciato ad essere decente e poi buono. Quella della panificazione è diventata quasi una fissazione, che ha coinvolto anche l’associazione con un incontro sulla produzione del pane con pasta madre e amici vari a cui ho spacciato la mia pasta madre. Nel frattempo il mio lievitino ci ha seguiti in montagna più volte, è andato da parenti e amici i quali a loro volta l’hanno spacciato ad altri amici… una vera e propria colonizzazione!

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Pugno di pasta madre pronto per essere "spacciato"

Ultimamente spaccio la pasta madre in maniera “ufficiale” grazie al sito della Comunità della pasta madre e vengo contattata anche da persone che non conosco, che mi chiedono un po’ di pasta e qualche dritta per partire. Così è successo anche qualche giorno fa… incontri con persone molto interessanti, con cui altre all’interesse per la panificazione si scopre di condividere anche uno stile di vita… storie che si intrecciano e si arricchiscono a vicenda come il pugno di pasta madre che gli regalo!

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Pane al farro integrale

10 risposte a La “mia” pasta madre in viaggio
•Valentina scrive:
2 settembre 2011 alle 16:36
Io ci devo riuscire… devo!Il mio pane è orribile, viene malissimo, non lievita bene, sa di acido…Ma che devo fare Daria?!Era di questo che volevo parlarti nel mp… E poi ho visto il post, qui… Telepatia!!!!!Mi insegni a distanza?

•chiarina-ina scrive:
2 settembre 2011 alle 23:50
Pure io sono in un momento in cui il pane viene basso o crudo o strano!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 13:58
Per il discorso della lievitazione, col caldo di questo periodo, io ho dimezzato i tempi, altrimenti anche a me veniva basso; infatti una volta raggiunto il volume massimo si affloscia, inacidisce e anche cotto non è un granchè. Io ti consiglierei di usare il metodo della pallina messa in un bicchiere d’acqua, appena galleggia inforni.L’acidità potrebbe essere dovuta alla troppa lievitazione, oppure ad una percentuale di pm
troppo alta nell’impasto, o ancora ad un pm troppo attiva. Dovresti fare un po’ di prove…
•Valentina
scrive: 3 settembre 2011 alle 18:51
Il fatto è che io non ho usato la pm, ma il lievito del mastro fornaio!!!
Devo mettermi di buzzo buono e andare per tentativi!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 20:29
Dunque se usi il lievito di birra, probabilmente ha lievitato troppo. Il metodo pallina (pallina di impasto messa in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, quando galleggia è pronto
per la cottura) funziona anche col pane col lievito di birra. Prova a farlo lievitare meno…
•Francesco
scrive: 24 settembre 2011 alle 19:17
Faccio anch’io il pane da molti anni, uso la pastamadre con il metodo dell’acqua, conservo cioè la dose che mi serve piuttosto liquida in un vaso di vetro in frigorifero, io preferisco adoperare farina integrale di grano tenero macinata in giornata per rinnovare il lievito. Quando raddoppio e impasto per preparare il pane aggiungo semola di grano duro, viene bello tosto ma a me piace così. Ho provato con la pallina per valutare la lievitazione, spesso però la pallina non sale, tende ad appiccicarsi sul fondo dove se la lascio si sfarina. Non capisco perché qualche volta ha funzionato e la pallina è venuta a galla e altre volte no. Io
faccio sempre lo stesso impasto più o meno. Chissà se Daria mi sa rispondere…
•daria
scrive: 25 settembre 2011 alle 21:41
Ciao Francesco… sai che non mi è mai successo? Il pane poi lievita sempre uguale? O meglio hai notato se le volte che non sale a galla la pallina lievita meno? Oppure potrebbero essere le dimensioni della pallina di pasta, troppo grande o troppo
piccola…
•Francesco
scrive: 26 settembre 2011 alle 13:05
Boh, il pane viene bene perchè, pallina a parte, quando passa il tempo giusto rimpasto o inforno, la pallina la faccio grande come una nocciolina, milligrammo più milligrammo meno, non credo che cambi. Anche ieri non è salita, l’ho lasciata nel bicchiere per vedere cosa succedeva e effettivamente dopo cinque ore s’è quasi sciolta restando sul fondo.Sarà la farina integrale che non è mai uguale perché qualche volta viene con la grana più grossa, sarà… grazie per la risposta comunque.
Rispondi
•daria scrive:
26 settembre 2011 alle 13:53
In effetti potrebbe essere anche la macinatura visto che la fai tu diversa ogni volta… io faccio la pallina un po’ più grande, 3 cm di diametro circa… Ma hai un mulino casalingo?
Rispondi
•Francesco Ceriani scrive:
27 settembre 2011 alle 07:29
No, non ancora, è un po’ che ci giro intorno… prima o poi… vado da un amico che gestisce una nostra cooperativa di prodotti bio. Bene, proverò a fare la pallina più grandina, però allora quelle volte che mi veniva su? Boh. Probabilmente un insieme di circostanze, la dimensione, la grana grossa, una maggior umidità…

Pizza con pomodoro fresco

on Martedì, 16 Agosto 2011. Posted in cucina

Come raccontavo nell’articolo sul pandolce, arrivati in montagna mi sono dedicata alla panificazione per smaltire un po’ di pasta madre e avevo preparato anche la pasta per la pizza. Sul più bello appena stesa la pasta mi accorgo che la passata di pomodoro era finita, in compenso però il frigo era strapieno di pomodori freschi dell’orto che avevamo portato con noi da casa. Perchè non provare a fare la pizza con i pomodori freschi?
Ho preso quelli più maturi, li ho tagliati a pezzetti e messi a marinare con un po’ di sale, origano e olio extravergine di oliva.

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Nel frattempo ho preparato gli altri ingredienti: ho tagliato la mozzarella e della feta graca a dadini, ho affettato col pelapatate un peperone verde dell’orto e tritato una cipolla bianca (l’ideale sarebbe stata una di tropea) e aperto una confezione di olive nere.
Ho steso sulla pasta della pizza un bello strato di pomodori e di seguito i formaggi, i peperoni, la cipolla e le olive e poi infornato a 220° per 12 minuti.

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Risultato molto buono, quasi una focaccia!

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3 risposte a Pizza con pomodoro fresco
•Marika scrive:
16 agosto 2011 alle 16:19
Non è una pizza, è un capolavoro!
Rispondi
•Valentina scrive:
16 agosto 2011 alle 19:55
Che fameeeee!!!! Noi la pizza col pomodoro fresco la facciamo spesso, io peró metto i ciliegini!
Rispondi
•daria scrive:
16 agosto 2011 alle 22:38
Grazie degli apprezzamenti! Deve essere buona anche coi ciliegini, la proverò visto che ne abbiamo da vendere!
Rispondi

Pane alle pere

on Giovedì, 04 Agosto 2011. Posted in cucina

Un altro uso alternativo per le pere: il pane! Finite le pere donate dall’amico cerchiamo un altro albero e raccogliamo le pere più mature, non ne servono molte per i panini…

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Per preparare questi buoni panini dolci, anche se senza zucchero, ho seguito una ricetta che si trova sul libro “Facciamo il pane” di Annalisa De Luca. Si parte preparando 2-3 pere mature sbucciate e tagliate a pezzettini mescolate a 1 cucchiaio di cannella, 2 cucchiai di uvetta sultanina, 1 cucchiaio di anice in semi, 2 cucchiai di nocciole o semi di girasole e 1 cucchiaio di farina. Si prende la pasta madre già rinfrescata la sera prima (circa 300 gr), si aggiungono 200 ml di acqua, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di malto di riso e si aggiungono le pere e si mescola. Poi si aggiunge la farina (stavolta ho usato una tipo 0) e si impasta fino ad avere una palla abbastanza liscia (essendoci le pere, l’impasto tende a rimanere sempre un po’ appiccicoso), vi serviranno circa 600 gr di farina. Si mette a lievitare per 2-3 ore. Si riprende l’impasto e si lavora con un po’ di farina, dividendolo in 6 pagnotte che rimettiamo a lievitare per un’ora e mezza o due.

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Si accende il forno a 220° e si cuociono per 3 minuti, più altri 15-20 minuti a 180°.
Ecco il risultato:

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Se avete la fortuna di avere una sorella col forno a legna sfruttatelo come ho fatto io per cuocere i panini, state attenti però a piccoli pelosi curiosi e golosi, nonchè a non dimenticare qualche panino nel forno…

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3 risposte a Pane alle pere
•Roby scrive:
6 agosto 2011 alle 16:08
;-) anche se dimenticato nel forno è comunque stato mangiato! :-)
•daria
scrive: 6 agosto 2011 alle 16:16
Da gatti o da umani?
•Pingback: Le ricette di settembre con frutta e verdura di stagione | | Via LargaVia Larga

Pandolce alle nocciole

on Domenica, 24 Luglio 2011. Posted in montagna

Ritornati in montagna accompagnati dalla pasta madre, ritorna anche la voglia di panificare grazie alle temperature decisamente più gradevoli! In effetti mi ritrovavo un bel po’ di pasta madre a causa dei rinfreschi ripetuti senza utilizzarla e allora via alla panificazione: una bella pagnotta di pane integrale di grano tenero, una pizza e qualcosa di dolce da usare a colazione… Ecco come usare un po’ delle noccioline raccolte in giro per i boschi!

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Ho preso circa 2 etti di pasta madre rinfrescata la sera prima e l’ho sciolta in un bicchiere di succo di mele limpido, ho aggiunto mezzo cucchiaino di sale fino integrale, un cucchiaio abbondante di miele di acacia bio del parco delle Dolomiti Bellunesi, un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva bio e mescolato bene. A seguire ho aggiunto 2 cucchiai di farina di nocciole (o mandorle), due cucchiai di farina di cocco (del commercio equo) e una tazza da te di noccioline intere, continuando a mescolare bene. Infine ho continuato ad aggiungere farina semintegrale di farro bio quanto basta (circa 500 gr) ad ottenere una palla liscia che ho messo a lievitare coperto per 4 ore. Ho ripreso l’impasto, ho creato la pagnotta e rimesso a lievitare per altre 2 ore (probabilmente bastava anche una sola ora) e infine cotto in forno già caldo a 210° per 10 minuti e 180° per 30 minuti.


Ed eccolo pronto: ottimo a colazione! Morbidissimo!

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Panini al sacco

on Lunedì, 11 Luglio 2011. Posted in cucina

La pasta madre ci accompagna sempre nei nostri viaggi, in questo modo si arricchisce e acquisisce sapori nuovi grazie anche a farine che a casa non sempre riesco a trovare, inoltre in vacanza ho anche più tempo per sperimentare e soprattutto in estate quando il caldo della pianura fa passare la voglia di panificare fra il fresco dei monti la voglia di impastare ritorna.
Durante le escursioni i panini non mancano mai, ma il pane che si trova normalmente in commercio il giorno dopo è praticamente immangiabile, allora perchè non provare a farli con la pasta madre?
Ho rinfrescato la pasta madre come al solito (120 ml acqua e 210-240 gr farina) la sera e la mattina (dopo aver tolto la parte per la panificazione successiva) ho aggiunto 300 ml di acqua, un cucchiaino di sale, un cucchiaio di miele di acacia bio (del parco delle Dolomiti Bellunesi), 3 cucchiai di olio extravergine di oliva bio e semola di grano duro rimacinata quanto basta ad ottenere una bella palla liscia che ho messo a lievitare per 5 ore. Ripreso l’impasto l’ho diviso a pezzetti, steso con le mani (aggiungendo un po’ di farina se serviva) in forma approssimativamente tringolare e arrotolati partendo dalla base. Ho rimesso le pagnottine a lievitare per un altro paio di ore e poi infornate per 10 minuti a 210° e 25 minuti a 180°.

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Questo il risultato finale

 

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e il panino tagliato pronto per essere imbottito come più piace!

 

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Sono rimasti morbidissimi!

 

 

Pan-polenta

on Sabato, 25 Giugno 2011. Posted in cucina

Mia sorella mi avvisa che il giorno seguente avrebbe acceso il forno a legna e se voglio posso approfittarne per cuocere il pane…
Sono un po’ a corto di farine, ma in frigo giace inutilizzato mezzo pacchetto di farina di mais sponcio bellunese (integrale), rimasuglio di ottime polene invernali, che rischia di rimanere lì fino a all’inverno prossimo. Ecco allora l’idea!
Prendo la pasta madre rinfrescata la sera prima (circa 300 gr), metto da parte la quantità che mi servirà per il prossimo pane, aggiungo 300 ml di acqua e sciolgo bene la pasta madre, anzi se ne occupa Alice.
Aggiungo un cucchiaino di sale integrale fino, un cucchiaio di malto di riso, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e mescolo ancora.
Aggiungiamo circa 300 gr di farina di mais e una volta miscelata aggiungo semola di grano duro, impastando fino ad ottenere una bella palla non appiccicosa. Faccio un bel taglio a croce e metto a riposare coperto per 3-4 ore.
Riprendiamo l’impasto, lo facciamo sgonfiare e creiamo la pagnotta. Rimettiamo a lievitare per altre 2-3 ore.
Infine cuociamo (controllando spesso l’andamento) nel forno a legna. Questo il risultato:

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Per la cottura in forno normale, preriscaldare a 240°, cuocere per 15 minuti a 210° e per 30 minuti a 180°.
Questa la fetta:

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Per altre informazioni sul procedimento base per fare il pane con la pasta madre vi rimando a questo articolo che avevo scritto per Depuriamo: http://depuriamo.blogspot.com/2010/05/tutorial-per-fare-
il-pane-con-la-pasta.html

e qui: http://www.goccedaria.it/item/in-viaggio-verso-ovest-fra-amicizie-e-rinfreschi-di-pasta-madre.html

 

Una risposta a Pan – polenta

•kenzo

scrive: 25 giugno 2011 alle 14:52

Mmmmmhhh, queste immagini "bucano" lo schermo :-| :-)
Rispondi

Pane e acqua

on Martedì, 14 Giugno 2011. Posted in cucina

Non mi piace buttare il cibo, men che meno il pane, soprattutto se si tratta di un pane multicereali a lievitazione naturale fatto da me! Che fare di un pezzo di pagnottona ormai troppo indurita?
Ecco, una bella torta con l’aggiunta di un po’ di avanzi. Quali? Un po’ di ciliege e pezzi di cioccolata fondente equo e solidale dell’uovo di Pasqua per rendere il tutto goloso!
Dunque ho rotto a pezzettoni le fette di pane vecchio (circa 2 etti) e messo ad ammollare in acqua (mezzo litro) per un paio d’ore, ho aggiunto 4 cucchiai di zucchero integrale di canna del commercio equo, 2 cucchiai di cacao amaro (sempre equo-solidale), 2 cucchiai di farina tipo 2 biologica, 30 ml di olio di semi di girasole speremuto a freddo, un pizzico di sale, una bustina di cremor tartaro e mescolato il tutto. Ho aggiunto infine un bel po’ di pezzi di cioccolato e rimescolato. Ho versato in una teglia bassa tonda e ho decorato con ciliege tagliate e metà e denocciolate. Messo in forno a 180° per mezz’ora.
Il risultato lo vedete qua sotto…

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un po’ dolce un po’ budino è piaciuto molto anche ad Alice.
Penso venga bene anche con l’aggiunta di frutta secca tipo la “smeiassa” veneta che facevano le nonne…
e voi che ne fate del pane vecchio oltre a bruschette e pangrattato?

 


La nota seria: secondo uno studio commissionato dalla FAO circa 1/3 del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano (1,3 miliardi di tonnellate) va perduto o sprecato. I consumatori dei paesi industrializzati sprecano ogni anno la stessa quantità di cibo dell’intera produzione alimentare netta dell’Africa Sub-sahariana, 222 milioni di tonnellate!

 


6 risposte a Pane e acqua

•Alice
scrive: 14 giugno 2011 alle 15:02
Ma che bella idea!!!Daria…purtroppo non sono riuscita a fare la pasta madre…mi è sembrata subito troppo secca ovvero, tanta farina e poca acqua…devo riprovare però non demordo!!Grazie ancora per il blog!
Alice
•Alice
scrive: 14 giugno 2011 alle 15:03
Ops….mi dai info su cremor tartaro? Non c’è lievito dunque in questo dolce giusto? Grazie
Aly
•daria
scrive: 14 giugno 2011 alle 15:24
Ciao Alice, il cremor tartaro lo trovo in un negozietto di prodotti bio, diciamo che è uno “scarto” della produzione del vino, causa una lievitazione “chimica” senza lieviti. Lo trovi già associato a bicarbonato (in bustine tipo quelle del lievito per dolci), oppure da solo e in questo caso devi aggiungere del bicarbonato per attivare la lievitazione.Per la pasta madre, se ti sembra troppo secca aggiungi pure acqua (in effetti le quantità dipendono anche dal tipo di farina che usi che possono richiedere più o
meno acqua).
••marco
scrive: 14 giugno 2011 alle 22:39
è piaciuta anche a me!
•Valentina
scrive: 28 giugno 2011 alle 21:57
Ciao Daria!Prima volta sul tuo blog: bellerrimo!Cosa ci faccio io col pane vecchio?Lo spruzzo di acqua,olio evo e aceto rosso, lo lascio riposare due ore e poi lo spezzetto e lo aggiungo ad un’insalata di pomodoro, cetrioli e cipolla di tropea.Deve riposare in frigo un’altra oretta perchè i sapori si amalgamino bene.Spettacolo!
D’inverno invece lo uso solo per pangrattato.
Un abbraccio!

•daria scrive:
29 giugno 2011 alle 12:52
Ciao Valentina! Bella idea! Molto estiva e adatta a questo periodo in cui la voglia di cucinare è molto poca!

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