in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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cucina

Autunno: miglio zucca e … bacinelle!

on Mercoledì, 21 Settembre 2011. Posted in cucina

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L’arietta fresca di stamattina e il cielo terso con magnifica vista sulle montagne all’orizzonte, mentre accompagnavo Alice a scuola, mi ha ricordato che l’autunno è finalmente in arrivo, ma ancor prima l’orto, che indifferente al caldo delle settimane scorse, ha visto seccare le piante di zucca e lasciare a terra i suoi buonissimi frutti che gusteremo fino a inverno inoltrato! Tornati a casa mi ritrovo con mille cose da fare, fra cui, preparare il pranzo: che dite di miglio con zucca? Facile facile, fattibile in anticipo senza perderci troppo tempo con un occhio al computer e un orecchio alla piccola che dorme, in attesa di andare a riprendere Alice.
Metto l’acqua in una pentola (il doppio del volume del miglio) e la metto sul fuoco a bollire, quando bolle aggiungo il miglio e lo lascio andare a fuoco lentissimo col suo coperchio per 15-20 minuti. Nel frattempo mi controllo la posta elettronica. Pronto il miglio, aggiungo il sale fino integrale e un filo di olio evo, mescolo e metto da parte, coperto.Taglio a dadini un quarto di zucca (era la più piccola di quest’anno) e affetto una cipolla di Tropea che metto a soffriggere in un po’ di olio, aggiungo la zucca e un po’ d’acqua e lascio andare mentre allatto Elena.
Quando la zucca è morbida e un po’ sciolta, spengo, salo e aggiungo un po’ origano.
E’ ora di andare a prendere Alice, riprendo la bici e Elena e si parte.
Arrivati a casa non ci rimane che versare il miglio nella padella con la zucca, mescolare, scaldare leggermente e servire (volendo con un po’ d’olio).
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E la bacinella? Entra in gioco adesso! Viste le condizioni di Elena, completamente ricoperta di miglio e zucca così come il pavimento, optiamo per un bagnetto…
Prendo 3 bacinelle, una per Elena, una per Alice e una per giocare, le riempio a metà di acqua tiepida, piazzo le bimbe felicissime a giocare nelle bacinelle e vado a pulire il pavimento!-)

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2 risposte a Autunno: miglio zucca e … bacinelle!
•Romina scrive:
21 settembre 2011 alle 13:21
Brava Daria, super organizzata e operativa come sempre!!!
Rispondi
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Yogurt a km 0

on Martedì, 13 Settembre 2011. Posted in cucina

Sollecitata dal mio caro amico, nonché designer del blog, Enzo, mi do una mossa con questo articolo che da un po’ avevo in mente: lo yogurt autoprodotto a km O e senza sprechi di energia!
Ormai vari anni fa ero una grande consumatrice di yogurt che sostituivo spesso al pranzo (dovendo pranzare fuori casa) aggiungendo frutta varia, così ho iniziato a cercare un modo per evitare di avere un sacco di vasetti da buttare… Conoscevo chi lo produceva con la yogurtiera e/o con i fermenti lattici, ma volevo evitare di avere un accessorio in casa che magari avrei usato per poco tempo… allora ho iniziato a fare un po’ di prove dei vari metodi. Alla fine mi sono assestata su due entrambi molto semplici e veloci.
Si parte sempre da:
1 vasetto di yogurt bianco (anche autoprodotto)
1 litro di latte (bio a lunga conservazione o fresco, in questo caso prima va portato a 90° e poi raffreddato fino a 40°)
Si fa scaldare il latte fino a 40° (non deve scottare, mettendo il dito dentro lo sentite tiepido o usate un termometro). Si versa il vasetto di yogurt (meglio se lo si è tenuto fuori da frigo per un paio d’ore) nel latte tiepido e si mescola bene.
A questo punto:
•metodo 1: versate il tutto in un thermos, chiudete e lo lasciate lì per 24 ore;
•metodo 2 (più romantico e il mio preferito): versate tutto in una vaschetta per alimenti (in vetro o plastica senza pvc), chiudete, lo avvolgete la vaschetta in una calda copertina di lana (la mia è una vecchia coperta fatta a ferri dalla nonna) e la sistemate nel piano del forno spento (ancora meglio se prima ci avevate cotto il pane ed è ancora un po’ caldino – max 50°).
Date la buona notte al vostro latte in compagnia di una bambina curiosa che vi ha seguito nelle operazioni…

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…il giorno dopo vi darà il buon giorno un bel litro di yogurt!

 

 yogurt

Lo potete dividere in vasetti e mettere in frigo o gustare subito o usare per il vostro labneh!

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Per una versione golosa potete aggiungere la frutta che vi piace di più, anche un po’ scaldata o orzo
o caffè o cacao solubile o malto o miele!Una versione simile la trovate anche qui: http://depuriamo.blogspot.com/2010/04/yogurt-facilissimo-in-cappottino-di.html

 

yogurt3 risposte a Yogurt a km 0

•kenzo
scrive: 15 settembre 2011 alle 21:20

bello... e grazie! Farò un esperimento sulle temperature da te consigliate... ma ormai uso la yogurtiera!!! :-)

•ornella scrive:
12 dicembre 2011 alle 10:40
ho provato a fare lo yogurt e mi viene liquido…a te pure?

•daria scrive:
12 dicembre 2011 alle 10:42
Va a volte… dipende anche da quanto tempo riposa e dalla temperatura… ci sono volte in cui è liquido, altre in cui è denso. Prova a lasciarlo riposare un po’ di più…

 

 

Biscotti al cocco… con pasta madre?!

on Martedì, 06 Settembre 2011. Posted in cucina

Avevo voglia di provare dei biscotti di cui avevo visto la ricetta sul libro “Pasticceria al naturale” di P. Boscarello, ma la ricetta prevedeva l’uso di lievito di birra, che ormai non ho più in casa visto uso solo la pasta madre per il pane, pizza, focacce e dolci che lo prevedono… allora ho pensato di provare a sperimentare i biscotti con pasta madre… al peggio sarebbe stato un bel gioco per Alice!
Ho adattato così la ricetta del libro:

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200 gr di pasta madre rinfrescata il pomeriggio
200 gr malto di riso
70 ml olio evo
150 gr cocco grattugiato (io ne avevo del commercio equo)
mezzo cucchiaino di cannella
mezzo cucchiaino di vaniglia
150 ml acqua
5 gr di sale fino integrale
la buccia grattugiata di 1 limone e il succo spremuto di mezzo limone
farina di kamut quanto basta

Ho sciolto la pasta madre nell’acqua, aggiunto il sale e le spezie (tutte da commercio equo), il malto, la buccia e il succo di limone, l’olio, il cocco e mescolato bene. Poi ho aggiunto farina quanto basta per ottenere un panetto non appiccicoso da lasciare riposare per qualche minuto.
Ho infarinato il piano di lavoro e ho steso col mattarello (anzi ha steso la mia aiutante…) l’impasto dello spessore di 1 cm e l’abbiamo tagliato a strisce con una rotella e poi a rettangoli, che abbiamo disposto sulle teglie a riposare per una mezzora.

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Mentre il forno si scalda e i biscotti riposano Alice si è esercitata con la matematica, contando le file di biscotti nelle varie teglie prima in un verso, poi nell’altro…
Abbiamo infornato per 18 minuti a 195°.
Mentre cuocevano si è diffuso un buonissimo profumo di cocco e limone in tutta la casa; anche alla vista sembravano buoni… rimaneva la prova assaggio…. fatta non appena si sono intiepiditi dall’uomo di casa e dall’aiutante cuoca: prova superata!

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Non troppo dolci e molto coccolosi! Per chi è abituato a sapori più dolci, si può sostituire al malto il miele… per andavano benissimo così.
L’ideale è gustarli tiepidini… comunque rimangono buoni anche per vari giorni a seguire conservati in una scatola di latta chiusa.

La “mia” pasta madre in viaggio

on Venerdì, 02 Settembre 2011. Posted in cucina


Ormai da 4 anni autoproduco il pane con la pasta madre… l’avevo preparata con curiosità e senza troppe illusioni e con calma ho iniziato a sperimentarla. Dopo i primi tempi di pane o troppo acido o poco lievitato, troppo cotto o troppo crudo, imparando dagli errori finalmente il pane è cominciato ad essere decente e poi buono. Quella della panificazione è diventata quasi una fissazione, che ha coinvolto anche l’associazione con un incontro sulla produzione del pane con pasta madre e amici vari a cui ho spacciato la mia pasta madre. Nel frattempo il mio lievitino ci ha seguiti in montagna più volte, è andato da parenti e amici i quali a loro volta l’hanno spacciato ad altri amici… una vera e propria colonizzazione!

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Pugno di pasta madre pronto per essere "spacciato"

Ultimamente spaccio la pasta madre in maniera “ufficiale” grazie al sito della Comunità della pasta madre e vengo contattata anche da persone che non conosco, che mi chiedono un po’ di pasta e qualche dritta per partire. Così è successo anche qualche giorno fa… incontri con persone molto interessanti, con cui altre all’interesse per la panificazione si scopre di condividere anche uno stile di vita… storie che si intrecciano e si arricchiscono a vicenda come il pugno di pasta madre che gli regalo!

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Pane al farro integrale

10 risposte a La “mia” pasta madre in viaggio
•Valentina scrive:
2 settembre 2011 alle 16:36
Io ci devo riuscire… devo!Il mio pane è orribile, viene malissimo, non lievita bene, sa di acido…Ma che devo fare Daria?!Era di questo che volevo parlarti nel mp… E poi ho visto il post, qui… Telepatia!!!!!Mi insegni a distanza?

•chiarina-ina scrive:
2 settembre 2011 alle 23:50
Pure io sono in un momento in cui il pane viene basso o crudo o strano!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 13:58
Per il discorso della lievitazione, col caldo di questo periodo, io ho dimezzato i tempi, altrimenti anche a me veniva basso; infatti una volta raggiunto il volume massimo si affloscia, inacidisce e anche cotto non è un granchè. Io ti consiglierei di usare il metodo della pallina messa in un bicchiere d’acqua, appena galleggia inforni.L’acidità potrebbe essere dovuta alla troppa lievitazione, oppure ad una percentuale di pm
troppo alta nell’impasto, o ancora ad un pm troppo attiva. Dovresti fare un po’ di prove…
•Valentina
scrive: 3 settembre 2011 alle 18:51
Il fatto è che io non ho usato la pm, ma il lievito del mastro fornaio!!!
Devo mettermi di buzzo buono e andare per tentativi!
•daria
scrive: 3 settembre 2011 alle 20:29
Dunque se usi il lievito di birra, probabilmente ha lievitato troppo. Il metodo pallina (pallina di impasto messa in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, quando galleggia è pronto
per la cottura) funziona anche col pane col lievito di birra. Prova a farlo lievitare meno…
•Francesco
scrive: 24 settembre 2011 alle 19:17
Faccio anch’io il pane da molti anni, uso la pastamadre con il metodo dell’acqua, conservo cioè la dose che mi serve piuttosto liquida in un vaso di vetro in frigorifero, io preferisco adoperare farina integrale di grano tenero macinata in giornata per rinnovare il lievito. Quando raddoppio e impasto per preparare il pane aggiungo semola di grano duro, viene bello tosto ma a me piace così. Ho provato con la pallina per valutare la lievitazione, spesso però la pallina non sale, tende ad appiccicarsi sul fondo dove se la lascio si sfarina. Non capisco perché qualche volta ha funzionato e la pallina è venuta a galla e altre volte no. Io
faccio sempre lo stesso impasto più o meno. Chissà se Daria mi sa rispondere…
•daria
scrive: 25 settembre 2011 alle 21:41
Ciao Francesco… sai che non mi è mai successo? Il pane poi lievita sempre uguale? O meglio hai notato se le volte che non sale a galla la pallina lievita meno? Oppure potrebbero essere le dimensioni della pallina di pasta, troppo grande o troppo
piccola…
•Francesco
scrive: 26 settembre 2011 alle 13:05
Boh, il pane viene bene perchè, pallina a parte, quando passa il tempo giusto rimpasto o inforno, la pallina la faccio grande come una nocciolina, milligrammo più milligrammo meno, non credo che cambi. Anche ieri non è salita, l’ho lasciata nel bicchiere per vedere cosa succedeva e effettivamente dopo cinque ore s’è quasi sciolta restando sul fondo.Sarà la farina integrale che non è mai uguale perché qualche volta viene con la grana più grossa, sarà… grazie per la risposta comunque.
Rispondi
•daria scrive:
26 settembre 2011 alle 13:53
In effetti potrebbe essere anche la macinatura visto che la fai tu diversa ogni volta… io faccio la pallina un po’ più grande, 3 cm di diametro circa… Ma hai un mulino casalingo?
Rispondi
•Francesco Ceriani scrive:
27 settembre 2011 alle 07:29
No, non ancora, è un po’ che ci giro intorno… prima o poi… vado da un amico che gestisce una nostra cooperativa di prodotti bio. Bene, proverò a fare la pallina più grandina, però allora quelle volte che mi veniva su? Boh. Probabilmente un insieme di circostanze, la dimensione, la grana grossa, una maggior umidità…

Migliotto con verdure appena colte

on Giovedì, 18 Agosto 2011. Posted in cucina

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Pomodori, melanzane e peperoni gialli!
Oggi l’orto è stato particolarmente generoso: melanzane, pomodori, pomodorini e soprattutto peperoni finalmente diventati gialli! Ormai non ci speravamo più!

 

Approfitto del sonnellino di Elena e del giretto in bici di Alice col papà per preparare qualcosa con queste bontà e siccome almeno una volta alla settimana preparo il miglio che oltre ad essere buono, è molto nutriente e ricco di sali minerali (ferro, potassio, magnesio) e vitamine del gruppo B, ho pensato ad un “migliotto”.
Ho preparato un soffritto con olio extravergine di oliva e cipolla di Tropea come per fare un risotto, ho aggiunto i chicchi di miglio e fatti tostare. Ho aggiunto l’acqua (il doppio del volume del miglio), abbassato il fuoco al minimo e messo il coperchio. Si lascia cuocere coperto a fuoco bassissimo per 20 minuti (se schiuma basta lasciare leggermente aperto il coperchio): l’acqua sarà completamente assorbita.
Aggiungo il sale fino integrale e 2-3 cucchiai di ceci già cotti, mescolo e metto da parte.
Taglio a cubetti una melanzana, affetto col pelapatate un peperone giallo, in una padella in ceramica con poco olio metto a soffriggere uno spicchio d’aglio. Aggiungo peperone e melanzana e lascio
andare coperto fino a cottura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Verso il miglio sulla verdura e mescolo. Aggiungo solo alla fine una manciata di menta fresca tritata.
Buonissimo!

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2 risposte a Migliotto con verdure appena colte
•elisa (mestieredimamma) scrive:
22 agosto 2011 alle 20:59
lo proverò di sicuroma la tua bimba grande se lo mangia con dentro i peperoni? Io non ci sono ancora riuscita, ieri ho fatto il bulgur con pochissimi (davvero solo qualche pezzetto) di peperoni tagliati finissimi e non c’è stato verso.

•daria scrive:
22 agosto 2011 alle 21:50
Alice mangia i peperoni solo se sono gialli!-) Quindi adesso si, invece quelli verdi li lascia tutti nel piatto…

Pizza con pomodoro fresco

on Martedì, 16 Agosto 2011. Posted in cucina

Come raccontavo nell’articolo sul pandolce, arrivati in montagna mi sono dedicata alla panificazione per smaltire un po’ di pasta madre e avevo preparato anche la pasta per la pizza. Sul più bello appena stesa la pasta mi accorgo che la passata di pomodoro era finita, in compenso però il frigo era strapieno di pomodori freschi dell’orto che avevamo portato con noi da casa. Perchè non provare a fare la pizza con i pomodori freschi?
Ho preso quelli più maturi, li ho tagliati a pezzetti e messi a marinare con un po’ di sale, origano e olio extravergine di oliva.

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Nel frattempo ho preparato gli altri ingredienti: ho tagliato la mozzarella e della feta graca a dadini, ho affettato col pelapatate un peperone verde dell’orto e tritato una cipolla bianca (l’ideale sarebbe stata una di tropea) e aperto una confezione di olive nere.
Ho steso sulla pasta della pizza un bello strato di pomodori e di seguito i formaggi, i peperoni, la cipolla e le olive e poi infornato a 220° per 12 minuti.

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Risultato molto buono, quasi una focaccia!

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3 risposte a Pizza con pomodoro fresco
•Marika scrive:
16 agosto 2011 alle 16:19
Non è una pizza, è un capolavoro!
Rispondi
•Valentina scrive:
16 agosto 2011 alle 19:55
Che fameeeee!!!! Noi la pizza col pomodoro fresco la facciamo spesso, io peró metto i ciliegini!
Rispondi
•daria scrive:
16 agosto 2011 alle 22:38
Grazie degli apprezzamenti! Deve essere buona anche coi ciliegini, la proverò visto che ne abbiamo da vendere!
Rispondi

Pane alle pere

on Giovedì, 04 Agosto 2011. Posted in cucina

Un altro uso alternativo per le pere: il pane! Finite le pere donate dall’amico cerchiamo un altro albero e raccogliamo le pere più mature, non ne servono molte per i panini…

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Per preparare questi buoni panini dolci, anche se senza zucchero, ho seguito una ricetta che si trova sul libro “Facciamo il pane” di Annalisa De Luca. Si parte preparando 2-3 pere mature sbucciate e tagliate a pezzettini mescolate a 1 cucchiaio di cannella, 2 cucchiai di uvetta sultanina, 1 cucchiaio di anice in semi, 2 cucchiai di nocciole o semi di girasole e 1 cucchiaio di farina. Si prende la pasta madre già rinfrescata la sera prima (circa 300 gr), si aggiungono 200 ml di acqua, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di malto di riso e si aggiungono le pere e si mescola. Poi si aggiunge la farina (stavolta ho usato una tipo 0) e si impasta fino ad avere una palla abbastanza liscia (essendoci le pere, l’impasto tende a rimanere sempre un po’ appiccicoso), vi serviranno circa 600 gr di farina. Si mette a lievitare per 2-3 ore. Si riprende l’impasto e si lavora con un po’ di farina, dividendolo in 6 pagnotte che rimettiamo a lievitare per un’ora e mezza o due.

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Si accende il forno a 220° e si cuociono per 3 minuti, più altri 15-20 minuti a 180°.
Ecco il risultato:

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Se avete la fortuna di avere una sorella col forno a legna sfruttatelo come ho fatto io per cuocere i panini, state attenti però a piccoli pelosi curiosi e golosi, nonchè a non dimenticare qualche panino nel forno…

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3 risposte a Pane alle pere
•Roby scrive:
6 agosto 2011 alle 16:08
;-) anche se dimenticato nel forno è comunque stato mangiato! :-)
•daria
scrive: 6 agosto 2011 alle 16:16
Da gatti o da umani?
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6 mesi: si mangia!

on Lunedì, 01 Agosto 2011. Posted in cucina

Però come sono furbi i bambini! Preferiscono una dieta sana, varia e simile a quella degli adulti piuttosto che le pappe. (C. Gonzales)
Lasciamo che il bambino si svezzi da solo durante i pasti dei genitori chiedendo e ottenendo dei piccoli assaggi. (L. Piermarini)
Ricetta per la prima pappa di Elena:
ingredienti:
•una bambina che sa stare ben seduta da sola, che tiene un cucchiaino e porta alla bocca
•un posto a tavola con noi
•piccoli assaggi del nostro cibo (cibo sano, con pochi condimenti e poco sale, possibilmente bio)
•bavaglini a volontà
•voglia di ridere
•un po’ di pazienza
•genitori che “chiudono gli occhi” sullo stato di pulizia del tavolo e del bambino mentre mangia
Anche per Elena abbiamo scelto l’autosvezzamento (alimentazione complementare a richiesta) come per Alice, un introduzione dei cibi solidi fatta col sorriso! Eccola qua:

acqua

Bevo l’acqua come i grandi!

anguria

Questa fetta è per me!

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Mmmmm buona la nocipesca!

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Un po’ duretta… ma che sollievo per le mie gengive!

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Pic-nic in montagna

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Che soddisfazione! che sia anche buona?!

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Beh, come lo mangiate voi il melone?!

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Buono il pane appena fatto!

Per maggiori informazioni sull’ACR (alimentazione complementare a richiesta):

Il libro di Piermarini: Io mi svezzo da solo (Bonomi)

Il libro di Gonzales: Il mio bambino non mi mangia (Bonomi)
http://www.uppa.it/dett_articolo.php?idr=35&;ida=534&idb=80
http://www.autosvezzamento.it/forum/index.php


6 risposte a 6 mesi: si mangia!

•Valentina
scrive: 1 agosto 2011 alle 13:58
Ma come mi ci rivedo!!!!
Fragola fa uguale!
•glores
scrive: 1 agosto 2011 alle 19:37

Sarà ma me sembra così strano che crescano così in fretta! :-)
•daria
scrive: 1 agosto 2011 alle 21:26
In effetti è incredibile la velocità di crescita e soprattutto la velocità di apprendimento…
•irene
scrive: 4 agosto 2011 alle 14:23
Ciao Daria, interessante questa cosa dell’autosvezzamento…con Noemi non ho avuto nessun problema a svezzarla appena ho cominciato a darle la mela lei ha subito apprezzato apriva la bocca e tutta interessata mangiava…e così per tutti gli altri alimenti…Ma per Daniele ho già capito che la cosa è diversa…ho provato con la mela..ma lui si gira è chiude la bocca…classico segno del ” ma cosa mi stai dando?”, così ho deciso di lasciar perdere e aspettare un pò.Adesso sono 2/3 gg che Noemi mangia la macedonia di frutta a merenda ( pesche, uva , mela) e lui la segue in ogni movimento…dammi un consiglio..che faccio con Daniele?

•daria scrive:
4 agosto 2011 alle 15:19
Ciao Irene, prova ad aspettare, poi quando lui è interessato al cibo gli dai piccoli assaggi dei vostri piatti. Logicamente prepari cose poco salate e non zuccherate, schiacciabili con la forchetta o che possa succhiare. Per esempio la mela Elena se la succhia tutta intera (io gli do un morso e lei se la ciuccia con gusto). Vedrai che un po’ alla volta riuscirà a mangiare sempre più cose e a gestirsele in autonomia. Se prepari la frutta cotta per voi o per Noemi, la dai anche a lui, altrimenti lascia perdere e aspetta che lui abbia voglia, ha tutta la vita per mangiare!

•irene scrive:
4 agosto 2011 alle 21:44
grazie mille…ho pensato anch’io di far passare anche questo caldo…proverò in settembre..un bacione .A proposito da domani Paolo è in ferie faremo presto un salto a trovarvi:-)

Succo di pera

on Sabato, 30 Luglio 2011. Posted in cucina

Ricettina facile facile per un succo di pera genuino, senza conservanti, senza zucchero e a km 0: tornate a raccogliere le pere dal vostro albero o a trovare il vostro amico con l’albero, scegliete le pere più mature, sbucciatele, togliete gli eventuali ospiti e tagliatele a pezzetti. Mettete il tutto in un pentolino con un filo di acqua e cuocete a fuoco lento, lasciate bollire 5 minuti mescolando ogni tanto. Se le pere erano belle mature si scioglieranno liberando il loro succo. Prendere un passino, un imbuto, una bottiglia di vetro e dei vasetti di vetro. Versate le pere nel colino posto sull’imbuto e sulla bottiglia e schiacciate bene bene con un cucchiaio i pezzi rimasti, quello che rimane nel passino lo potete mettere nei vasetti. Procedete fino a finire le pere. Alla fine avrete una bottiglia di ottimo succo di pera da bere subito o da mettere a bollire chiuso con tappo da sottovuoto se volete conservarlo e dei vasetti di composta di pere. Questi ultimi li potete usare subito sul pane o colazione (o se avete un bambino come merenda) o bollire per conservarli!

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Ed eccolo qui il nostro bicchierone di dolcissimo e naturalissimo succo di pera e sullo sfondo un vasetto di composta di pere!

2 risposte a Succo di pera
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Pere sciroppate

on Martedì, 26 Luglio 2011. Posted in cucina

Una ricettina facile facile per gustare le pere anche in inverno!
Procurarsi un albero di pere o un amico generoso che vi regali un bel po’ di pere del suo albero.

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Procedere tagliando le pere a spicchi e sbucciandole. Cospargere con succo di limone.

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Mettere in pentola 800 ml di acqua e 400 gr di zucchero (io ho usato zucchero di canna mascobado del commercio equo) e cuocere per fare uno sciroppo da far bollire 10 minuti (le dosi di sciroppo sono per un kg e mezzo abbondante di pere). Aggiungere le pere e far cuocere 5 minuti. Nel frattempo mettere per 20 minuti i vasetti in forno caldo (io avevo preparato una torta…) a 120°. Estrarre i vasetti e invasare le pere, lasciar cuocere lo sciroppo per altri 5 minuti e poi versare ancora bollente nei vasetti. Chiudere serrando bene e lasciar raffreddare perchè si crei il vuoto. Se non vanno sottovuoto bollire i vasetti per 20 minuti.

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3 risposte a Pere sciroppate

•glores scrive: 26 luglio 2011 alle 15:28
mmmmmmmmmmmmmmmmmm, mamma che buone! Già mi gusto questo vasetto che mi darai in cambio di una mia marmellata! :-)
•daria
scrive: 26 luglio 2011 alle 15:45
Magari! Farei volentieri uno scambio!

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Panini al sacco

on Lunedì, 11 Luglio 2011. Posted in cucina

La pasta madre ci accompagna sempre nei nostri viaggi, in questo modo si arricchisce e acquisisce sapori nuovi grazie anche a farine che a casa non sempre riesco a trovare, inoltre in vacanza ho anche più tempo per sperimentare e soprattutto in estate quando il caldo della pianura fa passare la voglia di panificare fra il fresco dei monti la voglia di impastare ritorna.
Durante le escursioni i panini non mancano mai, ma il pane che si trova normalmente in commercio il giorno dopo è praticamente immangiabile, allora perchè non provare a farli con la pasta madre?
Ho rinfrescato la pasta madre come al solito (120 ml acqua e 210-240 gr farina) la sera e la mattina (dopo aver tolto la parte per la panificazione successiva) ho aggiunto 300 ml di acqua, un cucchiaino di sale, un cucchiaio di miele di acacia bio (del parco delle Dolomiti Bellunesi), 3 cucchiai di olio extravergine di oliva bio e semola di grano duro rimacinata quanto basta ad ottenere una bella palla liscia che ho messo a lievitare per 5 ore. Ripreso l’impasto l’ho diviso a pezzetti, steso con le mani (aggiungendo un po’ di farina se serviva) in forma approssimativamente tringolare e arrotolati partendo dalla base. Ho rimesso le pagnottine a lievitare per un altro paio di ore e poi infornate per 10 minuti a 210° e 25 minuti a 180°.

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Questo il risultato finale

 

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e il panino tagliato pronto per essere imbottito come più piace!

 

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Sono rimasti morbidissimi!

 

 

Dolce o salato?

on Venerdì, 01 Luglio 2011. Posted in cucina

Da quando ho smesso di acquistare i prodotti di alcune multinazionali, non avevo più mangiato neanche quel formaggio spalmabile col nome di una città, finché non ho iniziato ad autoprodurlo!

Il formaggio che si ottiene è una preparazione tipica dei paesi  mediorientali e si chiama labneh.

E’ una cosa semplicissima, basta avere dello yogurt bianco naturale (magari autoprodotto), un cucchiaino di sale, un canovaccio pulito (preferibilmente lavato senza ammorbidenti e detersivi profumati) e una ciotola. Si prende lo yogurt si mette il cucchiaino di sale e si mescola, si versa il tutto nel canovaccio, posizionato sopra alla ciotola (attenzione perché comincia subito a gocciolare il siero), si lega il canovaccio e si appende a gocciolare in frigorifero per 24 ore (alle volte basta anche meno).

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Il giorno dopo si estrae dal frigo, si apre il canovaccio, si raccoglie il formaggio. E’ proprio come il famoso formaggio spalmabile!

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Si possono aggiungere delle erbette fresche tritate, oppure farlo senza sale, in questo caso si può usare anche per preparazioni dolci, tipo cremine. Io l’ho usato al posto della ricotta in questo clafoutis di nocipesche.

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Valida anche la versione vegana, basta usare yogurt di soia e lo stesso metodo.

In ogni caso non buttate il siero che si può utilizzare per i dolci (come ho fatto io per il dolce qui sopra), il pane o le focaccie al posto del latte o dell’acqua, li rende più soffici.

 

Aggiungi un posto a tavola!

on Lunedì, 27 Giugno 2011. Posted in cucina

Elena cresce e ormai sta seduta e dimostra di voler partecipare alla nostra quotidianità, soprattutto ai pasti! E allora visto l’avvicinarsi dei 6 mesi e la sua curiosità abbiamo aggiunto un posto a tavola, dove può stare con noi mentre pranziamo o ceniamo, cominciare a sperimentare cucchiaino, piatto e bicchiere e fare i primi piccoli assaggi. La diretta interessata è stata pienamente soddisfatta della decisione e anche del posto vicino alla sorella, sempre pronta a intervenire (raccogliendo tutto quello che viene lanciato in giro) e già disposta a consigliarla sul cibo!

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Dopo l’esperienza di autosvezzamento di Alice, questa è risultata per noi una scelta scontata, un modo per stare tutti assieme e vivere con gioia i pasti…

 

3 risposte a Aggiungi un posto a tavola!
•Glores scrive:
27 giugno 2011 alle 14:15
L’avvicinarsi dei 6 mesi??? di già??

•daria scrive:
27 giugno 2011 alle 14:33
Ebbene si! Elena ha già 5 mesi e mezzo!


•ilenia scrive:
27 giugno 2011 alle 14:35
che belle che sono….anche Elisa vuole partecipare attivamente allo svezzamento di sua cugina!!!!le da di tutto!!!!

Pan-polenta

on Sabato, 25 Giugno 2011. Posted in cucina

Mia sorella mi avvisa che il giorno seguente avrebbe acceso il forno a legna e se voglio posso approfittarne per cuocere il pane…
Sono un po’ a corto di farine, ma in frigo giace inutilizzato mezzo pacchetto di farina di mais sponcio bellunese (integrale), rimasuglio di ottime polene invernali, che rischia di rimanere lì fino a all’inverno prossimo. Ecco allora l’idea!
Prendo la pasta madre rinfrescata la sera prima (circa 300 gr), metto da parte la quantità che mi servirà per il prossimo pane, aggiungo 300 ml di acqua e sciolgo bene la pasta madre, anzi se ne occupa Alice.
Aggiungo un cucchiaino di sale integrale fino, un cucchiaio di malto di riso, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva e mescolo ancora.
Aggiungiamo circa 300 gr di farina di mais e una volta miscelata aggiungo semola di grano duro, impastando fino ad ottenere una bella palla non appiccicosa. Faccio un bel taglio a croce e metto a riposare coperto per 3-4 ore.
Riprendiamo l’impasto, lo facciamo sgonfiare e creiamo la pagnotta. Rimettiamo a lievitare per altre 2-3 ore.
Infine cuociamo (controllando spesso l’andamento) nel forno a legna. Questo il risultato:

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Per la cottura in forno normale, preriscaldare a 240°, cuocere per 15 minuti a 210° e per 30 minuti a 180°.
Questa la fetta:

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Per altre informazioni sul procedimento base per fare il pane con la pasta madre vi rimando a questo articolo che avevo scritto per Depuriamo: http://depuriamo.blogspot.com/2010/05/tutorial-per-fare-
il-pane-con-la-pasta.html

e qui: http://www.goccedaria.it/item/in-viaggio-verso-ovest-fra-amicizie-e-rinfreschi-di-pasta-madre.html

 

Una risposta a Pan – polenta

•kenzo

scrive: 25 giugno 2011 alle 14:52

Mmmmmhhh, queste immagini "bucano" lo schermo :-| :-)
Rispondi

Insalata viola malva

on Mercoledì, 22 Giugno 2011. Posted in cucina

Da un paio di anni cresce in giardino un bel cespuglio di malva, all’inizio solo qualche foglia, adesso, protagonista con i suoi bei fiori viola di un angolo di giardino: perchè non dare un tocco di colore all’insalata quotidiana?
Ecco gli ingredienti (nel mio caso tutti autoprodotti o di crescita spontanea):
•qualche foglia tenera di malva
•qualche fiore di malva
•lattughino
•rucola selvatica
•spinacini
condite con olio extravergine oliva biologico, sale marino integrale, limone biologico

 

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2 risposte a Insalata viola malva

•Glores scrive: 22 giugno 2011 alle 13:49

Buono! Ma un pizzico di zenzero fresco ce lo vogliamo mettere? :-)

•daria
scrive: 22 giugno 2011 alle 14:23
In effetti ci sarebbe stato bene, ma dalle mie parti si fa una fatica a trovarlo!

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