in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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cucina

Cuore verde

on Mercoledì, 29 Febbraio 2012. Posted in cucina

Cuore verde

Un amore di kiwi! :-)

Pan-brioche

on Domenica, 26 Febbraio 2012. Posted in cucina

Fra tutti i tipi di pane che ho pubblicato manca un pan-dolce da colazione, un pan-brioche... e a dire il vero non lo faccio quasi mai, però la ricetta di Donella sul gruppo della pasta madre su Facebook mi ispirava tantissimo così ho deciso di provarlo con alcune modifiche (piccole) sugli ingredienti. Tra la'ltro la ricetta è molto simile a quella delle ciambelline "Roberta" che avevo già provato all'incontro alle Barbarighe. Il risultato è stato veramente soddisfacente, non posso che consigliarlo a tutti!

Ingredienti:

  • 200 gr pasta madre (io l'avevo rinfrescata la mattina prestino e lasciata lievitare per 4 ore, ma potete usarne di rinfrescata la sera prima)
  • succo e buccia di un'arancia
  • latte di riso quanto basta (la ricetta prevedeva latte vaccino)
  • 100 gr malto di mais (la ricetta prevedeva zucchero di canna)
  • 60 gr olio di semi di girasole biologico spremuto a freddo
  • 1 pizzico di sale
  • circa 500 gr di farina di farro

Grattuggiare la buccia dell'arancia e spremerla, misurare il succo e aggiungere latte di riso fino ad arrivare a 200 ml. Sciogliere la pasta madre nel succo più latte e mescolare bene. Aggiungere gli altri ingredienti liquidi (olio, malto) e il pizzico di sale e mescolare. Aggiungere gradualmente la farina mescolando col cucchiaio e quando non si riesce più nella terrina passare sulla spianatoia e impastare bene fino ad avere una bella palla liscia, morbida e omogenea. Mettere a riposare nel forno spento coperta da un canovaccio per 3 ore. 

Riprendere l'impasto, tagliarne col coltello una fettina e metterla da parte. Stensere la parte rimanente grossolanamente con le dita in forma quadrata, fare le pieghe una volta, ristendere e ripiegare con piega a portafoglio per ottenere una sorta di filone.

Per fare la piega a portafoglio (sfrutto di nuovo le foto di Alessia... :-) grazie!), si ripiegano gli angoli verso l'interno quasi a formare una busta, poi il lembo della "busta" si chiude, e infine si arrotola su stessa per avere il filone.

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Posiamo nella teglia da plumcake foderata di carta forno il filone e tagliamo il pezzetto che avevamo tenuto da parte in 3 fettine lunghe che poi intrecciamo. Posiamo la treccia sopra al filone:

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e rimettiamo a lievitare per 6 o anche di più: lievitando dovrebbe raggiungere il bordo della teglia.

A fine lievitazione accendiamo il forno a 180° (io ho usato ventilato questa volta) e nel frattempo prepariamo una tazzina con malto sciolto in un po' d'acqua e spenelliamo la superficie.

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Quando il forno è in temperatura inforno per 35 minuti. Appena estratto dal forno ho spenellato di nuovo con malto e poi con latte di riso e messo a raffreddare nel forno spento aperto.

Quando freddo ho avvolto nel canovaccio.

Peccato che togliendolo dalla teglia si sia rovinato un angolo... comunque bello e buonissimo per colazione o per merenda, molto molto morbido!

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La mia pizza

on Giovedì, 23 Febbraio 2012. Posted in cucina

Come preparo la pizza e varianti di condimento...

Terzo appuntamento con la panificazione dopo il rinfresco e il pane, ecco come preparo la pizza. Anche in questo caso si tratta del mio modo, quello che per me da risultati migliori, che prediligo anche per la semplicità di esecuzione. La pizza che ottengo ha una bella crosta alta e morbida, all'interno è sottile, ma non troppo, diciamo che la fetta non si piega sotto il peso degli ingredienti. 

Come sempre rinfresco la pasta madre la sera prima e la mattina dopo aver messo da parte il pugno per la panificazione successiva, scelgo se fare pane, pizza o altro o entrambi. Se uso tutta la pasta madre che mi rimane ottengo due teglie da forno o 4-5 pizze tonde, altrimenti faccio metà e ottengo una teglia di pizza e il resto della Gilda lo uso per farci il pane. Qui vi do le dosi per le due teglie, poi regolatevi di conseguenza.

Ingredienti per l'impasto:

250-300 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima o da almeno 4 ore

300 ml acqua

1 cucchiaino sale fino integrale

3-4 cucchiai di olio evo

1 cucchiaino di malto d'orzo

circa 600 gr di farina (io uso grano duro o farro o kamut o enkir)

Sciolgo bene la pasta madre nell'acqua (temperatura ambiente), aggiungo il malto e l'olio e mescolo bene. Comincio ad aggiungere gradualmente la farina, mescolando col cucchiaio nella terrina. A metà impasto aggiungo il sale e continuo ad aggiungere farina. Quando l'impasto è troppo consistente per essere lavorato col cucchiaio lo passo sulla spianatoia e lo lavoro a mano fino ad ottenere una palla liscia, omogenea, morbida (impasto che scivola tra le mani) e non appiccicosa.

Metto a riposare nel forno spento coperto da un canovaccio pulito e non profumato per 5 ore.

Riprendo l'impasto che nel frattempo è ben lievitato e lo sposto delicatamente sul piano infarinato. Con un coltello grande da cucina lo taglio delicatamente in due parti o in 4-5 a seconda di quello che devo farci, se le due teglie o singole pizze. Prendo una delle parti e con le mani la schiaccio delicatamente in modo da avere una forma pressochè quadrata, faccio le pieghe una volta, poi rischiaccio, rifaccio la forma quadrata e stavolta piego in diagonale, portando verso il centro gli angoli. Giro e ottengo una palla. Ripeto l'operazione per tutte le parti di impasto. Lascio lievitare coperte le mie palline di impasto per un altro paio d'ore. 

Riprendo le palline di impasto e le stendo a mano una ad una sul piano infarinato, schiacciandole delicatamente cercando di non rompere le bolle d'aria che si sono create durante la lievitazione. Le lascio lievitare stese e coperte mentre preparo gli ingredienti per farcirle e mentre si scalda il forno al massimo (nel mio caso arriva a 260°).

Salsa di pomodoro: io uso la passata fatta in casa da mia mamma con i pomodori del nostro orto e il basilico, se è finita una passata biologica. La preparo aggiungendo un filo d'olio evo, sale, origano e mescolandoli bene.

Mozzarella: uso quella a caglio vegetale biologica, la rompo a pezzetti con le mani.

Verso la passata sulle pizze e quando il forno è in temperatura inforno, chiudo il forno e poi abbasso a 240°. Dopo 5-6 minuti aggiungo la mozzarella e gli altri eventuali ingredienti a seconda delle stagioni.

Questa qui sotto era una pizza con impasto all'enkir (si riconosce bene il colore giallo della farina) con pomodoro, mozzarella, cipolle rosse di Tropea e zucca (l'ultima del nostro orto dell'anno scorso).

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Già che ci sono vi mostro anche questa versione alternativa vegana che ho preparato recentemente per me ed Elena, senza pomodoro e latticini.

Mi è tornata alla mente una vecchia ricetta letta su veganblog non so quando, che non riesco a ritrovare che prevedeva l'utilizzo di una crema di lenticchie rosse al posto del pomodoro. Allora ho preparato questa crema ammollando le lenticchie per qualche ora in acqua e cuocendole fino allo scioglimento (basta una mezzoretta) in acqua. Ho aggiunto un pizzico di sale, un paio di cucchiai di olio evo e origano e mescolato bene questo purè che ho distribuito sulla pizza al posto del pomodoro. 

A metà cottura al posto della mozzarella ho messo il buonissimo vegrino o labneh alle erbe autoprodotto con yogurt di soia (arricchito con rosmarino, salvia e maggiorana tritati - vi rimando anche all'articolo di Ravanello Curioso) e anche qui cipolla di tropea e zucca. Una delizia che non mi aspettavo!

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PS: se non ho tempo di preparare l'impasto il giorno stesso, lo preparo il giorno prima e lo tengo a lievitare in frigorifero fino al pomeriggio del giorno dopo, quando lo estraggo per ricavarne le palline.

Gnocchi di polenta in letto di piselli

on Lunedì, 20 Febbraio 2012. Posted in cucina

Ad opera e gusto delle birbe di casa!

Questa bellissima ricetta l'avevo letta bel blog di Francesca "La tana del riccio" e mi è subito piaciuta perché è fatta interamente di ingredienti che le bimbe adorano: polenta, gnocchi e piselli! E siccome la polenta la facciamo quasi tutte le settimane e ne avanza sempre un po', questo è decisamente un ottimo modo di reinventarla! Appena ho proposto ad Alice di fare gli gnocchi di polenta ne è stata entusiasta, quindi vi mostro il nostro risultato.

Per la ricetta vi rimando direttamente alla sua autrice (qui).

Per la polenta io ho usato un avanzo di polenta di mais sponcio giallo del parco Dolomiti bellunesi, onestamente non l'ho pesata, però ho aggiunto la stessa quantità di farina indicata in ricetta con l'unica differenza che era interamente farina di farro integrale. 

Abbiamo mescolato, infarinato bene il piano e poi proseguito facendo dei serpentoni da cui a ricavare gli gnocchi.

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Nel frattempo avevo già messo a cuocere i piselli (che avevo ammollato dalla mattina): ho usato la pentola normale e li ho lasciati molto a cuocere fino ad ottenere una crema (volendo si poteva frullare, ma qui la fame era eccessiva, quindi ho saltato questo passaggio... :-)). Nel nostro caso non ho usato il the che non avevo...

Dopo averli cotti in acqua bollente e scolati man mano che venivano a galla, li ho conditi come da ricetta con olio, salvia e semi di papavero e impiattato. L'estetica è migliorabile ma il gusto era ottimo!

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Graditi sia da noi che dalle birbe, sicuramente li rifaremo! E in effetti anche per i bambini mangiare qualcosa di fatto con le proprie mani regala tanta soddisfazione e fa venire appetito! 

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Soddisfatta anche Elena che si è auto-gestita completamente il piatto prendendo gli gnocchi con le sue "manone"!

Grazie Francesca!

Il pane a modo mio

on Mercoledì, 15 Febbraio 2012. Posted in cucina

Come preparo il pane con la pasta madre

Eccoci al secondo "appuntamento" con la panificazione, come vi avevo promesso la settimana scorsa, dopo l'articolo sul rinfresco, ecco l'articolo sul pane. 

Premetto che questo è il modo base che uso ormai di "default", poi ci sono le varie ricette "particolari" nelle quali sono indicati i tempi e i modi specifici per le varie tipologie di pane. 

Avevamo lasciato la nostra pasta madre rinfrescata la sera prima (o almeno 4 ore prima): una parte è tornata nel suo vasetto-ciotola in frigo e con il resto panifico. Io uso abitualmente tutta la pasta madre rimanente che saranno circa 250-300 gr (non la peso mai quando faccio il pane di tutti i giorni), dai quali si ottiene un pane da circa 1,5 kg, o due pani da 800 gr circa o ancora un pane e una teglia di pizza.

Come vi anticipavo personalmente prediligo farina integrale o semintegrale e vario sempre il tipo di farina fra farro, grano, grano duro, raramente kamut o enkir. A volte uso anche farine non o poco glutinose nell'impasto in proporzione massima di 1/3 circa della farina totale.

Di base il rapporto che uso fra pasta madre, farina e acqua è 300 gr pasta madre, 1000 gr farina, 600 gr acqua.

Veniamo al procedimento.

Prendo la terrina con la pasta madre rimanente (i 250-300 gr rimanenti), aggiungo l'acqua (circa 600 gr) temperatura ambiente e se la pasta madre mi sembrava un po' acida lascio lì l'acqua senza mescolare per una mezzoretta.

Poi procedo a mescolare, sciogliendo bene la madre nell'acqua.

Quando è ben sciolta, consistenza lattiginosa, aggiungo 2 cucchiaini di sale fino integrale (uso sale di sicilia o di cervia), 2 cucchiaini di malto d'orzo e mescolo ancora. Infine procedo aggiungendo la farina un po 'alla volta. Mescolo nella terrina con il cuccchiaio di legno, quando l'impasto è troppo denso passo sul tagliere infarinandolo bene e impasto a mano aggiungendo la farina sempre gradualmente fino ad avere una palla liscia e omogenea non troppo dura: in pratica mi scivola tra le dita quando la tengo in mano. Personalmente non impasto troppo a lungo, diciamo 5 minuti, faccio un taglio a croce sopra la palla e poi la metto a riposare per 5 ore circa coperta da un canovaccio pulito nel forno spento.

Riprendo l'impasto che nel frattempo è ben lievitato, lo stendo grossolanamente in forma quadrata sul tagliere con le dita in modo da non rompere tutte le bolle che si sono formate nel frattempo e in modo da non far uscire l'aria che c'è all'interno. Procedo con le pieghe (per le foto ringrazio Alessia che le ha messe nel gruppo sulla pasta madre su fb)

 

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Poi ripiego la parte superiore a distanza di circa 1/3 verso l'interno

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Poi prendo il lembo inferiore e lo porto sopra, ripeto l'operazione nell'altro verso (senza riaprire il pane)

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In modo da ottenere una forma circa quadrata

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Personalmente poi ripeto le pieghe per 3 volte (senza riaprire, ma appiattendo il quadrato che ho ottenuto alla fine) e nell'ultima do la forma voluta al pane facendo dei tagli sopra a croce o diagonali o dritti... a vostro piacimento.

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Rimetto a lievitare sempre coperto dal canovaccio, sulla teglia del forno o su una teglia apposita per un'oretta o due. Controllo la lievitazione o con l'aiuto della pallina di impasto messa nel bicchere d'acqua (quando galleggia la lievitazione è a buon punto) o in base alla dimensione dei tagli. 

Accendo il forno non ventilato con una ciotolina d'acqua all'interno: se è un pane grande singolo metto 250°, se sono due o più pani metto 220°. Quanto è in temperatura inforno per 15 minuti alla temperatura di cui sopra e successivamente abbasso a 200°. Nel caso di un pane unico per 40-45 minuti, nel caso di pani piccoli per 30-35 minuti. In ogni caso a fine cottura controllo battendo sul fondo: se è cotto suona vuoto. Se va bene lo metto a raffreddare per mezzora nel forno spento aperto avvolto dal canovaccio in posizione inclinata e successivamente sempre inclinato fuori dal forno. Altrimenti lo rimetto in forno per altri 10 minuti.

Quando è freddo si può tagliare!

Come esempio vi mostro questo bel pane all'enkir (che Alice adora!)

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Castagnole abbronzate

on Lunedì, 13 Febbraio 2012. Posted in cucina

(con la pasta madre vegane)

In pieno periodo carnevalesco avevo proprio voglia di cimentarmi in qualche preparazione dolce tipica di questo periodo e perchè no, di usare la pasta madre. Quindi ho provato a fare queste castagnole o favette, insomma delle specie di frittelline, non so come le chiamiate dalle vostre parti, pertendo da questa ricetta della regina del sapone e apportando alcune modifiche negli ingredienti.

Prima fase - la mattina o il primo pomeriggio

ingredienti:

acqua

farina

pasta madre

Rinfrescare la pasta madre

Seconda fase - la sera

Ingredienti:

120 gr pasta madre rinfrescata

120 gr farina di farro biologica macinata a pietra

1 cucchiaino di malto di mais

60 gr acqua

Pesare 120 gr di pasta madre, aggiungere l'acqua e scioglierla bene dentro, aggiungere il malto e gradualmente la farina fino ad ottenere un panetto. Coprire con un canovaccio e mettere in forno spento per tutta la notte.

Terza fase - mattina del giorno successivo

Ingredienti:

3 cucchiai di farina di riso

8 cucchiai di acqua temperatura ambiente

120 gr zucchero integrale di canna tipo mascobado biologico

60 ml olio di semi di girasole spremuto a freddo

1 cucchiaio di vaniglia in polvere

1 cucchiaio di grappa

2 cucchiai vino bianco

la scorza gratuggiata di un limone biologico

1 pizzico di sale

la biga preparata la sera prima

circa 400 gr farina di farro biologica macinata a pietra

In una terrina pulita mescolare la farina di riso con l'acqua in modo da avere una crema, aggiungere lo zucchero, l'olio, la vaniglia, la grappa e il vino (cuocendo perderanno l'acool), la buccia di limone e il sale. Amalgamare bene.

Riprendere la biga preparata la sera prima, versarci sopra la pastella appena preparata e mescolare delicatamente. 

Aggiungere gradualmente farina fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo.

Dividere l'impasto e farne dei "serpenti" con l'aiuto di una piccola aiutante; tagliare a pezzettini e ottenere delle palline di 3 cm circa di diametro (l'assistente sicuramente si sbizarrirà con altre forme e dimensioni... va benissimo anche così).

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Disporre man mano sulla teglia con carta forno le palline. 

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Una volta terminato questo bel lavoro, coprire cn il solito canovaccio e mettere a riposare in forno spento per 2-3 ore.

Quarta fase: cottura

Vesare in un pentolino dell'olio e friggere le castagnole: basta un attimo e sono pronte! Non spaventatevi se l'aspetto sarà scuretto, diciamo abbronzato, non le state bruciando: il colore scuro è dato dallo zucchero di canna e dalla vaniglia. Cospargete a piacere con zucchero di canna o a velo.

Fantastiche!

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Il rinfresco

on Lunedì, 13 Febbraio 2012. Posted in cucina

ovvero come faccio sopravvivere la pasta madre :-)

Il rinfresco

Viste le numerose domande sulla panificazione che arrivano dalle varie persone a cui ho spacciato la pasta madre, finalmente mi sono decisa a fare una serie di articoli con la spiegazione dettagliata delle fasi che seguo io nel preparare un pane “base” e altri “trucchetti”.

Premetto che questo come altri articoli che seguiranno non vogliono avere valenza “scientifica” ovvero non vogliono dare un metodo unico, ma sono il mio metodo, quello a cui sono arrivata dalla mia personale esperienza e che per me da risultati soddisfacenti: quindi se già usate la pasta madre e il risultato che avete vi soddisfa continuate tranquillamente col vostro metodo. Scrivo queste indicazioni soprattutto per chi è alle prime armi o non è soddisfatto del risultato che ottiene.

D'altro canto non stiamo parlando di una scienza esatta, le variabili in gioco sono troppe perchè possa esserlo: aria, acqua, umidità, tio di farina, età della farina, età della pasta madre, tempi di lievitazione, modo di impastare, temperatura, tipo di pasta madre... quindi troverete tanti modi di panificare quanti sono gli utilizzatori di pasta madre!

Quindi veniamo a noi!

Per prima cosa vi presento la Gilda: ha poco più di 4 anni, autoprodotta, deceduta una volta, rispacciata da mia sorella, è una pasta madre solida o meglio “densa” nel senso che io non la tengo a panetto.

E' fatta solo di farine biologiche, integrali o semintegrali, di grano tenero o duro o farro.

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Sta in una ciotolina di vetro, in frigo, chiusa non ermeticamente da un piattino. Viene usata 2-3 volte a settimana in inverno, in estate un po' meno, ma comunque almeno una volta la settimana. Ha varie figlie in giro per l'Italia!

Pesa fra 80-100 gr.

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Cos'è il rinfresco l'avevo già spiegato qui. Mi ripeto, in pratica è il modo in cui far sopravvivere la vostra pasta madre, di dargli da mangiare e farla fermentare. Personalmente rinfresco solo se devo panificare o se devo spacciare (a parte casi estremi in cui in mancanza di tempo per panificare mi limito a rinfrescare).

Rinfresco sempre tutta la pasta madre che ho (il mio pugo di 80-100 gr) con 120 ml di acqua a temperatura ambiente e farina integrale o tipo2 di grano tenero, di grano duro o di farro in quantità variabile fra i 200 e i 240 gr. 

Ecco le fasi:

1 – sciogliere la pasta madre nell'acqua mescolando bene fino ad avere una consistenza tipo quella del latte, tutta bollicinosa

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2 – cominciare ad aggiungere farina un po' alla volta mescolando bene con un cucchiaio di legno. Aggiungere farina fino ad avere un impasto che dovreste passare a lavorare con le mani. A questo punto mi fermo senza lavorare molto.

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3 – metto la copertina (canovaccio pulito non profumato) attorno alla ciotola e la metto a riposare per tutta la notte se rinfresco la sera o almeno per 4 ore, nel forno spento e chiuso.

4 – la mattina o dopo le 4 ore (nella foto qui sotto vedete come si presenta dopo la lievitazione), tolgo il pugno madre (un paio di cucchiai colmi ovvero i solito 80-100 gr) e lo ripongo in frigo nella ciotolina con piattino e con quello che rimane panifico.

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Se non si panifica la pasta madre sta benissimo in frigo per una settimana, dopo va rinfrescata. 

Della panificazione parlerò la settimana prossima!

Fatto!

Se avete dubbi o domande sono qui!

Migliotto velocissimo

on Lunedì, 06 Febbraio 2012. Posted in cucina

Non so voi, ma spesso mi ritrovo a dover preparare pranzo o cena di fretta, con le bimbe o molto poco collaborative o anche troppo, che vorrebbero fare tutto loro, col risultato che non riesco a combinare assolutamente nulla. Allora saltano fuori un paio di cavalli di battaglia, piatti veloci che non necessitano di essere seguiti molto nella preparazione e che sicuramente piacciono alle bimbe... Uno di questi è il migliotto (ovvero il miglio fatto in forma di risotto) velocissimo con carote. Per chi ancora non lo conosce consiglio vivamente di provare questo fantastico cereale che oltre ad essere leggero e gustoso è anche nutriente e ricco di sostanze nutritive (qui trovate la descrizione su vikipedia). In questa ricetta il trucco sta nell'uso delle lenticchie rosse che sciogliendosi creano una cremina che lega bene i chicchi senza usare formaggio o burro.

Ingredienti (per 3 persone):

  • 2 carote medie tritate finemente
  • 1 cipolla rossa di tropea tritata finemente
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 foglie di salvia
  • 1 manciata abbondante di lenticchie rosse decorticate
  • 1 bicchiere di miglio in chicchi (il mio bicchiere è da 200 ml)
  • 450 ml brodo o a acqua
  • 3-4 cucchiai d'olio evo

Mettere a soffriggere la cipolla, l'aglio e la carota nell'olio con un po' d'acqua, assieme alle foglie di salvia. Aggiungere il miglio sciacquato sotto l'acqua e le lenticchie rosse. Mescolare in modo che si tostino leggermente. Aggiungere il brodo e portare a bollore. Cuocere coperto a fuoco lentissimo per 15-20 minuti (nel frattempo potete preparare la tavola con le birbe o giocare con loro), fino al totale assorbimento del brodo. Mi raccmendo lasciar cuocere coperto (se sobbolle inclinare leggermente il coperchio sulla pentola) e soprattutto resisterea alla tentazione di mescolare! Dovete proprio scordarvelo per 15 minuti! Aprire il coperchio, controllare che si sia assorbita l'acqua, assaggiare per sentire se i chcchi sono ben cotti ed aggiustare eventualmente di sale. Servire. Delizioso!

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Le mie bimbe adorano questo cereale... ecco come Elena se lo è spazzolato!

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Vi lascio i link alle altre ricette col miglio:

- miglio con zucca: http://www.goccedaria.it/item/autunno-miglio-zucca-e-bacinelle.html

- migliotto con verdure appena colte (estivo): http://www.goccedaria.it/item/migliotto-con-verdure-appena-colte.html

- finto panettone al miglio: http://www.goccedaria.it/item/finto-panettone-al-miglio.html

Pane ai 4 cereali

on Domenica, 05 Febbraio 2012. Posted in cucina

OVVERO DOVEVO FINIRE UN PO' DI SACCHI DI FARINA... :-)

Ebbene rieccomi qua, reduce da una settimana di influenza, avevo voglia di panificare, un bel pane semplice, ma invernale, col gusto di tanti cereali: tutti quelli che giacevano sul fondo di vari sacchetti iniziati e non finiti.

La sera prima di dormire rinfresco come al solito la mia pasta madre e la mattina me la trovo tutta bella arzilla, pronta a lavorare. Tolta la madre, ci verso sopra 300 ml di acqua temperatura ambiente e lascio così a riposare per una mezzoretta senza mescolare (serve a togliere acidità alla madre).

Dopo colazione riprendo la pasta madre, mescolo e la sciolgo bene nell'acqua. Aggiungo per prima la farina di segale integrale (saranno stati circa 200 gr), poi della semola di grano duro (circa 100 gr), poi farina integrale di mais sponcio (gialla, da polenta) circa 120 gr. a questo punto aggiungo 1 cucchiaino di sale fino integrale e mescolo bene e un cuchiaino di malto d'orzo e mescolo di nuovo. Infine aggiungo l'ultima farina: farro, bianca stavolta. Quando non riesco più a lavorare col cucchiaio passo sulla spianatoia e impasto a mano fino ad ottenere una palla liscia e omogenea (attenzione che la segale mantiene l'impasto sempre leggermente appiccoso: fermatevi altrimenti vi viene un mattone! La consistenza deve rimanere morbida, l'impasto ben idratato, deve scivolare lentamente fra le dita).

Schiacciate leggermente l'impasto, fate 3 pieghe in un verso e poi nell'altro (come per piegare un asciugamano), segnate con dei tagli a croce e mettete a riposare coperto da un canovaccio asciutto e pulito nel forno spento per 4-5 ore (controllate ogni tanto, la lievitazione è sufficiente quando la croce è ben aperta di un paio di cm almeno).

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Eccolo qua prima della lievitazione

Dopo questa prima lievitazione riprendiamo l'impasto e lo stendiamo grossolanamente con le dita in forma quadrata, con delicatezza, per non rompere gli alveoli della lievitazione e ripetiamo le pieghe di prima nei due versi. Stavolta ho fatto dei tagli paralleli. Rimettiamo a lievitare un'altra ora almeno. Potete usare il metodo pallina di impasto nell'acqua per verificare quando la lievitazione è quasi completa, altrimenti che i tagli si siano aperti di un apio di cm.

Mettere una ciotolina o pentolino d'acqua nel forno.

Accendere il forno a 250° e infornare a 250° per 15 minuti e successivi 40 minuti a 200° (non ventilato).

Estrarre la pagnotta e controllare battendo sul fondo che sia cotta.

Arrotolarla nel suo canovaccio e metterla inclinata nel forno spento in raffreddamento (aperto) per una mezzoretta. Poi lascarla raffreddare in posizione inclinata sempre nel suo canovaccio.

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Pagnotta appena sfornata

Tagliare il giorno dopo: ottimo a colazione con marmellata di agrumi!

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Le fette (NB: il colore della foto non è veritiero, in realtà il pane è più abbronzato...:-))


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Alle piccole è piaciuto tantissimo! Crosta croccante e interno soffice!


Crema nera

on Sabato, 28 Gennaio 2012. Posted in cucina

Ovvero crema di nocciole home-made

Oggi ospito una cara amica "virtuale" e i suoi fantastici bimbi, che spiegheranno come preparare una ottima crema di nocciole, oltrettutto sana!

La parola a Francesca!

Così un pomeriggio uggioso si trasforma in un “dolce” momento! 10 minuti di lavoro et voilà la nostra
crema nera è pronta!

Una merenda semplice, genuina, veloce e gustosa. La mia bimba grande vuole sempre fare, adora frullare,
girare, impastare insomma pasticciare……….. e a chi non piace?? E allora, nei limiti del possibile e perché no,
anche della mia pazienza, cerco di trovare attività che possano conciliare il suo desiderio con quello (mio) di
adottare una alimentazione corretta e genuina.

Ecco ingredienti e foto della creazione!!

  • 150 gr nocciole sgusciate e tostate
  • 200 gr di malto di riso (o qualsiasi altro tipo di dolcificante naturale, a volte uso anche il miele d’acacia)
  • 100 gr di latte di soia o di riso (sempre fai-da-te)
  • 10 cucchiaio di olio di semi spremuto a freddo
  • 3 cucchiai di cacao amaro
  • 1 pizzico di vaniglia (io uso il baccello fatto sciogliere nel latte per una ventina di minuti)
  • 1 pizzico di sale


frullare le nocciole 2

Frullare le nocciole al massimo delle possibilità del vostro frullatore (!!), il bimby pare abbia la meglio su
tutti ma chi, come me, non ne possiede uno, continua a vivere altrettanto felice e a mangiare una “nutella”
leggermente più granulosa.

Versare il latte 4

Aggiungere il latte e frullare.

Aggiungere i restanti ingredienti e frullare.

Versare nel barattolo 5

Si ottiene un barattolino di crema da conservare in frigo.

Buona merenda!!!


Eccolo pronto 1

Pulizia accurata del frullatore 6

Pulizia accurata del frullatore!


Gustare sul pane  condividendo la stessa sedia 9

Gustare sul pane condividendo la sedia!


Trovate questa e la versione più cioccolatosa anche qui: http://depuriamo.blogspot.com/2010/11/e-colazione-pane-e-nutella.html

Cornetti con pasta madre

on Sabato, 28 Gennaio 2012. Posted in cucina

Cornetti con pasta madre

Da un paio di settimane a questa parte è attivo un bel gruppo su Facebook, "Pasta Madre", che amministro con le amiche Glores e Alessia. Una bellissima comunità dove ci scambiamo consigli e ricette con la pasta madre e dove si viene continuamente invogliati a sperimentare cose nuove o a "pasta-madrizzare" ricette con lievito di birra o con lievito chimico. La colazione con cornetto con pasta pasta madre è ormai un must e allora ho provato a veganizzare la ricetta dei cornetti ottenendo buoni risultati a mio avviso. L'impasto è venuto molto morbido, ben lievitato e tale è rimasto per un paio di giorni. Purtroppo io avevo sottovalutato la lievitazione (nel senso che pensavo lievitassero meno) e me li sono ritrovati attaccati uno con l'altro, la prossima volta avrò cura di fare due teglie!

Eccovi la ricetta se volete provarli... 

ingredienti:

  • 250 gr pasta madre rinfrescata la mattina
  • 600 gr di farina di farro bianca biologica
  • 2 cucchiai di farina di riso
  • 90 cl di olio di semi di girasole bio spremuto a freddo
  • 200 cl di latte di riso a temperatura ambiente
  • 150 gr di zucchero integrale di canna tipo mascobado del commercio equo
  • 30 ml di succo di mela limpido
  • 1 pizzico di sale
  • per la farcitura: marmellata o crema di nocciole o cioccolato fondente a pezzetti

La sera sciogliere la pasta madre nel latte a temperatura ambiente o appena riscaldato, aggiungere tutti gli ingredienti liquidi e mescolare bene. Aggiungere lo zucchero, il sale, la farina di riso e la farina di farro. Quando non si riesce più a mescolare col cucchiaio passare sul tagliere e impastare bene fino ad ottenereuna palla liscia e omogenea, da mettere a lievitare per 3 ore coperta da un canovaccio nel forno spento.

Estrarre l'impasto e stenderlo con le mani in forma più o meno quadrata sul piano ben infarinato. Ungersi le dita di olio evo e passarlo sulla superficie, infarinare e procedere con le pieghe prendendo i 4 lembi dell'impasto e portandoli al centro. Ripetere la piega per 3 volte, tagliare l'impasto in 2 o 3 parti e stenderle una alla volta  in forma indicativamente circolare sempre con le mani. Tirare bene col mattarello il cerchio ottenuto, passarci sopra un filo di olio evo.

Tagliare a spicchi il cerchio e disporre sugli spicchi la farcitura (nella parte più larga vicino al bordo - mi raccomando non esagerate con la farcitura). Poi procedere a formare i cornetti arrotolando gli spicchi su di loro partendo dalla parte larga.

Disporre i cornetti sulla teglia con carta forno, piuttosto distanti uno dall'altro perchè lievitaranno parecchio, e metterli a riposare per il resto della notte nel forno spento coperti.

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Qui sopra la foto prima di infornarli.

La mattina toglierli dal forno. Accendere il forno a 160° forno ventilato, spenellare la superficie dei cornetti con latte di riso in cui avrete sciolto un cucchiaio di malto di riso, quando caldo infornare per 15 minuti. Appena sfornati spenellate nuovamente con malto di riso. Ottimi caldi!

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Le macchioline sono di cioccolata perchè alcuni li avevo farciti con cioccolato fondente. Come vedete la forma si è un po' persa perchè si era attaccati fra di loro. La prossima volta oltre a tenerli più separati voglio anche  stendere più sottilmente l'impasto e curare un po' di più le pieghe (andavo un po' di fretta causa bimba risvegliante...). Per il resto non posso lamentarmi... gusto ottimo e molto soffici! Si conservano in scatola di latta per un paio di giorni, oppure potete congelarli.

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Aprile 2012: aggiornato con le foto dei cornetti stesi più sottili e non attaccati, con esito estetico decisamente migliore!

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Cannellini e cavolo nero

on Giovedì, 26 Gennaio 2012. Posted in cucina

Inverno per noi è associato a cibi caldi e coccolosi e la polentina calda e morbida rientra  in pieno tra le squisitezze che anche le piccole adorano e che Alice mi chiede almeno una volta la settimana. Ho la fortuna di avere quasi sempre a disposizione le farine di mais che acquistiamo col gas, o la bianco perla (presidio slow food) o la gialla di Marano. In questo caso ho usato la gialla e l'ho abbinata a fagioli cannellini e cavolo nero in modo da avere un bel piatto unico nutriente.

Per prima cosa ho praparato la polentina, mettendo a bollire un litro di acqua in una pentola capiente dal fondo spesso, a bollore ho aggiunto un po' di sale e la farina (150 gr circa) mescolando bene con la frusta in modo da non avere grumi.

Ho lasciato cuocere a fuoco molto lento per 30-40 minuti finchè non ha assunto una consistenza cremosa, mescolando spesso.

Fra una mescolata e l'altra ho preparato i cannellini. 

In una padella larga ho fatto soffriggere una cipolla bianca, ho aggiunto 3 grandi foglie di cavolo nero tagliate a listarelle sottili, 3-4 cucchiai di passata di pomodoro e un rametto di rosmarino. Ho aggiunto i cannellini già cotti e lasciato andare per una mezzora finchè il cavolo si è ammorbidito. A fine cottura ho aggiustato di sale.

Infine ho impiattato con polentina su metà piatto e fagioli sull'altra metà.

Tra l'altro un po' di fagioli sono avanzati e li abbiamo usati per delle gustose bruschette!

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Finto panettone al miglio

on Lunedì, 23 Gennaio 2012. Posted in cucina

Il miglio è un cereale che ho "scoperto" 3 anni e mezzo fa quando Alice ha cominciato a farci compagnia a tavola. Lo uso spesso sia asciutto, come migliotto, che in zuppe. Qualche tempo fa ho provato a metterlo anche nel pane, così com'è in chcchi, che una volta cotti danno l'effetto crispies. 

In questo periodo dell'aano, dopo i dolci natalizi e prima di quelli carnevaleschi preferisco dei pani un po' sobri e allora ispirata anche da questo bellissimo pane visto sul blog della Comunità della Pasta Madre, ho preparato questo pane, che esteticamente sembra un dolce, e un po' dolce lo è per via del miglio, ma è senza zuccheri.

Veniamo dunque alla ricetta:

300 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima

4 cucchiai di miglio in chicchi

1 cucchiaio di malto di riso

1 cucchiaino di sale fino integrale

180 ml di latte di miglio tiepido (30°)

120 ml di acqua 

3  cucchiai colmi di fairna di miglio

500 gr circa di farina di farro bianca

 

Sciogliere la pasta madre nel latte, aggiungere l'acqua, il malto, il sale, il miglio in chicchi e la farina di miglio e mescolare bene. Aggiungere gradualmente la farina di farro mescolando e quando non si riesce più col cucchiaio passare sul tagliere di legno aggiugnendo farina fino ad avere una bella palla liscia e morbida. Mettere a lievitare per 6 ore coperta (io metto nel forno spento), riprendere l'impasto, arrotolarlo e piegarlo e metterlo in una teglia per dolci diametro 20 cm, di quelle con cerniera apribili. Cospargere la superficie di chicchi di miglio.

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Dopo la lievitazione

Mettere a lievitare per altre 4 ore.Cuocere per 10 minuti a 210 e successivi 40 minuti a 180°.

 

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Il risultato finale..

e infine la fetta!

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Torta di pane

on Martedì, 17 Gennaio 2012. Posted in cucina

Ogni tanto ho talmente voglia di panificare che pur avendo ancora del pane da finire in casa, mi rimetto ad impastare, solo che poi il pane appena fatto è più buono e finisce che il pane vecchio resta lì. Per smaltirlo ogni tanto faccio ci faccio una torta (qui una versione estiva con le ciliege). Ve ne propongo una versione invernale con la farina di segale (che come avrete capito adoro!)

Per prima cosa prendete circa 200 gr di pane raffermo a pezzetti (io l'avevo di kamut) e versate sopra latte di soia o di avena quanto basta per coprire bene il pane. Lo lasciate riposare per qualche ora finchè il pane non si è ammorbidito bene.

Riprendete il pane morbido e lo mescolate con una forchetta in modo da scioglierlo il più possibile (volendo si può frullare, ma io non sono un'amante della tecnologia, soprattuo se rumorosa come il frullatore, cosa importante se vi date alla cucina mentre la piccola peste di casa dorme! :-)).

Aggiungete:

100 gr di farina integrale di segale

100 gr di zucchero di canna integrale

1 pizzico di sale

mezza bustina di cremor tartaro

2 belle manciate di uvetta

1 manciata abbondante di mandorle di Avola pelate

100 gr di cioccolato fondente 75% del commercio equo tritato

Mescolate bene e mettete in una teglia foderata di carta forno. Cuocere per 30 minuti a 180° e lasciare raffreddare sulla griglia.

Ecco la fetta!

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Panini all'avena da passeggio

on Domenica, 15 Gennaio 2012. Posted in cucina

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Avanzavo un po' di impasto da una pizza all'avena e allora ho pensato di farci dei panini all'uvetta per le bimbe da mangiare a merenda. Visto che sono piaciuti (anche se la grande li ha richiesti con la cioccolata la prossima volta...) ho pensato di condividere la ricetta che spesso viene utile avere la merenda pronta da tenere anche in borsa al posto degli onnipresenti crackers...

Vi metto gli ingredienti per fare una ventina di panini (sono piccolini, adatti alle mani di un bimbo piccolo), ma vanno usati in tempi relativamente brevi (un paio di giorni) perchè tendono ad indurire, invece sono ottimi se belli morbidi.

Ingredienti:

250-300 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima

300 ml di latte di avena tiepido (temperatura ambiente o appena riscaldato)

100 gr di fiocchi di avena

circa 500 gr di farina di farro (qui ho usato la bianca)

un cucchiiano di sale fino integrale

1 cuccchiaio di malto di riso

2 belle manciate di uvetta

2 cucchiai di olio evo

 

Prendo la pasta madre e la sciolgo nel latte di avena, aggiungo il sale, il malto, l'olio evo e l'avena in fiocchi: mescolo bene. Aggiungo la farina di farro un po' alla volta fino ad ottenere una bella palla omogenea che metto a riposare per 4-5 ore. Riprendo l'impasto, aggiungo l'uvetta impastando bene, ricavo tante palline di 4-5 cm di diamtro che metto a lievitare sulla placca del forno rivestita di carta forno distanziate di qualche cm, in modo che dopo la lievitazione di tocchino un po'. Rimetto a lievitare un'oretta e inforno in forno preriscaldato per 10 minuti a 210° e per 15 minuti a 180°. Eccoli qua!

 

Ed ecco la piccola assaggiatrice!

 

 

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Ah, giusto! Vi dicevo che in realtà l'impasto era nato per farci la pizza!

Infatti io ci ho fatto solo 6 paninetti per le bimbe e col resto una pizza grande e una pizzetta (questa se l'è preparata Alice da sola...)

pizzetta con impasto all'avena

fetta di pizza con impasto all'avena

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