in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: feste

Smejassa all'arancia

on Lunedì, 06 Gennaio 2014. Posted in cucina

Smejassa all'arancia

Buon lunedì e buona befana a tutti! Qui ci siamo alzati accolti da due belle calzette piene per le birbe! Però per festeggiare tutti oggi preparerò un dolce che dalle nostre parti si fa in questo periodo e che ha moltissime varianti, tante quante sono le persone che lo preparano. Il nome "smejassa" deriva dall'utilizzo della melassa da barbietola che qui era il dolcificante per eccellenza prima dello zucchero. Oggi la maggior parte delle persone lo fa con zucchero, invece la versione originale oltre a essere più sana è anche a mio avviso più gustosa. Si tratta di un dolce non lievitato, fatto a partire da una polentina (in alcune versioni si usa anche il pane vecchio) a cui viene aggiunta molta frutta secca e fresca, almeno è così che lo prepara mia madre e lo preparava mia nonna. In un libro sui dolci locali ne ho trovato una versione con la zucca che mi ha colpito molto, quindi da questa ecco la mia versione agrumata ma con la nota zuccosa.

Lasagne di pane azzimo con ragù di lenticchie

on Mercoledì, 01 Gennaio 2014. Posted in cucina

Lasagne di pane azzimo con ragù di lenticchie

Rieccomi! Non sono sparita, ma come vi anticipavo mi sono solo presa un po' di giorni di tranquillità e riposo fra i monti (di cui vi regalo un immagine della vista dalla finestra al tramonto)... tra l'altro causa maltempo per un paio di giorni sono rimasta assolutamente senza connessione e senza rete telefonica, quindi mi perdonerete il ritardo nell'approvazione dei commenti e nelle risposte. Devo dire comunque che ogni tanto un po' di sano distacco dalla rete ci sta tutto e anzi fa aiuta molto a ritrovare le proprie priorità e rilassarsi... Nel frattempo è cambiato anno e colgo l'occasione per ringraziare quanti sono passati di qua nel corso del 2013 e chi passerà nel 2014 che sicuramente per noi sarà ricco di novità e ci vedrà impegnati anche in un nuovo assetto familiare. Spero che per voi sia stato un buon inizio...

Vellutata di cavolfiore e avena

on Lunedì, 11 Novembre 2013. Posted in cucina

Vellutata di cavolfiore e avena

Cerco di riprendere un po' di ritmo con il blog che ultimamente ho un po' trascurato... caspita è già passata quasi una settimana dall'ultimo post e ho saltato a piè pari tutti i miei cari appuntamenti di letterari del fine settimana...

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Periodo un po' pieno questo, tra l'altro mi aveva colpito un bruttissimo torcicollo che mi rendeva difficile persino alzarmi e scrivere al pc.

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Oggi che è San Martino con la sua proverbiale estate (di cui vi regalo qualche immagine dal mio orto - giardino) che porta un po' di sole nel grigio devo tirarmi un po' su e cosa c'è di meglio di una vellutata coccolosa e zupposa bella calda? Magari accompagnata da castagne cotte al forno o prese alla fiera di S.Martino... eh, si perchè da noi oggi è festa cittadina e la classica passeggiata per la fiera è d'obbligo (come anche le giostre per le piccole... ;-)).

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Anche quest'anno (ieri pomeriggio per l'esattezza apporofittando del pomeirgio di pioggia con le bimbe a casa) sono riuscita a preparare il S.Martino a cavallo come l'anno scorso...  se avete voglia di provare a farlo, trovate la mia ricetta QUI, oppure potete provare i biscotti - cavallini di Alice che trovate QUI.

Ma veniamo alla nostra crema di cavolfiori e avena!

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Ingredienti:

  • 1 cavolfiore piccolo (o mezzo grande)
  • 2 patate piccole
  • 1 cipolla di tropea
  • 1 spicchio d'aglio
  • 100 gr di fiocchi di avena Germinal Bio
  • acqua qb
  • olio evo qb
  • sale grosso integrale qb
  • pepe a piacere
  • noce moscata a piacere
  • farina di mandorle (mandorle frullate) a piacere

Preparazione:

In una pentola in acciaio dal fondo spesso abbastanza grande mettete il cavolfiore ben lavato tagliato a ciuffetti, comprese le foglie e la parte centrale del gambo (basta togliere la parte esterna più fibrosa), le patate pelate e tagliate a metà, la cipolla intera sbucciata, lo spicchio d'aglio intero sbucciato. Coprite d'acqua le verdure e accendete il fuoco. Lasciate cuocere coperte (e senza salare) finchè saranno tenere. Passate le verdure nel frullatore aggiungendo parte del loro brodo, tenete da parte quello che avanza e versate nuovamente il tutto nella pentola. Valutate in base alla cremosità che desiderate ottenere e se è il caso aggiungete brodo. Riaccendete il fuoco e quando la crema bolle salate secondo il vostro gusto e aggiungete i fiocchi di avena. Lasciate cuocere per una quindicina di minuti finchè i fiocchi saranno teneri. Servite ben calda con una spolverata di mandorle frullate, una macinata di pepe e una gratuggiata di noce moscata e per finire un filino d'olio evo. Graditissima da tutti, bimbe comprese!

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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Indovina chi viene a pranzo

on Venerdì, 22 Marzo 2013. Posted in libri, cucina

Indovina chi viene a pranzo

Oggi per il Venerdì del libro di Paola, Homemademama, vi presento un libretto per bambini che è anche un po' un libro di cucina, "Indovina chi viene a pranzo!" di Agnese Baruzzi e Sandro Natalini ed. Fatatrac racconta un insolita domenica in cui la famiglia protagonista viene svegliata presto e messa in ghingheri in attesa dell'arrivo di "tutti, ma proprio tutti i nostri cari parenti" che verranno a pranzo. Adorabili le descrizioni dei vari parenti: chi non ha uno zio Bertolone che si avventa appena entrato sui pasticcini (finti :-)) all'ingresso? o una prozia Piera che spara sputacchietti? o anche una nonna Lellina sempre accompagnata dal suo gattone o un saputello cugino Astolfo? 

2013 0219003Logicamente la mamma aiutata dalla sorellona prepara un pranzetto da leccarsi i baffi che sorprenderà tutti... ma la vera sorpresa sarà un'altra! Infatti il gatto Pallino sarà l'autore di un misfatto e lascerà tutti senza pranzo... per fortuna c'è la parola magica: Tartine! Ecco come salvare il pranzo!

All'inizio e alla fine del libro sono riportate 8 ricette per 8 tipi di tartine diverse, tutte molto semplici e pensate per i bambini che amano far da mangiare. Fra queste semplici ricettine salva-pranzo c'è pure una di vegana, ma anche le altre, se lo desiserate, sono facilmente veganizzabili. Qui sotto ve ne propongo un paio:

Crostini aromatici - da fare usando fette di pane casalingo a lievitazione naturale di qualche giorno fa, tostate

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Sandwiches alle olive - da fare con un bel pan-carrè fatto da noi

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Il libro è suggerito dai 4 anni in su, Alice (5 anni) lo adora!

Già che siamo in tema di ricette veloci da fare con i bambini vi propongo anche il dolce che invece è farina del mio sacco (nel senso vero del termine, visto che l'ho macinata io... :-)). La ricetta è per i bambini, che possono fare quasi tutto da soli usando un cucchiaio e un vasetto come dosatore.

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Muffins allo yogurt (di soia)

ingredienti (vi metto le dosi in cucchiai così è più facile per i bambini)

  • 300 gr di yogurt di soia bianco autoprodotto (o di kefir di soia) - circa 2 vasetti e mezzo
  • Mezzo vasetto (quello dello yogurt) di sciroppo d'agave
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 2 arance tarocco rosse (le utlime della stagione)
  • 2 cucchiai di farina di riso integrale basmati (appena macinata) - circa 50 gr
  • 7 cucchiai colmi di farina integrale di grano tenero (appena macinata) - circa 200 gr
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • cioccolata fondente al 90% del commercio equo a piacere

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Procedimento (do le indicazioni per i bimbi):

Fatevi tagliare da un adulto le arance a metà e spremetele con lo spremiagrumi.

Versate lo yogurt in una terrina. Riempite un vasetto per metà con lo sciroppo d'agave e versatelo nello yogurt. Mescolate. Aggiungete l'olio, il succo delle arance che avete spremuto e mescolate ancora. A questo punto aggiungete le farine a cucchiaiate ben colme. Mescolate bene fino ad avere un composto ancora abbastanza morbido. Aggiungete il bicarbonato e mescolate ancora e per ultimo il succo di limone.

Chiedete ad un adulto di tritare grossolonamente il cioccolato fondente e di farvene assaggiare qualche pezzetto (prova qualità :-)). Aggiungete anche il cioccolato al tutto.

Fate accendere il forno a 180°. Col cucchiaio (magari fatevi aiutare) riempite gli stampini con l'impasto fino a poco più di metà.

Quando il forno sarà caldo infornate per 25 minuti.

Nel frattempo procedete pure con l'operazione pulizia della ciotola...

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 (questo qui sopra era un altro impasto che prevedeva cacao, quello di questa ricetta risulterà più chiaro)

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Aspettate che si raffreddino leggermente per toglierli dagli stampini e fare merenda!

PS: questo libro partecipa anche alla condivisione di libri per bambini sul gruppo FB "La biblioteca di Filippo"

 

Acquerelli con i pennarelli e festa del papà

on Martedì, 19 Marzo 2013. Posted in in casa, salotto

Acquerelli con i pennarelli e festa del papà

Oggi è la festa del papà, come già detto in altre occasioni non mi piacciono i regali e i "lavoretti" fatti più dagli adulti che dai bambini, solitamente mi limito eventualmente ad incanalare l'idea man mano che le bimbe producono autonomamente. E così anche in questo caso mi sono limitata a chiedere alle bimbe se avevano voglia di preparare qualcosa per il papà visto che si avvicinava la sua festa. Alice ricordava il regalo dell'anno scorso che era stato ispirato dal librino "Alice, ti voglio bene papà" e allora ha pensato di fare una serie di disegni usando varie tecniche. Logicamente Elena vedendola all'opera non si è tirata indietro e si è messa a produrre anche lei. La scelta di Alice sugli strumenti da usare per le sue opere è ricaduta sugli acquerelli-pennarelli, ovvero l'ingegnoso modo di riutilizzare i pennarelli che non scrivono più che ho letto non so quanto tempo fa da Mamma Felice. Aprofitto per raccontare di che si tratta a chi non li conoscesse.

Cosa vi serve:

  • - pennarelli che non scrivono più  - quantità a piacere (ma più ne avete meglio è - io ho aspettato di averne abbastanza per preparare gli acquerelli)
  • - 8-9 vasetti (io li preferisco in vetro trasparente, perchè si vede il colore attraverso e perchè così anche Elena si abitua a questo materiale)
  • - acqua

Come procedere:

Dividere i pennarelli che scrivono da quelli che non scrivono (da noi l'ha fatto Alice). Dividere i pennarelli per colori (i colori principali - noi abbiamo rosso, giallo, blu, verde, arancione, viola, rosa, marrone), anche questo è stato fatto da Alice. Riempire per metà i vasetti di acqua. Infilare i pennarelli divisi per colore dentro ogni vasetto, meglio se ci sono almeno 2-3 pennarelli per ogni vasetto. Vedrete che entro breve l'acqua comincerà a colorarsi (cosa che crea sempre meraviglia ai bambini). Disponete da qualche parte i vostri acquerelli per quelche giorno (vedrete che giorno dopo giorno i colori dell'acqua diventaranno sempre più intensi) e poi potete usarli a vostro piacimento. Io li ho disposti in cima alla libreria che fanno bella mostra di sè a chi passa a trovarci che spesso mi chiede di che si tratta! :-) 

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Io di solito lascio a disposizione i pennelli che vengono utili per dipingere aree più ampie, ma i pennarelli stessi possono essere usati direttamente sui fogli. Le bimbe logicamente hanno più fantasia e riescono a fare cose tipo queste stelle semplicemente picchettando il pennarello sul foglio.

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Ecco quindi le bimbe all'opera!

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Un altro giorno invece hanno preferito le tempere che hanno usato con le dita e con i pennelli o anche con i timbrini ricavati dai tappi di sughero. 

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Tutte queste opere una volta asciutte le ho riunite a creare un quaderno. Poi ho chiesto alle bimbe che mi dicessero le cose che gli piace fare col papà... le ho segnate, poi le abbiamo trascritte (in parte l'ha fatto Alice, poi si è stancata), ritagliate e attaccate sui disegni. 

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Il tutto è stato raggruppato all'interno di 2 cartoni (erano due vecchi cartoni della pizza... si capita anche a noi ogni tanto di prenderla da asporto...) che ho riunito e che Alice ha prontamente decorato con soli e cuori. Alice ha voluto intitolare il tutto "poesia per il papà", probabilmente memore di quello che stanno preparando a scuola.

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Adesso non ci resta che consegnare il tutto e festeggiare! 

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Torta glassata di primavera (a lievitazione naturale)

on Lunedì, 18 Marzo 2013. Posted in cucina

Torta glassata di primavera (a lievitazione naturale)

Chi mi segue su Fb o sul gruppo della pasta madre, avrà notato che quest'anno non ho ancora iniziato a produrre colombe... ebbene si, stavolta mi manca la voglia! Non chiedetemi il motivo, ma la colomba mi ha un po' stufato e nonostante la voglia di panificare ci sia, manca quella di riprodurre questo dolce pasquale. In compenso ne sto provando altri da proporre per Pasqua. Penso che ne farò una oppure due piccoline per le bimbe che me le chiedono, però stavolta niente grandi colombate come lo scorso anno. Ciò non toglie che se avete voglia di condividere con gli altri i vostri successi o le vostre versioni alternative vegane, sia ben contenta di seguirvi e se non avete un blog e vi fa piacere, ve le posso pubblicare io. Ah, e se è la prima volta che vi cimentate trovate la mia versione vegan QUI.

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Invece quella che vi presento oggi è una "fugassa" nel senso veneto del termine ovvero un dolce lievitato morbido, realizzata partendo dalla ricetta dell'impasto della colomba, ma cambiando alcuni ingredienti, in particolare le farine. Non è però la tipica fugassa di Pasqua venexiana che è caratterizzata da una morbidezza impareggiabile. Questa è una torta, quindi morbida, ma non eccessivamente alveolata. Detto questo a voi la ricettina!

1° impasto:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 100 gr di sciroppo d'agave
  • 500 gr di farina di farro monococco 
  • 3 cucchiai colmi di farina di riso integrale basmati appena macinata
  • 60 ml di succo di mela limpido
  • 180 gr di latte di riso a temperatura ambiente
  • 30 ml di olio evo
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiai di crema di mandorle

Ho sciolto la pasta madre nel latte di riso. Ho aggiunto gli altri ingredienti liquidi: olio, succo di mela, sciroppo d'agave e mescolato bene. Ho aggiunto la farina di riso, metà della farina di farro, il sale e mescolato col cucchiaio. Infine ho aggiunto la rimanente farina fino ad avere un composto denso e appiccicoso ancora piuttosto idratato che ho mescolato energicamente col cucchiaio (non l'ho impastato a mano). Ho messo a riposare per 5 ore, poi ho fatto un giro di pieghe e ho messo il tutto a riposare in frigo per la notte. La mattina ho estratto l'impasto dal frigo e ho aggiunto il secondo impasto.

2° impasto:

  • primo impasto lievitato
  • 100 gr uvetta
  • 100 gr farina di farro integrale appena macinata
  • 2 cucchiai di kefir di soia (va bene anche yogurt di soia bianco)
  • un cucchiaino raso di semi di vaniglia
  • un cucchiaino raso di polvere magica di agrumi

Riprendo l'impasto lievitato e aggiungo i 2 cucchiai di kefir, l'uvetta e la farina,  i semi di vaniglia e la polvere di agrumi. Impasto bene con le mani oliate sulla spianatoia (ev. aggiungere un po' di farina, poca, perchè l'impasto dovrebbe rimanere bello morbido). Faccio una piega e metto a riposare per un'ora. Riprendo l'impasto, altra piega e lo metto in forma schiacciando leggermente e ottenendo una forma circolare. Metto a lievitare per 4-5 ore a temperatura ambiente.

Glassa:

  • 1 cucchiaio raso di zucchero di canna
  • 2 cucchiai rasi di farina di mandorle
  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • acqua qb

Accendere il forno a 160°. Preparare la glassa mescolando gli ingredienti in modo da ottenere un composto denso. Cospargere delicatemente il dolce con la glassa prima di infornare. Cuocere per 40 minuti a 160°.

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Verificare la cottura sul fondo, togliendo subito dalla teglia. Lasciare raffreddare su una griglia in modo che il fondo sia aerato. Tagliare da fredda.

Ed ecco qua il mio dolcetto pasquale!

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E voi cosa preparerete per Pasqua? State colombando?

Se volete altri suggerimenti vi rimando alla bella iniziativa di Ale - Golosità Vegane: Buona Pasqua Vegan a cui non potevo non partecipare con questo dolcetto!

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Questo dolce partecipa anche alla raccolta di ricette 100% vegetali per il 100% vegetal monday della Capra.

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San Martino a cavallo (dolce biscotto)

on Sabato, 10 Novembre 2012. Posted in cucina

San Martino a cavallo (dolce biscotto)

Giorni di festa questi dalle nostre parti, infatti si festeggia il patrono della mia città: San Martino.

Peccato che quest'anno caschi di domenica, perdendo quindi un po' quel senso di giorno "speciale" infrasettimanale... i festeggiamenti si sprecano, giostre, mercato, fiera per quasi 3 settimane a partire dall'ultimo week-end di ottobre con al rievocazione storica in centro fino a oltre la metà di novembre. Fin da bambina l'ho sempre festeggiato, il pranzo in giro per il centro e la cena dai parenti o tutti a casa nostra. Adesso lo festeggio con le piccole, mi piace portarle al mercato, ma mi piace anche raccontare la storia del santo che donando il suo mantello ad un povero ha riportato il sole, la cosidetta estate di San Martino (se volete leggere di più vi rimando all'articolo di Michela). L'anno scorso per ricordare la storia avevamo fatto dei piccoli biscotti a cavallino io e Alice con ricetta inventata da lei. Quest'anno invece ho voluto fare io una sorpresa per le bimbe, preparando il dolce "SanMartino a cavallo" tradizionalmente proposto a Venezia. Si tratta di una sorta di biscottone ritagliato appunto nella forma di un cavallo con cavaliere con mantello (San Martino), tutto decorato con cioccolatini e dolci vari.

Logicamente le mia versione è più "salutare", con biscotto vegano, frutta secca e cioccolato.

Se vi va di provarci vi lascio la ricetta, che comunque va bene anche per biscotti di altre forme!

Per prima cosa dovete procuravi, però, la forma del cavallo. Io ho fatto una ricerca in rete (cercate "forma dolce san martino a cavallo"), l'ho stampata su carta e ritagliata. E adesso all'opera!

tagliatoDolce di San Martino a cavallo

ingredienti:

per la frolla:

  • 250 gr di farina di farro monococco (enkir) bio
  • 50 gr di farina di riso bio
  • 70 gr di acqua
  • 75 gr di malto di riso
  • 65 gr di olio evo

per decorare:

  • mandorle pelate o no a scelta
  • uvetta sultanina
  • cioccolata a scaglie
  • nocciole tritate
  • 1 cucchiaio di malto di riso

Preparazione della frolla

Mescolare le farine e aggiungere l'acqua, il malto e l'olio. Impastare fino ad ottenere una palla e metterla per almeno un'ora in frigo a riposare coperta da un canovaccio.

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Preparazione dei cavalli

Stendere col mattarello la frolla, lasciandola spessa circa 1 cm. Mettere la frolla sulla carta forno. Posare sulla pasta la forma del cavallo ritagliato e con un coltello e pazienza ritagliare i cavalli (io ne ho fatti 2).

Date gli avanzi di frolla alle bimbe che vi preparino degli ottimi biscottini e nel frattempo decorate il cavallo e il cavaliere. Prima di tutto spenellate tutta la superficie con il cucchiaio di malto sciolto in poca acqua. Poi io ho messo le mandorle a formare il mantello e la coda del cavallo, l'uvetta sugli zoccoli, sulla sella, sulla testa e sull'occhio del cavallo. Cioccolatini tagliati e granella di nocciole per fare il resto dell'abito del santo.

Ed ecco qua il risultato:

decorato

Accendere il forno ventilato a 180°. Quando sarà caldo infornare i cavalli per 20 minuti. Metterli a raffreddare e quando freddi confezionarli! Noi li mangiamo domani!

cotti

Questi invece sono i biscottini fatti dalle bimbe con gli avanzi: ho spennellato anche questi col malto e decorato con le ultime uvette.

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Davoisi festeggia San Martino? Cosa fate di bello?

 

 

Finisce la scuola...

on Giovedì, 28 Giugno 2012. Posted in un po' di me

Finisce la scuola...

Oggi è l'ultimo giorno di scuola per Alice: è proprio volato questo primo anno di scuola dell'infanzia! E in questi giorni in po' alla volta ha portato a casa tutti i lavori fatti durante l'anno, disegni, dipinti, compitini vari, tutto ben ordinato e diviso per materia e per argomento secondo la programmazione. A dire il vero un po' di cose, quelle della prima parte dell'anno c'erano già state consegnate a gennaio, ma adesso c'è proprio tutto tutto e così quotidianamente ci ritroviamo a sfogliare gli album con i disegni delle storie lette in biblioteca, quelli fatti a piacere durante le attività libere, le attività sul corpo che facevano parte della programmazione della seconda metà dell'anno e qualche foto scattata dalla maestre... Il tutto è ben organizzato in cartelline e album titolati e datati così è facile per lei ricordare di cosa si trattava. Alice mostra con orgoglio e racconta volentieri ricordando bene tutto quello che hanno fatto. E per me è bello diventare in questo modo partecipe delle ore passate a scuola e delle varie attività svolte.

Tra l'altro adesso le dispiace pure che la scuola sia finita, mi chiede come mai non ci andrà più e quando ricomincerà: insomma per lei e anche per noi il bilancio di quest'anno è stato positivo.

Ma... si c'è anche un ma! Oltre alla raccolta dei disegni mi sono resa conto che in casa abbiamo fatto anche la raccolta dei dolciumi! Infatti quasi ogni bambino che ha compiuto gli anni (e in classe sono quesi 30...) oltre a portare torta e altro con cui festeggiare in classe, ha omaggiato i singoli compagni di sacchettini di caramelle o cioccolatini o "ciuccetti" (come si chiamano da noi le caramelle che si comprano al banco sciolte o nei banchetti delle fiere...) o lecca-lecca ... da noi sono rimasti quasi tutti lì, messi da parte perchè ad Alice non piacciono (non è mai stata abituata ai dolciumi e alle cose zuccherate), al massimo le assaggia e poi le sputa,  ma dico io, non si poteva evitare e accontentarsi di festeggiare in classe? Che lo zucchero fa male è risaputo, allora perchè non festeggiare in modo diverso? Visto che non si possono portare cibi preparati in casa, perchè non regalare qualcosa di utile per la classe, tipo pennarelli o pastellli o cere o tempere o anche darne una per ogni bimbo? 

Insomma su questo aspetto mi riprometto l'anno prossimo di lavorare con le maestre... non fosse altro che non dover buttare un sacco di cose!

E per chi di voi ha bimbi, com'è il bilancio di quest'anno scolastico? 

 

PS: scusate lo sfogo... :-)

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Il pane di S.Giovanni

on Lunedì, 25 Giugno 2012. Posted in cucina

Il pane di S.Giovanni

Si, lo so, un'altro articolo sul pane e sulla pasta madre dopo quello di ieri... non ci starebbe tanto... ma volevo condividere questo pane speciale fatto nel giorno di S.Giovanni. Come vi raccontavo l'anno scorso ormai da un paio di anni a S.Giovanni raccolgo l'iperico che nasce spontaneo nel giardino/orto per farcil'olio utilissimo soprattutto per le scottature. Quest'anno, ispirata dalla lettura delle tradizioni popolari legate a questa notte estiva, mi è balenata l'idea di provare a raccogliere la rugiada e di preparami l'acqua di fiori, entrambe cose che tradizionalmente vengono fatte a S.Giovanni. Purtroppo la raccolta della rugiada non è andata a buon fine, troppo poca per poterci fare qualcosa, ci riproverò sicuramente l'anno prossimo! Invece per l'acqua non ci sono stati problemi!

La sera ho raccolto fiori e erbe aromatiche (lavanda,iperico, menta, mentuccia, rosmarino - avrei voluto una rosa ma nl nostro giardino non ce ne sono) e li ho messi in una ciotola di vetro con acqua che ho riposto fuori per tutta la notte fra il 23 e il 24 giugno sotto le stelle.

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La mattina presto sono uscita e riprenderla, ho notato che di era formata della rugiada sul catino e l'ho aggiunta all'acqua. Ho eliminato i fiori e filtrato l'acqua che aveva un buonissimo profumo floreale.

Una piccola parte l'ho usata per lavarmi il viso, col resto ho pensato di rinfrescarci la Gilda, con l'aiuto della piccola assistente mangia-pasta-madre (sostituta dell'assitente capo che era impegnata ad annaffiare l'orto...). Mentre la Gilda riposava siamo uscite a raccogliere l'iperico, altra cosa che le riesce benissimo visto che si tratta di strappare piccoli fiori senza lo stelo... :-)

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Dopo un po' di attività nell'orto, per le 11 la Gilda era pronta per farci il pane. Dopo un po' di riflessione visto che sembrava che le temperature fossero più miti e che fosse quindi fattibile accendere il forno ho deciso il da farsi!

Messa da parte la madre, ho diviso a metà la pasta madre rimanente e con la prima metà ci ho fatto il pane, mentre con la seconda ci ho fatto una torta con le albicocche.

Il pane l'ho fatto come mi ispirava al momento, il risultato è stato buono e soprattutto anche dopo la cottura è rimasto un fantastico profumo.

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Questa la ricetta che terrò da parte per l'anno prossimo:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore con acqua di fiori di S.Giovanni
  • 300 ml di acqua di fiori di S.Giovanni (menta, mentuccia, rosmarino, lavanda, iperico)
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale di Cervia
  • 300 gr di farina di farro dicocco integrale bio
  • 300 gr di farina di farro spelta bio bianca
  • una manciata piena di erbe e fiori tritati (io ho messo un rametto di rosmarino, un rametto di menta, un paio di foglie di metuccia, i soli fiori di 2 rametti di lavanda)
  • 2 rametti piccoli di rosmarino e 2 foglie di alloro per decorare.

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere le erbe e il sale, la spelta e mescolare bene. Aggiungere gradualmente la farina integrale del dicocco e impastare a mano fino ad avere una bella palla liscia ed omogenea che metto a riposare coperta da un canovaccio a temperatura ambiente (27 gradi) per circa 4 ore. Ripreso l'impasto che nel frattempo è raddoppiato ho fatto un paio di giri di pieghe, ho dato la forma di una pagnotta tonda e ho posato sopra le foglie di alloro e i rametti di rosmarino.

Ho messo l'impasto a lievitare avvolto nel canovaccio infarinato, capovolto dentro alla ciotola in vetro, in modo che le foglie si attaccassero bene.

Ho sistemato la pallina di impasto nel bicchiere pieno d'acqua vicino alla pagnotta in lievitazione.

 

Dopo 1 ora e mezza la pallina galleggiava, ho acceso il forno a 250° con ciotolina d'acqua sul piano basso.

Ho estratto la teglia ben calda dal forno e ci ho rovesciato sopra il pane. Fatto 3 tagli e infornato per 10 minuti a 250°, più 10 minuti a 230°, più 15 minuti a 210° sempre forno statico e infine 15 minuti a 170° con forno ventilato. Lasciato raffreddare 10 minuti nel forno spento con porta socchiusa, posato alla parete del forno. Estratto dal forno e messo a riposare fino al raffreddamento inclinato.

Nel frattempo la casa si riempiva di un profumo fantastico...

Eccolo in tutta la sua bellezza

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Tagliato il giorno dopo, ecco la fetta!

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E per chiudere, prima che me la chiediate (;-)) ecco la ricetta della torta con albicocche (sempre con pasta madre). Si tratta di una rielaborazione di una ricetta postata sul gruppo "Pasta Madre" su Fb da CucinaNaturale e che ho già provato in qualche occasione e in varie versioni. Pur essendo molto semplice e non avendo zucchero (usa il malto al suo posto) il risultato è sempre ottimo, non ha gusto e estetica panosi, bensì del tutto simili a quelli di una classsica torta con lievitazione chimica. In questo caso la pasta madre era quella rinfrescata con l'acqua di fiori, quindi aveva un profumo spettacolare il cui sentore è rimasto anche nel dolce.

ingredienti:

  • 200 gr di farina tipo2 bio macinata a pietra di fresco
  • 100 ml di latte di avena autoprodotto
  • 3 cucchiai di sciroppo di riso bio
  • 2 cucchiai di uvetta sultanina
  • 4 cucchiai di olio evo
  • la buccia grattuggiata di un limone bio
  • 100 gr di pasta madre
  • mezzo cucchiaino di cannella in polvere
  • mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 15 albicocche appena spiccate dall'albero tagliate a pezzetti

Sciogliere la pasta madre nel latte. Aggiungere tutti gli ingredienti, per ultimi la farina e le albicocche. Si ottiene un impasto denso, ma mescolabile al cucchiaio. Coprire la terrina con un canovaccio e riporre il tutto in frigo per tutta la notte o anche per un giorno intero (io ho fatto per 24 ore). Estrarre dal frigo, ungere una teglia (nel mio caso da plum-cake, ma potete usare anche quella tonda) con olio evo e versare l'impasto. Lasciare lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio e infornare a 180° forno ventilato per 35 minuti. 

Vi assicuro che è buonissima! Da noi è stata spazzolata!

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Nozze di legno

on Sabato, 02 Giugno 2012. Posted in giardino

2 giugno 2007 - ore 7.00

Ci svegliamo nella casa dove siamo venuti ad abitare da un po', ci attende una giornata lunga... guardiamo fuori: un pallido sole e nuvoloni grigio-blu all'orizzonte, lontani. Facciamo colazione assieme, un bacio e via, ognuno va a prepararsi: primo appuntamento con la parrucchiera! Pettinatura e trucco sobri, stile un po' orientale come del resto l'abito fatto su disegno dell'amica Michela con stoffe scelte da me.

Quando usciamo comincia a piovigginare, speriamo bene... ieri sera il parroco ci ha detto che ci sarebbe stato sicuramente il sole!

Si passa a casa dei miei genitori per indossare il vestito.

Ore 11.00: siamo tutti pronti e comincia a diluviare! Non riesco nemmeno ad uscire di casa e salire in auto!

In chiesa cominciano a perdere le speranze... (:-))

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Ore 11.30: Finalmente in un attimo di tregua salgo in auto e via fino in piazza... sono in enorme ritardo!

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Eccoci al gran momento!

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A fine cerimonia invitiamo tutti a casa nostra per proseguire la festa sperando che il tempo sia clemente! (il piano B prevedeva il trasferimento nei locali del patronato...)

Lancio di petali (scarti del fiorista) anzichè riso (mi/ci sembrava uno spreco...)

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Lancio dei fiori sotto la pioggia...

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Ore 13.30: osserviamo attoniti la situazione del giardino dove avevamo preparato i gazebi e i tavoli per il pranzo... tutti piegati dal vento e dall'acqua!DSC 0065 

Fortunatamente i nostri baldi amici indossati abiti più comodi sistemano tutto per poi spostarsi al caminetto!

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Il pranzo in giardino prevede parte del cibo portato come regalo dagli amici, preferibilmente con prodotti biologici, autoprodotti o del commercio equo, il resto procurato da noi e/o preparato al momento: e così anche i parenti più restii si ritrovano a mangiare cous-cous, quinoa e riso basmati!

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Una comoda spina con vino e birra freschi presa a noleggio, acqua del sindaco in caraffe e qualche bibita del commercio equo per le bevande.

Stoviglie biodegradabili in mater-b e cellulosa.

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Un bellissimo pomeriggio, un giorno speciale per noi, che abbiamo voluto che anche gli invitati ricordassero come un matrimonio "diverso" improntato alla sobrietà, ma caldo come solo l'ospitalità nella propria casa può esserlo!

E alla fine aveva ragione il parroco: c'è stato il sole e non solo il 2 giugno 2007, ma anche in tutti questi 5 anni fantastici anni!

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PS: tutte le foto sono state fatte da amici, li ringrazio nuovamente!

Mamma...

on Venerdì, 11 Maggio 2012. Posted in un po' di me

Quest'anno per la prima volta ho ricevuto il regalo per la festa della mamma fatto interamente da Alice a scuola... non mi aspettavo cose particolari, immaginavo i soliti lavoretti (nonostante sappia bene che fortunatamente a scuola non le fanno fare quei tremendi regalini "pro-forma" dove l'apporto dei bambini è pressochè nullo), invece sono stata piacevolmente sorpresa dal bel pensiero!

Ecco la mia piccola Alice con fare timido porgermi anzitempo il suo regalino dicendomi che prima dovevo leggere cosa c'era scritto dietro, come era scritto nel foglietto...

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Ed ecco cosa c'era scritto (spero si legga bene...):

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Allora apriamo il pacco!

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e l'ultima parte recitata da Alice:

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Inutile dire che mi sono commossa e che è stato un regalo graditissimo!

A questo regalo già bello noi abbiamo abbinato il tenerissimo librino "Alice, ti voglio bene mamma!". Questa è una delle pagine che preferiamo! -)

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Per concludere alla mia mamma, a tutte le amiche mamme e a me stessa dedico questa bellissima poesia di Erri De Luca


Mamm’Emilia

In te sono stato albume, uovo, pesce,
le ere sconfinate della terra
ho attraversato nella tua placenta,
fuori di te sono contato a giorni.

In te sono passato da cellula a scheletro
un milione di volte mi sono ingrandito,
fuori di te l’accrescimento è stato immensamente meno.

Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota perché il vuoto
l’ho portato con me.

Sono venuto nudo, mi hai coperto
così ho imparato nudità e pudore
il latte e la sua assenza.

Mi hai messo in bocca tutte le parole
a cucchiaini, tranne una: mamma.
Quella l’inventa il figlio sbattendo le due labbra
quella l’insegna il figlio.

Da te ho preso le voci del mio luogo,
le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,
da te ho ascoltato il primo libro
dietro la febbre della scarlattina.

Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze,
a scrivere una lettera, ad accendere un fuoco,
a finire le parole crociate, ti ho versato il vino
e ho macchiato la tavola,
non ti ho messo un nipote sulle gambe
non ti ho fatto bussare a una prigione
non ancora,
da te ho imparato il lutto e l’ora di finirlo,
a tuo padre somiglio, a tuo fratello,
non sono stato figlio.
Da te ho preso gli occhi chiari
non il loro peso.
A te ho nascosto tutto.

Ho promesso di bruciare il tuo corpo
di non darlo alla terra. Ti darò al fuoco
fratello vulcano che ci orientava il sonno.

Ti spargerò nell’aria dopo l’acquazzone
all’ora dell’arcobaleno
che ti faceva spalancare gli occhi.

Colombata 2.0

on Mercoledì, 04 Aprile 2012. Posted in cucina

Colombata 2.0

La prima colombata, quella di primavera, ha avuto così tanto successo che abbiamo voluto rifarla per la settimana di Pasqua. C'è chi è partito lunedì con i rinfreschi e ha già sfornato le sue colombe e chi si sta adoperando adesso, chi con le ricette già provate chi con nuove ricette trovate in rete o su vari libri. Anche questa volta vi terrò aggiornati e pubblicherò i vari risultati. Quindi se anche voi volete riprovare oppure se la volta scorsa non eravate riusciti a colombare e volete provarci adesso, vi aspetto!

Intanto pubblico la mia colomba, la terza di quest'anno, sfornata ieri notte.

Anche questa volta ho seguito la mia ricetta vegana, visto che le volte scorse siamo stati soddisfatti, ho apportato solo alcune modifiche:

  • ho farcito con cioccolata fondente a scaglie, come richiesto da Alice, anzichè con uvetta
  • ho cambiato nuovamente la glassa
  • ho usato uno "stampo" autoprodotto: avevo terminato gli stampi colomba e allora mi sono ingegnata usando una pirofila in acciaio rettangolare sui cui lati ho messo delle ciotoline di alluminio e poi l'ho rivestita di carta forno

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I tempi di lievitazione sono stati gli stessi delle volte precedenti.

La glassa in questa versione è quella che mi ha soddisfatto di più, eccone gli ingredienti:

  • 1 cuccchiaio di farina di riso
  • 2 cucchiai di zucchero di canna integrale
  • 2 cucchiai di malto di riso
  • 2 cucchiai di farina di mandorle
  • 4-6 cucchiai di latte di riso

Come sempre è un po' scuretta per via dell'uso dello zucchero di canna integrale... ma è molto buona!

Ho decorato anche con delle mandorle, alcune pelate, altre no.

Ho deciso di non metterla a raffreddare testa in giù perchè non mi sono fidata... avevo paura che si rompesse essendo tra l'altro senza stampo. Però l'ho tenuta in verticale ruotandola ogni tanto per 10-12 ore.

Poi l'ho messa nel sacchetto.

Eccola qua pronta da regalare e mangiare: ali un po' ciocciottine, ma risultato accettabile. Adesso manca la prova taglio che farò nei prossimi giorni!

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Aggiornamento del 6 aprile

Questa è un'ulteriore colomba fatta all'ultimo visto che avevo ritrovato lo stampo! Questa volta sono tornata allaversione con uvetta, ho sostituito il succo di mela con succo d'arancia visto che avevo finito il primo, la glassa invece è la stessa della terza colomba.

Mi sembra venuta proprio bellina!

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prima di essere infornata

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Impacchettata!

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Affettata!


E queste sono le foto delle colombe dei partecipanti alla colombata!

 

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Colombina e colomba travestita da panettone di Claudia

nunzia

Colomba di Nunzia

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Colomba di Federica C. prima di essere infornata e appena sfornata

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Colombe di Alessia prima del volo in forno, in volo rovescio e appena sfornate!

lisa

Colombe di Lisa

michela

Colomba di Michela (con la mia ricetta vegan)

sabrina

Colomba al cioccolato di Sabrina

francesca

Lievitatissima colomba vegana di Francesca D.!

elena

La Nina, la Pinta e la santa Maria: le 3 colombe di Elena

 eva

Le due leggiadre colombe di Eva

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Colombe di Nemue Maddy con ricetta con lievito di birra

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4 colombe nere con glassa al cioccolato di Barbara

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Colomba con peche sciroppate di Linda

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Colombe di Antonella

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Colomba tradizionale di Xcesca e la versione "senza" con ricetta vegana di Boscarello

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Colomba di Monica, intera e affettata

tiz

Colomba di Tiz

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Colomba di Beatrice

irene

Colomba di Irene

isa

Colombe di Isa con mia ricetta leggermente modificata

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Colombe di Mariaelena

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Colomba di Federica G.

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Colomba di Emanuela in stampo autoprodotto

silvia

Colombe di Silvia

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Colomba di Fabiana pronta per il forno

irene

Colomba di Irene

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Colombe di Antonella L.

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Colomba con gocce di cioccolato di Sarah

gloria

E non potevano mancare due colombe di Gloria!

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Colomba misteriosa di Chiara! :-) e finalmente la fetta! 

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Colomba di Simone prima e dopo il volo nel forno

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Colomba di Gianfranco (con manina golosa!:-))

laura

Colomba incidentata di Laura

giuliana

Colombe di Giuliana

 

Ringrazio tutti della partecipazione: io mi sono divertita molto, mettersi in gioco è stato molto bello e soddisfacente, così come condividere quest'esperienza! Sarebbe sicuramente bello ripeterla per altri prodotti tipici di altre feste... anzi se qualcuno ha qualche idea si faccia pure avanti!

Buona Pasqua a tutti!

 

 

 

 

 

 

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

on Giovedì, 22 Marzo 2012. Posted in cucina

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

Questa settimana è saltato il consueto appuntamento con la pasta madre, in parte per la festa del papà, ma soprattutto perchè la colombata mi/ci teneva impegnata. Finalmente riesco a scivere qualche riga su questa bella esperienza, sperando chepossa essere anche d'aiuto a chi non si è ancora cimentato e avesse voglia di farlo (girava voce di una seconda colombata per fine mese... :-)). Prima di tutto ringrazio tutti quelli che si sono messi alla prova con questa preparazione e hanno voluto condividere la loro esperienza con noi attraverso il gruppo della pasta madre du FB o contattandomi direttamente: trovo che sia stato un bel modo per stare virtualmente tutti assieme, una bella esperienza consivisa che ci ha portato per un po' nelle cucine di tutti noi e ci ha fatto venire a contatto con i vissuti personali di ognuno di noi nella non sempre facile organizzazione temporale. Chi nonostante l'influenza ha continuato imperterrito a impastare, chi con la pancia e con bimbi febbricitanti, altri con problemi di forno, altri che nonsono riusciti a recuperare le forme... Assaliti da dubbi nel mezzo dell'opera ci è spesso venuto in soccorso il pasticciere del gruppo con i suoi consigli sul raffreddamento e sulle temperature di cottura! e così una dopo l'altra le nostre colombe hanno preso il volo portandoci alla primavera! 

Grazie anche alle amiche che hanno condiviso la loro esperienza nei loro blog (vi ho linkate alle rispettive foto più sotto), per chi volesse metto a disposizione il banner qui sopra - tutte le nostre esperienze potrebbero essere d'aiuto a chi vuole provare visto che fino a Pasqua c'è ancora tempo!

Personalmente per l'occasione ne avevo fatta una grande e una piccola (mamma e figlia) sempre in versione vegana, apportando solo una modifica alla glassa, ovvero l'aggiunta di un cucchiaio di farina di riso per addensarla in cottura, risolvendo così il problema della superficie un po' bruciacchiata della prova della settimana scorsa. Poi, con le mie solite fisse di non usare zucchero raffinato, non ho messo gli zuccherini per decorare e ho usato zucchero mascobado per la glassa, che quindi è risultata un po' scuretta... ma ve bene così, era buonissima!

 

Vi lascio con le foto delle nostre meraviglie e alla fine con alcuni accorgimenti che potranno servire per la prossima occasione, sperando di poter ripetere l'esperienza con altri panificati!

 

PS: se ho saltato qualcuna fatemelo presente che vi inserisco (sempre se vi fa piacere!)

 

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La mie colombe mamma e figlia vegane con farina di farro e la fetta di colomba mamma

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Colomba in volo acrobatico (durante il raffreddamento - vedi ricetta dei panettoncini) e fetta di Alessia (con ricetta di Gloria e farina tipo2)

brunella

Colomba già tagliata di Brunella

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L'esuberante colomba "tacchino" di Eva :-)

federica p

Colomba in stampo autoprodotto di Federica P.

francesca b

Altra colomba in stampo autoprodotto di Francesca B.

Gloria

Colomba con ricetta del PastoNudo di Gloria

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Colomba infilzata (e pronta per il volo) e relativa fetta di MariaElena

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Colomba di Nadia

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Colomba tonda di Sabrina

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Colomba "perfettina"di Sarah

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Colombe "gemelle diverse" (una con ricetta mia e l'altra con ricetta di Gloria) di Tiz

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Colomba in stampo autoprodotto di Giuliana

caludia

Colomba vegana di Claudia, colpita anche lei dal virus... :-(

silvia

Colomba "ben cotta" di Silvia

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Colomba super-lievitata di Joelle

pavlos

Colomba con forma ricavata usando le mele di Pavlov

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Colomba di Marta

monica1monica2

Colombe versione Gloria e versione Daria di Monica

federica cfederica c2

Colomba di Federica C. intera e affettata

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Colomba e colombine di Valentina con ricetta di Boscarello (terranuova)

federica g

Colomba di Federica G.

nunzia

Colomba di Nunzia

antonio1antonio2

Colomba di Antonio

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Colombe di Elena B. (prima della cottura e dopo la cottura)

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Colomba di Beatrice, intera e fetta

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Colomba con colombine di Valentina e fetta della seconda colomba (entrambe vegane)

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Colomba di Odette

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Colomba con "taglio" di Erica



Alcuni accorgimenti emersi nel corso della "colombata":

  • forno: meglio forno ventilato a 180° per circa 40 minuti (per la piccola bastano 10 minuti di meno) - l'ideale sarebbe avere un termometro a sonda per poter misurare la temperatura interna che dovrebbe essere sui 97°
  • raffreddamento: per mantenere l'alveolatura ed evitare "sprofondamenti" l'ideale sarebbe farla raffreddare appesa usando due spiedini lunghi o due ferri da maglia (uno passa per la testa e l'altro per la coda) o almeno metterle in verticale
  • quando sono fredde si conservano in sacchetti di plastica 
  • si dovrebbero aspettare 3 giorni per mangiarle - ma nessuno di noi ce l'ha fatta! :-)
  • per la glassa: si può spolverare dello zucchero a velo sopra

Un libro per papà

on Domenica, 18 Marzo 2012. Posted in libri

Librino autoprodotto dalle birbe!

Un libro per papà

Eccoci finalmente a svelare il regalo per il papà che Alice e Elena stanno preparando a 2 mani da un po' di giorni e che è stato consegnato oggi! Secondo me è una bella idea anche per un compleanno o per la festa di qualcun altro... e poi di anno in anno sarebbe diverso e personalizzabile e si potrebbe creare una vera biblioteca di libri i cui autori sono i bambini!

Io ho procurato la copertina (ricavata da una vecchia busta grande ritagliata) su cui ho scritto il titolo, poi Alice ha scelto la foto da mettere in copertina (logicamente il papà con i braccio lei ed Elena!:-)). Le pagine sono state fatte con tecniche diverse, alcune sono le impronte a tempera di mani e piedi delle bimbe (quelle che vedete in fase di realizzazione qui) e grandi cuori colorati,

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altre sono disegni a pennarelli fatti da Alice,

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le prime prove con le cere o con i pennelli si Elena,

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ritratti fatti con ritagli di giornale da Alice. Mantenere il segreto sul regalo è stato piuttosto difficile e qualcosa è trapelato durante le varie fasi, visto che l'onestà e il candore dei bambini non consentono bugie o segreti... e soprattutto visto l'entusiasmo per il lavoro con le impronte! :-)

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Ma eccoci finalmente alla consegna del regalo (anzi dei regali, perchè c'è anche quello fatto a scuola!) da parte delle bimbe: Alice ha letto il libro autoprodotto al papà e recitato l'immancabile poesia imparata a scuola!

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Il tutto accompagnato da questi biscottini fatti con la ricetta di Fancesca della Tana del Riccio, ovviamente la versione con il cacao, (a parte la forma -non ho quei fantastici stampini - io ho fatto solo 2 piccole modifiche - ho usato farina tipo 2 al posto della 0 e farina di riso al posto del mais fioretto che avevo finito): buonissimi!

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Quindi tutti insieme a leggere "Ti voglio bene papà!

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Ti voglio bene papà!

on Venerdì, 16 Marzo 2012. Posted in libri

Regalo per il papà in preparazione!

Ti voglio bene papà!

Uscito giusto giusto per la festa del papà il nuovo librino della collana "Il giardino dei cedri", "Alice, ti voglio bene papà" del Bambino Naturale (Leone Verde), non potevamo lasciarcelo scappare! L'intenzione (mia) era di usarlo come regalo per la festa del papà e quindi di farlo consegnare ad Alice lunedì, poi l'avrebbero letto assieme... in realtà il libro è stato "scoperto" da Alice, e di consegnuenza letto, prima della consegna. Logicamente è piaciuto molto, il papà di Alice nel libro la chiama "Alicetta", proprio come il vero papà! Ed automatica è arrivata la richiesta di preparare un libro da regalare al papà come fa Alice nel libro. E quindi eccoci armati di carta, cartoncino, foto, pennelli, tempere, pennarelli, forbici a preparare il nostro libro-regalo! 

Abbiamo personalizzato l'idea mettendo nelle pagine le impronte di mani e piedi su tempera sia di Alice che della piccola Elena (che si è divertita moltissimo con questa novità), a seguire un po' di disegni fatti da entrambe e infine dei bei cuori! Foto per la copertina ed ecco pronto il regalo per la festa del papà! (però ve lo mostro finito lunedì, altrimenti non è più una sorpresa! :-))

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