in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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cucina

Pasticcini al melone (e kefir di soia)

on Giovedì, 08 Agosto 2013. Posted in cucina

Pasticcini al melone (e kefir di soia)

Voglia di un dolcetto, ma poca voglia di accendere il forno? Eccovi dei pasticcini freschi con melone bio localissimo preso col gruppo di acquisto e tutta la freschezza del kefir di soia! Per chi non ce l'ha a disposizione va bene anche lo yogurt di soia, logicamente. Ah, se preferite potete fare un'unica torta grande anzichè molte tortine, in questo caso potete usare una tortiera apribile come base.

ingredienti per la base:

  • 80 gr di mandorle non pelate
  • 80 gr di datteri al naturale

ingredienti per il ripieno:

Preparazione:

Per prima cosa mettete a colare il kefir di soia in un canovaccio pulito e lavato con sola acqua o su un telo in cotone lavato allo stesso modo. Il tempo è variabile, potrebbero bastare poche ora se è già ben sodo o una giornata se è piuttosto liquido. Dovete ottenere una crema morbida non troppo compatta. Nel mio caso sono bastate 3 ore. Mettete da parte il siero che potrete usare per altre preparazioni. 

Frullate le mandorle, aggiungete i datteri tagliati a pezzetti e donocciolati e se serve pochissimo olio evo. Versate il composto a cucchiaiate su dei pirottini in silicone, schiacciate bene e mettete a riposare queste basi in frigo per una mezzora.

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Nel frattempo tagliate il melone a pezzettini piccolissimi (se preferite potete anche frullarlo, anche se in questo caso potreste avere una crema meno densa). Disponeteli in una ciotola, aggiungete lo sciroppo d'agave e il kefir colato. Mescolate bene. Versate su ogni vase un paio di cucchaiate di ripieno. 

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Passate in congelatore per una mezzora in modo da rassodare il tutto (ma non congelare). Servire freschi a merenda.

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Quinoa in verde

on Lunedì, 05 Agosto 2013. Posted in cucina

Quinoa in verde

Buon caldo lunedì! Oggi torno con una ricetta che partecipa alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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E mi scuso subito per il fatto che sarà una ricetta con un'unica foto, quella che vedete qui sopra, perchè accidentalmente sono state cancellate le altre dalla macchina fotografica. Quindi accontentatevi della piccola Elena che curiosa controlla ciò che ha nel piatto ed esamina la forma a coniglietto di questo piatto di quinoa... :-)

Un modo diverso di proporre la quinoa condita con un pesto di basilico e anacardi e con i fagiolini appena raccolti dall'orto (quelli sotto la selva di pomodori, vi ricordate?). Veniamo alla ricettina.

Ingredienti per 4 persone:

  • 250 gr di quinoa (chicchi)
  • 500 ml di acqua
  • sale integrale grosso qb
  • 1 mazzo di basilico fresco appena colto dal vaso
  • 30 gr di anacardi al naturale
  • 20 gr di semi di girasole bio
  • olio evo qb
  • sale fino integrale qb
  • fagiolini verdi lessati a piacere

Preparazione:

Se non avete a disposizione i fagiolini già lessati, pulitene e lessatene un po'. Mettere a bollire mezzo litro di acqua leggermente salata. Versare la quinoa in un passino e sciacquarla abbondantemente sotto l'acuqa corrente. Quando l'acqua bolle versarci la quinoa e lasciarla cuocere a fuoco lento col coperchio chiuso per circa 20 minuti. Controllate che l'acqua sia stata assorbita tutta, se no spegnete, ma lasciate riposare coperto, altrimenti mescolate e lasciate intiepidire.

Preparare un pesto semplice frullando gli anacardi con i semi di girasole, aggiungendo olio evo a filo fino ad avere una crema e per ultime le foglie lavate del basilico. Frullare bene fino ad avere una consistenza cremosa. Versare in una terrina i fagiolini cotti e tagliarli a pezzettini, aggiungere la quinoa e il pesto e mescolare. Impiattare usando delle formine (io ho reso quelle per i biscotti grandi) o dando la forma che si preferisce.

 

Passeggiata a Fuciade (con erba cipollina a sorpresa)

on Venerdì, 02 Agosto 2013. Posted in montagna, cucina

Passeggiata a Fuciade (con erba cipollina a sorpresa)

Oggi riprendo i miei racconti delle passeggiate montanare. In questo caso si tratta di un percorso molto semplice, praticamente senza dislivello (circa 100 m) fattibile da chiunque. Il percorso è tutto su comoda strada bianca e si arriva alla località di Fuciade dove si trova un rifugio - ristorante dotato di parco giochi solitamente molto apprezzato dai bimbi. Il panorama è fantastico, infatti domina la Val Boite con vista sul gruppo delle Pale di San Martino e Agner da una parte e Cima Uomo dall'altra. Ci troviamo in trentino ai confini col Veneto, si parte dal Passo San Pellegrino, in particolare si lascia la macchina presso il parcheggio del ristorante Miralago raggiungibile da una stradina che si stacca sulla destra poco prima del passo arrivando da Falcade.

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Vicino al parcheggio si trova subito il laghetto, di solito molto apprezzato dai piccoli. Quando ci siamo stati noi è pieno di una miriade di girini!

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Lasciato il laghetto si segue la sterrata che procede tranquilla con frequenti tavolini e punti panoramici nel bosco

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per poi arrivare ai prati di Fuciade con le casette - fienili di legno e pietra (come vedete qui Elena era in giornata decisamente pigra e se ne è stata nel mei tai per buona parte del percorso... spesso quello che per noi è un percorso semplice per i piccoli risulta noioso... :-) ).

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Arrivati a Fuciade per chi ha voglia di camminare c'è l'imbarazzo della scelta e si può proseguire verso il Passo delle Cirelle o verso la Forca Rossa (con bella vista sulla parete nord della Marmolada), nel nostro caso vista la giornata pigra abbiamo deciso di proseguire un po' e di fermarci a mangiare sui prati godendoci la vista.

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Al ritorno tappa obbligata al parco giochi con vista e successive altre soste ad ammirare farfalle colorate...

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fontanelle, un piccolo mulinetto in legno su un torrentello...

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e a raccogliere un po' di erba cipollina che con grande sorpresa ho scoperto crescere spontanea in quei prati!

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Con questa meraviglia di erba cipollina ci ho preparato delle fari-frittatine, ideali anche per farcire il panino da portare alla successiva escursione

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Vi lascio la ricettina velocissima!

Fari-frittatine all'erba cipollina

Ingredienti:

150 gr di farina di ceci biologica

300 ml di acqua

un bel mazzo di erba cipollina selvatica fresca

1 rametto di rosmarino

sale fino integrale qb

olio evo qb

pepe nero a piacere

Preparazione:

Versare un po' alla volta l'acqua sulla farina di ceci, mescolare in modo da eliminare i grumi di farina. Aggiungere il rametto di rosmarino e mettere a riposare per almeno un'ora meglio mezza giornata o una notte. Riprendere la pastella, togliere il rosmarino, mescolare, aggiungere il sale, l'olio, il pepe, e l'erba cipollina a pezzettini. Scaldare una padella antiaderente, quando è calda versare qualche cucchiaio della pastella in modo da avere uno spessore di pochi millimetri. Far cuocere e quando si staccherà dalla padella facilmente (ci vorrà qualche minuto), girarla dall'altro lato e far cuocere per un minuto. 

Potete servirla calda con della verdura fresca o tenerle da parte per farcire i panini per le gite accompagnandole con verdure crude o cotte.

Questa ricettina con l'erba cipollina partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia"

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Spiedini tricolore

on Giovedì, 25 Luglio 2013. Posted in cucina

Spiedini tricolore

Oggi vi presento i miei peperoni! Quest'anno ne abbiamo piantati di vari tipi, colorati (verdi, gialli, rossi), frigitelli, piccoli e tondi piccanti, cornetti... Molti sono ancora indietro, solitamente maturano ad agosto avanzato, verso settembre e l'anno scorso addirittura li abbiamo avuti fino a novembre e ho fatto per l'ultima volta la salsa di peperoncini piccanti a dicembre... incredibile!

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Per ora raccogliamo quelli colorati (verdi e qualche rosso) e i frigitelli, che io adoro! Se volete saperne di più sulla storia e le proprietà di queste ortaggi vi rimando all'articolo su Salutiamoci che questo mese è dedicato proprio ai peperoni ed è ospitato dall'amica Ravanello Curioso.

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Le regole di Salutiamoci ormai le sapete, si raccolgono le ricette con l'ingrediente proposto, di volta in volta ospitate da un blog diverso, seguendo la tabella con gli ingredienti che si trova QUI.

La sfida consiste nel cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano, alla scoperta di nuovi ingredienti nel rispetto della loro stagionalità, approfondendo la conoscenza del rapporto tra cibo e salute, ed evitando soprattutto facili scorciatoie industriali o scelte che prediligano solo l’occhio o il palato senza tener conto della salubrità nel lungo termine”.

E adesso veniamo alla ricetta, ideale anche per le grigliate: chi l'ha detto che i vegani non possono fare delle belle grigliate? :-)

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ingredienti:

  • 1 peperone rosso dell'orto
  • 1 peperone frigitello dell'orto
  • 1 panetto di tofu
  • olio evo bio qb
  • salsa shoyu bio qb
  • 1/2 limone bio
  • sale fino integrale qb
  • 2-3 foglie di basilico
  • 1 rametto di maggiorana fresca
  • origano secco a piacere

Preparazione:

Per prima cosa la mattina o qualche ora prima tagliare il tofu a cubetti non troppo spessi e metterlo a marinare in una terrina con olio, succo di limone, salsa shoyu, origano, foglie di maggiorana e basilico a pezzetti e sale. Riporre in frigo coperto per qualche ora.

Lavare i peperoni e tagliarli a fette e poi a quadrati eliminando i semi. Infilare negli spiedini alternativamente un pezzo di peperone e uno di tofu, alternando il peperone rosso col giallo. Con pennello, passare gli piedini con la salsa della marinatura avanzata. Scaldare una piastra e porre gli spiedini a rosolare girandoli ogni tanto. Ed eccoli!

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Crema di carote bianche

on Lunedì, 22 Luglio 2013. Posted in cucina

Crema di carote bianche

Vi ricordate le carote bianche col colletto verde i cui semi avevo ottenuto allo scambio di marzo a Ferrara, piantate da Alice in vaso e trapiantate un paio di mesi fa in terra con sommo scettismo sull'esito dell'esperimento? Finalmente sono pronte e con grande soddisfazione sia nostra sia della piccola Alice che ne ha seguito le vicessitudini e le ha curate finora, possiamo mangiarle! Premetto che le carote sono fra gli ortaggi che non ero mai riuscita a coltivare bene, rimanevano sempre piccoline, o venivano rosicchiate... invece stavolta sono proprio belle e sane!

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Eccovi qua Alice che le annusa soddisfatta dicendo "Sanno proprio di carota!". Inutile dire che lei le ha volute mangiare subito... io le avrei messe in una bella insalata, invece la richiesta è stata nonostante il caldo di avere una zuppa o crema e così ne è nata una crema tiepida nella quale ho usato oltre alla radice anche le foglie delle piante. E' questa una parte che difficilmente si trova nelle carote in vendita e anche se si trova a meno che non siano biologiche preferisco non usarla... logicamente in questo caso ero più che certa vista la provenienza a metro 0 e quindi sfruttato tutta la pianta.

Eccovi quindi la crema di carote bianche!

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Ingredienti:

  • 3 carote bianche dal colletto verde appena colte dall'orto
  • 3 patate novelle di media grandezza biologiche
  • 3 ciuffi di carote bianche
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 foglie di salvia
  • brodo vegetale (1 litro circa)
  • olio evo qb
  • sale fino integrale qb
  • acqua qb

Preparazione:

Lavare bene le carote e passarle con una spazzola senza pelarle. Tenere da parte i ciuffi.

In una pentola d'acciaiofar rosolare lo spicchio d'aglio in poco olio evo e un po' d'acqua. Aggiugere la salvia, le patate sbucciate e tagliate a dadini, le carote tagliate a rondelle. Far insaporire e aggiungere il brodo. Portare a bollore e far cuocere finchè le verdure saranno tenere. Nel frattempo lavare le foglie. Togliere i gambi più duri e fibrosi e mettere il resto in una padella con un po' d'acqua. Fare appassire finchè tenere aggiungendo se serve un po' d'acqua.

Frullare il brodo con le patate e le carote in modo da ottenere una crema, assaggiare e se serve aggiustare di sale. Frullare a parte le foglie delle carote e salare.

Impiattare versando la crema bianca per prima e aggiungendo col cucchiaio quella verde in modo da creare il disegno preferito.

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Per le bimbe il muso di un orsetto. In apertura il piatto con l'iniziale del mio nome!

Il gusto è piaciuto a tutti, si sente che sono carote ma il gusto è un po' diverso dalle classiche arancioni, rimanendo pur sempre dolce. 

Insomma, sicuramente risemineremo le carote anche l'anno prossimo visto che abbiamo ancora un po' di semi da parte. Mi piacerebbe riuscire a conservarne i semi direttamente dalle piante: qualcuno ha esperienze in merito? Conoscevate queste carote?

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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Focaccia dolce alla frutta

on Lunedì, 15 Luglio 2013. Posted in cucina

Focaccia dolce alla frutta

Rieccomi finalmente di ritorno dalla montagna... Un po' di fretta con tutta la posta ancora da sistemare, lavori arretrati e orto stracarico di prelibatezze da raccogliere vi lascio la ricetta per un dolcetto facile facile con la pasta madre, ideale per smaltire eventuali esuberi sia di pasta madre che di frutta... inutile dire che in montagna la temperatura era ideale per accendere il forno e avere questa sorta di strudel rivisitato... ma tutto sommato neanche qui in pianura si sta malaccio ora!

Nei prossimi giorni mi dedicherò alla sistemazione delle foto e vi racconterò qualcosa di più vacanziero!

Ingredienti per l'impasto:

  • 100 gr di pasta madre
  • 100 gr di kefir di soia (o yogurt di soia)
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna tipo mascobado del commercio equo
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 250 gr di farina integrale setacciata

Ingredienti per il ripieno:

  • 2 banane molto mature
  • 2 pesche mature
  • 10 ciliege

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nel kefir di soia, aggiungere lo zucchero di canna, il salel, l'olio e mescolare. Aggiugere la farina in modo da avere una bella palla liscia e non appiccicosa da mettere a lievitare per 3-4 ore. Preparare il ripieno schiacciando con la forchetta le banane a cui aggiugere le pesche pelate e tagliate a cubetti e le ciliege, tagliate a metà e denocciolate. Mescolare bene il tutto.

Dopo la lievitazione riprendere l'impasto e dividerlo in 2 parti, di cui una leggermente più grande. Infarinare il piano e stendere la prima col mattarello dello spessore di un cm, porla su una teglia foderata con carta forno. Riempire con la frutta precedentemente preparata. Coprire con la seconda parte dell'impasto stesa come sopra.

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Lasciare lievitare per un paio d'ore a temperatura ambiente. Accendere il forno a 180° e cuocere per 30-35 minuti. Ottima tiepidina!

Lasagnette dolci riso e cocco

on Lunedì, 01 Luglio 2013. Posted in cucina

Lasagnette dolci riso e cocco

Voglia di iniziare bene la settimana con qualcosa di dolce e goloso, sano, senza bisogno di accendere il forno? Allora vi propongo un dolce semifreddo con tutta l'estività del cocco e leggero anche per il sud del mondo visto che ho usato i prodotti del commercio equo presi col gas. L'idea è partita de una ricetta che ho visto da Felicia, che ha sempre idee strepitose: le crespelle di riso fermentato. Appena ho visto la ricetta (che vi invito ad andare a vedere subito) ho preso dalla dispensa il riso e l'ho messo in ammollo. Il resto è venuto da ispirazione del momento. 

Ingredienti per le crespelle (per ulteriori dettagli vi invito a passare da Felicia):

  • 200 gr di riso thay nero del commercio equo
  • 300 gr di acqua
  • 1 pizzico di sale fino integrale

Ingredienti per la crema di cocco:

  • 1 lattina di latte di cocco del commercio equo
  • 1 cucchiaio di fecola
  • 1 cucchiaio di sciroppo di agave (facoltativo)
  • 1/4 di cucchiaino di agar agar

Preparazione delle crespelle:

Come insegna Felicia, metere in ammollo il riso nell'acqua col pizzico di sale per 24 ore. Frullare bene il tutto (con la sua acqua) e rimettere a riposare a temperatura ambiente per altre 12 ore. Vedrete che sarà partita la fermentazione dalla presenza di bollicine nella pastella. Scaldare una padellina antiaderente appena unta di olio. Versare qualche cucchiaio di pastella dopo averla mescolata bene. Far cuocere finchè non si staccherà dalla padella (ci vorrà qualche minuto), girarla e cuocere per un minuto anche dall'altra parte. Procedere fino ad esaurimento della pastella e far raffreddare le crespelle non sovrapposte.

Preparazione della crema di cocco:

In un pentolino versare il latte di cocco, aggiungere la fecola e lo sciroppo d'agave e mescolare bene. Mettere sul fuoco e portare ad ebollizione. Aggiungere l'agar agr sciolto in poca acqua. Far bollire per qualche minuto. Lasciare raffreddare.

Preparazione delle lasagnette:

In una ciotola o teglia disporre una crespella sul fondo, coprire con la crema di cocco, coprire con altra crespella e procedere fino ad esaurimento degli ingredienti. Potete farne varie di piccoline o un paio di grandi. Riporre tutto in frigo per un'oretta. Servire fresco.

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Qui è stato un successo, gusto delicato e piacevole accostamento!

E visto che è lunedì passo questa ricettina direttamente alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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PS: con questo post vi saluto per un po', saremo in montagna senza connessioni internet a partire da domani, ci risentiamo al mio ritorno. Intanto vi ricordo che fino al 31 luglio potete inviarmi le vostre ricette di detersivi e detergenti per il contest "Io lavo eco, I love eco", trovate tutte le indicazioni e i premi QUI (aggiorno tutto appena rientro!).

Baccelli di fave con tofu e un po' di Toscana

on Giovedì, 27 Giugno 2013. Posted in all'aperto, cucina

Baccelli di fave con tofu e un po' di Toscana

Rieccomi torno a scrivere dopo una settimana di sosta, giustificata da una vacanza in toscana bellissima e volata troppo presto, ospiti dall'amica Linda... volevo proporvi una ricettina semplicissima, veloce, ma buonissima con le fave, che qui da noi si fa molta fatica a trovare, mentre sono tipiche del centro Italia e anche della Toscana, giusto per stare in tema. Come vi avevo già detto quest'anno le ho piantate nell'orto e sono state piuttosto produttive, solo che se ci si limita a mangiarne i semi si ha un sacco di scarto... invece il baccello esterno è molto buono. Anzi, rispetto a quello dei piselli che è fibroso e che va cotto molto e passato col passaverdure,  questo rimane morbido e si cuoce velocemente. Alcune volte l'ho abbinato ad altre verdure e saltato in padella, stavolta ho voluto provarlo col tofu... vi lascio questa versione con la quale riesco anche a partecipare portando il mio piccolo contributo a Salutiamoci di questo mese che prevede come ingrediente proprio il tofu. Vi invito a fare un giretto da Lo, di Galline Second-life, che ci ospita questo mese dove potrete trovare un sacco di bellissime e intriganti ricette per usare al meglio questo ingrediente che rimane ostico ai più e che spesso risulta difficile da valorizzare.

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Devo dire che personalmente non lo amavo molto, ma ora ho imparato ad usarlo meglio e viene apprezzato anche da Marco. Ma veniamo alla ricetta e poi vi regalo un po' di Toscana (solo alcuni scatti, in realtà devo ancora terminare di sistemare le foto).

Baccelli di fave con tofu

ingredienti (per 2 persone):

  • 1 panetto di tofu
  • baccelli di fave (vuoti) a piacere (io ne avrò messe 3-4 belle manciate)
  • 1-2 cucchiai di aceto di mele
  • sale fino integrale qb
  • origano e timo freschi a piacere
  • olio evo qb
  • acqua qb
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2-3 ciiuffetti di basilico fresco

Preparazione:

In una padella far rosolare l'aglio tritato in poco olio e acqua. Lavare i baccelli e tagliarli a pezzetti di 4-5 cm. Versarli nella padella, coprire e lasciare ammorbidire. Nel frattempo spezzettare il tofu e sbricciolarlo con una forchetta. Versarlo nella padella, aggiungendo se serve poca acqua. Mescolare con i baccelli e lasciare insaporire bene. Quando l'acqua si è assorbita sfumare con l'aceto, salare a piacere e aggiungere le spezie fresche. Spegnere, coprire e lasciare insaporire per qualche minuto. Servire.

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Vi assicuro che i baccelli sono morbidissimi e hanno un gusto dolcino proprio gradevole che in questo caso viene esaltato dal tofu. E voi come siete messi col tofu? Lo usate, vi piace? e con le fave?

E ora passiamo alle foto, la Toscana come te la aspetti! Altri scatti alle prossime occasioni... e intanto ringrazio nuovamente Linda e Alessia per le belle giornate e la piacevolissima compagnia.

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Lungo le mura di Monteriggioni

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Abbadia a Isola

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Flora: cisto e ginestre

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Gambassi Terme

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Leggere per...

on Giovedì, 20 Giugno 2013. Posted in libri, cucina

Leggere per...

... imparare a far crescere i germogli... e poi mangiarli!

Ho regalato recentemente alle birbe questo bel librino "Ravanello cosa fai?" di Emanuela Bussolati (già apprezzatissima per Tararì Tararera e per Badabum) ed. Editoriale Scienza. E' un libro non solo per bambini, direi anzi che viene utile anche per i grandi, spiega semplicemente tantissimi concetti per fare un orto naturale a partire da come, cosa e quando seminare, e attraverso una storia al giorno accompagna la crescita dei ravanelli. Nella prima parte "Da leggere con i grandi" si spiega la tecnica di coltivazione dei ravanelli: per prima cosa ci sarà da aspettare! Poi si è guidati passo passo dalla semina alla raccolta, si trovano le informazioni nutrizionali e spunti per l'uso in cucina. Nella seconda parte "Inizia l'attesa..." si trova ogni giorno per 20 giorni una storia o un'attività da leggere o fare assieme per ingannare l'attesa e si accompagna il semino nella sua crescita che segue le fasi lunari. Logicamente non mancano le ricette ... in particolare c'è anche la spiegazione per fare dei semplici germogli che le bimbe hanno voluto provare subito a mettere in pratica. Non avendo dei semi di ravanello, noi abbiamo usato dei chicchi di quinoa ottenendo degli ottimi risultati in breve tempo!

T-6d3521b66b0f28a1deb3f03ed5ac98d6-250x153Tra l'altro casca a fagiolo visto che il 2013 è l'anno internazionale della quinoa (come mi ricordano Mari con la sua ricetta di insalata di quinoa con peperoni gialli, mais e olive e Felicia con le sue cipolle ripiene di quinoa e asparagi) e come sapete è un non-cereale che adoro! Ecco le istruzioni che abbiamo seguito:

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Semini appena spruzzati!

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Ecco i nostri germogli al secondo giorno!

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Ed eccoli nell'insalata di pomodori!

PS: prima di mangiarli li abbiamo esposti al sole per un'oretta e sciacquati delicatamente. Ah, noi li tenevamo coperti.

Leggere per…  – Un’iniziativa equazioni.org per trasmettere e diffondere l’amore e l’importanza della lettura

E visto che in fondo questo è un libro di cucina, il post partecipa anche al  giovedì del libro di cucina di Annalisa

 

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Pagnotta 100% farro monococco integrale

on Mercoledì, 19 Giugno 2013. Posted in cucina

Pagnotta 100% farro monococco integrale

Si, lo so, fa caldo per accendere il forno... però però che bene lievita il pane adesso! E poi si possono ridurre i tempi di lievitazione e ancora... non vi fa voglia cenare in giardino con una bella bruschetta con verdure dell'orto? e soprattutto che meraviglia è questo pane? Io mi sono organizzata in modo da accendere il forno la sera dopo cena, magari mentre si sta fuori in giardino e si può tenere la finestra aperta.

Poi questo pane semplicissimo a farsi è fatto tutto con farina di farro monoccco, un tipo a chicco più piccolo, specie antica coltivata da pochi, che avevo macinato di fresco. Il farro è prodotto dall'azienda agricola La Civranetta di Pegolotte di Cona (Ve). Vi riporto da wikipedia un po' di informazioni sul monoccocco:

Il Triticum monococcum volgarmente denominato piccolo farro e più comunemente conosciuto come monococco, è una pianta della famiglia delle graminacee ed è ritenuto il primo cereale addomesticato dall'uomo intorno al 7500 a.C., in Medio Oriente[1]. Ha un basso tenore di glutine (intorno al 7%), è panificabile, ma lievita poco.

La crescita spontanea nell'ambito della cultura del piccolo farro e dell'Aegilops tauschii ha dato origine, in epoche successive a grani panificabili ad alto tenore di glutine, da cui i frumenti ora coltivati.

Il monococco, dal punto di vista nutrizionale, si differenzia dal frumento tenero o da quello duro per l'alto contenuto proteico e per l'elevata quantità di carotenoidi (pigmenti liposolubili come il B-carotene, precursore della vitamina A); tutti hanno un ruolo rilevante nelle funzioni cellulari e sono efficienti agenti antiossidanti.

Valori Nutrizionali Medi
Proteine totali 19.30  %
Ceneri 2.41  %
Carotenoidi 10.40 mg/Kg
Tocoli (Vit. E) 94.40 mg/Kg
Microelementi:
Zinco 50.00 mg/Kg
Ferro 41.70 mg/Kg
Manganese 38.00 mg/Kg

Veniamo alla ricettina!

Ingredienti:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 500 gr di farro monoccocco integrale macinato di fresco
  • 300 ml di acqua temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il malto d'orzo e mescolare bene. Aggiungere metà della farina mescolando col cucchiaio e il sale. Aggiungere la rimanente farina mescolando col cucchiaio finchè riuscite. Io non ho avuto bisogno di usare le mani, l'impasto è rimasto piuttosto idratato e appiccicoso, caratteristica questa che ho notato anche altre volte che ho usato il monococco (anche non integrale). L'impasto non è facilissimo da lavorare, però non demordete, cercate di impastarlo megli oche potete e mettetelo a riposare coperto da un canovaccio per 3 ore a t.a.. Passato questo tempo fate un giro di pieghe e rimettete a riposare sulla ciotola. Dopo un'altra ora e mezza rifate le pieghe e stavolta mettete a riposare sul cestino di lievitazione ben infarinato (mi raccomando posizionate l'impasto al rovescio!). Quando l'impasto raggiunge il bordo del cestino, accendete il forno al massimo con una ciotolina d'acqua all'interno (sul fondo). Quando il forno è caldo, rovesciate sulla teglia del forno ben infarinata la pagnotta (che dovrebbe staccarsi senza problemi e mantenere il disegno a cerchi). Infornate e con uno spruzzino vaporizzate dell'acqua all'interno. Lasciate andare al massimo per 10-15 minuti e poi abbassate il forno a 180-200° statico per un'altra mezzora. Estraete la pagnotta e bussate sul fondo per verificare la cottura (deve suonare vuoto). Mettete a raffreddare su una griglia inclinato o rovescio. Conservate avvolto in un canovaccio! Tanto durerà poco....

PS: QUI trovate alcuni consigli per la panificazione in estate

PPS: QUI trovate un articolo interessante sul farro

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con cereali e farine integrali "Integralmente" di GocceD'aria: partecipate anche voi!

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Ancora zucchine e qualche riflessione

on Martedì, 18 Giugno 2013. Posted in orto, cucina

Ancora zucchine e qualche riflessione

Se ho fame mangio, se ho sete bevo.

Due domeniche fa ho avuto il grande piacere di poter ascoltare e conoscere Erbaviola, che presentava la seconda edizione del suo libro "Scappo dalla città". Posto splendido, un caffè letterario, ambiente storico, ma alla mano, le bimbe che correvano di qua e di là fra antiche armature, libri e stuzzichini vegani fitoalimurgici... Molto piacevole la presentazine di Grazia, ogni tanto fa bene risentire parlare di queste cose, ci si sente meno soli nei propri pensieri... fa bene anche ritrovare il punto di partenza, riprendere il bandolo della matassa... come ero e come sono, perchè ho fatto certe scelte che ora mi sembrano scontate, prendere nuovi spunti ed essere invogliati a fare qualcosa di nuovo.

Nel suo ultimo post Grazia riporta un bellissimo pensiero zen che si conclude proprio con "se ho fame mangio, se ho sete bevo".

Si, ok, banale, scontato... materialmente se ho fame nel mio caso allungo la mano verso il cesto di frutta bio presa col gas onnipresente sul tavolo, se ho sete prendo la caraffa riempita con acqua del rubinetto. Quante scelte racchiuse in questi semplici atti. Ci avete mai pensato? Mangiare e bere sono le cose più "banali" che facciamo, ma anche le più cariche di risvolti sull'ambiente e sulla salute. C'era un tempo in cui avrei preso una merendina dal cassetto o una pizzetta o un pezzo di cioccolato, non avrei letto l'etichetta, non avrei pensato a chi e come l'aveva confezionata e alla provenienza della materia prima, non mi sarei chiesta se per il mio corpo era vero cibo. 

E ora invece penso mille volte prima di prendere qualcosa di pronto, conosco a memoria certe etichette, non mi avvicino nemmeno a determinati scaffali, anzi a dire il vero frequento pochissimo i supermercati e soprattutto ho il gas e l'orto che in questo periodo sforna zucchine a iosa. Da bambina mi ricordo quanto si sbuffava in questo periodo: uffa ancora zucchine! Dappertutto zucchine! Mia madre le infilava ovunque! e adesso sono io a rifare la stessa cosa :-) Eh, si, mangio meno dagli scaffali e più dalla terra!

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Questi qui sopra i doni dell'orto di sabato scorso... Quindi veniamo a noi con queste ricettine veloci, facili e zucchinose.

Pasticcio di zucchine e patate

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ingredienti:

  • 3 patate medie novelle
  • 5 zucchine lunghe freschissime
  • 1 cipolla di tropea
  • qualche foglia di basilico
  • olio evo
  • sale integrale fino
  • origano secco
  • timo fresco

preparazione:

Meglio avvalersi di un valido e meticoloso aiutante che mentre voi tagliate tutte le verdure a fette e rondelle le sistemerà sulla teglia. Per prima cosa ungete una pirofila, tritate la cipolla e mettetela sul fondo. Tagliate a fette le patate ben lavate senza togliere la buccia e a rondelle le zucchine e fatele disporre a strati alternati infilando ogni tanto un po' di sale e un po' di spezie. Finite il tutto con le zucchine e un filo d'olio e passate iin forno una mezzora - quaranta minuti a 180°. Fatto! Ottime!

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Pesto di zucchine e arachidi

ingredienti:

  • 2 piccole e tenere zucchine appena raccolte dall'orto
  • 50 gr di arachidi sgranati 
  • olio evo qb
  • un mazzetto di prezzemolo

preparazione:

Avete fretta di preparare qualcosa da mangiare perchè due piccole birbe vi ronzano intorno affamtissime... Mettete a bollire l'acqua per la pasta, aprite il cassetto e riesumate un po' di arachidi rimaste dall'inverno, sbucciatele, versalte nel frullatore. Quando sono polverizzate, aggiungete a filo l'olio evo e man mano che le tagliate a pezzi le zucchine e per ultimo il prezzemolo. Scegliete il formato di pasta e quando è quasi a cottura ultimata allungate il pesto con un mestolo di acua di cottura. Usatelo per condire la pasta: graditissimo alle birbe!

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Torta facile del 5 alle zucchine

ingredienti:

  • 5 cucchiai colmi di farina d'orzo integrale appena macinata
  • 5 cucchiai colmi di farina di grano tenero integrale setacciata
  • 5 cucchiai di olio evo
  • 5 cucchiai di sciroppo d'acero
  • 5 cucchiai di succo di mela limpido bio
  • 5 + 5 cucchiai di acqua o di kefir d'acqua
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 200 gr di zucchine fresche e piccole
  • succo e buccia di mezzo limone

Preparazione:

Anche questa velocissima: gratuggiate le zucchine. In una ciotola mettete tutti gli ingredienti secchi, aggiungete tutti i liquidi. Amalgamate le zucchine e per ultimo il succo di limone. Accendete il forno a 180°, oliate e infarinate una teglia e versate il composto. Spolverate a piacere la superficie con un cucchiaio di zucchero grezzo di canna (tipo mascobado). Infornate per 25-30 minuti.

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Morbidisssima, anche questa molto apprezzata dalla piccole! La foto non le rende per nulla giustizia! 

Crostatine di gelsi

on Lunedì, 17 Giugno 2013. Posted in giardino, cucina

Crostatine di gelsi

Vi avevo già raccontato la storia del gelso bianco arrivato casualmente nel nostro giardino, pianta a me sconosciuta e che si è rivelata a noi solo quando ha iniziato a fare i suoi dolci frutti. Quest'anno è stato più produttivo dello scorso anno e oltre a goderne merli e bimbe (in particolar modo Elena ne va ghiottissima) sono riuscita a raccoglierne per usarli in altre preparazioni (purtroppo però per la marmellata sono ancora poche).

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Ispirata da una crostata che Annalisa aveva preparato per domenica in occasione della presentazione del libro di Erbaviola a Badia Polesine, ho creato delle piccole crostatine con ripieno a crudo. Eccovele, a noi sono piaciute tanto tanto nella loro semplicità! A volte le cose più semplici sono quelle che danno più soddisfazione...

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Ingredienti:

per la frolla:

  • 200 gr di farina integrale di grano tenero setacciata
  • 4 cucchiai di olio evo bio
  • 3 cucchiai di malto di mais
  • una punta di cucchiaino di bicarbonato 
  • acqua qb
  • 1 pizzico di sale

per il ripieno:

  • 2 banane molto mature
  • succo di 1 spicchio di limone
  • 1 cucchiaio di malto di mais (facoltativo)
  • more di gelso bianco o nero

Preparazione:

Per prima cosa preparare la frolla, mescolando la farina col bicarbonato e il sale a cui aggiungere l'olio e il malto e per ultima l'acqua dosandola in modo da avere un panetto compatto. Metterlo a riposare in frigo per mezzora, nel frattempo uscire a raccogliere le more di gelso.

Nel piano infarinato stendere col mattarello la frolla spessa circa 6-7 mm e tagliarla in cerchi con un bicchiere. Foderare il fondo di piccoli stampini in silicone. Bucherellare il fondo con una forchetta. Accendere il forno a 180° e infornare le basi per 15 minuti. Estrarle dal forno e quando sono tiepide toglierle dagli stampini. Lasciarle raffreddare. Nel frattempo preparare il ripieno. Sbucciare 2 banane e schiacciarle con una forchetta. Aggiungere il succo di limone così non scuriranno e se volete il malto (a mio avviso non è necessario, se le banane erano ben dolci, valutate voi il gusto). Riempire le crostatine con la crema di banane e decorare con i gelsi. Riporre in frigo fino al momento di servire.

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Gustare al tramonto in giardino sotto il gelso! :-)

PS: trovate qualche informazione sulle more di gelso da Elena su Passo Lento

Questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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 Mi piacerebbe che questa ricetta partecipasse anche alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia" con i gelsi che io considero frutti spontanei... ma chiedo a lei!

logofitoalimurgia

 

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Tortine fragolose

on Martedì, 11 Giugno 2013. Posted in cucina

Tortine fragolose

Oggi vi lascio una ricettina per delle tortine che sono piaciute tantissimo alle piccole... (le vedete qua sopra che se le gustano per merenda con l'orzo in giardino). Pensarete a giudicare dall'estetica che sia tratti di dolcetti al cacao cosa che loro gradiscono sempre! Invece no... il colore scuro è dato dal dolcificante che ho scelto di usare stavolta, ovvero la sapa, che mi è stata regalata dalla mitica Annalisa. In realtà ero un po' bloccata nella scelta di come usarla e cosa farci, un po' perchè mi sarebbe dispiaciuto sprecarla in qualcosa in cui non ci stava bene, un po' perchè non ne conoscevo il gusto e non sapevo a cosa abbinarla. La curiosità di Alice ha avuto la meglio e così come sempre sono andata un po' a occhio e un po' a gusto di Alice e ne sono venute fuori queste belle tortine che abbinate alle ultime fragole fresche e/o a delle buona marmellata di fragole senza zucchero fatta in casa, sono il top!

Ah, forse vi state chiedendo che cos'è la sapa... giusto? Non si tratta d'altro che di uno sciroppo che si ottiene dal mosto cotto di uva bianca o nera (nel mio caso, anzi nel caso di questa donatami da Annalisa, nera), è veramente dolcissima, e non ha tutte le problematiche legate allo zucchero raffinato. Sicuramente i nostri nonni ne facevano uso per dolcificare quando lo zucchero non era ancora così diffuso... Una ricetta che la vonteneva ve l'avevo già lasciata nel periodo natalizio, anzi ve l'aveva lasciata la mia amica Isa, ovvero le cartellate pugliesi. Vi trascrivo la descrizione che trovate su wikipedia:

La saba o sapa è un condimento tipico di Emilia, Romagna, Marche e Sardegna, dove è considerata tra i sapori tipici dell’alimentazione contadina. È uno sciroppo d’uva che si ottiene dal mosto appena pronto, di uva bianca o rossa. La saba è detta infatti anche “mosto cotto”, “vino cotto” o “miele d’uva”. Il mosto viene immerso in un paiolo di rame insieme a mezza dozzina di noci con il guscio che, rivoltandosi nel lento bollire, aiutano il mosto a non attaccarsi al fondo del recipiente. La saba è pronta quando si sarà ridotta ad un terzo della sua quantità iniziale. Risulta molto dolce e si conserva benissimo proprio grazie al tenore zuccherino.

Trovate anche altre informazioni dalla Ravanella, accompagnate anche da un fantastica ricetta con i fagioli, tutta da provare!

Veniamo alla nostra ricettina dolce!

Tortine fragolose

DSCF9566Ingredienti:

  • 200gr di farina integrale di grano tenero appena macinata e setacciata
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 100 gr di sapa di uva nera
  • 70 gr di acqua
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 cucchiaio di aceto di mele
  • fragole essiccate (con l'essicatore) a piacere
  • 6 cucchiai di succo di mela ( o qb)

Preparazione:

Per prima cosa mescolare la farina col bicarbonato, aggiungere l'olio, la sapa, l'acqua e mescolare. Aggiungere anche le fragole essiccate e tagliate a pezzettini e il succo di mela per ammorbidire l'impasto. A me ne sono bastati 6 cucchiai, regolatevi in base alla consistenza dell'impasto che deve essere piuttosto morbido, quasi liquido. Per ultima cosa aggiungete l'aceto e mescolate bene. Vedrete formarsi della bollicine che indicano che è partita la reazione col bicarbonato. Accendete il forno a 180°. Versate l'impasto negli stampini (io ho usato quelli in silicone). A piacere decorate con una fettina di fragola essiccata o con una fragola fresca.

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Quando il forno è caldo infornate per 20 minuti. A cottura ultimata mettere a raffreddare le tortine su una griglia e toglietele dalle formine quando saranno quasi fredde. Servite con marmellata di fragole senza zucchero e fragole fresche.

Visto che ci sono vi lascio la volo anche la ricettina della composta di fragole senza zucchero che ho preparato con le fragole che avevo preso col gas. Può esservi utile se trovate ancora fragole o per l'anno prossimo.

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Composta di fragole

ingredienti:

  • 1 kg di fragole bio ben mature
  • 100 gr di malto di mais
  • 1 cucchiaino colmo di agar agar
  • 1 limone bio

Preparazione:

Lavare le fragole, taglierle a pezzetti e metterle in pentola con il succo di limone spremuto e il malto di mais. Mescolare bene, mettere il coperchio e lasciare riposare a tutta per tutta la notte. La mattina accendere il fuoco e nel frattempo accendere il forno con dentro i vasetti di vetro a t 120°. Tenere i vasetti per 10 minuti a 120 e poi spegnere il forne e lasciarli al caldo. Quando la composta bolle aggiungere l'agar agar stemperato in una tazzina con un po' di acqua in modo che non faccia grumi. Mescolare bene e lasciar bollire per 10 minuti. Prelevare dal forno i vasetti ancora caldi e invasare la composta bollente. Tappare subito e capovolgere. 
L'agar agar solidifica quando si raffredda quindi non preoccupatevi se quando invasate la composta è liquida.
 
Buonissima con tutto il gusto delle fragole!
 
PS: per chi se lo fosse perso segnalo il contest per il 2° compleanno di GocceD'aria in collaborazione con VerdeVero, trovate tutte le indicazioni qui:  http://www.goccedaria.it/item/io-lavo-eco-io-test-per-il-2%C2%B0-compleanno-di-gocced-aria.html Non siate timidi, partecipate!
 

Zucchina time! Insalatiamo!

on Lunedì, 10 Giugno 2013. Posted in orto, cucina

Zucchina time! Insalatiamo!

Finalmente un po' di caldo (non troppo, direi il giusto...) che ci ha permesso anche di mangiare finalmente all'aperto! Qui a lato vedete la prima pizzata in giardino di qualche giorno fa... E finalmente possiamo dire che l'orto è in piena produzione! Logicamente per pomodori, melanzane e peperoni è ancora presto... ma meglio, così possiamo goderci le prime gustosissime produzioni, in particolare stiamo raccogliendo: zucchine con i loro fantastici fiori,cetrioli, rucola selvatica, le prime fave che quest'anno ho piantato per la prima volta grazie agli scambi di Ferrara e logicamente tutte le aromatiche.

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La rucola selvatica come vi raccontavo in altre occasioni non la piantiamo più, nasce spontanea da sola sparsa per l'orto e il giardino, con tutto il suo gusto piccantino... saporitissima!

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Il modo in cui preferisco utilizzare queste verdure fresche è tal quali crude in gustose insalate miste, che tra l'altro in questo periodo in cui si ha voglia di ripulirsi, ci stanno proprio bene! Allora vi lascio un paio di idee, di cui una completamente orto-made, entrambe vedono come protagoniste le zucchine accompagnate dai suoi fiori.

Prima versione:

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ingredienti:

  • 2 zucchine lunghe piccole appena raccolte
  • 2 fiori di zucchina appena raccolti
  • 1/2 limone bio
  • 10 pomodorini ciliegini bio (questi non sono ancora nostri, li ho presi col gas dal nostro produttore)
  • 1 rametto di basilico greco fresco (direttamente dal davanzale)
  • 2 rametti di timo fresco
  • origano secco
  • sale fino integrale a piacere
  • olio evo a piacere

Preparazione:

Lavare e zucchine e i pomodorini. Tagliare le zucchine a striscioline sottile con una mandolina, riporle in una ciotola, spremerci sopra il limone, l'origano e un po' olio. Mescolare e mettere a riposare per una mezzoretta.

Tagliare a spicchi i pomodorini, a striscioline i fiori di zucchina (preventivamente lavati delicatamente), togliere le foglie dai rametti di basilico e timo. Versare tutto sopra alle zucchine, aggiustare di sale a piacere. Mescolare e gustare!

Seconda versione:

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ingredienti:

  • 2 zucchine lunghe piccole appena raccolte
  • 2 fiori di zucchina appena raccolti
  • 1/2 limone bio
  • 2-3 baccelli di fave freschissime appena raccolti dall'orto
  • 1 mazzetto di rucola selvatica appena colta
  • 1 rametto di basilico greco fresco (direttamente dal davanzale)
  • 2 rametti di timo fresco
  • 1 rametto di maggiorana fresca
  • origano secco
  • sale fino integrale a piacere
  • olio evo a piacere

Preparazione:

Lavare le zucchine. Tagliare le zucchine a striscioline sottile con una mandolina, riporle in una ciotola, spremerci sopra il limone, l'origano e un po' olio. Mescolare e mettere a riposare per una mezzoretta. Nel frattempo lavare la rucola e i fiori, asciugarli brevemente su un canovaccio pulito, tagliare i fiori a striscioline e togliere le foglie di basilico e timo dai rametti. Aprire le fave, tenere i baccelli da parte da mangiare in altro modo. Togliere la pellicina alle fave. Mettere nella ciotola con le zucchine, rucola, fiori, fave e spezie. Condire con sale integrale e evo a piacere. Buonissima!

E da voi come procedono le produzioni di orto e giardino? Gustate le prime insalate?

Queste ricette partecipano alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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 La seconda ricetta partecipa anche alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia" con la rucola selvatica.

logofitoalimurgia

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Treccia con zucchine per il Raduno Blogger Autogestito

on Venerdì, 07 Giugno 2013. Posted in all'aperto, cucina

Treccia con zucchine per il Raduno Blogger Autogestito

Avevo quasi pronto un post libresco per oggi che è venerdì, ma avevo troppa voglia di condividere le foto dell'incontro di domenica scorsa, ovvero del 2° Raduno Blogger Autogestito, che si è tenuto a Ferrara al C.S.P. La resitenza.

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Il centro avevo avuto modo di vederlo a marzo in occasione dello scambio di semi, stavolta ce lo siamo davvero goduto! Il grande spazio esterno è ideale per stare in compagnia, mangiando e chiacchierando e anche i bambini hanno tanto spazio dove poter correre e giocare.

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E nonostante con alcune persone ci fossimo viste solo una volta e con alcune soltanto virtualmente, ci siamo sentiti come a casa, davvero bene.

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Tutti in attesa di mangiare: chi prenderà per primo l'iniziativa? :-)

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Mangiato tantissimo, d'altronde con tutte le bontà che c'erano da assaggiare!

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Anche le bimbe hanno apprezzato, in particolar modo Elena che non la smetteva di servirsi!

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Fra chiacchiere e cibarie siamo arrivati al pomeriggio. E' stata fatta una piccola lotteria nella quale ho anche quadagnato un libro di cucina che vi presenterò più in là e poi i bambini hanno fatto i loro scambi, di giochi, prima e di librini poi.

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Un po' di spazio alla lettura ed era già ora dei saluti!

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Mi dispiace di non essere riuscita a dedicare a tutti il dovuto tempo... d'altronde quando si sta bene il tempo vola veloce!

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Ringrazio tutte le amiche che ho reincontrato e quelle che ho visto per la prima volta, in particolare Annalisa e la Capra perfette padrone di casa, Felicia che ha organizzato il tutto, Caterina che ho conosciuto con vero piacere, Elisabetta che finalmente sono riuscita a vedere di persona, Elena che rivedo sempre con grande piacere e Giulia con cui ci siamo conosciute dopo che ho conosciuto i "suoi" detersivi! Un bacionissimo al maritone Marco che ci accompagna sempre volentieri in queste situazioni, anche nel giorno del nostro 6° anniversario di matrimonio, e senza il quale non avrei avuto il tempo di chiacchierare così tanto! Ah... e logicamente un grazie al sole che si è donato per tutto il giorno! :-)

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Per l'occasione io avevo preparato la quinoa con lenticchie a cui avevo aggiunto le zucchine e una treccia di pane ripiena con zucchine. Ero partita dall'idea di fare una focaccia ripiena, poi mentre mi accingevo a fare il primo impasto mi è capitata sotto gli occhi una foto sul gruppo FB della pasta madre in cui si vedeva un'impasto diviso in tre per farne una treccia ripiena. Logicamente la ricetta me la sono inventata al momento, anche perchè non era ancora stata riportata nel gruppo, però l'idea della treccia è rimasta. Vi lascio quindi la ricettina, che anch'io devo rifare visto che alla fine l'ahnno assaggiata tutti fuorchè la sottoscritta! :-) Visto che è stata finita suppongo fosse buona! :-)

Treccia ripiena con zucchine

ingredienti per l'impasto:

  • 125 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 240 gr di kefir di soia ( o yogurt di soia bianco )
  • 60 gr di acqua
  • 1 cucchiano di sale fino integrale
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo
  • 400 gr di farina integrale di grano tenero setacciata
  • 100 gr di farina integrale d'orzo appena macinata

ingredienti per il ripieno:

  • 1 zucchina grande o due piccole
  • 1 cipolla bianca
  • 3 cucchiai di mandorle non pelate
  • melissa, timo, rosmarino, origano a piacere
  • olio evo qb

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il kefir di soia, mescolare bene, aggiungere il malto, la farina d'orzo, il sale e infine la restante farina. Impastare bene a mano in modo da avere una bella palla morbida non appiccicosa, ma che sciovoli fra le dita. Mettere a riposare per 4 ore a temperatura ambiente. Sul piano infarinato fare un giro di pieghe e rimettere a riposare per un'altra ora. Nel frattempo tritare le mandorle grossolanamente (con un coltellone va benisssimo), tritare anche le spezie e la cipolla bianca. Tagliare a dadini le zucchine. Mescolare tutto fuorchè le mandorle in una ciotola, aggiungere un po' di olio evo e salare a piacere (io non avevo aggiunto sale).

Stendere sul piano infarinato l'impasto dello spessore di 1,5 - 2 cm con le mani. Tagliarlo in 3 parti e su ciascuna disporre le mandorle tritate e sopra il ripieno di zucchine, spezie e cipolla.

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Arrotolare ciascuna parte.

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Procedere a realizzare la treccia posizionandola subito su carta forno per aiutarsi nello spostamento sulla teglia. Mettere a lievitare la treccia in una teglia e lasciarla lievitare per altre 2 ore.

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Accendere il forno a 180°. Spennellare la superficie con latte di soia e infornare per 40 minuti. Estrarre dal forno, ripassare il latte di soia e riporre nel forno spento socchiuso in raffreddamento per altri 10 minuti.

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Mettere a raffreddare su una griglia e quando freddo tenere avvolto in un canovaccio pulito fino al momento di servire.

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Ed eccola pronta ad essere mangiata al Raduno!

Arrivederci al prossimo raduno allora!

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Potete leggere il racconto visto dalgli occhi di Felicia QUI.

PS: vi ricordo che è in corso il contest "Io lavo eco, I love eco" per il secondo compleanno di GocceD'aria - partecipate numerosi!

 

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