in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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orto

Pomodori ripieni con guacamole

on Lunedì, 04 Agosto 2014. Posted in cucina, orto

La terra ci nutre

Pomodori ripieni con guacamole

Non sono una grande amante dell'estate, spesso fa troppo caldo per i miei gusti, non sopporto l'afa che si crea dalle mie parti non appena c'è qualche giorno consecutivo di sole, scapperei appena possibile in montagna al fresco, lì si che mi piace l'estate. Quindi per me quest'anno è ideale, proprio perchè l'estate è strana, non fa il solito caldo eccezion fatta per qualche giorno sporadico. Una cosa però amo di questa stagione e in particolare di agosto, ovvero l'orto che vede in questo periodo il suo apice produttivo con una grandissima varietà di doni. Ogni occasione è buona per farci una passeggiata, spesso con Lorenzo in fascia con la scusa di assecondargli il sonno che in questo contesto non tarda ad arrivare. E ogni volta mi pervade un grande senso di gratitudine passeggiando in questa "selva" dove le piante di pomodoro sembrano ormai "alberi di pomodori" come li chiama Alice, alti più di 2 metri, non arrivo neppure a raccoglierne i frutti.

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Una selva dove si mischia il viola delle melanzane, con il rosso di peperoni e peperoncini e pomodori e il giallo e arancione di nasturzi e tagete. In cui le foglie grandi e verde scuro della bieta, incontrano quelle di cavolo capucciochiare e mangiucchiate dalle lumache e quelle lunghe e affilate dei porri. Dove i cetrioli corrono per l'erba dei vialetti assieme alle zucchette decorative e all'unica anguria.

Roveja

on Martedì, 15 Luglio 2014. Posted in cucina, orto

Roveja

Fra le varie sperimentazioni nell'orto quest'anno abbiamo dedicato una piccola parte alla semina della roveja, ovvero un tipo di pisello selvatico (di qui vi avevo parlato QUI in questa ricetta). Avevo avuto in dono dall'amica Linda un po' di semi secchi, alcuni sono finiti nel piatto, altri nell'orto. Seminati in primavera (a dire il vero un po' tardino) non avevo la minima idea di come si presentasse la pianta e di come andasse coltivata. Siamo andati un po' a naso trattandola come fossero piselli.

Primi raccolti nell'orto fiorito (e usi dell'esubero di zucchine)

on Mercoledì, 25 Giugno 2014. Posted in cucina, orto

Primi raccolti nell'orto fiorito (e usi dell'esubero di zucchine)

Dopo una primavera piuttosto deludente e una partenza non certo delle migliori a causa delle piogge e delle conseguenti lumache che utilizzavano l'orto come sala da pranzo tutte le notti, finalmente e con un certo orgoglio vi posso mostrare la situazione dell'orto in questo inizio estate in tutto il suo splendore... non è ancora la selva impenetrabile di luglio e agosto, ma comincia a regalarci dei buoni raccolti e le piante sono tutte belle e fiorite. Cominciando la nostra passeggiata appena fuori dall'orto vero e proprio ormai il silene è in fiore e non si raccoglie più, mentre l'iperico è in piena fioritura giusto in tempo per la preparare l'olio,

Un po' d'ordine (e si comincia a raccogliere) nell'orto!

on Martedì, 03 Giugno 2014. Posted in orto

Un po' d'ordine (e si comincia a raccogliere) nell'orto!

Con gioia finalmente riusciamo a vedere crescere e raccogliere un po' di cosette nell'orto! Quest'anno è stato strano, infatti dopo una partenza con un marzo soleggiato che pareva promettere grandi cose, sia aprile che maggio sono stati molto alternati con giornate di sole intervallate da molte piogge che hanno portato ad una proliferazione incredibile di lumache e limacce, perciò pur avendo aspettato i primi di maggio per i trapianti, molte piantine sono state letteralmente divorate, in particolar modo erano state prese di mira le zucchine e le zucche. Delle prime si erano salvate solo due piantine e le abbiamo ri-acquistate, mentre delle seconde ne avevamo di più piccole e abbiamo atteso per il trapianto che il tempo migliorasse. Infatti l'unica soluzione per tenere lontane le nostre golose (nonostante i tentativi anche con altri metodi) sembra essere la cenere (e l'allontanamento manuale), che però nel momento in cui piove perde la sua efficacia.

Crostata di gelsi

on Lunedì, 02 Giugno 2014. Posted in cucina, orto

Crostata di gelsi

Buon lunedì, buona festa della Repubblica e per noi a casa anche buon anniversario di matrimonio (per i curiosi questo il post sul nostro matrimonio)... quest'anno i nostri 7 anni festeggiati nell'attesa! e cosa meglio di un dolcetto crudista golosissimo e con frutta di stagione colta dall'albero? Il dolce che vi regalo e che preparerò per oggi nasce dalla seconda parte della visita agli orti di Francesco di cui vi ho raccontato nel precedente post. Infatti una parte del terreno è dedicato al frutteto, di recente impianto e non ancora molto produttivo, ma con belle piante miste sotto le quali pullulano le fragole e bordato da siepi e fossi. Proprio da questi fossi spunta un magnifico gelso moro, stracarico di frutti maturi: impossibile resistere! Eccoci allora tutti a raccogliere le more di gelso!

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Arrivata a casa è un attimo rielaborare con quello che mi ritrovo a disposizione questo dolcetto fresco e golosissimo!

Panzanella senza glutine agli asparagi

on Sabato, 31 Maggio 2014. Posted in cucina, orto

Panzanella senza glutine agli asparagi

Maggio periodo denso di "impegni" associazionistici... col gas sabato scorso avevamo una visita agli orti del nostro fornitore di verdura biologica, appuntamento che era la conclusione del corso di orticoltura che avevamo organizzato in marzo. Accompagnati da una splendida giornata di sole eccoci a percorrere orti e serre e "rivedere" sul campo quanto appreso nella teoria. Francesco ci mette passione nel suo lavoro, sa coinvolgere ed è impossibile rimanere indifferenti di fronte ai suoi modi semplici, ma saggi. Piccoli consigli utili sia nell'orto che nella vita. Entriamo accolti dal dolce profumo delle fragole: impossibile resistere!

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Per fortuna ci viene data libertà di auto-servirci nella raccolta di queste delizie!

Vellutata di piselli, fave e malva

on Martedì, 27 Maggio 2014. Posted in cucina, orto

Vellutata di piselli, fave e malva

Finalmente nell'orto si comincia a raccogliere a di conseguenza a sfornare piatti freschissimi, ovvero a km 0, direi a metri 50 circa, nutrienti e gustosissimi. Al nostro rientro dalla Toscana i piselli erano pressochè pronti, mentre le fave avevamo già iniziato a gustarle la settimana prima. Ecco quindi il nostro primo raccolto e la riscoperta della rilassante attività di sgranamento per le piccole aiutanti!

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Fra un assaggio a crudo e l'altro è arrivata la loro richiesta di avere una vellutata per cena, quindi ecco il primo piatto con i nostri piselli freschissimi e baciati dal sole! Avete visto che colore meraviglioso?

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Logicamente di questi raccolti non si butta via nulla e anche i baccelli che solitamente vengono considerati uno scarto tornano utili. In questo caso quelli delle fave finiscono nella vellutatata, mentre quelli dei piselli nel brodo e in altre preparazioni (per esempio come QUI).

Finalmente trapianti

on Mercoledì, 30 Aprile 2014. Posted in orto

Finalmente trapianti

Ormai avete capito questa settimana va così... siamo ancora all'aperto, in particolare nell'orto! Finalmente come ogni anno è giunto il momento in cui l'orto cambia aspetto e (per breve tempo) dopo essere rimasto a riposo coperto da una coltre d'erba dalla quale emergevano piante spontanee (di cui ringrazio la presenza sia perchè molte sono ottime in cucina, sia per l'apporto nutritivo al terreno), diventa ordinato grazie alle piantine che finalmente è ora di trapiantare. Poi anche queste piantine crescendo prenderanno la loro strada e il tutto si ritrasformerà nella splendida selva da cui ogni volta mi ritrovo a raccogliere i frutti che ci faranno compagnia per tutta l'estate e fino all'autunno inoltrato.

Praticelli di rucola e tarassaco

on Giovedì, 03 Aprile 2014. Posted in cucina, orto

Praticelli di rucola e tarassaco

Visto che bel mazzetto di erbe e fiori mi regalato Elena? Decorativo? Non solo! In procinto di preparare il pranzo avendo sotto gli occhi degli avanzi di polenta rimasti dalla sera prima, queste erbette fresche dal giardino mi hanno ispirato per un secondo o un antipasto, fate voi, decisamente primaverile. Quindi via a raccogliere un po' di fiori ed erbette in giardino!

Cosa vi serve?

  • avanzi polenta di mais giallo tagliata a fette
  • un mazzo di rucola selvatica freschissima
  • un mazzo di tarassaco freschissimo (possibilmente da piante non fiorite)
  • 15 pistacchi non salati e non tostati
  • sale fino integrale qb
  • olio evo qb
  • succo di limone qb
  • a piacere un cucchiaio di lievito alimentare (facoltativo)
  • qualche fiore di tarassaco
  • qualche pratolina

Si semina!

on Venerdì, 21 Marzo 2014. Posted in libri, orto

Si semina!

Inizio ufficiale della primavera in questi giorni, anticipata a ieri secondo alcuni, per come è stato questo mese iniziata anche prima visto che non si accende il fuoco da settimane (cosa mai successa prima) e quindi: è ora di seminare! A dire il vero le semine son partite la settimana scorsa con i piselli che quest'anno siamo riusciti a mettere in campo (qui sopra vedete Alice all'opera) e un paio di settimane fa con le fave che ho messo in vaso come lo scorso anno e che sono belle grandine in attesa del trapianto. Ora è stato il turno delle solanacee e delle zucche. Avevo una bella scorta di semini frutto di scambi vari e del raccolto dello scorso anno, a questi si sono aggiunti i semi che mi ha recentemente inviato Marta.

L'autunno che avanza e un paio di proposte

on Mercoledì, 16 Ottobre 2013. Posted in orto

L'autunno che avanza e un paio di proposte

Quando invece spunta il sole, rieccoci ad uscire all'aperto e tornare al nostro orto e giardino che ancora è generoso. Un giretto veloce ci permette di fare un bel raccolto tipo quello che vedete qui sopra: l'ultima uva, melagrane ( due cassette piene ), ancora qualche zucchina, gli ultimi pomodori, melanzane e peperoni, le rape, rucola selavatica e ancora un po' di portulaca.

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Una passeggiata fra la selva ci fa godere dei radicchi che cominciano a chiudersi

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come anche i cavoli cinesi che hanno resistito all'attacco goloso delle lumache

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Fra un po' ci mangeremo anche questi bei finocchi che ci danno sempre tanta soddisfazione

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e mentre le foglie del fico ingialliscono e proviamo a raccoglierne gli ultimi frutti

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pregustiamo questi quattro cachi, i primi che ci dona l'albero di Elena

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e seminiamo qualche fiore.... o meglio Elena semina foglie di rucola...

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io aggiungo i semi delle violette del pensiero che ho ricevuto con lo scambio semi da Kia, che ringrazio ancora tantissimo!

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Gli altri troveranno dimora in primavera!

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In questi giorni ho ricevuto anche il graditissimo regalo di Cristina "germogli di soia", ovvero tre saponi fatti da lei, prufumatissimi! Inutile dire che non vedo l'ora di usarli e che la ringrazio tantissimo!

Vi lascio con due proposte. La prima è dedicata alle famiglie per domenica 20 ottobre:

Le mamme di Specialmente Mamma, gruppo di auto aiuto e sostegno tra mamme delle province di Padova Venezia Treviso, vi invitano a partecipare a questi appuntamenti gratuiti dedicati alle famiglie:

“Vicine alle Madri
Sostenere l’Allattamento”
in occasione della SAM 2013 Settimana per l’Allattamento Materno

Domenica 20 Ottobre 2013
dalle 16 alle 18,30
Sala Convegni Ospedale Civile di Noale – Piazza Bastia – Noale (VE)
tavola rotonda e mostra fotografica
“VICINE ALLE MADRI – Sostenere l’Allattamento”
con le mamme Maria Di Maggio e Giovanna Messina
moderatrice Eugenia Fortuni, sociologa
presentazione del progetto “La Via Lattea”
in collaborazione con alcuni esercizi commerciali e il Comune di Noale – assessorato ai servizi sociali

Mostra Fotografica
Durante l’evento verranno premiate le fotografie vincitrici del concorso e sarà possibile visitare la mostra fotografica sull’allattamento.

Vicine alla madri – vieni a dire la tua!
Daremo spazio a tutte coloro che si sentono vicine/i alle madri e che hanno voglia di raccontare alla platea in che senso lo sono, quali sono le gioie e le difficoltà di essere vicino alle madri.
Vogliamo creare un’occasione di scambio, di dibattito di incontro tra le madri, i padri, le operatrici della nascita, ma anche pediatri, farmacisti, educatori e quanti sono vicini e vicine alle madri.
Chi lo desidera potrà lasciare la propria testimonianza scritta: le frasi e i pensieri delle partecipanti e dei partecipanti saranno raccolti in un’urna e, successivamente, insieme alle foto del concorso faranno parte di un piccolo libriccino.

 

Per maggiori informazioni vi rimando al loro sito: QUI 

Il secondo appuntamento a carattere culinario è un piccolo corso di cucina per adulti e bambini in 3 giornate, dedicato a tre prodotti autunnali e organizzato da Ecquo, 

"una nuova e piccola impresa veneta, giovanile e femminile, e lavoriamo sui temi della sostenibilità ambientale e sociale tramite EcquoLab (organizzazione di laboratori ed eventi) e, tra un mese, anche attraverso EcquoBottega (piattaforma di vendita di prodotti ecosostenibili made in Veneto).

Per questo corso di cucina lavoreremo con una mamma di Roncade (Pandicoccole), che condurrà i laboratori, e la Cooperativa sociale Qualità che gestisce il Ristorante "Le Vie" di Altino che ci ospiterà. Il materiale pubblicitario è stato realizzato da un'altra giovane start-up femminile sandonatese e stampato dalla coop.sociale Il Bozzolo Verde."

Per maggiori informazioni qui sotto trovate i link alle pagine FB con gli eventi e il programma:

Corsi ottobre (LA ZUCCA): https://www.facebook.com/events/220088188156551/

Corsi novembre (IL MELOGRANO): https://www.facebook.com/events/226764670815285/

Corsi dicembre (IL RADICCHIO+IL NATALE) https://www.facebook.com/events/370805289717081/

Tutti gli incontri si terranno a Quarto d'Altino (VE)

Prima di salutarvi oggi vi lascio un quiz: che fiore è?

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indizio... sta nel mio orto...

 

Conservazione dei semi dei semi di pomodoro e...

on Martedì, 01 Ottobre 2013. Posted in all'aperto, orto

Conservazione dei semi dei semi di pomodoro e...

... racconti dall'orto di ottobre: selvaggio più che mai l'orto in questo periodo continua a donare abbondantemente cibo! Non solo a noi... infatti la popolazione che si aggira per l'orto è varia e non sempre graditissima... ammettiamolo! :-) Entrare nella selva autunnale vuol dire uscirne ricoperti di punture di zanzare che personalmente attiro abbondantemente, dover spostare dai finocchi i bellissimi quanto golosi bruchi di cavolaia che altrimenti si mangerebbero tranquillamente l'intera semina, far sloggiare le cimici che rosicchiano i pomodori e magari allontanare le chiocciole dai cavoli... per quanto possibile... quella una lotta persa in partenza, vincono sempre loro! Ah, si, è tornata a farsi vedere pure la nostra amica talpa con le sue passeggiate proprio sotto ai radicchi.

DSCF3433-ritE pazienza, nonostante tutto non ci si può lamentare del raccolto! I pomodori, soprattutto i piccoli continuano a produrre alla grande, peperoni e melanzane sono in piena forma e aspettiamo che crescano e maturino al sole autunnale, per le zucchine è tornata primavera. Abbiamo anche ritrovato un paio di zucche violine dalla selva delle zucche... L'erba continua a crescere alla grande e il lavoro di tagliarla non manca per la gioia delle birbe che la trovano un gioco ideale... probabilmente ha un'azione rilassante| I cavoli crescono bene, nonostante l'assalto rosicchiante delle lumache

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qui sopra il cavolo cinese e i broccoli

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il cavolo rosso e Elena sopresa di trovare ancora tutti questi pomodori

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e la selva di radicchi. A breve saranno pronte anche le rape e stiamo raccogliendo i pochi porri e anche qualche novità. Vi ricordate per esempio l'okra che avevo seminato a giugno? Solo quattro piantine sono sopravissute e qualche frutto l'hanno fatto: io speravo di averne più e di poter provare qualche ricetta con loro come protagonisti (tipo questa che trovate da Felicia), invece erano troppo pochi e alla fine li ho aggiunti alle verdure per un semplice cous cous. Comunque i frutti sono questi:

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Le foglie sono simili a quelle della malva di cui l'okra è parente, anche i fiori assomigliano, più grandi e color giallino. I frutti li ho raccolti della dimensione di 5 cm come mi aveva suggerito Felicia, l'interno è così:

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La consistenza è un po' gelatinosa e cuociono abbastanza velocemente se tagliate a fettine.

Altra cosa che abbiamo seminato a giugno è il mais antico, anche in questo caso i semi provenivano dallo scambio di Ferrara di marzo, purtroppo i semi erano pochini, solo 5, le cinque piante sono nate tutte, ma logicamente non ci si può aspettare chissà che raccolto in temini di quantità. Le pannocchiette che abbiamo raccolto, più piccole di quelle usuali, sono bellissime, con chicchi tondi disposti in modo irregolare. Penso che ne terremo un bel po' da seminare il prossimo anno... per il resto pop-corn! :-)

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Qui vedete a destra una nostra pannocchia, a sinistra una pannocchia che ho raccolto lungo la strada proveniente da un campo qui vicino...

L'altra settimana ho anche ricevuto una gradita sorpresa da parte dell'amica Jessica che ha sfidato le poste italiane inviandomi con posta prioritaria una piccola confezione di pomodori colorati: gialli e neri

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buonissimi e dolcissimi! La cosistenza dei gialli è diversa da quelli nostri che ho nell'orto, sono come più pastosi... allora oltre a gustarli ho deciso di tenerne i semi assieme a quelli dei pomodori gialli grandi e piccoli che avevo seminato quest'anno e che avevo ottenuto dallo scambio primaverile.

La conservazione dei semi di pomodoro non è cosa scontata. Se volete cimentarvi trovate da Stefania la descrizione del procedimento preso dal libro "Manuale per salvare i semi dell'orto e la biodiversità", che ho prontamente messo in pratica. Vi servono dei pomodori ben maturi, di cui va spremuta la polpa con i semi senza buccia. Si mettono in ciotole o bicchieri che vanno lasciate per 3 giorni a temperatura ambiente finchè si forma una muffa bianca.

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DSCF3629Su ogni ciotola va riportato il tipo di pomodoro così poi non vi sbagliate. Passati i 3 giorni si toglie la muffa, si aggiunge acqua, si filtrano con un colino e si mettono ad asciugare in piattini. Vanno rigirati ogni tanto in modo che non si attacchino. Quando saranno ben asciutti si possono passare all'interno di bustine o vassetti di vetro. Io semplicemente creo delle bustine di carta. Ecco qui sotto l'aspetto dei semi seccati e pronti per essere messi via: come vedete hanno un aspetto pelosetto.

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E i vostri orti in terra o sul balcone come vanno?

 

Sapa e sugoi

on Sabato, 31 Agosto 2013. Posted in cucina, orto

Sapa e sugoi

Vi avevo promesso di raccontarvi cosa ho fatto con la rimanente uva nera che ci siamo ritrovati nell'orto e come promesso eccomi qui a raccontarvelo: sapa e sugoi. Della prima vi avevo già raccontato qualcosa in termini di proprietà, si tratta di un ottimo dolcificante naturale, una sorta di sciroppo che si può utilizzare in sostituzione dello zucchero o anche i preparazioni salate. Non potevo lasciarmi sfuggire la possibilità di provare a farlo. Cercando sul web si trovano varie ricette più o meno dettagliate, si assomigliano un po' tutte, io ho seguito quella della Regina del sapone, che potete vedere qui e che vi trascrivo più sotto. Invece i sugoi o sugoli sono una specialità tipicamente locale, fatti con l'uva fragola o clinton che ha appunto un gusto del tutto particolare, si tratta di una sorta di crema o budino di mosto d'uva. Un tempo si prendeva parte del mosto che si usava per fare il vino, io non dovevo farci il vino (sia perchè non ne ho l'attrezzatura, sia perchè non avevo uva in tali quantitativi) e allora ho fatto in modo casalingo un po' di mosto. 

L'operazione iniziale è comune alle due ricette. Per prima cosa si lava per bene l'uva senza staccarne gli acidi dai grappoli. Poi si sgrana.

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Successivamente si schiacciano i chicchi con un pestello, con le mani o con quello con cui vi trovate meglio. Io l'ho prima schiacciata con le mani e successivamente passata grossolanamente col passaverdure, riunendo poi il tutto in una terrina.

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A questo punto le preparazioni si distinguono.

Sapa di uva nera

Ingredienti:

  • uva schiacciata come indicato sopra quantità a piacere

Preparazione:

Ho preso circa metà dell'uva schiaccata con il suo succo e l'ho filtrata usando un colino su cui avevo messo un canovaccio pulito (lavato senza detersivi e ammorbidente). Ho schiacciato per bene in modo da estrarre il succo e poi ho misurato la quantità di succo che avevo con una caraffa graduata in modo da capire la quantità di succo che avevo. A questo punto ho pesato la pentola che intendevo usare e ci ho versato il succo. Ho sommato il peso della pentola a quello del succo. Ho acceso il fuoco. Il succo non deve bollire, ma continua a cuocere lentamente, riducendo il suo volume. Quando lo vedete calato pesate per controllare di quanto si è ristretto, va bene quando arriva ad almeno un quarto del volume iniziale e avrete una sorta di sciroppo.

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A questo punto io preso delle bottigliette in vetro che avevo precedentemente passato in forno caldo e ci ho versato ilo sciroppo bollente. Ho tappato e capovolto per creare il vuoto. Ora la sapa è pronta!

Sugoi 

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Ingredienti:

  • uva schiacciata come spiegato sopra
  • farina di farro

Preparazione:

In questo caso ho lasciato l'uva schiacciata in una terrina aperta a fermentare per un giorno. Il giorno dopo ho filtrato il tutto come per il succo, in questo modo ho ottenuto il mosto. Ho messo il mosto in pentola aggiungendo per ogni litro 4 cucchiai di farina (io usato farro integrale). Ho mescolato bene per evitare che si formassero grumi. Ho assaggiato per valutare se servisse aggiungere zucchero o altro dolcificante e non mi è sembrato proprio il caso: era dolcissimo! Quindi ho lasciato cuocere fino ad ottenere una consistenza budinosa. Una parte l'abbiamo gustata tiepidina, un'altra l'ho invasata bollente in vasi sterilizzati in modo da ottenere il sottovuoto.

Ecco la prova assaggio!

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PS: vi segnalo anche il post di Ravanello Curioso con la sua versione, sempre sugar-free... e a mio avviso è così che deve essere... :-)

 

 

 

 

Non solo verdura: ecco la nostra uva selvatica!

on Giovedì, 29 Agosto 2013. Posted in cucina, orto

Non solo verdura: ecco la nostra uva selvatica!

Giorni intensi di autoproduzione questi! L'orto ci da fare e dopo i trapianti è arrivato il momento di raccogliere qualcosa di assolutamente regalato che non ci aspettavamo, ovvero l'uva selvatica! Da vecchie foto aeree della zona su cui ora c'è nostro orto abbiamo scoperto che prima che fossero costruite queste case c'era un unico vigneto e probabilmente parte di queste vigne sono rimaste sul bordo del fosso perimetrale, assieme a qualche palo che ricordo di avere visto prima che il consorzio di bonifica passasse a sistemare i canali 5 anni fa. Di questa vigna si era appassionato mio padre e l'aveva tirata parzialmente su dal fosso facendola correre lungo la nostra rete di confine. Finora però non aveva mai dato grossi frutti, pur essendo in primavera piena di fiori, tanto che quest'anno Marco ne aveva tagliato una parte... e invece stavolta ci ha sorpreso arrampicandosi per i salici e donandoci un sacco di grappoli che pendevano da questi rami. Bellissimi!

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Si tratta di un'uva da vino selvatica, che assomiglia molto all'uva fragola, quel tipo che qui chiamano "Clinto" o "Grinto"... le bimbe se la mangiavano per merenda direttamente dalla pianta!

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Ne abbiamo raccolto con grande fatica visto che era salita per gli alberi, all'incirca un secchio. 

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E cosa ci facciamo ora a parte mangiarla tal quale e farla assaggiare a parenti ed amici? Per prima cosa ho pensato ad una focaccia dolce o fugassa alla veneta e per ora vi lascio questa ricetta, nei prossimi giorni vi racconterò anche cosa abbiamo fatto con la maggior parte dell'uva. 

Per questa fugassa ho preso spunto dalla ricetta della Sciacciata con uva che aveva postatto qualche tempo fa Alessia nel gruppo della pasta madre, io l'ho leggermente reinterpretata in chiave ad alta idratazione e dolcificandola leggermente con un po' di sapa di uva nera (giusto per stare in tema). Della sapa vi avevo già parlato qualche tempo fa in un altro articolo e ho in programma di prepararmela anch'io quest'anno. Intanto eccovi la ricetta della fugassa!

Fugassa all'uva selvatica

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ingredienti:

  • 125 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore con farina di farro
  • 270 ml di acqua
  • 50 ml di sapa di uva nera (io ne avevo ancora un po' di quella donatami da Annalisa)
  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 400 gr di farina di farro monococco bio appena macinata
  • 3 grappoli di uva nera selvatica
  • 1 cucchaio di zucchero integrale di canna bio del commercio equo tipo Mascobado

preparazione:

La sera sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il malto di riso, la sapa e metà della farina e mescolare. Aggiungere il sale e la restante farina mescolando bene fino ad avere un impasto omogeneo che rimarrà molto idratato. Avvolgere in un canovaccio pulito e riporre in frigo per la notte.

La mattina estrarre dal frigo, lasciare ambientare per un'oretta. Succesivamente versare l'impasto su una teglia rettangolare rivestita di carta forno. Lasciare lievitare per 3 ore. Accendere il forno a 200° statico. Finchè il forno si scalda, sgranare i grappoli di uva e cospargere la superficie della focaccia con gli acini.

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Distribuire sugli acini lo zucchero di canna.

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Quando raggiunge la temperatura infornare per 30 minuti a 200°. Togliere dalla teglia e far raffreddare per 10 minuti sulla griglia nel forno in raffreddamento.

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Gli acini si saranno disfatti parzialmente liberando il loro sughetto e impregnando in questo modo la fugassa del gusto del tutto particolare di quest'uva!

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Pasta della domenica ovvero pasta ai pomodori

on Lunedì, 26 Agosto 2013. Posted in cucina, orto

Pasta della domenica ovvero pasta ai pomodori

L'orto quest'anno continua a regalarci grandi soddisfazioni e grandi quantità di frutti da raccogliere e il bello è che molto è regalato nel vero senso del termine in quanto molte piante sono nate e cresciute da sole dove e come hanno deciso loro. In questo periodo abbiamo provveduto a creare un po' di spazio fra le piante in modo da poter trapiantare le piantine autunnali: cavoli capucci bianchi e rossi, broccoli (padovano, calabrese, fiolaro), cavolfiori, finocchi, rape rosse, radicchi (Treviso, Chioggia, Verona), cavolo rapa, cavolo cinese, bieta... insomma ci siamo sbizzariti con gli acquisti di piantine tramite il gas! Non è stato facile trovare spazio per tutte le piante... un po' l'abbiamo ricavato dove abbiamo tolto i fagiolini le cui piante erano ormai secche, un po' dove c'erano le cipolle, poi fra le piante di pomodori e vicino ai porri... ogni buchino è stato sfruttato, non volevamo togliere neanche una pianta ancora in produzione! Le bimbe come sempre si sono prese a cuore alcune piante e si sono arrangiate a seguirle, stavolta le rape rosse che Alice ha deciso di mettere vicino alle sue carote bianche, o meglio alle poche rimaste e che sto tenendo sperando che facciano il fiore in modo da raccoglierne i semi.

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Ecco Elena che arriva con le piantine da trapiantare... ai alti vedete potendersi la selva di pomodorini

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Alice all'opera per sistemare un angolino di terreno

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Una prepara il buchino e l'altre mette la pianta... organizzazione perfetta! Dopo la chiusura e l'annaffiatura abbiamo protetto le piantine pacciamando con un po' di erba secca.

Nel frattempo io raccoglievo

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In primo piano vedete una piccola anticipazione, ovvero l'uva selvatica che pende dai rami dei salici e che raccoglieremo a breve, questi erano due grappolini già maturi con i quali le birbe hanno pensato bene di far subito merenda... ma di lei parlerò più in là...

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infatti i veri protagonisti rimangono i pomodori e i peperoni. Di secondi vi ho già parlato la settimana scorsa, oggi invece vi lascio una ricetta semplice quanto golosa, una pasta condita per la festa, anche perchè ultimamente durante la settimana prediligo i cereali in chicco e riservo la pasta alla domenica. La ricetta l'avevo vista penso 5 o 6 anni fa in qualche blog che non ricordo... da allora è diventata un must dell'estate quando abbiamo esuberi di pomodori. Facendo una veloce ricerca in rete ne trovate varie versioni, la mia è molto speziata rispetto alle varie che ho letto in giro.

Pasta ai pomodori

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ingredienti (per 3 persone o 2 adulti e due birbe):

  • 250 gr di pasta integrale biologica di farro (nel nostro caso penne)
  • pomodori ramati non troppo grandi quanti ne avete (devono riempire bene una teglia da forno) appena raccolti dall'orto
  • un bel mazzetto di prezzemolo appena colto dal vaso
  • un rametto di rosmarino fresco dell'orto
  • un rametto o due di timo fresco dell'orto
  • un bel mazzetto di basilico fresco (anche lui dai vasi di casa)
  • maggiorana fresca a piacere
  • origano secco a piacere
  • mentuccia fresca a piacere
  • olio evo qb
  • pan grattato
  • sale fino integrale qb

Preparazione:

Lavare i pomodori, togliere il picciolo e tagliarli a metà per largo. Disporli uno vicino all'altro in una pirofila leggermente oliata.

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Disporre sul tagliere il prezzemolo, le foglie di basilico, le foglie di timo e di maggiorana, gli aghi del rosmarino e tritarli finemente in modo da avere un trito omogeneo. Disporre il tutto sui pomodori, aggiungere l'origano, il pan grattato e un po' di sale.

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Accendere il forno a 200° statico e quando sarà in temperatura infilare la teglia. Far cuocere per mezzora fintanto che i pomodori saranno ben cotti. Nel frattempo scaldare l'acqua per la pasta. Quando bolle salare a piacere, cuocere la pasta il tempo necessario e quando sarà cotta scolarla e versarla nella pirofila con i pomodori cotti. Mescolare e impiattare. Peccato che la foto non renda il gusto di questo piatto di pasta! Conoscevate questo modo di condire la pasta? 

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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