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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: pasta madre

La Bianca: pasta madre senza glutine - primi esperimenti

on Mercoledì, 30 Ottobre 2013. Posted in cucina

La Bianca: pasta madre senza glutine - primi esperimenti

Oggi voglio presentarvi un nuovo arrivo in cucina: Bianca, pasta madre senza glutine. Era da un po' che meditavo di crearne una per dar spazio alle sperimentazioni, poi non mi sono mai messa seriamente, infine è arrivato l'incontro in una grigia domenica autunnale con le amiche Claudia e Alice di ViolaMirtillo (loro impegnate già a preparare panettoni vegani super golosi - qui sotto ne vedete la fetta!) in occasione del quale Claudia mi ha donato un pugno della sua pasta madre di riso autoprodotta!

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Vi anticipo che non sono celiaca, nè ho altri motivi di salute che mi spingono a provarla, solo tanta curiosità, voglia di sperimentare nuovi gusti e impasti e di variare... quindi eccomi all'opera con la Bianca! 

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Per prima cosa mi sono messa a macinare un po' di riso (integrale) in modo da avere un po' di farina, quindi non sono una purista da questo punto di vista, non uso farine con la spiga barrata acquistate, ma macinate da me. Ho voluto provare a fare un pane (in cassetta), sono andata un po' a naso, a istinto, senza seguire alcuna ricetta e devo dire che per essere il primo esperimento, tutto sommato non è male, anche se il tutto è decisamente migliorabile. Ah, altra cosa, ho voluto evitare di usare anche le farine senza glutine già miscelate e con aggiunte varie che si trovano in vendita. Eccovi quindi il mio primo esperimento con riso e grano saraceno.

ingredienti:

  • 150 gr di pasta madre di riso rinfrescata da 4 ore
  • 30 ml di siero di kefir di soia
  • 170 ml di acqua
  • 1 cucchiaino di malto di riso
  • 1 cucchiaino raso di sale
  • 180 gr di farina di riso integrale basmati appena macinata
  • 120 gr di farina integrale di grano saraceno
  • 1 cucchiaio di amido di mais
  • 1 cucchiaio di farina di mais bramata o di grano saraceno
  • oio evo qb per la teglia

Preparazione:

Per il rinfresco della pasta madre procedere come per una liquida o licoli che dir si voglia, aggiungendo pari peso in farina e pari peso in acqua, lasciare lievitare a temperatura ambiente per 4 ore, mettere da parte la madre e usare la rimanente parte (circa 150 gr) per panificare. Io ne tengo da parte poca ogni volta, al massimo 50 gr e piuttosto faccio un rinfresco a vuoto in più in modo da avere la pasta madre sempre bella in forma! La sera aggiungere alla pasta madre il siero, l'acqua, il malto, la farina di riso, la farina di grano saraceno, l'amido e per ultimo il sale. Mescolate bene col cucchiaio. L'obiettivo NON è avere un panetto compatto come quello del pane glutinoso, ma una pastella molto idratata. Lasciate lievitare a temperatura ambiente per 1 oretta e poi passate in frigo per tutta la notte. La mattina troverete la vostra pastella piena di bollicine. Rimettetela a temperatura ambiente per un'ora. Oliate una teglia da plumcake (piccolina, non fate come me che ne ho scelta una troppo grande...) e cospargetela con la farina di mais (ma se ne avete meglio di grano saraceno per l'estetica).

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Versate l'impasto nella teglia e mettete a lievitare fino al raddoppio (un paio d'ore). A questo punto infornate per mezzora a 180°.

Togliete il pane dalla teglia e lasciate raffreddare. 

Questa la fetta, come vedete è ben lievitata e abbastanza morbida, anche se un po' secca. Piuttosto che il colore giallo, un po' polentoso, la prossima volta metterò del grano saraceno dal colore marrone. Comunque con la marmellata a colazione direi che è ottimo! La prossima volta voglio farne un pan-dolce e più in là vorrei provare la pizza. Per ora sono abbastanza soddisfatta...

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Voi vi siete mai cimentati con la pasta madre senza glutine? Consigli, sconsigli? 

Ah, a proposito, da ora in poi posso spacciare anche la Bianca... 

E visto che ottobre non è ancora terminato e che il protagonista del mese di Salutiamoci è il riso, passo la ricettina direttamente a Satsuki en cuisine che ospita l'iniziativa questo mese.

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Dolci e pani del Veneto

on Giovedì, 24 Ottobre 2013. Posted in libri, cucina

Storie e ricette dalla Serenissima ala Mitteleuropa

Dolci e pani del Veneto

Ho recuperato questo libro in biblioteca e l'ho preso subito perchè il titolo mi sembrava accattivante: "Dolci e pani del Veneto - Storie e ricette dalla Serenissima alla Mitteleuropa" di Giampiero Rorato TerraFerma edizioni. Testo non recentissimo (2002) fa parte di una serie dedicata alla riscoperta dei prodotti tipici veneti, in particolare dal titolo mi aspettavo di trovarci una larga parte dedicata al pane e magari qualche ricetta antica o storica o tradizionale da poter replicare con la pasta madre, magari quella del pan biscoto che una volta ho provato a rifare in casa (risultati soddisfacenti solo nel breve periodo...). Poi cercavo un libro che mi mostrasse le varie forme di pane e come realizzarle... in realtà sotto questo aspetto sono stata delusa, infatti il libro ha si una prima parte dedicata al pane, alla storia del pane in Veneto e alle forme antiche, ma ricette di pane neanche l'ombra e per quanto riguarda le forme, solo alcune sono fotografate. La maggior parte del libro è invece dedicato ai dolci e tutte le ricette sono di dolci, divise per tipi:

i biscotti della nonna

sapori di Carnevale

gran festa in tavola: dolci, torte e crostate

Dolci al cucchiaio: antiche e nuove tradizioni

Lo scrigno del gusto: altre storie e altri dolci

Ogni capitolo ha qualche pagina introduttiva dedicata alla storia e a seguire le ricette. A mio avviso alcune ricette più che storiche sono tipiche di alcune pasticcerie e forni... e sono rimasta perplessa nell'uso del lievito in bustina per il panettone e del lievito di birra per il pandoro....inoltre buona parte dei dolci prevede l'uso di uova e/o burro. Però per chi è pratico non è difficile sostituire opportunamente gli ingredienti e qualche pagina di mio interesse alla fine l'ho trovata! Per esempio questa:

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con le ricette storiche per le frittelle fra cui ben tre sono vegane e la cui preparazione a leggere il testo sembrerebbe prevedere l'uso della pasta madre, come in effetti doveva essere visto che all'epoca non si aveva a disposizione il lievito di birra. Poi una bellissima ricetta pressochè veg per la smegiassa, che voglio provare a breve. E infine la curiosità di trovare un libro che spieghi bene come ottenere queste forme di pane:

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E qui chiedo il vostro aiuto stavolta: conoscete qualche buon libro con ricette di pani storici e/o modalità di relaizzazione delle forme di pane di pane più particolare?

Logicamente questa recensione partecipa al Giovedì del libro di cucina di Annalisa

 

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Torta di pane cocco-cioccolosa

on Mercoledì, 23 Ottobre 2013. Posted in cucina

Torta di pane cocco-cioccolosa

Questa torta facilissima nasce dalla torta di Annalisa che aveva portato e avevamo gustato assieme quando siamo state al labirinto di Villa Pisani di Stra. In attesa di avere la ricetta dell'originale (che potete trovare qui) mi sono inventata la mia versione col recupero del pane vecchio. L'ho poi rifatta e sono stata molto soddisfatta della morbidezza... quindi eccovi la ricetta!

ingredienti:

  • 1 panino all'uvetta raffermo (fatto con questa ricetta)
  • latte di soia qb
  • 5 cucchiai di cocco gratuggiato
  • 2 cucchiai di melassa di barbabietola
  • 2 cucchiai di farina di farro integrale appena macinata
  • 2 cucchiai di farina di riso appena macinata
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 100 gr di cioccolato fondente del commercio equo 75% cacao
  • 1 cucchiaio di aceto di mele
  • 1 pizzico di sale fino integrale

Preparazione:

Spezzettare il panino tagliato a fette, metterlo in una ciotola e coprirlo di latte di soia. Lasciare riposare per qualche oraa (2-3) finchè il pane non sarà morbido. Mescolare bene in modo da sbricciolare il pane e renderlo una crema. Aggiungere la melassa e a seguire il cocco e le farine, il bicarbonato, il sale, il cioccolato. Accendere il forno a 175°. Oliare una teglia apribile (diametro 18 cm) e cospargerla di farina di cocco. Aggiungere all'impasto l'aceto e mescolare bene. Versare il composto nella teglia e a forno caldo, infornare per 30 minuti. Sfornare, togliere l'anello e lasciar raffreddare un po' prima di passare in un piatto. Morbida, golosa e riciclosa!

Giornate d'autunno: piccole opere d'arte e cornetti improvvisati

on Martedì, 15 Ottobre 2013. Posted in in casa, cucina

Giornate d'autunno: piccole opere d'arte e cornetti improvvisati

La settimana scorsa è stata una vera settimana autunnale: pioggia, cielo grigio, sole che non si è fatto vedere neanche dietro le nuvole fino a venerdì... si beh, neanche questa settimana si scherza col grigiume.... In queste situazioni con le birbe in casa, desiderose di fare, cerco di convogliare la loro attenzione su qualcosa e propongo qualche attività da fare assieme in attesa che almeno smetta di piovere per uscire a saltare nelle pozzanghere! Se poi si mette che avevo un bel po' di pasta madre da smaltire per via del laboratorio che dovevamo fare domenica che è saltato per il maltempo... ecco che il pomeriggio si riempie di attività e di inventiva!

Sicchè per prima cosa, nel primo pomeriggio, abbiamo preparato degli impasti... a partire da un preimpasto di pane che avanzava, con i quali non sapevo cosa avremmo combinato... sapevo solo che avrei fatto qualcosa di dolce e qualcosa di salato... li ho messi a lievitare in attesa di decidere cosa avrebbero potuto essere. Nel frattempo le bimbe hanno chiesto di disegnare o meglio dipingere... quindi ho recuperato:

  • 4 coperchi di scatola di pizza che giacevano da tempo dimenticati
  • pennelli
  • colori a dita
  • timbrini fatti con i tappi di bottiglia in sughero
  • il manico di una zucca che avanzava
  • spugnette varie

Con tutte ste cose ho proposto di disegnare un albero (visto che è l'argomento preferito del periodo) ispirandosi a quelli che vedevano fuori dalla finestra. Ho attaccato i 4 cartoni per ottenere un cartone grande, disposto sul pavimento il tutto... passato il tutto a loro. Elena faceva linee verticali che per lei erano alberi, Alice ne ha prese due le ha unite riempiendole di colore e poi è passata a fare i rami.

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Alice ha deciso di fare l'erba con tecnica spugnata e ad Elena ho passato il gambo della zucca da usare come timbro... ne sono usciti dei fiori.

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Le nuvole sono state fatte da Alice invece sempre con lo stesso gambo. Ecco l'opera conclusa!

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Mentre il tutto asciugava lavati mani e pavimento, siamo tornati ai nostri impasti che lievitavano da 4 ore e ci siamo messe all'opera! L'idea era arrivata: prepareremo dei cornetti morbidi, oltre al pane e ad una ciambella salata ripiena. Il risultato è stato buono per essere una improvvisazione, logicamente non si tratta di cornetti sfogliati, ma di una pasta morbida. Vi lascio la ricetta!

Cornetti improvvisati

Ingredienti per il preimpasto:

  • 100 gr di pasta madre rinfrescata
  • 125 ml di acqua
  • 250 gr di farina 2

Ingredienti per l'impasto:

  • tutto il preimpasto
  • 100 ml di succo di ananas limpido (del commercio equo)
  • 60 gr di zucchero di canna integrale del commercio equo
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 3 cucchiai di olio evo
  • 2 cucchiai di farina di riso integrale appena macinata
  • 200 gr di farina di farro spelta

Ingredienti per la farcitura e la lucidatura finale:

  • marmellata di more autoprodotta
  • malto d'orzo
  • acqua

Via con gli impasti!

Preparare il preimpasto e metterlo a lievitare per 4 ore. Riprenderlo, aggiungere il succo di ananas, lo zucchero e la farina di riso e mescolare. Aggiungere la restante farina (farro), il sale e l'olio per ultimo. Impastare fino ad ottenere una palla liscia e morbida da far lievitare almeno 4 ore. Riprendere l'impasto che sarà ben cresciuto e morbido. Se lo schiacciate con un dito tornerà su... ma non fate come Elena che si è divertita a bucherellarlo...

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DSCF4065A questo punto passatelo sul piano infarinato e dividetelo in due parti. Da ognuna ricavate due cerchi schiacciando l'impasto col mattarello dello spessore di 3 mm circa. Tagliate a spicchi ogni cerchio come una torta. Noi volevamo tanti cornetti piccolini, quindi ne abbiamo tagliati circa 12 per cerchio. Su alcuni abbiamo messo della marmellata di more che avevo fatto io con le more raccolte in montagna e altri li abbiamo lasciati vuoti. Il ripieno va messo nella parte larga dello spicchio, in quantità non esagerata.

Successivamente vanno arrotolati i cornetti partendo dalla parte larga e girando parecchio. In questo modo si ottengono dei cornetti ben ciocciottelli e belli da vedere. Ne ho fatti un paio mostrando alle bimbe il procedimento e tanto è bastato perchè finissero l'opera. 

I cornetti vanno disposti man mano su una teglia coperta di carta forno e lasciati lievitare per altre 3-4 ore (raddoppio). Prima di infornarli procedere alla lucidatura con un cucchiaio di malto d'orzo diluito in poca acqua.

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Eccoli qua prima della cottura!

Accendere il forno a 160°, quando è caldo infornare per 15-20 minuti. Estrarre dal forno e ripassare con la lucidatura. Eccoli pronti!

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Ottimi caldini... vista la quantità, una volta raffreddati li ho messi in sacchetti di plastica e gustati nei giorni successivi. Basta scaldarli un attimo in padella in modo da intiepidirli e sono come appena fatti!

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Come vedete non sono sfogliati (anche perchè non era intenzione farli sfogliati), ma sono belli morbidi.

Questo post partecipa alla raccolta di Ottobre di Panissimo, organizzata da Bread & Companatico (Barbara) e Indovina chi viene a cena? (Sandra) e ospitato da Simona di Briciole

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Crumble e torta alle prugne

on Mercoledì, 09 Ottobre 2013. Posted in cucina

Crumble e torta alle prugne

Prima che passi la stagione delle prugne mi sbrigo a pubblicare queste due ricette per due dolci diversi, ma entrambi gustosissimi. Il primo è un crumble a base di frutta, nel senso che non solo c'è la frutta sotto, ma anche la frolla è fatta utilizzando per buona parte frutta e le poche farine sono anche senza glutine. Il secondo invece è un dolce lievitato che nasce dalla ricetta pubblicata dalla Capra mi sembra un paio di settimane fa e che ho modificato usando la pasta madre (poi avevo quasi finito le prugne e quindi ho dovuto inserire una mela... poco male!). Ottimo, come tutte le sue ricette: quindi la ringrazio tantissimo! A voi le ricette e buoni impasti!

Crumble alla frutta mista

ingredienti:

  • 1 banana molto matura
  • 6-7 prugne nere
  • 2 grappoli di uva fragola nera
  • 1/2 limone bio
  • 3 cucchiai di farina di riso basmati integrale appena macinata
  • 2 cucchiai di farina di miglio appena macinata
  • 2 cucchiai di malto di riso

preparazione:

La sera sgranare i grappoli d'uva e tagliare a pezzetti le prugne togliendo il nocciolo. Disporli in una terrina, cospargerli col succo di limone e col malto, mescolare bene e far macerare tutta le notte coperto.

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La mattina disporre la frutta in una pirofila di vetro tenendo da parte il succo rilasciato dalla frutta. Sbucciare la banana e schiacciarla con la forchetta, mescolarla al succo della frutta. Aggiungere le farine e mescolare.

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Otterrete una pastella che andrete a disporre sopra la frutta: non preoccupatevi se è irregolare e compatta, poi va rotta al momento di servire. Infornare in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.

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Servire in coppette singole rompendo col cucchiaio la frolla. Deliziosa nella sua semplicità!

Torta alle prugne della Capra

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ingredienti:

  • 60 gr di pasta madre
  • 200 gr di farina integrale di grano tenero appena macinata
  • 100 ml di latte vegetale (io ho usato riso)
  • 1 cucchiaio abbondante di melassa di barbabietola
  • 1 cucchiaio di amido di mais bio
  • 30 gr di olio evo
  • 1/2 kg di prugne
  • 1 mela
  • zucchero di canna
  • 1 pizzico di sale fino integrale

DSCF3811Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nel latte vegetale, aggiungere la melassa, l'amido di mais e la farina. Aggiungere il sale e per ultimo l'olio evo. Impastare bene fino ad avere una bella palla liscia e mettere a lievitare per 3 ore. Fare un giro di pieghe, lasciar riposare per 15 minuti. Nel frattempo oliare una teglia con cerniera apribile e tagliare a fette le prugne e la mela. Mettere l'impasto nella teglia e schiacciarlo leggermente. Disporre le prugne e la mela e lasicare lievitare altre 3 ore. Accendere il forno a 180° e cuocere per 40 minuti. Appena uscita dal forno cospargere con lo zucchero di canna. Veramente ottima e gustosa!

E voi quale delle due preferite?

Pane dei ricordi integrale

on Martedì, 08 Ottobre 2013. Posted in cucina

Pane dei ricordi integrale

Decisamente troppo tempo che non pubblico un pane... non fosse per i laboratori potreste pensare che abbia messo la Gilda a riposo! Invece no e per rimediare vi lascio la ricetta di un pane tanto facile nella realizzazione quanto ottimo nel risultato. Si tratta del pane che ho portato alla festa delle Associazioni di Piove di Sacco un paio di settimane fa e che avevo già testato un altro paio di volte. La ricetta non è mia, ma è dell'appassionato Raffaele Pignataro, giunta a mia conoscenza tramite il suo blog "Il crudo e il cotto" e il gruppo FB "La pasta madre". La mia personalizzazione sta nell'uso di farine quasi del tutto integrali. Direi che il risultato è ottimo! La ricetta è perfetta per chi è fuori casa per buona parte della giornata, infatti ha dei tempi di posa molto lunghi e quantità di pasta madre minime. Anche nella descrizione dei tempi troverete che ben si adattano a chi rientra solo a sera. Per la descrizione dettagliata e il perchè del nome vi rimando al blog di Rafaele, dove trovate anche il racconto del ricordo che l'ha portato a realizzare questo pane. Io mi limito a darvi la mia versione integrale. Ho anche dimezzato le dosi rispetto alla ricetta per avere un solo filone da 1,2 kg alla volta...

DSCF3624Ingredienti:

  • 300 gr farina tipo2 semintegrale di grano tenero
  • 490 gr di farina integrale di grano tenero macinata da me
  • 530 gr di acqua (ne ho messa un po' di più perchè l'integrale tende ad assorbirne di più)
  • 60 gr di pasta madre rinfrescata la sera prima10 gr di malto d'orzo 
  • 15 di sale fino integrale

Impastiamo!

Per prima cosa ricordarsi di rinfrescare la pasta madre la sera prima (la ricetta originale è con la liquida, anche con la solida va benissimo), la mattina mescolare le farine per bene e aggiungere 3/4 dell'acqua un po' alla volta. Infine aggiungere la restante acqua fino ad avere un impasto appiccicoso che andrà lavorato poco e lasciato riposare una mezzora (se guardate il video della ricetta originale vi rendete conto di come deve risultare l'impasto).

Mescolare la pasta madre col malto e aggiungerla all'impasto. Aggiungere anche il sale e impastare a mano per 7-8 minuti. Aspettare 5 minuti e fare un giro di pieghe. Mettere a riposare coperto per 10 ore, ovvero fino a sera.

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Rovesciare sulla spianatoria infarinata e ricavare un filone, metterlo a riposare con la chiusura rivolta in alto. Accendere il forno a 250° con un pentolino sul fondo. Quando il forno è in temperatura rovesciare il filone sulla teglia calda e infornare per 10 minuti a 250°. Togliere il pentolino e continuare la cottura per altri 15 minuti a 200° e successivi 35 minuti a 160°. Completare la cottura con gli ultimi 15 minuti col forno a fessura a 160°. A fine cottura farlo raffreddare in verticale posato alla parete. Tagliare da freddo.

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Questo post partecipa a "Share your link" di Laura

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Le spezie in cucina ... e un invito

on Giovedì, 03 Ottobre 2013. Posted in libri, cucina

Le spezie in cucina ... e un invito

Ritorno a presentarvi un libro di cucina per il Giovedì del libro di Annalisa. Si tratta di un libro che ho trovato in biblioteca facente parte di una serie che conoscevo già avendo alcuni di questi libri in casa. Si tratta di "Le spezie in cucina" di Valeria Calamaro ed. Sonda in coedizione con CTM. La versione che ho trovato in biblioteca è la prima del 2007, mentre ora si trova la nuova versione del 2011, che comunque non penso abbia modifiche sosotanziali.

 

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Ho iniziato ad appassionarmi alle spezie e a usarle una decina di anni fa, in seguito ad un corso di cucina che avevamo organizzato fra i volontari della bottega del commercio equo in cui facevo volontariato. Scoprire nuovi gusti e sapere come dosarli e abbinarli al meglio all'inizio non è facile per il palato poco abituato al gusto speziato e questo libro può essere un aiuto in tal senso. La prima parte del libro è dedicata alla presentazione delle varie spezie, origini, proprietà, utilizzo. Segue un breve capitolo sulla storia delle spezie, un viaggio nel tempo e nei luoghi dove nascono le varie erbe. Successivamente un bel capitolo sul commercio equo come alternativa ai metodi tradizionali di produzione e importazione delle spezie e alcune brevi interviste ai produttori: è l'unica parte del libro in cui si trovano delle foto a colori, soprattutto dei produttori. La seconda metà del libro è dedicata alle ricette: dopo alcuni brevi consigli pratici sulle dosi, la conservazione e l'utilizzo delle spezie, le ricette seguono suddivise in capitoli:

  • antipasti e spuntini
  • primi piatti minestre e zuppe
  • secondi e piatti unici
  • insalate e contorni
  • salse e condimenti
  • dolci e dessert

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Eccezion fatta per i secondi e piatti unici dove ci sono sottocapitoli dedicati a piatti a base di carne e piatti a base di pesce (che ho saltato a piè pari), buona parte delle ricette è vegetariana o vegana (la cosa è indicata ricetta per ricetta). Nella nuova versione del 2011 leggo questa bella novità:

Le ricette a base di prodotti animali sono accompagnate dalla versione vegan. Per venire incontro anche alle esigenze di vegani e vegetariani, scoprire come utilizzare ingredienti inediti come il muscolo di grano, il seitan e i diversi formaggi e affettati veg, come sostituire uova, burro e latte nelle preparazioni dolci e salate, in un perfetto equilibrio con le spezie utilizzate.

Apprezzabile che ci sia un piccolo sottocapitolo dedicato anche ai piatti a base di tofu e seitan. Le ricette sono semplicemente descritte, non ci sono foto ad accompagnarle, dopo una breve presentazione, troviamo l'indicazione del tempo e del tipo di ricetta, seguono gli ingredienti e la spiegazione per punti. 

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Io lo consiglio pre un primo approccio alla cucina speziata e anche per le informazioni sulla provenienza e sul commercio delle spezie che fanno da introduzione al ricettario.

Fra le varie ricette ne ho provato alcune e voglio proporvi questo dolce che è vegano già nel ricettario e che ci è piaciuto molto. Le mie modifiche sono veramente minime, fra parentesi trovate la versione originale nel caso io abbia modificato qualcosa.

Pan di zenzero con salsa all'arancia

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ingredienti per la torta:

  • 250 gr farina integrale di grano tenero
  • 250 gr farina tipo2 (bianca)
  • (2 cucchiaini  dilievito per dolci) io non l'ho messo
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale
  • 2 cucchiaini di bicarbonato (1 nell'originale)
  • 1 cucchiaino e mezzo di zenzero in polvere
  • 1/2 cucchiaio di cannella in polvere
  • 150 ml di sciroppo di riso (250 ml di sciroppo d'acero)
  • 125 ml di olio evo 
  • 125 ml di melassa di barbabietola
  • 250 ml di latte di soia
  • 1 cucchiaio di aceto di mele
  • 1 cucchiaio di vaniglia in polvere
  • 1 cucchiaio di succo di limone (non presente nell'originale)

Per la salsa:

  • 375 ml di succo d'arancia o spremuta
  • 2 pezzi di zenzero fresco con la buccia
  • 1 cucchiaino colmo di amido di mais
  • 2 cucchiai di zucchero di canna integrale
  • 1 cucchiaino di polvere magica di agrumi (buccia d'arancia essiccata)
  • (2 cucchiai di succo di zenzero fresco) non l'ho messo perchè l'avevo finito

Preparazione:

Per la torta: accendere il forno a 180°. Mettere tutti gli ingredienti secchi in una ciotola e mescolarli bene. In un altro recipiente versare tutti i liquidi e mescolare. Versare i liquidi sui solidi e mescolare (avrete un impasto morbido). Versare in una tortiera infarinata o con carta forno e cuocere per 40 minuti a 180°.

Per la salsa: fare bollire il succo di arancia con i pezzi di zenzero e lo zucchero. Sciogliere l'amido con un po' di acqua in un bicchiere. Quando bolle versare nel succo e fare bollire un paio di minuti. Aggiungere la scorza di arancia e far raffreddare.

Servire le fette accompagnate da un paio di cucchiaiate di salsa.

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Prima di salutarvi colgo l'occasione per invitarvi domenica pomeriggio, a partire dalle 15.00, a Selvazzano (in piazza) dove con l'associazione Al ritmo del tam tam - gas Calebassa, faremo un laboratorio per bambini sulla preparazione del pane con pasta madre e a seguire l'amica Elena preparerà un laboratorio sulle bombe di semi con l'argilla e per gli adulti ci sarà la possibilità di portarsi a casa la pasta madre (possibilmente venite con un vaso in vetro pulito) e anche di ricevere informazioni sul gruppo di acquisro solidale e sulla possibilità di avviarne uno. Vi aspettiamo!

Festa delle associazioni e i miei tortini all'amaranto

on Mercoledì, 25 Settembre 2013. Posted in all'aperto, cucina

Festa delle associazioni e i miei tortini all'amaranto

La settimana scorsa vi avevo anticipato e invitato alla festa delle associazioni di Piove di Sacco con l'associazione Al ritmo del tam tam - gas Calebassa, dove gestivamo i primi piatti del punto ristoro e presso il banchetto i laboratori di autoproduzione. Come ogni anno è stata una bella festa, molto partecipata, grazie a chi è passato a trovarmi al banchetto la mattina durante il laboratorio sul pane con la pasta madre,

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a chi mi ha tempestato di domande e a chi ha chiesto il suo pugno di pasta madre, ma soprattutto ai piccoli che hanno reso unica la festa!

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Nel pomeriggio ci sono stati altri due laboratori, il primo sul riciclo creativo di abiti e stoffe vecchie, dedicato ai bambini che si sono dedicati a cucire degli addobbi e gestito dall'amica Michela, di cui vi racconterò in una prossima occasione: Alice ha esaudito il suo desiderio di imparare a cucire con ago e filo e devo dire che per essere la prima volta se l'è cavata più che bene.

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Altrettanto impegnate e concentrate le altre bimbe...

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A seguire il laboratorio di autoproduzione dei detersivi gestito da Valeria.

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Nel mezzo il fantastico punto ristoro con i nostri piatti fatti dai soci e con i prodotti del gas (biologici e locali) e per buona parte vegetariani.

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amaranto ctmAbbiamo scelto di proporre quasi tutti piatti non usuali per la maggior parte delle persone, per far scoprire nuovi gusti e varietà di cereali. Neanche a dirlo è stato spazzolato tutto! Il mio contributo oltre al pane (che merita un post  parte) sono stati i tortini di amaranto. L'amaranto è un simil-cereale pressochè sconosciuto ai più, si presenta in chicchi piccolissimi, noi lo prendiamo del commercio equo attraverso il gas. Dico che è un simil creale perchè in realtà è una bella pianta con pennacchi rossi di cui si mangiano semi e foglie. In questo caso i semi che sembrano dei piccoli chicchi e che si cuociono come il miglio per assorbimento in acqua. Le proprietà dell'amaranto sono molto intressanti, infatti è molto ricco in ferro e logicamente non contiene glutine, quindi adatto a chi soffre di celiachia. Vi consiglio di leggere l'interessante approfondimento che trovate sul sito di ctm con la storia dell'amaranto e varie interessanti ricette.

Il gusto dell'amaranto tende ad essere terroso se non lo si lava bene prima dell'uso, quindi prima di procedere con la sua preparazione ricordatevi sempre di lavarlo sotto l'acqua corrente versandolo in colino a maglia stretta (altrimenti i piccoi chicchi scappano). Non è necessario invece l'ammollo. Di suo tende a "impaccarsi" e rimanere appiccicoso, quindi più che per preparazioni simil-risottate, lo preferisco per tortini o gnocchi. In queste vesti è gradito anche alle birbe! Alla festa ho portato come vi accennavo dei tortini mono porzione di cui vi lascio la ricetta facilissima!

Sformatini di amaranto

ingredienti (per 20 sformatini):

  • 1 kg di patate
  • 1 cavolo capuccio di medie dimensioni
  • 300 gr di amaranto in chicchi
  • olio evo qb
  • cannella
  • noce moscata
  • zenzero in polvere
  • sale qb
  • 600 gr di acqua

Preparazione:

Per prima cosa lessate le patate (con tutta la buccia), nel frattempo lavate per bene l'amaranto. Preparate una pentola con l'acqua (rapporto amaranto : acqua 1:2, ovvero 2 parti di acqua per una di amaranto). Versate l'amaranto nell'acqua e fate cuocere per una mezzora a fuoco lento e coperto e senza mescolare fino all'assorbimento totale dell'acqua. Se sobbolle inclinate il coperchio. A fine cottura lasciate riposare nella pentola. Lavate e affettate a listarelle sottili il cavolo capuccio, mettetelo in una padella capiente con poca acqua e fate cuocere coperto finchè non diventa morbido. Pelate le patate e schiacciatele con lo schiacciapatate in una ciotola molto capiente. Aggiungete cannella, noce moscata e zenzero in polvere e un filo di olio evo secondo il vostro gradimento, salate leggermente. Quando sarà cotto versate il capuccio sulle patate e mescolate bene. Aggiungete per il ultimo l'amaranto e mescolate bene.

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Disponete il composto a cucchiaiate nei pirottini (vanno benissimo quelli in silicone o anche quelli in alluminio). Riscaldate il forno a 170° e infornateli per 20 minuti. Lasciarli intiepidire e servirli rovesciandoli nel piatto.

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Alle birbe sono piaciuti e anche alla festa i bambini li hanno apprezzati molto!

E voi conoscevate l'amaranto? come lo usate?

Laboratori di autoproduzione alla festa delle associazioni

on Mercoledì, 18 Settembre 2013. Posted in all'aperto

Laboratori di autoproduzione alla festa delle associazioni

Oggi un post rapido per segnalarvi per chi è in zona che domenica ci sarà la Festa delle Associazioni a Piove di Sacco e con l'associazione Al ritmo del tam tam - gas Calebassa, saremo presenti in piazza con il consueto punto ristoro sotto la pescheria dove potrete assaggiare gustosi piatti con i prodotti che acquistiamo col gas (del commercio equo o dei produttori locali) tutti da agricoltura biologica. Inoltre potrete partecipare attivamente a tre laboratori nell'arco della giornata

ore 10.30: laboratorio di autoproduzione "MANI IN PASTA - Il pane con la pasta madre" (per bambini e adulti)

ore 11.30: laboratorio di riuso "SARTORIA CREATIVA: Nuova vita ai vestiti"

ore 16.30: laboratorio di autoproduzione "ECOPULIZIE - Detergenti amici dell'ambiente"

La mattina in occasione del laboratorio sul pane verrà spacciata la pasta madre, chi desidera potrà portare a casa il suo pugno di pasta madre, possibilmente portate con voi un vasetto di vetro con tappo.

Vi aspettiamo numerosi anche per pranzare assieme!

Mopur al modo di Francesca

on Lunedì, 09 Settembre 2013. Posted in cucina

Mopur al modo di Francesca

Oggi ho il grande piacere di ospitare un'amica qui sul blog, si tratta di Francesca, capitatami sulla via per la comune passione per l'autoproduzione e per la cucina vegan. Lei ama condividere le sue sperimentazioni tramite FB e io ho notato subito questa preparazione che personalmente non avevo mai provato e che non poteva non saltarmi all'occhio per l'uso della pasta madre. Beh, che dire il risultato mi è sembrato ottimo, e mi sono ripromessa di provare a farlo al più presto magari con la farina di lenticchie macinata da me o sostituendola con quella di piselli (sempre macinata da me). Vi farò sapere anche delle mie sperimentazioni, intanto lascio la tastiera a lei che vi racconterà meglio il suo esperimento! (ah, le foto sono sue...)

Quando vado al mio negozio biologico di fiducia mi piace sperimentare prodotti nuovi così dopo aver provato l’affettato di Mopur mi sono chiesta se fosse mai possibile autoprodurlo visto che anche gli ingredienti principali (pasta madre, glutine di frumento, farina di legumi) non mi mancavano. Va da se che ogni tentativo è assolutamente dissimile dall’originale visto che Mopur e Muscolo di grano sono marchi registrati con ricetta segreta (come la Coca Cola per intenderci) ma tentar non nuoce.

Facendo una ricerca mi è venuta per le mani questa bella ricetta di Aldo Bongiovanni (che lui stesso ha pubblicato nel suo blog e che gentilmente ci concede in questa occasione) :

http://fysis.it/3819/auto-produzione/milanese-fermentata-di-lupino#more-3819

Lui ne fa delle bistecche, io ho deciso di trattarlo un po’ come il seitan e di cuocerlo nel brodo per poi usarlo in altri piatti.

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Ecco i miei ingredienti:

  • 40g di glutine di frumento

  • 160g di farina di lenticchie

  • 80g di lievito madre solido arzillo

  • 210ml di acqua tiepida

  • 5g di sale

  • Spezie (zenzero,pepe,coriandolo,noce moscata,curry)

 Devo dire che non è affatto semplice trovare in giro farina di lenticchie e quando mi è capitata a tiro l’ho presa proprio sperando di porci fare una cosa del genere.

Ho setacciato le farine, aggiunto le spezie, sciolto la mia pasta madre (appena rinfrescata) nell’acqua e poi impastato il tutto.

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L’impasto verrà abbastanza appiccicoso, ma comunque in grado di formare una palla

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A questo punto ho chiuso la ciotola con il cellophane e messo a riposo per 5 ore nel forno a luce spenta (in inverno decisamente accesa) in attesa del raddoppio.

L’impasto si presenta così

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Mettete sul fuoco una pentola capiente con parecchia acqua e fare un bel brodo di cottura (io ho optato per un pezzetto di zenzero fresco, alga kombu, shoyu , un cucchiaino scarso di miso ecc.) .

Con un canovaccio di cotone bianco lavato a mano senza sapone formate un salsicciotto senza stringere e, quando il brodo sobbolle, adagiatelo nella pentola.

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Cuocete a fuoco lento per 45 minuti e lasciatelo raffreddare in pentola.

Scartato si presenta così

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Se non lo usate subito potete mantenerlo nel brodo di cottura ormai freddo.

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Siccome volevo farne una sorta di fettine ho optato per i funghi porcini che avevo nel congelatore.

Ingredienti per le fettine di morpur ai funghi:

  •  300/400g. di funghi porcini surgelati
  •  8 fettine di mopur 1 spicchio d'aglio
  •  1 cucchiaino raso di maggiorana
  • Peperoncino, sale, salsa di soia (shoyu) , olio extra vergine di oliva

Scongelare i funghi, pulirli e tagliarli in pezzi piccoli. Soffriggere lo spicchio d'aglio schiacciato nell'olio insieme al peperoncino (come vostro palato suggerisce). Quando l'aglio è biondo toglierlo ed aggiungere i funghi coperchiando per far uscire tutta la loro acqua. Togliere il coperchio e cuocere a fuoco moderato fino a far assorbire tutta l'acqua ed abbrustolendo leggermente i funghi. Aggiungere il sale, la maggiorana, mezzo bicchiere di acqua calda e far andare a fuco lento fino all'evaporazione completa. Mettere da parte i funghi e nella stessa padella aggiungere un filo d'olio, portarlo a temperatura e cuocere le fettine di mopur bruscandole su ambo i lati. Innaffiare con la salsa di soia e continuare la cottura a fuoco lento girando le fettine una sola volta. Aggiungere infine i funghi con un pò d'acqua e rimestare per formare una salsina. Portare a temperatura e servire caldo.

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Ero solita consumare il seitan di rado e con parsimonia, visto che il glutine non è il massimo, ma credo che da oggi lo consumerò soltanto in questo modo

“Il Mopur è un alimento naturale a base di frumento, esattamente glutine, un pò come il seitan, però il particolare tipo di lavorazione crea un processo in cui le proteine vengono scomposte da complesse a singoli amminoacidi, riducendo la presenza del glutine a percentuali molto basse, garantendone dunque una facile digeribilità ed un alto apporto proteico e quindi energetico.”

E allora non ci resta che provarlo! Voi lo conoscevate?

E visto che è lunedì direi che questa proposta è perfetta per il 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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Non solo verdura: ecco la nostra uva selvatica!

on Giovedì, 29 Agosto 2013. Posted in orto, cucina

Non solo verdura: ecco la nostra uva selvatica!

Giorni intensi di autoproduzione questi! L'orto ci da fare e dopo i trapianti è arrivato il momento di raccogliere qualcosa di assolutamente regalato che non ci aspettavamo, ovvero l'uva selvatica! Da vecchie foto aeree della zona su cui ora c'è nostro orto abbiamo scoperto che prima che fossero costruite queste case c'era un unico vigneto e probabilmente parte di queste vigne sono rimaste sul bordo del fosso perimetrale, assieme a qualche palo che ricordo di avere visto prima che il consorzio di bonifica passasse a sistemare i canali 5 anni fa. Di questa vigna si era appassionato mio padre e l'aveva tirata parzialmente su dal fosso facendola correre lungo la nostra rete di confine. Finora però non aveva mai dato grossi frutti, pur essendo in primavera piena di fiori, tanto che quest'anno Marco ne aveva tagliato una parte... e invece stavolta ci ha sorpreso arrampicandosi per i salici e donandoci un sacco di grappoli che pendevano da questi rami. Bellissimi!

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Si tratta di un'uva da vino selvatica, che assomiglia molto all'uva fragola, quel tipo che qui chiamano "Clinto" o "Grinto"... le bimbe se la mangiavano per merenda direttamente dalla pianta!

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Ne abbiamo raccolto con grande fatica visto che era salita per gli alberi, all'incirca un secchio. 

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E cosa ci facciamo ora a parte mangiarla tal quale e farla assaggiare a parenti ed amici? Per prima cosa ho pensato ad una focaccia dolce o fugassa alla veneta e per ora vi lascio questa ricetta, nei prossimi giorni vi racconterò anche cosa abbiamo fatto con la maggior parte dell'uva. 

Per questa fugassa ho preso spunto dalla ricetta della Sciacciata con uva che aveva postatto qualche tempo fa Alessia nel gruppo della pasta madre, io l'ho leggermente reinterpretata in chiave ad alta idratazione e dolcificandola leggermente con un po' di sapa di uva nera (giusto per stare in tema). Della sapa vi avevo già parlato qualche tempo fa in un altro articolo e ho in programma di prepararmela anch'io quest'anno. Intanto eccovi la ricetta della fugassa!

Fugassa all'uva selvatica

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ingredienti:

  • 125 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore con farina di farro
  • 270 ml di acqua
  • 50 ml di sapa di uva nera (io ne avevo ancora un po' di quella donatami da Annalisa)
  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 400 gr di farina di farro monococco bio appena macinata
  • 3 grappoli di uva nera selvatica
  • 1 cucchaio di zucchero integrale di canna bio del commercio equo tipo Mascobado

preparazione:

La sera sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il malto di riso, la sapa e metà della farina e mescolare. Aggiungere il sale e la restante farina mescolando bene fino ad avere un impasto omogeneo che rimarrà molto idratato. Avvolgere in un canovaccio pulito e riporre in frigo per la notte.

La mattina estrarre dal frigo, lasciare ambientare per un'oretta. Succesivamente versare l'impasto su una teglia rettangolare rivestita di carta forno. Lasciare lievitare per 3 ore. Accendere il forno a 200° statico. Finchè il forno si scalda, sgranare i grappoli di uva e cospargere la superficie della focaccia con gli acini.

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Distribuire sugli acini lo zucchero di canna.

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Quando raggiunge la temperatura infornare per 30 minuti a 200°. Togliere dalla teglia e far raffreddare per 10 minuti sulla griglia nel forno in raffreddamento.

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Gli acini si saranno disfatti parzialmente liberando il loro sughetto e impregnando in questo modo la fugassa del gusto del tutto particolare di quest'uva!

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Angelica dolce

on Martedì, 27 Agosto 2013. Posted in cucina

Angelica dolce

Oggi finalmente riesco a presentarvi un dolce con la pasta madre la cui ricetta giaceva nel cassetto da troppo tempo e che mi è venuto voglia di recuperare grazie ad un post sul gruppo FB della pasta madre in cui qualcuno chiedeva se era possibile fare l'angelica senza latte e uova. Io l'avevo già fatta un paio di volte l'anno scorso, poi presa da altri post non l'ho più pubblicata... adesso è arrivata l'occasione giusta. Per le foto scusate la poca nitidezza di molte, ma visto che io ero troppo impegnata con l'esecuzione della ricetta, la fotografa ufficiale è stata Alice (notate il punto di vista più basso)...

Come sempre la mia versione è vegana e anche senza zucchero, ho anche usato farine poco raffinate. La ricetta da cui sono partita la trovate sul sito dell'amica Tiziana QUI.

Ingredienti:

  • 200 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 400 gr di farina tipo 2 (oppure di farro bianca, o 300 gr di farro bianca e 100 gr di farro monococco appena macinato, io adoro quest'ultima variante)
  • 100 gr di malto di riso
  • 120 ml di latte di riso
  • water roux: 15 gr di farina di farro + 75 ml di acqua
  • 1 pizzico di sale
  • 70 gr di olio evo
  • 50 gr di acqua 
  • uvetta
  • arance candite

Preparazione:

Per prima cosa preparare il water roux mescolando in un pentolino i 75gr di acqua con i 15 gr di farina. Mettere sul fuoco e far addensare (si forma una sorta di gelatina). Lasciar raffreddare.

Sbattere l'olio evo con i 50 gr di acqua fino ad avere una cremina che metterete a riposare in frigo.

La sera impastare la farina con il latte di riso, il malto, il water roux sbattuto, il sale. Aggiungere l'olio sbattuto con l'acqua e per ultima la pasta madre. L'impasto si riecquilibra nel momento in cui aggiungete la pasta madre, rimane però sempre piuttosto morbido e appiccicoso. Impastate bene con un cucchiaio di legno fino ad avere un composto ben omogeneo e incordato. Mettete a riposare coperto da un canovaccio nel forno spento per tutta la notte. La mattina troverete l'impasto lievitatissimo, ben gonfio. 

Lavare il tavolo, asciugatelo e infarinatelo bene. Rovesciate l'impasto sul piano, vedrete che sarà più gestibile di come l'avete lasciato la sera precedente. Cospargete con un po' di farina e schiacciate l'impasto. Stendetelo col mattarello il più possibile fino ad avere un velo sottile, vedrete che l'impasto sarà morbido e ben lavorabile.

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A questo punto cospargete con olio a filo e distribuitelo con le dita.

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Cospargete di uvetta e arance candite o cioccolato a vostro gusto, arrotolate il tutto. 

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Con un coltello affilato tagliate l'impasto trasversalmente e intrecciatelo. Poi passate la treccia su una teglia coperta da carta forno formando una ghirlanda.

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Mettere a riposare per 2-3 ore, fino al raddoppio. Accendere il forno a 200° statico, spenellare con latte di riso e infornare per mezzora quando il forno sarà in temperatura.

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Aspettare che sia fredda prima di tagliarla.

 

Panini all'uvetta per Elena

on Martedì, 20 Agosto 2013. Posted in cucina

Panini all'uvetta per Elena

Da un po' di tempo in qua, Elena ha una vera fissa per il pane con l'uvetta, allora ho perfezionato la ricetta, in  modo da ottenere un morbido e che resti tale per parecchi giorni, che non necessiti di troppo impegno nella preparazione, che sia dolce ma non abbia zucchero, logicamente senza latte e uova e con farine non troppo raffinate, meglio se le "mie" appena macinate. Alla fine sono riuscita ad avere quello che volevo e vi ripropongo la ricetta che può fare sempre comodo per grandi e piccoli golosi! Io l'ho già fatto più volte, vi metto tra parentesi anche le modifiche che potete fare ottenendo sempre un ottimo risultato.

ingredienti:

  • 150 gr di pasta madre (rinfrescata da 4-5 ore)
  • 240 ml di succo limpido 100% mela bio (o ananas del commercio equo)
  • 70 gr di semola di grano duro (o farina tipo2) bio
  • 50 gr di sciroppo d'agave o di sapa (io ne avevo ancora un po' di quella di Annalisa)
  • 125 gr di farina integrale bio appena macinata di farro spelta (o monococco)
  • 60 gr di farina di riso integrale bio appena macinata
  • 150 gr di farina bio di farro spelta bianca
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 100 gr di uvetta sultanina
  • latte di soia per lucidare

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Preparazione:

La sera sciogliere la pasta madre  nel succo di mela, aggiungere la sapa o lo sciroppo d'agave, le farine di riso e grano duro, l'uvetta (non ammollata), il sale. Mescolare bene aggiungere la farina integrale e un po' alla volta quella bianca. Impastare brevemente, l'impasto risulterà morbido e un po' appiccicoso, non aggiungete farina. Fare una palla e riporre a riposare in frigo per tutta la notte, nella ciotola e avvolta in un canovaccio pulito.

La mattina estrarre l'impasto dal frigo e lasciare a a temperatura ambiente per un'oretta. Rovesciare l'impasto sul piano infarinato e fare un giro di pieghe, rimettere a riposare coperto per un'altra ora. Ristendere sul piano, arrotolare e tagliare l'impasto in 5 parti uguali. Per ogni parte, stendere l'impasto, fare una piega e pirlare in modo da avere una pallina ben definita. Metterle a lievitare sulla teglia su cui avrete messo della carta forno per 3 ore circa. Accendere il forno a 200° statico. Spenallare i panini con il latte di soia, infornare per 30 minuti. Lasciare raffreddare prima di consumare... se riuscite a tenere lontane le manine birbe!

Se non finiscono prima restano morbidi per 4-5 giorni avvolti in un canovaccio e poi tagliati a fette. Qui sotto vedete l'espressione soddisfatta di Elena col suo pane all'uvetta!

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Girelle ai frutti di bosco

on Lunedì, 12 Agosto 2013. Posted in montagna, cucina

Girelle ai frutti di bosco

Quella che vi propongo oggi è una ricetta che non potevo che preparare in montagna dove le temperature erano più accettabili e dove ho potuto raccogliere un po' di frutti di bosco. Diciamo che non è semplice portarli a casa visto che le birbe preferiscono di gran lunga mangiarli al momento! Veramente difficile resistere alla golosità di questo spuntino offerto dalla natura! Mi capita molto raramente di comprarli e generalmente rimango delusa perchè il gusto non è mai lo stesso di quelli raccolti direttamente nel bosco...

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Ecco cosa abbiamo avuto la fortuna di trovare nelle nostre passeggiate

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more di rovo (logicamente Elena avrebbe voluto mangiare anche rosse non mature...)

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fragoline

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mirtilli ... mancano i lamponi che non sono riuscita a fotografare...

E così arrivo anche a pennello per proporre una ricetta per il golosissimo Salutiamoci di questo mese dedicato proprio ai frutti di bosco e ospitato da Bri.

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Qualche informazione sui frutti di bosco (more di rovo, lamponi, fragoline selvatiche, ribes, mirtilli) la trovate qui, io come al solito vi riporto un piccolo stralcio sulle proprietà nutrizionali:

Lamponi, mirtilli rossi e neri, more, fragole selvatiche, ribes....sono tra la frutta da preferire perchè contengono acido ellagico, quercitina, antocianine e svariati fitocomposti. ...  i frutti di bosco sono fra quei prodotti della natura che contengono tanti elementi fondamentali per la nostra salute,  ricchi di vitamine, in particolare A, B1 e B2 e C e  sali minerali, tra cui il potassio. Ma oltre a questi ci sono ulteriori sostanze preziose. 

E finalmente ritorno anche a mettere all'opera seriamente la Gilda che in questo periodo a parte il canonico pane ai cereali e la pizza senza impasto o le piadinette ha sfornato poco!

Veniamo alla nostra ricetta:

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ingredienti per l'impasto a lievitazione naturale:

  • 120 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 150 gr di siero kefir di soia ( o siero di yogurt colato)
  • 150 gr di acqua temperatura ambiente
  • 150 gr di farina di farro spelta bio integrale fresca di molitura
  • 30 gr di farina di riso integrale bio appena macinata
  • 30 gr di riso soffiato
  • 3 cucchiai di malto di riso bio
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 300 gr di farina tipo 2 semintegrale

ingredienti per la farcitura:

  • 150 gr di frutti di bosco misti (more, mirtilli, lamponi, fragoline) appena colti

ingredienti per la lucidatura:

  • 1 cucchiaio di malto di riso bio
  • 1 cucchiaio di acqua

preparazione:

Sciogliere la pasta madre nel siero, aggiungere l'acqua, il malto di riso e mescolare. Aggiungere le farine di farro e di riso e il riso soffiato. Mascolare e aggiungere il sale. Infine aggiungere un po' alla volta la farina semintegrale di grano tenero fino ad ottenere un impasto ben amalgamato, ma non solido. Mettere a lievitare per 5 ore a temperatura ambiente. Infarinare bene il piano e fare un giro di pieghe, far lievitare un'altra ora, fare un altro giro di pieghe. Lasciar riposare una mezzora.

Nel frattempo mettere in un pentolino i frutti di bosco con pochissima acqua, scaldarli in modo da avere una composta. Lasciare raffreddare.

Stendere l'impasto grossolanamente dello spessore di un cm e tagliare a striscioline lunghe circa 20 cm e larghe 2 cm. Farcire con la composta di frutti di bosco e arrotolare su se stessi. Lasciare lievitare a temperatura ambiente per un paio di ore, disposte su carta forno e ben distanziate fra di loro. Preparare un'emulsione di malto di riso e acqua ben sbattuti. Spenellare le chioccioline. Infornare a 160° gradi per mezzora. Appena uscite dal forno spenellare nuovamente con il malto e l'acqua. Ottime a colazione appena scaldate!

Con l'occasione segnalo le latre mie ricette con i frutti di bosco:

E visto che si parla di frutti raccolti nel bosco questa ricetta partecipa alla raccolta di ricette con erbe spontanee di Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia"

logofitoalimurgiae qausi dimenticavo che oggi è anche lunedì, quindi partecipa anche alla raccolta di ricette del 100% vegetal monday proposto dalla Capra: chiunque può partecipare, proponete anche voi le vostre ricette veg ogni lunedì!

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Focaccia dolce alla frutta

on Lunedì, 15 Luglio 2013. Posted in cucina

Focaccia dolce alla frutta

Rieccomi finalmente di ritorno dalla montagna... Un po' di fretta con tutta la posta ancora da sistemare, lavori arretrati e orto stracarico di prelibatezze da raccogliere vi lascio la ricetta per un dolcetto facile facile con la pasta madre, ideale per smaltire eventuali esuberi sia di pasta madre che di frutta... inutile dire che in montagna la temperatura era ideale per accendere il forno e avere questa sorta di strudel rivisitato... ma tutto sommato neanche qui in pianura si sta malaccio ora!

Nei prossimi giorni mi dedicherò alla sistemazione delle foto e vi racconterò qualcosa di più vacanziero!

Ingredienti per l'impasto:

  • 100 gr di pasta madre
  • 100 gr di kefir di soia (o yogurt di soia)
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna tipo mascobado del commercio equo
  • 1 pizzico di sale fino integrale
  • 250 gr di farina integrale setacciata

Ingredienti per il ripieno:

  • 2 banane molto mature
  • 2 pesche mature
  • 10 ciliege

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nel kefir di soia, aggiungere lo zucchero di canna, il salel, l'olio e mescolare. Aggiugere la farina in modo da avere una bella palla liscia e non appiccicosa da mettere a lievitare per 3-4 ore. Preparare il ripieno schiacciando con la forchetta le banane a cui aggiugere le pesche pelate e tagliate a cubetti e le ciliege, tagliate a metà e denocciolate. Mescolare bene il tutto.

Dopo la lievitazione riprendere l'impasto e dividerlo in 2 parti, di cui una leggermente più grande. Infarinare il piano e stendere la prima col mattarello dello spessore di un cm, porla su una teglia foderata con carta forno. Riempire con la frutta precedentemente preparata. Coprire con la seconda parte dell'impasto stesa come sopra.

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Lasciare lievitare per un paio d'ore a temperatura ambiente. Accendere il forno a 180° e cuocere per 30-35 minuti. Ottima tiepidina!

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