in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: dolci

Tortine cuor di caco

on Domenica, 02 Dicembre 2012. Posted in cucina

Tortine cuor di caco

disegno alicePer il mio compleanno mi sono auto-regalata queste tortine realizzate come sempre con l'aiuto delle due birbe, per le quali le tortine di qualunque tipo esercitano un incredibile fascino...

Qui a fianco una tortina nel disegno di Alice...

Sono dolcetti semplici senza zucchero perchè sfruttano la dolcezza dei cachi e di tutta l'altra frutta che abbiamo inserito e senza lievito (uso il solito “barbatrucco” del bicarbonato più qualcosa di acido). Per le farine ho scelto di dare una nota particolare usando il grano saraceno.

Oltre a questo dolce regalo l'altro ieri mi è arrivato il dono che ci siamo fatte reciprocamente e che usaremo assieme io e mia sorella... Eccolo qua!

 mulinetto

E' un piccolo mulinetto elettrico domestico, con macina a pietra! Un piccolo gioiello... ho provato a macinare il riso e prossimamente mi metterò all'opera con altri cereali e anche con i semi... Questo mulinetto era nella mia lista dei desideri da tempo: ringrazio Linda che me l'ha venduto (usato, ma perfetto!).  Quindi aspettatevi di vedere un sacco di ricette con farine macinate di fresco!

Ma veniamo a noi e alla ricetta!

Tortine "Cuor di caco"

ingredienti:

  • 2 cachi maturi
  • 240 gr di sieri di kefir di soia (se non l'avete potete usare il siero dello yogurt di soia colato, quello che vi avanza quando preparate il vegrino)
  • 4 cucchiai di olio evo
  • mezza mela tagliata a dadini
  • una manciata abbondante di uvetta sultanina
  • 1 cucchiaio di crema di mandorle
  • 60 gr di farina di grano saraceno
  • 150 gr di farina di farro monococco
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • il succo di mezzo limone

da infornarePreparazione:

Per prima cosa svuotare con un cucchiaino i cachi, versarli nel mixer e frullarli in modo da ottenere una crema. Mettere circa 2/3 dei cachi frullati in una ciotola e tenere da parte il resto. Aggiungere ai cachi nella ciotola, l'olio, il siero, la crema di mandorle, il sale, le farine. Per finire la frutta (mele e uvetta) e il bicarbonato. Per ultimo aggiungere il succo di limone.

Riempire per metà i pirottini con questo composto, disporre sopra ad ognuno un cucchiaino di caco frullato (quello tenuto da parte all'inizio), coprire con altro impasto e finire con un ultimo cucchiaino di caco.

da infornare2

cotte1Preriscaldare il forno a 180°. Quando caldo infornare per 20 minuti.

Far raffreddare e togliere dai pirottini.

Anche questa ricetta partecipa al contest Felici e Curiosi di Ravanello Curioso e Le delizie di Feli per la sezione dolci.

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Questi gli ingredienti scelti fra i magnifici 20: siero del kefir di soia, fra gli arancioni i cachi, fra i semi oleosi le mandorle, fra la frutta secca, l'uvetta, fra gli agrumi il limone.

cotte3

 

 

 

Caco-cake in doppia versione

on Sabato, 17 Novembre 2012. Posted in cucina

Caco-cake in doppia versione

pan-bruciatoQuesta è la storia di un fallimento salvato... eh, si, qui vedete quasi sempre i successi, ma ogni tanto anch'io combino qualche pasticcio e allora mi ci metto di impegno per salvare il salvabile. Qualche giorno fa avevo praparato un pan-dolce con patate dolci, ma sul più bello me lo sono scordata nel forno (arrabbiata per altri motivi mi ero dimenticata di mettere il timer...) e solo troppo tardi me ne sono accorta quando l'inconfondibile odore di bruciato aleggiava per tutta casa... oltretutto una volta estratto dal forno è anche crollata la lievitazione e il pane si è letteralmente seduto... che fare? Assaggiato: gusto buono, ma troppo secco... non mangiabile tal quale... buttarlo non se ne parlava nemmeno, tutto sto ben di dio che avevo perso tempo a impastare, con dentro farina di farro monococco... no no... la mia ancora di salvezza in questi casi sono le torte di pane e quindi ho pensato di recuperarlo in questa forma, ma inventando una ricetta tutta nuova con gli ingredenti che avevo sottomano, ovvero i cachi dell'albero del nonno che andavano finiti!

Devo dire che ne è venuta fuori una delizia, che sopratutto Elena ha spazzolato! Infatti l'ho successivamente rifatto anche con altro pane vecchio e con una variante. Vi lascio dunque la ricetta, anzi le due ricette, con le due versioni!

Caco-cake v.1

ingredienti:

  • 300 gr di pandolce (bruciacchiato) a pezzetti: va benissimo del pane vecchio (gli ingredienti del mio erano: pastamadre, farromonococco, patatadolce al forno, sale, olio evo, acqua)
  • 200 gr di succo di mela limpido
  • 1 caco molto maturo
  • 100 gr di uvetta sultanina
  • 50 gr di farina digrano duro khorasan integrale
  • 50 gr di cioccolato fondente almeno 75% cacao preferibilmente del commercio equo

Salviamo il salvabile!

Tagliamo a fette il nostro pandolce bruciato, eliminiamo le parti bruciate, tagliamo tutto a quadratini e mettiamo in una terrina capiente. Versiamo sopra il succo di mela limpido, mescoliamo e lasciamo ammorbidire per almeno un'ora.

Nel frattempo con un cucchiaino facciamo un buco sul caco e lo svuotiamo della polpa che mettiamo direttamente nel frullatore. Frulliamo bene la polpa del caco. Aggiungiamo il pane ammollato con tutto il succo di mela e frulliamo nuovamente. Versiamo il composto nella ciotola e aggiungiamo la farina, l'uvetta e il cioccolato tagliato a pezzettini. Mescoliamo bene il tutto.

Accendiamo il forno a 180°. Prendiamo una teglia bassa, la foderiamo di carta forno e versiamo il composto lisciandolo con una forchetta.

cacko-cakev1

Quando il forno è caldo inforniamo per 30 minuti. Il risultato è un dolce-budino da mangiare al cucchiaio se caldo, ma ottimo anche da freddo.

La seconda versione: 

Caco-cake v.2

ingredienti:

  • 200 gr di pane multicereali integrale duretto (aveva una settimana poverello...)
  • 200 gr di succo di mela limpido
  • 100 gr di farina di segale integrale bio
  • 100 gr di uvetta sultanina
  • 1 caco molto maturo
  • 1 banana molto matura
  • 50 gr di cioccolato fondente almeno 75% cacao preferibilmente del commercio equo

Secondo salvataggio

Tagliamo a fette il nostro pane vecchio e poi lo tagliamo a quadratini e mettiamo in una terrina capiente. Versiamo sopra il succo di mela limpido, mescoliamo e lasciamo ammorbidire per almeno un'ora.

Nel frattempo con un cucchiaino facciamo un buco sul caco e lo svuotiamo della polpa che mettiamo direttamente nel frullatore assieme alla banana tagliata a pezzetti. Frulliamo bene la polpa del caco. Aggiungiamo il pane ammollato con tutto il succo di mela e frulliamo nuovamente. Versiamo il composto nella ciotola e aggiungiamo la farina, l'uvetta e il cioccolato tagliato a pezzettini. Mescoliamo bene il tutto.

Cuociamo come sopra.

caco-cakev2

Con questa ricetta non potevo non partecipare al contest Felici e Curiosi di Ravanello Curioso e Le delizie di Feli per la sezione dolci.

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Questi gli ingredienti scelti fra i magnifici 20: fra gli arancioni, il caco, fra la frutta secca, l'uvetta e infine il cioccolato. Provate questo dolce e non cedete alla tentazione di aggiungere zuccheri o altri dolcificanti, è veramente dolcissimo così come ve lo presento!

Al prossimo errore in cucina! :-)

 

Golosità alle prugne

on Martedì, 02 Ottobre 2012. Posted in cucina

Golosità alle prugne

Rieccomi qui dopo un po' di assenza dal blog e dalla rete, mi sono presa una settimana di relax con qualche giorno in montagna e poco importa se è piovuto, mi serviva uno stacco sia fisico che mentale, infatti ho lasciato a casa qualsiasi connessione internet. Non so a voi a me rigenera tantissimo una pausa dal pc e soprattutto da internet e FB, penso sia necessaria ogni tanto per poi riprendere al meglio e guardare con animo più tranquillo il tutto. E lo dico pur riconoscendo che a questi mezzi devo molto in termini di amicizie e conoscenze... però non riuscerei mai ad avere con me uno di quei costosi telefoni o i-phone o altro che vanno molto di moda, mi basta il mio vecchio e basilare cellulare che si limita a telefonare e mandare messaggi. Penso che la tecnologia sia un mezzo utile, ma che dobbiamo essere in grado anche di farne a meno.

Ma ritorniamo a noi!

Prima che finisca la stagione delle prugne pubblico questo articolo che ho iniziato un paio di settimane fa quando ho ricevuto in dono da un'amica una borsona piena di dolcissime prugne del suo albero! Devo dire che quest'estate la frutta non è mancata, donata da amici o raccolta e di conseguenza ho potuto sbizzarrirmi con l'autoproduzione soprattutto di marmellate per l'inverno... e così è stato anche con queste prugne, che oltre ad essere mangiate tal quali vista la bontà, ho usato per tantissime cose. In primis ci ho fatto la marmellata, anche in questo caso ho deciso di farla praticamente senza zucchero.

Ricettina veloce!

marmellataIngredienti:

  • 1 kg di prugne mature e morbide

  • 2 cucchiai di malto di riso

  • 1 limone

All'opera!

La sera lavare le prugne, aprirle, eliminare il nocciolo, tagliarle a pezzi. Metterle in una pentola capiente, aggiungere il succo di limone e i due cucchiai di malto e mescolare. Lasciare riposare per tutta la notte col suo coperchio.

La mattina riprendere la frutta, mescolarla (vedrete che avrà perso buona parte del liquido e le prugne si saranno sfatte) e metterla sul fuoco. Portare a ebollizione.

Nel frattempo accendere il forno a 120° e mettere all'interno i vasetti lavati (senza tappo). Scaldarli per 15-20 minuti da quando il forno è in temperatura. Spegnere il forno e tenerli caldi.

Mescolare ogni tanto la marmellata, vi accorgerete che è pronta quando sarà bella densa (potete fare la prova della goccia). Aquesto punto potete invasare. Prelevate uno a uno i vasi dal forno (con guanto perchè scottano) e versate la marmellata bollente. Tappate subito, serrate bene e mettete a raffreddare rovesci in modo da creare il vuoto. Proseguire così fino a esaurire la marmellata. Inutile che vi dica che è buonissima, vista la dolcezza del frutto iniziale, qualsiasi dolcificante aggiuntivo sarebbe stato decisamente superfluo!

Il secondo utilizzo è stato per farne una crostata, ribattezzata “crostata tutta prugna”. Per farla ho preso spunto dal crumble di prugne di Felicia (che avevo già preparato: ottimo!), a cui ho aggiunto come base la crostata al saraceno di Francesca (La tana del riccio) leggermente modificata. Il risultato lo vedete qui sotto!

crostata

Cosa vi serve:

  • 800 gr di prugne mature

  • un limone

  • 50 gr di farina di grano saraceno

  • 50 gr di semola di grano duro

  • 50 gr di farina di mandorle

  • 100 gr di farina integrale di farro

  • 1 cucchiaino di bicarbonato

  • 1 pizzico di sale

  • 50 gr di olio evo

  • acqua qb

Come procedere:

Lavare, tagliare a metà e togliere il nocciolo alle prugne, metterle in una terrina, cospargerle col succo di limone e mescolare bene. Lasciare riposare il tutto qualche ora (io le ho lasciate 5 ore in frigo).

Riprendere la ciotola, togliere le prugne con una forchetta e passarle in una scodella, avendo cura di lasciare la parte liquida nella ciotola. Aggiungere al sughetto delle prugne le farine (grano saraceno, semola, farro, mandorle). Aggiungere anche sale, bicarbonato e a seguire l'olio. Mescolare, aggiungere acqua gradualmente solo se serve e impastare poi a mano fino ad ottenere una palla liscia. Mettere la palla a riposare in frigo coperta da un canovaccio per almeno mezzora. Accendere il forno a 180° ventilato. Riprendere l'impasto e stenderlo col mattarello in forma circa tonda, disporlo sulla teglia coperta di carta forno, rifilando i bordi dove serve. Coprire con la prugne. Quando il forno è in temperatura infornare per 30 minuti. A fine cottura togliere dalla teglia e lasciare intiepidire sulla griglia. Un ottima crostata senza zucchero!

crostata fetta

Ultima golosa preparazione sono state le “sorprese di prugna”.

In pratica mi avanzava dell'impasto dei cornetti vegani con pasta madre, allora ho pensato di infilare le prugne come ripieno. In pratica dopo la prima lievitazione, ho fatto il solito cerchio tagliato a fette, su ogni spicchio ho disposto una prugna privata del nocciolo e richiusa come se fosse intera. Ho arrotolato lo spicchio su se stesso e chiuso tipo cornetto.

soprese lievitazione

Ho messo a lievitare come i cornetti e infornato alla stessa temperatura, ed ecco il golosissimo risultato!

sorprese

L'effetto è quello di una marmellata, in realtà il ripieno è sola frutta!

sorprese2

Fior d'aria

on Mercoledì, 26 Settembre 2012. Posted in cucina

Fior d'aria

C'era una volta ... proprio come fiabe iniziano gli articoli di Claudio del blog Fables de Sucre, creatore del Fior di latte, brioche che imperversa ormai da tempo sul gruppo Fb della pasta madre. E stavolta vi racconto di questa favola che però non sarà di zucchero e neanche di latte o di uova... "Fior di riso" era stata ribattezzata in origine, visto che si intendeva usare il latte di riso al posto di quello vaccino, diventata poi "fior senza" o ancor meglio "fior d'aria" (accogliendo la battuta - Ma è fatta di aria?): quale nome più azzeccato! E' la storia di una sfida nella quale mi sono cimentata con due amiche virtuali, Isa e Claudia, che hanno voluto anche loro provare la loro versione  del fior di riso, perchè non è detto che le versioni "senza" siano meno gustose o meno lievitate o meno morbide, anzi! Tre ricette quindi tutte nate a partire dalla ricetta originale di cui vengono mantenute le dosi, la forma, i tempi di lievitazione. Ecco le regole della sfida:

  • doveva essere dolce, ma senza zucchero 
  • lievitata naturalmente
  • usare prevalentemente farine integrali o semintegrali
  • non prevedere ingredienti di origine animale (latte, uova, burro...)
  • impastata a mano

Per quanto riguarda il metodo per dolcificare Isa ci ha suggerito una "genialata" proposta dall'associazione "Lasalutemelamangio" di cui lei fa parte e al cui sito vi rimando per avere un sacco di ottime indicazioni per una cucina più sana (e anche per farvi due risate con le battute di Pino), ovvero utilizzare al posto dello zucchero o di altro dolcificante la frutta secca dolce (come datteri o uvetta) frullata assieme al liquido che si prevede nel dolce. E devo dire che l'idea mi è piaciuta subito!

Ecco quindi le nostre tre versioni e i relativi commenti ai risultati!

Parto dalla mia versione: Fior d'aria (dosi per 2 tortiere da 25 cm di diametro) (e notare che per l'evento ho pesato tutto!:-P)

ingredienti:

  • 350 gr farina di grano tenero tipo2 (semintegrale)
  • 150 gr farina di farro spelta integrale
  • 150 gr di pasta madre (la mia solita Gilda idratata al 65%circa) rinfrescata con farina semintegrale da 4 ore
  • 250 gr di latte di riso
  • 10 gr di malto di riso
  • 60 gr di kefir di soia (o anche yogurt di soia)
  • 100 gr di uvetta sultanina
  • 1 pizzico di vaniglia in polvere
  • 60 gr di olio extravergine di oliva
  • 15 gr di acqua
  • 2 gr di sale fino integrale

per la lucidatura e la decorazione finale:

  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • latte di riso q.b.
  • cacao amaro
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna (opzionale)

Come procedere:

Ricordarsi di rinfrescare la madre nel pomeriggio, la sera per prima cosa sbattere bene l'olio con l'acqua fino ad ottenre una cremina, metterlo a riposare in frigo. Versare 250 gr di latte di riso nel frullatore con i 100 gr di uvetta e frullare bene per qualche minuto. 

In una ciotola mettere i 150 gr di pasta madre, aggiungere il latte in cui si sono frullate le uvette e mescolare bene fino a sciogliere completamente la madre. Aggiungere il malto di riso, la vaniglia, il kefir e mescolare. Aggiungere la farina di farro e mescolare ancora. Prelevare dal frigo l'olio emulsionato con l'acqua e aggiungerlo al composto assieme al sale. Amalgamare bene il tutto, fino a quando l'olio sarà ben assorbito nel resto dell'impasto. A questo punto aggiungere gradualmente la farina tipo2. Quando non si riesce più col cucchiaio passare sulla spianatoia e impastare a mano. L'impasto rimane molto morbido, ma non appicicoso, ben lavorabile. Fare un palla e metterla in frigo per una mezzora, lavorarla nuovamente facendo un paio di pieghe e rimettere in frigo fino al giorno dopo.

La mattina prelevare la ciotola dal frigo e rimetterla a temperatura ambiente per un'oretta. Passare l'impasto sul piano, stenderlo con attenzione senza rompere la maglia glutinica e arrotolarlo. Tagliarlo in 2 parti e tagliare ciascuna delle due parti in 7 parti (di queste ne ho tenuta una un po' più grande da mettere al centro). Fare sette pallline.

Disporre la palla più grande al centro delle tortiere e i 6 petali attorno crendo la forma del fiore. 

forma

Mettere a lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio (almeno): per me sono servite 7 ore circa in forno spento coperte da un canovaccio.

lievitata

Accendere il forno a 165° (io ho usato ventilato, ma va bene anche statico). Nel frattempo mescolare in una tazzina il malto di riso col latte di riso e spennellare la superficie del fior d'aria.

Infornare per 30 minuti.

Estrarre dal forno, togliere dalla tortiera e ripassare con l'emulsione di malto e latte di riso. Cospargere a piacere con cacao amaro e un cucchiaino di zucchero di canna integrale. Mettere a raffreddare su una griglia. Ed eccole qua le mie fior d'aria! 

2fiori

E qui senza un petalo!

senza petalo

Fior di riso di Isa

ingredienti:

  • 250 gr farina integrale di farro
  • 50 gr di farina di riso integrale
  • 100 gr di farina 0
  • 100 gr di farina 00
  • 130 gr di datteri ammollati e tritati
  • 120 pm liquida
  • 250 latte di riso
  • 10 gr malto di riso
  • 60 gr yogurt di kefir
  • 1/2 stecca vaniglia
  • 60 gr olio evo
  • pizzico di sale

"Il procedimento è lo stesso seguito da Daria, eccezione fatta per l'olio emulsionato e la decorazione finale. Ed ecco il suo risultato."

fior di riso-isa

 

Questa è la seconda fior di riso arricchita di mele:

con mele-isa

 

Fior di riso al cacao di Claudia

ingredienti:

  • 600 gr di farina semintegrale
  • 60 gr di olio di girasole deodorato
  • 250 gr di latte di riso al cacao
  • 10 gr di malto di riso
  • 120 gr di datteri frullati nel latte di avena
  • 120 gr pasta madre liquida
  • un pizzico di sale
  • la scorza gratuggiata di un arancio e una manciata di nocciole tritate

"Le quantità sono le stesse della ricetta di partenza, ho solo aumentato un pò la farina. Credo che lo rifarò,ma con il latte di riso naturale però questa volta ci metterò l'uvetta,cos' verranno dei panini dolci."

 fior di riso e cacao-claudia

Direi quindi una favola con lieto fine: io mi sono divertita molto e il risultato mi ha proprio soddisfatto, anche Alice che normalmente snobba i dolci l'ha gradita molto, era veramente soffice e dolce al punto giusto. Domenica l'ho portata al laboratorio con i bimbi alla festa delle associazioni per fare merenda: è piaciuta a tutti!

addentata

 

 

kefir-cake alla banana

on Giovedì, 13 Settembre 2012. Posted in cucina

kefir-cake alla banana

Durante l'estate ho letto e provato varie ricette di dolci freddi, da preparare senza forno o gas, tutti buonissimi, freschi e anche sani. Si possono mangiare decisamente tranquilli senza sensi di colpa! :-) Così ho, come sempre, fatto delle prove e delle varianti in particolare usando il buonissimo kefir di soia che ultimamente mi da tante soddisfazioni! Ecco quindi la Kefir-cake alla banana che è anche una torta riciclosa e svuota dispensa!

Ingredienti per la base:

  • 7 prugne secche morbide
  • 1/2 tazza di uvetta sultanina (misurata con la cup inglese)
  • 1 tazza di briciole di biscotti al cioccolato (io ho usato biscotti vegani senza zucchero home made che erano stati sbriciolati da tenere manine)
  • 1 manciata di semi di girasole

Ingredienti per la farcitura:

  • 500 gr di kefir di soia
  • 1 banana molto matura
  • 1 cucchiaio di cocco rapè
  • 1 cucchiaio di malto di riso

Procedimento:

Per prima cosa mettere a colare il kefir di soia per 24 ore.

Preparare una tortiera apribile, mettendo sulla base un pezzo di carta forno.

Preparare la base frullando assieme le prugne secche tagliate a pezzettini, l'uvetta, le briciole e i semi di girasole. 

Schiacciare bene sul fondo della tortiera la frutta secca frullata con le briciole.

base

Riporre in frigo e nel frattempo preparare la crema.

Togliere il kefir colato (che sarà diventato una bella crema) dal telo e metterlo in una ciotola (non buttate il siero, può essere usato in altre preparazioni). Aggiungere il malto, il cocco e la banana schiacciata con la forchetta e mescolare bene. 

Riprendere dal frigo la base e coprire con la crema di kefir. Riporre in congelatore per mezzora o un'ora. Poi passare in frigo. Prima di servire aprire la tortiera, togliere la base e passare la torta su un piatto.

fetta

Da noi è durata pochissimo, ma suppongo che se volete conservarla di più valgano le osservazioni che trovate nel post di Ravanello Curioso sulla ricetta dei mini cheese-cake di melone.

Nota finale: per chi non ha il kefir di soia, va bene anche lo yogurt di soia... che però è decisamente meno gustoso!

 

Dolcetti sesamini

on Venerdì, 31 Agosto 2012. Posted in cucina

Dolcetti sesamini

latte sesamoLa settimana scorsa ho provato il buonissimo latte di sesamo di Ravanello Curioso: una bontà! Mi rimaneva l'okara costituito da sesamo e uvetta frullati, ho pensato quindi di riciclarlo velocemente per dei dolcetti freddi (non cotti) e veloci da preparare che anche le bimbe hanno apprezzato. Novità questa perchè Alice non mangia dolci (a meno che non siano ricoperti di cioccolato fondente... ), ma il cocco l'ha conquistata!

Velocissima da preparare secondo me potete farli anche con l'okara di altre bevande a base di frutta secca o semi.

ingredienti: 

  • 130 gr di okara di latte di sesamo (costituito da sesamo e uvetta frullati in parti uguali)
  • 40 gr di malto di riso
  • 5 gr di cacao in polvere
  • 20 gr di briciole di biscotti al cacao vegani (opzionali, eventualmente si possono sostituire con 20 gr di fiocchi di avena)
  • 60 gr di fiocchi di quinoa (o di avena piccoli)
  • cacao in polvere e cocco rapè per decorare

Procedimento:

Mescolare l'okara con il malto, il cacao, i fiocchi e le briciole. Con le mani preparare delle palline di impasto e rotolarle a scelta nel cacao o nel cocco. Far riposare in frigo per almeno un'ora. Gustare!

dolcetti2

Finisce la scuola...

on Giovedì, 28 Giugno 2012. Posted in un po' di me

Finisce la scuola...

Oggi è l'ultimo giorno di scuola per Alice: è proprio volato questo primo anno di scuola dell'infanzia! E in questi giorni in po' alla volta ha portato a casa tutti i lavori fatti durante l'anno, disegni, dipinti, compitini vari, tutto ben ordinato e diviso per materia e per argomento secondo la programmazione. A dire il vero un po' di cose, quelle della prima parte dell'anno c'erano già state consegnate a gennaio, ma adesso c'è proprio tutto tutto e così quotidianamente ci ritroviamo a sfogliare gli album con i disegni delle storie lette in biblioteca, quelli fatti a piacere durante le attività libere, le attività sul corpo che facevano parte della programmazione della seconda metà dell'anno e qualche foto scattata dalla maestre... Il tutto è ben organizzato in cartelline e album titolati e datati così è facile per lei ricordare di cosa si trattava. Alice mostra con orgoglio e racconta volentieri ricordando bene tutto quello che hanno fatto. E per me è bello diventare in questo modo partecipe delle ore passate a scuola e delle varie attività svolte.

Tra l'altro adesso le dispiace pure che la scuola sia finita, mi chiede come mai non ci andrà più e quando ricomincerà: insomma per lei e anche per noi il bilancio di quest'anno è stato positivo.

Ma... si c'è anche un ma! Oltre alla raccolta dei disegni mi sono resa conto che in casa abbiamo fatto anche la raccolta dei dolciumi! Infatti quasi ogni bambino che ha compiuto gli anni (e in classe sono quesi 30...) oltre a portare torta e altro con cui festeggiare in classe, ha omaggiato i singoli compagni di sacchettini di caramelle o cioccolatini o "ciuccetti" (come si chiamano da noi le caramelle che si comprano al banco sciolte o nei banchetti delle fiere...) o lecca-lecca ... da noi sono rimasti quasi tutti lì, messi da parte perchè ad Alice non piacciono (non è mai stata abituata ai dolciumi e alle cose zuccherate), al massimo le assaggia e poi le sputa,  ma dico io, non si poteva evitare e accontentarsi di festeggiare in classe? Che lo zucchero fa male è risaputo, allora perchè non festeggiare in modo diverso? Visto che non si possono portare cibi preparati in casa, perchè non regalare qualcosa di utile per la classe, tipo pennarelli o pastellli o cere o tempere o anche darne una per ogni bimbo? 

Insomma su questo aspetto mi riprometto l'anno prossimo di lavorare con le maestre... non fosse altro che non dover buttare un sacco di cose!

E per chi di voi ha bimbi, com'è il bilancio di quest'anno scolastico? 

 

PS: scusate lo sfogo... :-)

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Plum-cake ai mirtilli

on Domenica, 03 Giugno 2012. Posted in cucina

Questo plum-cake nasce da un esperimento e dalla necessità di usare un po' di cosette che mi ritrovavo in frigo. Si tratta di un dolce senza zucchero, ma diversamente dal solito non ho usato il malto, bensì la stevia come dolcificante. Quando l'ho vista l'ho subito acquistata curiosa di provarla, vista anche la triste fine della piccola pianta di stevia che avevo seminato. Quella che ho preso io è estratto di stevia, quindi ne basta veramente pochissima, 1 grammo (mezzo cucchiaiaino) equivale a 200 gr di zucchero!

Questo plumcake ha inoltre la particolarità di essere lievitato con la pasta madre: sono soddisfatta del risultato che è facilmente replicabile con altra frutta.

 

primo impasto

ingredienti:

  • 90 gr di pasta madre (io l'avevo rinfrescata da 3 ore visto ilcaldo di questi girni è stato sufficiente, altrimenti va bene rinfrescata la sera prima o almeno 4 ore)
  • 30 ml di succo di limone (in pratica il succo di un limone)
  • 70 ml di acqua
  • mezzo cucchiaino di stevia (estratto al 99,5%)
  • 30 ml di olio di semi di girasole bio spremuto a freddo
  • 5 cucchiai di farina di farro bianca
  • 5 cucchiai di farina di farro integrale

procedimento:

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere via via tutti i liquidi e infine le farine. Mescolare bene e riporre a lievitare per 5 ore in una terrina avvolta da un canovaccio.

 

secondo impasto

ingredienti:

  • 100 ml di siero di yogurt di soia ai frutti di bosco (questo mi avanzava da un'altra preparazione, si può sostituire con 100 ml di yogurt bianco o ai frutti di bosco o ai mirtilli)
  • 40 ml di acqua
  • 30 ml di olio di semi di girasole bio spremuto a freddo
  • 1 pizzico di sale
  • 50 gr di uvetta 70 gr di mirtilli freschi
  • 3 cucchiai di farina di farro integrale
  • 3 cucchiai di farina di farro bianca

Mescolare tutti gli ingredienti e aggiungerli al primo impasto mescolando bene.

Si ottiene un composto abbastanza molle. Oliare una teglia da plum-cake e versare l'impasto nella teglia (dovrebbe occupare circa metà teglia).

Mettere a lievitare coperta per altre 5 ore, finchè l'impasto arriva al bordo della teglia.

Cuocere per 40 minuti in forno statico a 180°.

 

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Cup-cakes della domenica mattina

on Domenica, 06 Maggio 2012. Posted in cucina

Domenica mattina piovosa = doversi inventare qualcosa per tenere occupate le bimbe senza che si accapiglino troppo + preparare qualcosa di sfizioso per il pranzo

Ecco che si affaccia alla mente una golosità che ho visto sul blog di Xcesca, la tana del riccio, ovvero i cup-cakes al caffè... 

Decisione presa, logicamente userò il caffè d'orzo visto che li mangeranno anche le bimbe!

Ho già pronto in frigo lo yogurt colato a cui avevo aggiunto l'orzo solubile!

Prepariamo tutti gli ingredienti e vià, con l'assemblamento, ingredienti solidi, ingredienti liquidi, mescoliamo e versiamo nei pirottini.

Già che ci siamo facciamo merenda pulendo bene la terrina! 

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Inforniamo e intanto prepariamo il frosty, aggiungendo allo yogurt colato con orzo il malto. Prepariamo la sac-a-poche...

Dopo 15 minuti ecco sfornate le tortine e attendiamo che si freddino per farcirle!


Ecco Alice all'opera!

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Infine al posto delle noci e dei ciki le bimbe abbiamo decorato con cioccolata fondente, così le bimbe hanno finito lo spuntino... :-)

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Ecco i dolcetti pronti per la sorpresa per papà! Non saranno perfetti ma la mattinata è passata! :-)

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Prova assaggio superata! Molto delicati, anche il papà ha apprezzato! 

 

La ricetta la trovate in originale col caffè qui: http://latanadelriccio.wordpress.com/2012/04/28/cupcake-al-caffe-e-noci/

Vi riporto qui la nostra con le piccole modifiche che abbiamo apportato:

ingredienti del frosty:

  • 400 gr di yogurt di soia
  • 2 cucchiaini di orzo solubile sciolti in una tazzina d'acqua
  • 2 cucchiai di malto di riso

La sera prima ho messo a colare lo yogurt a cui avevo preventivamente aggiunto l'ozo solubile. Prima di farcire ho aggiunto il malto di riso e mescolato bene.

 

ingredienti delle tortine:

  • 100 gr farina tipo2
  • 25 gr farina di riso
  • 25 gr di noci sgusciate e tritate
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro
  • 1 pizzico di vaniglia
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 40 gr di malto di riso
  • 100 gr di caffè d'orzo appena fatto
  • 1 cucchiaino di aceto di mele

Abbiamo mescolato tutti gli ingredienti solidi in una terrina. In una tazza mescolato tutti i liquidi. Aggunto i secondi ai primi e mescolato brevemente. Versato nei pirottini e infornato a 180° per 15 minuti (forno ventilato). 

Una volta freddi abbiamo decorato e riposto in frigo a riposare fino a prima di servire.

 

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

on Giovedì, 22 Marzo 2012. Posted in cucina

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

Questa settimana è saltato il consueto appuntamento con la pasta madre, in parte per la festa del papà, ma soprattutto perchè la colombata mi/ci teneva impegnata. Finalmente riesco a scivere qualche riga su questa bella esperienza, sperando chepossa essere anche d'aiuto a chi non si è ancora cimentato e avesse voglia di farlo (girava voce di una seconda colombata per fine mese... :-)). Prima di tutto ringrazio tutti quelli che si sono messi alla prova con questa preparazione e hanno voluto condividere la loro esperienza con noi attraverso il gruppo della pasta madre du FB o contattandomi direttamente: trovo che sia stato un bel modo per stare virtualmente tutti assieme, una bella esperienza consivisa che ci ha portato per un po' nelle cucine di tutti noi e ci ha fatto venire a contatto con i vissuti personali di ognuno di noi nella non sempre facile organizzazione temporale. Chi nonostante l'influenza ha continuato imperterrito a impastare, chi con la pancia e con bimbi febbricitanti, altri con problemi di forno, altri che nonsono riusciti a recuperare le forme... Assaliti da dubbi nel mezzo dell'opera ci è spesso venuto in soccorso il pasticciere del gruppo con i suoi consigli sul raffreddamento e sulle temperature di cottura! e così una dopo l'altra le nostre colombe hanno preso il volo portandoci alla primavera! 

Grazie anche alle amiche che hanno condiviso la loro esperienza nei loro blog (vi ho linkate alle rispettive foto più sotto), per chi volesse metto a disposizione il banner qui sopra - tutte le nostre esperienze potrebbero essere d'aiuto a chi vuole provare visto che fino a Pasqua c'è ancora tempo!

Personalmente per l'occasione ne avevo fatta una grande e una piccola (mamma e figlia) sempre in versione vegana, apportando solo una modifica alla glassa, ovvero l'aggiunta di un cucchiaio di farina di riso per addensarla in cottura, risolvendo così il problema della superficie un po' bruciacchiata della prova della settimana scorsa. Poi, con le mie solite fisse di non usare zucchero raffinato, non ho messo gli zuccherini per decorare e ho usato zucchero mascobado per la glassa, che quindi è risultata un po' scuretta... ma ve bene così, era buonissima!

 

Vi lascio con le foto delle nostre meraviglie e alla fine con alcuni accorgimenti che potranno servire per la prossima occasione, sperando di poter ripetere l'esperienza con altri panificati!

 

PS: se ho saltato qualcuna fatemelo presente che vi inserisco (sempre se vi fa piacere!)

 

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La mie colombe mamma e figlia vegane con farina di farro e la fetta di colomba mamma

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Colomba in volo acrobatico (durante il raffreddamento - vedi ricetta dei panettoncini) e fetta di Alessia (con ricetta di Gloria e farina tipo2)

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Colomba già tagliata di Brunella

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L'esuberante colomba "tacchino" di Eva :-)

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Colomba in stampo autoprodotto di Federica P.

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Altra colomba in stampo autoprodotto di Francesca B.

Gloria

Colomba con ricetta del PastoNudo di Gloria

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Colomba infilzata (e pronta per il volo) e relativa fetta di MariaElena

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Colomba di Nadia

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Colomba tonda di Sabrina

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Colomba "perfettina"di Sarah

tiziana

Colombe "gemelle diverse" (una con ricetta mia e l'altra con ricetta di Gloria) di Tiz

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Colomba in stampo autoprodotto di Giuliana

caludia

Colomba vegana di Claudia, colpita anche lei dal virus... :-(

silvia

Colomba "ben cotta" di Silvia

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Colomba super-lievitata di Joelle

pavlos

Colomba con forma ricavata usando le mele di Pavlov

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Colomba di Marta

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Colombe versione Gloria e versione Daria di Monica

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Colomba di Federica C. intera e affettata

valentina

Colomba e colombine di Valentina con ricetta di Boscarello (terranuova)

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Colomba di Federica G.

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Colomba di Nunzia

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Colomba di Antonio

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Colombe di Elena B. (prima della cottura e dopo la cottura)

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Colomba di Beatrice, intera e fetta

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Colomba con colombine di Valentina e fetta della seconda colomba (entrambe vegane)

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Colomba di Odette

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Colomba con "taglio" di Erica



Alcuni accorgimenti emersi nel corso della "colombata":

  • forno: meglio forno ventilato a 180° per circa 40 minuti (per la piccola bastano 10 minuti di meno) - l'ideale sarebbe avere un termometro a sonda per poter misurare la temperatura interna che dovrebbe essere sui 97°
  • raffreddamento: per mantenere l'alveolatura ed evitare "sprofondamenti" l'ideale sarebbe farla raffreddare appesa usando due spiedini lunghi o due ferri da maglia (uno passa per la testa e l'altro per la coda) o almeno metterle in verticale
  • quando sono fredde si conservano in sacchetti di plastica 
  • si dovrebbero aspettare 3 giorni per mangiarle - ma nessuno di noi ce l'ha fatta! :-)
  • per la glassa: si può spolverare dello zucchero a velo sopra

Pan-brioche

on Domenica, 26 Febbraio 2012. Posted in cucina

Fra tutti i tipi di pane che ho pubblicato manca un pan-dolce da colazione, un pan-brioche... e a dire il vero non lo faccio quasi mai, però la ricetta di Donella sul gruppo della pasta madre su Facebook mi ispirava tantissimo così ho deciso di provarlo con alcune modifiche (piccole) sugli ingredienti. Tra la'ltro la ricetta è molto simile a quella delle ciambelline "Roberta" che avevo già provato all'incontro alle Barbarighe. Il risultato è stato veramente soddisfacente, non posso che consigliarlo a tutti!

Ingredienti:

  • 200 gr pasta madre (io l'avevo rinfrescata la mattina prestino e lasciata lievitare per 4 ore, ma potete usarne di rinfrescata la sera prima)
  • succo e buccia di un'arancia
  • latte di riso quanto basta (la ricetta prevedeva latte vaccino)
  • 100 gr malto di mais (la ricetta prevedeva zucchero di canna)
  • 60 gr olio di semi di girasole biologico spremuto a freddo
  • 1 pizzico di sale
  • circa 500 gr di farina di farro

Grattuggiare la buccia dell'arancia e spremerla, misurare il succo e aggiungere latte di riso fino ad arrivare a 200 ml. Sciogliere la pasta madre nel succo più latte e mescolare bene. Aggiungere gli altri ingredienti liquidi (olio, malto) e il pizzico di sale e mescolare. Aggiungere gradualmente la farina mescolando col cucchiaio e quando non si riesce più nella terrina passare sulla spianatoia e impastare bene fino ad avere una bella palla liscia, morbida e omogenea. Mettere a riposare nel forno spento coperta da un canovaccio per 3 ore. 

Riprendere l'impasto, tagliarne col coltello una fettina e metterla da parte. Stensere la parte rimanente grossolanamente con le dita in forma quadrata, fare le pieghe una volta, ristendere e ripiegare con piega a portafoglio per ottenere una sorta di filone.

Per fare la piega a portafoglio (sfrutto di nuovo le foto di Alessia... :-) grazie!), si ripiegano gli angoli verso l'interno quasi a formare una busta, poi il lembo della "busta" si chiude, e infine si arrotola su stessa per avere il filone.

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Posiamo nella teglia da plumcake foderata di carta forno il filone e tagliamo il pezzetto che avevamo tenuto da parte in 3 fettine lunghe che poi intrecciamo. Posiamo la treccia sopra al filone:

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e rimettiamo a lievitare per 6 o anche di più: lievitando dovrebbe raggiungere il bordo della teglia.

A fine lievitazione accendiamo il forno a 180° (io ho usato ventilato questa volta) e nel frattempo prepariamo una tazzina con malto sciolto in un po' d'acqua e spenelliamo la superficie.

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Quando il forno è in temperatura inforno per 35 minuti. Appena estratto dal forno ho spenellato di nuovo con malto e poi con latte di riso e messo a raffreddare nel forno spento aperto.

Quando freddo ho avvolto nel canovaccio.

Peccato che togliendolo dalla teglia si sia rovinato un angolo... comunque bello e buonissimo per colazione o per merenda, molto molto morbido!

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Cornetti con pasta madre

on Sabato, 28 Gennaio 2012. Posted in cucina

Cornetti con pasta madre

Da un paio di settimane a questa parte è attivo un bel gruppo su Facebook, "Pasta Madre", che amministro con le amiche Glores e Alessia. Una bellissima comunità dove ci scambiamo consigli e ricette con la pasta madre e dove si viene continuamente invogliati a sperimentare cose nuove o a "pasta-madrizzare" ricette con lievito di birra o con lievito chimico. La colazione con cornetto con pasta pasta madre è ormai un must e allora ho provato a veganizzare la ricetta dei cornetti ottenendo buoni risultati a mio avviso. L'impasto è venuto molto morbido, ben lievitato e tale è rimasto per un paio di giorni. Purtroppo io avevo sottovalutato la lievitazione (nel senso che pensavo lievitassero meno) e me li sono ritrovati attaccati uno con l'altro, la prossima volta avrò cura di fare due teglie!

Eccovi la ricetta se volete provarli... 

ingredienti:

  • 250 gr pasta madre rinfrescata la mattina
  • 600 gr di farina di farro bianca biologica
  • 2 cucchiai di farina di riso
  • 90 cl di olio di semi di girasole bio spremuto a freddo
  • 200 cl di latte di riso a temperatura ambiente
  • 150 gr di zucchero integrale di canna tipo mascobado del commercio equo
  • 30 ml di succo di mela limpido
  • 1 pizzico di sale
  • per la farcitura: marmellata o crema di nocciole o cioccolato fondente a pezzetti

La sera sciogliere la pasta madre nel latte a temperatura ambiente o appena riscaldato, aggiungere tutti gli ingredienti liquidi e mescolare bene. Aggiungere lo zucchero, il sale, la farina di riso e la farina di farro. Quando non si riesce più a mescolare col cucchiaio passare sul tagliere e impastare bene fino ad ottenereuna palla liscia e omogenea, da mettere a lievitare per 3 ore coperta da un canovaccio nel forno spento.

Estrarre l'impasto e stenderlo con le mani in forma più o meno quadrata sul piano ben infarinato. Ungersi le dita di olio evo e passarlo sulla superficie, infarinare e procedere con le pieghe prendendo i 4 lembi dell'impasto e portandoli al centro. Ripetere la piega per 3 volte, tagliare l'impasto in 2 o 3 parti e stenderle una alla volta  in forma indicativamente circolare sempre con le mani. Tirare bene col mattarello il cerchio ottenuto, passarci sopra un filo di olio evo.

Tagliare a spicchi il cerchio e disporre sugli spicchi la farcitura (nella parte più larga vicino al bordo - mi raccomando non esagerate con la farcitura). Poi procedere a formare i cornetti arrotolando gli spicchi su di loro partendo dalla parte larga.

Disporre i cornetti sulla teglia con carta forno, piuttosto distanti uno dall'altro perchè lievitaranno parecchio, e metterli a riposare per il resto della notte nel forno spento coperti.

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Qui sopra la foto prima di infornarli.

La mattina toglierli dal forno. Accendere il forno a 160° forno ventilato, spenellare la superficie dei cornetti con latte di riso in cui avrete sciolto un cucchiaio di malto di riso, quando caldo infornare per 15 minuti. Appena sfornati spenellate nuovamente con malto di riso. Ottimi caldi!

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Le macchioline sono di cioccolata perchè alcuni li avevo farciti con cioccolato fondente. Come vedete la forma si è un po' persa perchè si era attaccati fra di loro. La prossima volta oltre a tenerli più separati voglio anche  stendere più sottilmente l'impasto e curare un po' di più le pieghe (andavo un po' di fretta causa bimba risvegliante...). Per il resto non posso lamentarmi... gusto ottimo e molto soffici! Si conservano in scatola di latta per un paio di giorni, oppure potete congelarli.

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Aprile 2012: aggiornato con le foto dei cornetti stesi più sottili e non attaccati, con esito estetico decisamente migliore!

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Il mio panettone!

on Venerdì, 23 Dicembre 2011. Posted in cucina

Ho deciso che provo a mettere anche la ricetta del panettone grande! Ricetta per un panettone di circa mezzo kg, in questo caso non ho fatto uso di latticini, ma sono rimaste due uova. Avevo fatto un tentativo di sostituzione anche delle uova con risultati non convincenti, allora le ho reinserite, magari l’anno prossimo vediamo se trovo una soluzione!

1° rinfresco:

  • 60-70 gr pm
  • 120 ml acqua
  • 240 gr farina

Dopo pranzo rinfrescate la pm come sempre (prima sciogliete le pm nell’acqua e poi aggiungete la farina) e mettete a lievitare coperta nel forno spento.

2° rinfresco:

  • 100 gr della pm rinfrescata precedentemente
  • 30 ml acqua
  • 70 gr farina

Prima di andare a letto togliete 100 gr di pasta madre dal rinfresco precedente, scioglietela in 30 ml di acqua e aggiungere 70 gr di farina. Mettete a riposare coperta nel forno spento tutta la notte.

1° impasto:

  • pm rinfrescata
  • 4 cuccchiai di latte di riso a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • 250 gr di farina (ho usato kamut bianca bio)
  • 50 gr di zucchero di canna integrale mascobado
  • un pizzico di sale
  • 2 uova
  • buccia di arancia gratuggiata
  • 70 gr di olio di semi di girasole bio spremuto a freddo

Sciogliere tutta la pasta madre del secondo rinfresco in 4 cucchiai di latte di riso, aggiungere un cucchiaio di malto di riso e mescolare bene. Aggiungere lo zucchero e le uova, l’olio, il sale e la buccia d’arancia e infine la farina mescolando bene. Si ottiene un composto piuttosto morbido, che va messo a lievitare per 5 ore.

2° impasto:

  • 100 gr uvetta o cioccolato o canditi
  • impasto precedente

Riprendere l’impasto precedente e aggiungere l’uvetta o la cioccolata o i canditi, insomma quello che vi piace di più (io avevo messo un po’ di uvetta, un po’ di cioccolato e alcune mandorle pelate). Impastare, arrotolare e disporre su uno stampo. L’impasto riempie circa un terzo o metà dello stampo. Mettere a lievitare altre 4-5 ore.Accendere il forno a 180° e infornare nel ripiano basso per 40 minuti.Mettere a raffreddare inclinato o appeso.

panettone

 

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Una risposta a Il mio panettone!


•Romina
scrive: 23 dicembre 2011 alle 22:25

Bravissima Daria, come sempre!

 

Le barbarighe

on Martedì, 27 Settembre 2011. Posted in all'aperto

Fra i prodotti che acquistiamo col gas ci sono anche farine e cereali in chicco che acquistiamo da una bellissima azienda agricola di San Martino di Venezze (RO) coltivatori e trasformatori con il loro mulino in pietra di cereali biologici. Questa volta siamo andati noi a ritirare i prodotti ordinati dai “gasati” direttamente in azienda: una bella gita per le bimbe!
Imboccare la stradina che porta alle Barbarighe vuol dire lasciarsi alle spalle la città ed entrare in una dimensione orizzontale, bassa, fatta di campi intervallati da vecchi pioppi e da qualche rara costruzione, altre aziende agricole sorte in epoche lontane. Varcato il cancello sempre aperto il tempo non ha più valore…

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Accolti da 3 placidi e grandissimi cagnoloni che neanche abbaiano, ma si strusciano sulle gambe, con calma arriva Silvia e si comincia a chiacchierare … ah, si dovevamo ritirare gli ordini per il gas!
Entriamo nella sala (vecchia stalla ristrutturata con appesi al muro insegne con i nomi delle mucche) dove si svolgono gli incontri della fattoria didattica e dove c’è la piccola rivendita diretta: ci accoglie un tavolo coperto di sacchi di farina, sono quelli ordinati dai soci. Carta e penna alla mano si comincia a controllare tutti gli ordini, uno a uno fra una chiacchiera e l’altra…
Oh, ma c’è anche l’orzo per moka! Me lo aggiungi? Certo! Ti lascio anche la ricetta per la torta all’orzo…
Nella sala campeggia il bellissimo forno in argilla… forse potremmo utilizzarlo per cuocere il pane? Ma certo, vi mostro anche la nuova cucina…

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Dopo un’ora abbondante riusciamo a caricare tutto in auto… “volete raccogliere un po’ di noci?” Ma come dire di no?! Guardate lì dietro ci sono un po’ di alberi, prendetene quante volete… fate pure una passeggiata… prendete un po’ di uva fragola…

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E così verso sera riprendiamo la strada di casa
con la macchina carica di farina e cereali, una borsa di noci , 3 grappoli di uva fragola e tante idee…
…e appena a casa ecco che il nostro sacco da 5 kg di farina tipo 2, prende posto sul tagliere in cucina pronto per la panificazione!

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Ah, vorreste la ricetta della torta rustica al caffè d’orzo che mi ha passato Silvia delle Barbarighe e preparata appena arrivata a casa?
Vi lascio la versione personalizzata vegana, poco dolce, ottima a colazione…
ingredienti:
•350 gr di farina tipo 2 (quella del sacco da 5 kg che vedete qua sopra)
•50 gr di farina integrale d’orzo
•100 gr di nocciole o mandorle tritate
•250 gr di zucchero integrale di canna (io ho usato mascobado del commercio equo)
•100 gr di olio di semi di girasole spremuto a freddo
•3 cucchiai di fecola sciolti in 6 cucchiai di acqua
•250 ml di latte di riso
•una bustina di cremor tartaro
•2 bicchieri di caffè d’orzo ben forte (500 ml)
•un pizzico di cannella
•una presa di sale
Mescolare la fecola sciolta nell’acqua con l’olio, aggiungere il latte, il caffè d’orzo e tutti gli altri ingredienti, mescolando bene. Versare in una teglia tonda foderata di carta da forno e cuocere in forno già caldo a 180° per 1 ora.
Si può servire con una crema di caffè d’orzo: 170 gr di caffè d’orzo, 50 gr di zucchero, 1 cucchiaio di amido di mais, 15 gr di farina – mescolare e scaldare fino a che si addensa.

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