in cucina

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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: cucina

Mantovanine semintegrali di farro

on Lunedì, 16 Aprile 2012. Posted in cucina

Mantovanine semintegrali di farro

La settimana scorsa sono incappata in alcune foto di panini tipo mantovanine fatti con pasta madre e siccome la forma era molto accattivante mi sono subito messa a cercare come si fanno queste pagnottine... Spiegazioni e ricetta trovate non potevo non provarle, però la ricetta aveva sempre qualcosa che non andava, ovvero prevedeva sempre metà farina bianca 00 e metà manitoba, farine che non uso mai, perchè troppo raffinate e poco nutrienti e per la manitoba perchè spesso proviene da troppo lontano. Decisa la sfida della settimana: provo a farle con il farro e per metà integrali!

Ho iniziato il pomeriggio rinfrescando la Gilda, la sera prima di andare a letto ho preparato l'impasto che ho messo a lievitare in forno spento tutta la notte, avvolto in un canovaccio, la mattina ho preparato le pagnottine che hanno lievitato per altre 3 ore prima di cuocerle.

Ingredienti:

  • 120 gr di pasta madre (rinfrescata da 4-6 ore)
  • 250 gr di farina di farro bianca
  • 250 gr di farina di farro integrale
  • 220 gr di acqua a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 cucchiaio di malto
  • 1 cucchiaino di sale integrale fino

La sera sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere l'olio, il malto e la farina integrale. Mescolare bene, aggiungere il sale e la rimanente farina fino ad avere una palla morbida, liscia ed elastica, non appicicosa. Mettere a riposare per tutta la notte coperta da un canovaccio.

La mattina riprendere l'impasto, rovesciarlo sulla spianatoia e tagliarlo in 7-8 pezzi. Con ognuno formare una pagnottina seguendo le indicazioni che vedete sotto.

1. stendere grossolanamente con le dita e fare una piega base

2. schiacciare nuovamente con la mano e stendere col mattarello una sfoglia sottile

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3. piegare il lembo sinistro della pasta portandolo verso il centro

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4. piegare il lembo destro portandolo verso il centro

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5. piegare il lembo superiore portandolo verso il centro

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6. piegare il lembo inferiore portandolo verso il centro

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7. tirare nuovamente col mattarello la pasta il più sottile possibile e rifare la piegatura come sopra.

8. ripetere una terza volta la piega solo del lato destro e di quello sinistro

9. arrotolare la sfoglia su se stessa per ottenere la pagnotta

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10. Riporre le pagnottine sulla teglia del forno su carta forno e lasciare lievitare per 3 ore coperte da un canovaccio

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11. Passate le ore accendere il forno a 220° statico con pentolino d'acqua sul fondo. Nel frattempo praticare su ogni pagnotta un taglio verticale da parte a parte

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12. spennellare d'acqua le pagnotte e quando il forno è in temperatura infornarle per 10-15 minuti a 220° più ulteriori 30 minuti a 180°.

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In forno si apriranno lungo il taglio creando la forma della mantovanina.

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Bimba curiosa durante la cottura 

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Questo il risultato... come gusto e consistenza ottime, logicamente più compatte rispetto alle corrispettive con lievito di birra e farine raffinate, ma sempre molto morbide anche 2-3 giorni dopo la preparazione. Crosta bella croccante.

 

Nota sulla lievitazione:

Ero alquanto dubbiosa sulla lievitazione per tutta la notte in forno, conoscendo la mia Pasta madre, temevo che inacidisse, però ho provato lo stesso perchè in fondo in rapporto al totale dell'impasto la madre è poca. In effetti la mattina l'impasto era un po' più acidino del dovuto, cosa che ha lasciato un lieve restrogusto ai panini finiti. Infatti li ho rifatti una seconda volta in montagna, mettendo a lievitare l'impasto in frigo dopo un paio d'ore fuori e lasciandolo riposare un'oretta fuori dal frigo prima di procedere a fare le pagnotte e il risultato è stato migliore. Quindi vi consiglio di usare il frigo se avete una pasta madre molto vivace come la Gilda o di farle la mattina lasciandole lievitare 6 ore fuori dal frigo.

Torta di rose leggerissima

on Sabato, 07 Aprile 2012. Posted in cucina

Torta di rose leggerissima

Spesso quando preparo i cornetti mi ritrovo a non avere più teglie dove riporli, ho quindi pensato di farci dell'altro e da questa necessità è nata l'idea di fare una torta di rose. L'impasto è lo stesso dei cornetti vegani, anche la lievitazione è la stessa, la cosa che cambia è la preparazione finale.

In pratica dopo avere steso la pasta e averla tirata col mattarello come per i croissant, ho versato sopra del cacao amaro in polvere, una spolverata di zucchero di canna integrale e uvetta e ho arrotolato tutto. Ho tagliato a fettine alte circa5-6 cm e le ho riposte una accanto all'altra nella teglia (ho usato una teglia tonda con cerniera). Ho messo a lievitare come i croissant per tutta la notte nel forno spento, coperto da un canovaccio asciutto e pulito. La mattina ho spennellato la torta (che era molto lievitata) con una miscela di latte di riso e malto di riso e ho infornato in forno già caldo a 160° (ventilato) per 35 minuti

A fine cottura ho aperto la cerniera e tolto il bordo, ho spennellato nuovamente con latte di riso e malto e rimesso nel forno spento con anta socchiusa per altri 15 minuti.

A lato potete vedere il bellissimo risultato! L'impasto è veramente soffice e tale rimane per molti giorni...

Con lo stesso impasto e rotolo potete farci anche delle girelle, tipo queste che facevano compagnia ai cornetti!

girelle

Il ripieno lo potete logicamente anche variare in base ai vostri gusti!

Ortiche: in cucina e non solo!

on Venerdì, 06 Aprile 2012. Posted in all'aperto

Come promesso la settimana scorsa, oggi si parla di erbe spontanee, in particolare di un'erbaccia che normalmente si cerca di evitare, ovvero l'ortica! Noi abbiamo la fortuna di averla spontanea nell'orto, dove riscresce ogni anno nelle zone più ombrose. Una delle specialità dell'uomo di casa è proprio il risotto con le ortiche che fa con ricetta simile a quello con i carleti che vi ho scritto la settimana scorsa (la potete trovare anche nel blog di Glores, qui).

Ma oltre all'uso in cucina abbiamo cominciato ad apprezzarne anche altri ambiti di utilizzo, ovvero nell'orto come antiparassitario naturale e a costo zero e come lucidante per i capelli scuri.

Partiamo dall'inizio!

Individuate le vostre piantine di ortica, devono essere fresche, spuntate da poco, non in fiore, in zone lontano da raffico e inquinamento. Munitevi di guanti, meglio se doppi guanti in lattice (guanti in stoffa da giardinaggio non sono sempre sufficienti) e raccogliete le punte tenere delle ortiche lasciando il resto della pianta. 

Lavate bene le foglie e mettete a bollire una pentola d'acqua. 

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Quando bolle versateci le foglie di ortica e fate bollire per 5-7 minuti.

Estraete le foglie con un colabrodo e schiacciatele bene (mi raccomando non buttate l'acqua).

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Con queste foglie potete farci il risotto o un rotolo con erbette o una torta salata... noi ci abbiamo fatto condito la quinoa aggiungendole nel soffritto iniziale, per il resto la ricetta la trovate qui: http://www.goccedaria.it/item/quinoa-con-lenticchie-rosse.html

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Ve la consiglio molto molto buona!

 

Lasciate raffreddare l'acqua e filtratela con un canovaccio.

Due terzi di questo decotto l'ho messo in bottiglie grandi di vetro e lo spruzzeremo sulle piantine dell'orto al momento del trapianto: aiuta a tenere lontani i parassiti!

L'altra parte l'ho messa in bottigliette scure e piccole e lo uso come ultimo sciacquo dopo lo shampoo: serve a ravvivare il colore dei capelli scuri e come antiforfora.

Colombata 2.0

on Mercoledì, 04 Aprile 2012. Posted in cucina

Colombata 2.0

La prima colombata, quella di primavera, ha avuto così tanto successo che abbiamo voluto rifarla per la settimana di Pasqua. C'è chi è partito lunedì con i rinfreschi e ha già sfornato le sue colombe e chi si sta adoperando adesso, chi con le ricette già provate chi con nuove ricette trovate in rete o su vari libri. Anche questa volta vi terrò aggiornati e pubblicherò i vari risultati. Quindi se anche voi volete riprovare oppure se la volta scorsa non eravate riusciti a colombare e volete provarci adesso, vi aspetto!

Intanto pubblico la mia colomba, la terza di quest'anno, sfornata ieri notte.

Anche questa volta ho seguito la mia ricetta vegana, visto che le volte scorse siamo stati soddisfatti, ho apportato solo alcune modifiche:

  • ho farcito con cioccolata fondente a scaglie, come richiesto da Alice, anzichè con uvetta
  • ho cambiato nuovamente la glassa
  • ho usato uno "stampo" autoprodotto: avevo terminato gli stampi colomba e allora mi sono ingegnata usando una pirofila in acciaio rettangolare sui cui lati ho messo delle ciotoline di alluminio e poi l'ho rivestita di carta forno

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I tempi di lievitazione sono stati gli stessi delle volte precedenti.

La glassa in questa versione è quella che mi ha soddisfatto di più, eccone gli ingredienti:

  • 1 cuccchiaio di farina di riso
  • 2 cucchiai di zucchero di canna integrale
  • 2 cucchiai di malto di riso
  • 2 cucchiai di farina di mandorle
  • 4-6 cucchiai di latte di riso

Come sempre è un po' scuretta per via dell'uso dello zucchero di canna integrale... ma è molto buona!

Ho decorato anche con delle mandorle, alcune pelate, altre no.

Ho deciso di non metterla a raffreddare testa in giù perchè non mi sono fidata... avevo paura che si rompesse essendo tra l'altro senza stampo. Però l'ho tenuta in verticale ruotandola ogni tanto per 10-12 ore.

Poi l'ho messa nel sacchetto.

Eccola qua pronta da regalare e mangiare: ali un po' ciocciottine, ma risultato accettabile. Adesso manca la prova taglio che farò nei prossimi giorni!

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Aggiornamento del 6 aprile

Questa è un'ulteriore colomba fatta all'ultimo visto che avevo ritrovato lo stampo! Questa volta sono tornata allaversione con uvetta, ho sostituito il succo di mela con succo d'arancia visto che avevo finito il primo, la glassa invece è la stessa della terza colomba.

Mi sembra venuta proprio bellina!

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prima di essere infornata

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Impacchettata!

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Affettata!


E queste sono le foto delle colombe dei partecipanti alla colombata!

 

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Colombina e colomba travestita da panettone di Claudia

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Colomba di Nunzia

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Colomba di Federica C. prima di essere infornata e appena sfornata

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Colombe di Alessia prima del volo in forno, in volo rovescio e appena sfornate!

lisa

Colombe di Lisa

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Colomba di Michela (con la mia ricetta vegan)

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Colomba al cioccolato di Sabrina

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Lievitatissima colomba vegana di Francesca D.!

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La Nina, la Pinta e la santa Maria: le 3 colombe di Elena

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Le due leggiadre colombe di Eva

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Colombe di Nemue Maddy con ricetta con lievito di birra

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4 colombe nere con glassa al cioccolato di Barbara

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Colomba con peche sciroppate di Linda

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Colombe di Antonella

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Colomba tradizionale di Xcesca e la versione "senza" con ricetta vegana di Boscarello

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Colomba di Monica, intera e affettata

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Colomba di Tiz

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Colomba di Beatrice

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Colomba di Irene

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Colombe di Isa con mia ricetta leggermente modificata

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Colombe di Mariaelena

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Colomba di Federica G.

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Colomba di Emanuela in stampo autoprodotto

silvia

Colombe di Silvia

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Colomba di Fabiana pronta per il forno

irene

Colomba di Irene

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Colombe di Antonella L.

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Colomba con gocce di cioccolato di Sarah

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E non potevano mancare due colombe di Gloria!

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Colomba misteriosa di Chiara! :-) e finalmente la fetta! 

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Colomba di Simone prima e dopo il volo nel forno

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Colomba di Gianfranco (con manina golosa!:-))

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Colomba incidentata di Laura

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Colombe di Giuliana

 

Ringrazio tutti della partecipazione: io mi sono divertita molto, mettersi in gioco è stato molto bello e soddisfacente, così come condividere quest'esperienza! Sarebbe sicuramente bello ripeterla per altri prodotti tipici di altre feste... anzi se qualcuno ha qualche idea si faccia pure avanti!

Buona Pasqua a tutti!

 

 

 

 

 

 

Risotto ai "carleti"

on Domenica, 01 Aprile 2012. Posted in all'aperto

Risotto ai

Ho sempre associato l'arrivo della primavera con i giri in bici a raccogliere erbe. Si partiva il pomeriggio di solito mia mamma con un'amica, io e mia sorella, dirette all'argine del Bacchiglione o del Brenta o in qualche campo incolto fuori dal traffico raggiungibile con stradine strerrate... percorsi che adesso non sarei più in grado di ritrovare se non per caso... Donne munite di cestini, coltellini e qualche volta guanti, che chiaccherando arrivavano nel luogo scelto e chiaccherando cominciavano a perlustrarlo camminando lentamente... qualche passo, ci si china a raccogliere, si ripulisce l'erba, si ripone nel cestino... col bottino si riparte verso casa!

E così senza saperlo mi hanno insegnato a riconoscere svariate erbe spontanee che la natura ci regala a partire dalla primavera... ognuna col suo gusto, ognuna col suo periodo di raccolta e ognuna col suo uso.

Si cominciava a fine febbraio con le “rosole” che non sono altro che le piantine di papavero, ottime le foglie cotte, dal sapore dolce che piace anche ai bimbi.

Poi l'ortica, per la quale servono i guanti: difficile da raccogliere, ma dal gusto ottimo e dagli utilizzi più svariati.

Ed ecco il tarassaco, di cui si usa un po' tutto: fiori, foglie, boccioli!

Poi si passava ai “carleti” o “caletti” ovvero il silene, di cui si raccolgono le foglie tenere prima che fiorisca e col quale si fa un ottimo risotto o la frittata.

Quasi in contemporanea i “bruscandoli” ovvero i germogli del luppolo, che assomigliano a degli asparagi selvatici, anche loro ottimi per il risotto o anche conservati sott'olio.

E la malva con le tenere foglie e i fiori colorati!

 

Da quando ci sono le bimbe la raccolta è diventata un'attività che faccio volentieri con loro e mi piace pensare che in questo modo sto passando un sapere (tipicamente femminile) che ormai sta andando dimenticato... in una sorta di unione di generazioni.

 

erba del vicinoPer chi vuole saperne di più e cominciare a riconoscere le erbe a partire da quelle più semplici, consiglio questo libricino di Altreconomia "L'erba del vicino - manuale pratico per la raccolta e uso di erbe e frutti selvatici". 

A partire da  questa settimana vi terrò aggiornati sulle nostre raccolte e sull'uso che facciamo delle varie erbe, in cucina, ma non solo.

 

Cominciamo con i "carleti" o "caletti", come si chiamano dalle nostre parti il silene o strigoli (il link vi porta a vikipedia in dialetto veneto).

Si raccolgono le prime tenere foglie prima ghe fioriscano. Dalle mie parti si trovano spesso lungo gli argini dei fiumi.

Vanno raccolti i ciuffetti di foglie senza danneggiare la pianta. Cercate luoghi lontani dal traffico cittadino e dall'inquinamento (personalmente ho la fortuna di averli nel giardino della nonna o di trovarli facilmente nei prati di montagna). Si possono usare per il risotto o in insalata o appena sbollentati in frittate.

 

Noi ci abbiamo preparato recentemente il risotto. In questo caso l'autore è mio marito che è l'addetto ai risotti in casa nostra.

 

Per prima cosa vi serve una bella manciata abbondante di carleti, le foglie tenere, pulite. Queste foglioline vanno tritate finemente e messe a soffriggere con uno spicchio d'aglio, un po' d'olio evo e un po' d'acqua in una pentola dal fondo spesso. Si sfuma tutto con un po' di vino bianco. Versate il riso (un pugno per persona) nel soffritto e tostatelo mescolando in modo che non si attacchi e sfumate col brodo. Mescolate bene e aggiungete gradualmente il brodo durante la cottura, continuando a mescolare per evitare che il riso attacchi.

A fine cottura potete aggiungere (se piace) una spolverata di parmigiano bio grattuggiato.

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Conoscete quest'erba? Come si chiama dalle vostre parti? e come la usate?

Filone ai tre cereali

on Lunedì, 26 Marzo 2012. Posted in cucina

Il risultato di un week-end di panificazione

Filone ai tre cereali

Il fine settimana scorso è stato una full-immersion nella panificazione in piacevole compagnia della sorella. Il tutto è iniziato sabato pomeriggio: eravamo ospiti del gas (gruppo di acquisto) di Monselice-Conselve a parlar di pasta madre ad alcuni soci gas. Un bel pomeriggio leggero conclusosi con una cenetta porta e offri a base di panificati vari. Per finire domenica ospiti di mia sorella che accendeva per la prima volta dopo l'inverno il forno a legna.

 

Per l'incontro col gas avevo preparato un pane integrale (che poi ho deciso fosse un filone) i 3 cereali (farro, orzo e avena), piegato, cotto e assaggiato (a dire il vero quasi finito) la sera stessa. Ho deciso quindi di rifarlo per cuocerlo nel forno a legna.

 

Lascio qui per chi c'era all'incontro e abbia voglia di riprovarlo, o per chi vuole la ricetta di questo pane.

Ingredienti:

  • 250 gr pasta madre
  • 300 ml acqua
  • 1 cucchiaino malto d'orzo
  • 1 cucchiaino sale fino integrale
  • 3 cucchiai (circa 90 gr) farina integrale di avena
  • 6-7 cucchiai (200 gr circa) di farina d'orzo integrale
  • 300 gr circa di sfarinato integrale di farro

 

Rinfrescate la pasta madre come al solito almeno 4 ore prima, poi prendetene 250 gr e scioglieteli in 300 ml di acqua temperatura ambiente. Aggiungete le faiìrine di orzo e di avena e mescolate bene. Lasciate riposare per una mezzora almeno.

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Riprendete l'impasto e aggiungete il malto, il sale e la farina di farro (gradualmente). Quando non riuscite più a mescolare col cucchiaio passate sul tagliere e impastate a mano fino ad ottenere una bella palla liscia e omogenea, non appiccicosa.

Riponete l'impasto a riposare per 4-5 ore nel terrina coperta da un canovaccio, dopo aver fatto una croce sopra. 

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A fine lievitazione (impasto raddoppiato) riprendete il pane, lo stendete e fate due-tre giri di pieghe, l'ultimo dei quali con forma a filone. Fate del bei tagli inclinati e mettete a riposare coperto dal solito canovaccio pulito e non profumato per una-due ore (a fine lievitazione i tagli devono essere ben aperti). 

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(qui sopra con tagli appena fatti)

Preriscaldate il forno a 230° statico con un pentolino d'acqua sul fondo. Quando è in temperatura, infornare a 230 per 10 minuti e succeddivi 40 minuti a 180°. 

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(qui la cottura nel forno a legna)

Estrarre dal forno, controllare la cottura battendo sul fondo e verificando che suoni vuoto (nel caso infilare di nuovo nel forno - messo a rovescio - per altri 10 minuti).

Eccolo tagliato:

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Colombata di primavera: come è andata a finire?!

on Giovedì, 22 Marzo 2012. Posted in cucina

Colombata di primavera: come è andata a finire?!

Questa settimana è saltato il consueto appuntamento con la pasta madre, in parte per la festa del papà, ma soprattutto perchè la colombata mi/ci teneva impegnata. Finalmente riesco a scivere qualche riga su questa bella esperienza, sperando chepossa essere anche d'aiuto a chi non si è ancora cimentato e avesse voglia di farlo (girava voce di una seconda colombata per fine mese... :-)). Prima di tutto ringrazio tutti quelli che si sono messi alla prova con questa preparazione e hanno voluto condividere la loro esperienza con noi attraverso il gruppo della pasta madre du FB o contattandomi direttamente: trovo che sia stato un bel modo per stare virtualmente tutti assieme, una bella esperienza consivisa che ci ha portato per un po' nelle cucine di tutti noi e ci ha fatto venire a contatto con i vissuti personali di ognuno di noi nella non sempre facile organizzazione temporale. Chi nonostante l'influenza ha continuato imperterrito a impastare, chi con la pancia e con bimbi febbricitanti, altri con problemi di forno, altri che nonsono riusciti a recuperare le forme... Assaliti da dubbi nel mezzo dell'opera ci è spesso venuto in soccorso il pasticciere del gruppo con i suoi consigli sul raffreddamento e sulle temperature di cottura! e così una dopo l'altra le nostre colombe hanno preso il volo portandoci alla primavera! 

Grazie anche alle amiche che hanno condiviso la loro esperienza nei loro blog (vi ho linkate alle rispettive foto più sotto), per chi volesse metto a disposizione il banner qui sopra - tutte le nostre esperienze potrebbero essere d'aiuto a chi vuole provare visto che fino a Pasqua c'è ancora tempo!

Personalmente per l'occasione ne avevo fatta una grande e una piccola (mamma e figlia) sempre in versione vegana, apportando solo una modifica alla glassa, ovvero l'aggiunta di un cucchiaio di farina di riso per addensarla in cottura, risolvendo così il problema della superficie un po' bruciacchiata della prova della settimana scorsa. Poi, con le mie solite fisse di non usare zucchero raffinato, non ho messo gli zuccherini per decorare e ho usato zucchero mascobado per la glassa, che quindi è risultata un po' scuretta... ma ve bene così, era buonissima!

 

Vi lascio con le foto delle nostre meraviglie e alla fine con alcuni accorgimenti che potranno servire per la prossima occasione, sperando di poter ripetere l'esperienza con altri panificati!

 

PS: se ho saltato qualcuna fatemelo presente che vi inserisco (sempre se vi fa piacere!)

 

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La mie colombe mamma e figlia vegane con farina di farro e la fetta di colomba mamma

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Colomba in volo acrobatico (durante il raffreddamento - vedi ricetta dei panettoncini) e fetta di Alessia (con ricetta di Gloria e farina tipo2)

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Colomba già tagliata di Brunella

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L'esuberante colomba "tacchino" di Eva :-)

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Colomba in stampo autoprodotto di Federica P.

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Altra colomba in stampo autoprodotto di Francesca B.

Gloria

Colomba con ricetta del PastoNudo di Gloria

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Colomba infilzata (e pronta per il volo) e relativa fetta di MariaElena

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Colomba di Nadia

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Colomba tonda di Sabrina

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Colomba "perfettina"di Sarah

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Colombe "gemelle diverse" (una con ricetta mia e l'altra con ricetta di Gloria) di Tiz

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Colomba in stampo autoprodotto di Giuliana

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Colomba vegana di Claudia, colpita anche lei dal virus... :-(

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Colomba "ben cotta" di Silvia

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Colomba super-lievitata di Joelle

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Colomba con forma ricavata usando le mele di Pavlov

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Colomba di Marta

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Colombe versione Gloria e versione Daria di Monica

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Colomba di Federica C. intera e affettata

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Colomba e colombine di Valentina con ricetta di Boscarello (terranuova)

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Colomba di Federica G.

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Colomba di Nunzia

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Colomba di Antonio

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Colombe di Elena B. (prima della cottura e dopo la cottura)

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Colomba di Beatrice, intera e fetta

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Colomba con colombine di Valentina e fetta della seconda colomba (entrambe vegane)

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Colomba di Odette

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Colomba con "taglio" di Erica



Alcuni accorgimenti emersi nel corso della "colombata":

  • forno: meglio forno ventilato a 180° per circa 40 minuti (per la piccola bastano 10 minuti di meno) - l'ideale sarebbe avere un termometro a sonda per poter misurare la temperatura interna che dovrebbe essere sui 97°
  • raffreddamento: per mantenere l'alveolatura ed evitare "sprofondamenti" l'ideale sarebbe farla raffreddare appesa usando due spiedini lunghi o due ferri da maglia (uno passa per la testa e l'altro per la coda) o almeno metterle in verticale
  • quando sono fredde si conservano in sacchetti di plastica 
  • si dovrebbero aspettare 3 giorni per mangiarle - ma nessuno di noi ce l'ha fatta! :-)
  • per la glassa: si può spolverare dello zucchero a velo sopra

Spinaci e insalata a sorpresa

on Mercoledì, 14 Marzo 2012. Posted in orto

Regali dall'orto

Una delle cose belle di avere l'orto è il sapere che se anche si ha il frigo vuoto (la consegna di verdura del gas sarà domani), lì fuori c'è sempre un'ancora di salvezza che può offrire idee per completare pranzo o cena. Sicchè ieri pomeriggio sono uscita munita di coltellino e terrina con l'idea di raccogliere un po' di tarassaco (il nostro bel dente di leone, detto in dialetto veneto "radecio pedoco") adesso che le piantine sono ancora tenere, e magari un po' di "rosole" ovvero le piante di papavero, ottime cotte. Pensavo di trovarne nelle aiuole dell'orto, dove la terra non è ancora stata preaparata per le prossime semine. Invece, poco tarassaco e nessuna rosola, ma in compenso una bella sorpresa, anzi 3! Dove avevamo seminato gli spinaci e l'insalatina da taglio l'anno scorso, c'erano tante belle piantine già sufficientemente grandi da essere raccolte di spinacini e insalatina rossa e vicino dei germogli di ortica!

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In un attimo la mia terrina si è riempita e sono tornata in casa felice!

L'insalatina è sparita subito come contorno per cena condita con semi misti (sesamo, lino, zucca e girasole) con le ortiche prossimamente farò un bel risotto e con gli spinacini?

Oggi mi ritrovavo con un po' di pasta madre avanzata dal rinfresco (sto facendo le prove per la colomba...) e in un attimo mi è balenata l'idea!

Ho aggiunto all'avanzo di pasta madre un po' di olio evo (diciamo 2 cucchiai), un pizzico di sale e farina di farro integrale quanto basta per avere un bell'impasto morbido che ho steso sulla carta forno col mattarello in forma circa rettangolare (spessore 3 mm circa). L'ho attolato e messo in frigo (sia mai che non avessi tempo di preparalo a pranzo lo avrei usato a cena!).

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Verso l'ora di pranzo ho pulito gli spinaci, li ho messi in padella con pochissima acqua e lasciato appassire. Aggiunto un pizzico di sale a fine cottura.

Ho ripreso dal frigo la pasta e un avanzo di ricotta di pecora. Ho srotolato l'impasto e ci ho spalamto sopra la ricotta, poi ci ho versato gli spinaci cotti e infine qualche cubetto di primo sale di capra (logicamente potete usare la ricotta di soia o anche il vegrino). Ho arrotolato di nuovo il tutto con l'aiuto della carta forno.

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Infine ho meso in forno per 30 minuti a 180°.

Ed eccolo qua il rotolo...

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accompagnato da bimba golosa!

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Filone integralissimo di farro

on Sabato, 10 Marzo 2012. Posted in cucina

Questo pane integrale mi è stato suggerito in una discussione sul gruppo sulla pasta madre su Facebook, nella quale si parlava del pane idrolitico. Io l'avevo già sperimentato altre volte (con la segale integrale), facendo riferimento agli articoli sul blog della Comunità della pasta madre, ma questa volta ho voluto provare a modificare il procedimento facendo un preimpasto con tutta la farina che avrei usato per l'impasto finale del pane.

Ho usato esclusivamente farina integrale di farro, anzi per la precisione sfarinato integrale di farro e la pasta madre era stata rinfrescata con la stessa farina.

Sono stata molto soddifatta del risultato: pane bello morbido, ben alveolato, gustoso.

Procedimento:

La sera prima di andare a letto (sulle 23) ho rinfrescato la pasta madre come al solito però utilizzando la farina integrale di farro e subito dopo ho fatto impastato 300 ml di acqua a temperatura ambiente con 500 gr della stessa farina: ho ottenuto un impasto morbido, al limite della lavorabilità col cucchiaio. Ho riposto questa palla a fianco della pasta madre rinfrescata, entrambe coperte da un canovaccio pulito e non profumato, a riposare nel forno spento per tutta la notte.

La mattina (diciamo sulle 8.00) ho ripreso la pasta madre rinfrescata e lievitata, ho messo da parte il solito pugno e ho mescolato il resto (ovvero circa 250 gr di pasta madre) all'impasto di acqua e farina che nella notte era diventato più "colloso". Diciamo che mescolarli non è stato semplice essendo l'impasto bello denso. Ho aggiunto un cucchiaino di malto d'orzo e un cucchiaino di sale fino integrale.

Ho infarinato per bene la spianatoia con la stessa farina e ci ho versato l'impasto: ho continuato a lavorarlo a mano senza aggiungere troppa farina. L'impasto si presentava molto ben lavorabile, mordissimo, molto idratato. Ottenuta una palla morbida, l'ho messa a lievitare nella ciotola di vetro, coperta dal solito canovaccio, per circa 3-4 ore. (Ogni tanto controllate la lievitazione che nel mio caso è stata piuttosto veloce)

Guardando dal fondo della ciotola di vetro vedevo gli alveoli ben formati:

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A questo punto ho ripreso l'impasto e l'ho versato dolcemente sulla spianatoia ben infarinata. L'ho steso delicatamente in forma quadrata e ho fatto la piega a portafoglio (la vedete qui). Ho riposto il filone su una teglia rivestita di carta forno e ci ho fatto dei tagli diagonali.

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Dopo meno di un'ora ho acceso il forno a 250° statico e ho versato nella teglia del forno posta nel ripiano più basso mezzo cm di acqua.

Quando il forno è arrivato in temperatura ho infornato per 15 minuti a 250° e per successivi 40 minuti a 200°. Appena infornato il filone era piuttosto piatto, è cresciuto durante la cottura, senza comunque creparsi in superficie.

Nella foto introduttiva sopra vedete il risultato appena sfornato e questa è la prova taglio fetta:

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A mio avviso un buon risultato... che dite?

Finocchi e sedano rapa alle briciole

on Venerdì, 09 Marzo 2012. Posted in cucina

Finocchi e sedano rapa alle briciole

Ingredienti per un contorno senza dover lavorare troppo:

  • poca voglia di "spignattare" (come si dice dalle nostre parti)
  • la presenza di una piccola aiutante troppo attratta dai fornelli, che ormai fatica a starsene tranquilla ad osservare dalla schiena della mamma
  • un forno acceso con dentro il pane in cottura
  • un finocchio bello grande che vi guarda dal frigo
  • un sedano rapa gigante che occupa tutto un cassetto per le verdure in frigo (non sapete cos'è il sedano rapa? guardate più sotto la nota... *)
  • mezza tazza di briciole (qui abbiamo la consuetudine di conservare le briciole di pane in una tazza da cui attingiamo al bisogno)
  • semi di papavero
  • sale fino integrale di Cervia
  • olio evo bio
  • acqua

Prendete una pirofila e versateci un filo di olio evo. Lavate bene il finocchio e tagliatelo a spicchi che passerete all'assistente da riporre nella pirofila. Lasciate un gambo da parte che sarà lo spuntino-gioco per la bimba in questione. Tagliate il sedano rapa a fettone di un cm circa a cui taglierete la parte esterna e che poi taglierete a filetti (tipo patatine). Passate anche il sedano alla bimba da riporre nella pirofila. 

Versate acqua nella pirofila, un dito, direi. Cospargete di briciole di pane, un po' di sale, semini di papavero e un filo d'olio... e via in forno! in 30-40 minuti il vostro contorno buonissimo è pronto!

 

sedano rapa* sedano-rapa noto anche come sedano di Verona (anche per me sconosciuto fino a 4-5 anni fa, ora di casa per merito del gas) è un grosso "patatone" bianco con radici da una parte, si può mangiare crudo in insalata o al forno o fritto (tipo patatine), o in padella. Il gusto richiama quello del sedano "normale", ma più delicato. Altre informazioni qui: http://www.biorekk.org/Biorekk/ricette/Sedano_rapa.php

Avanzi di pasta madre?

on Domenica, 04 Marzo 2012. Posted in cucina

Rieccoci come ogni lunedì all'"appuntamento" con la pasta madre, stavolta cerco di rispondere ad una domanda che mi fa spesso sia chi inizia ad (auto)prodursi la pasta madre, sia chi si ritrova con un po' di pasta madre da smaltire avanzata da qualche ricetta o da qualche spaccio... A me capita raramente che mi avanzi della pasta madre perchè quando panifico cerco sempre di organizzarmi in modo da usare tutta la pasta madre che ho una volta messa via Gilda, c'è chi fa un secondo vaso dove mette eventuali piccoli avanzi, chi aggiunge al vaso della pasta madre quella in avanzo. 

Mi capita invece che mi "scombinino" i piani quando spaccio a qualcuno o quando facciamo degli incontri di panificazione... in questo caso ci sono delle ricettine veloci che permettono di non buttare la nostra creatura! Una cosa che potete fare è informarvi se c'è qualcuno che la desidera e donargliela, oppure optate per un utilizzo veloce, anzi velocissimo, ovvero i crackers o i grissini.

Niente di più facile: prendete la pasta madre, aggiungete farina finchè diventa un panetto lavorabile a mano, un pizzico di sale eventualmente un filo d'olio evo e/o quel che vi piace di più (semini - sesamo, lino, girasole, zucca - o anche olive tritate piccolissime o peperoncino...). Ricavate tanti serpentelli (operazione che può divertire e impegnare i bambini) per avere i grissini o stendete col mattarello una sfoglia sottilissima che poi taglierete nelle forme che vi piacciono di più (potete anche bucherellarli con la forchetta). Li disponete sulla teglia rivestita di carta forno e li infornate a 180° fino a doratura (bastano 10-15 minuti). Si conservano bene in scatole di latta.

Ecco qua i miei grissini:

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e i crackers integrali con semi misti

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Un altro modo velocissimo per utilizzare gli avanzi sono le piadinette che vi ho già mostrato qui: http://www.goccedaria.it/item/una-giornata-fra-banchetti-laboratori-rinfreschi-finita-con-piadina.html (andate alla fine dell'articolo) o anche queste "ciappe".

E se invece volete qualcosa di dolce? un'idea è questa sorta di rotolo con cacao e nocciole, oppure potete fare una sfoglia da usare per uno strudel.

Un modo decisamente alternativo è quello di usare la pasta madre come pastella per friggere. Basta allungarla con acqua in modo da avere una consistenza tale da appiccicarsi alle verdure da friggere e otterete una frittura ottima!

Bene vi lascio alle sperimentazioni e degustazioni... da noi ci pensa Elena a svuotare la dispensa! :-)

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Pan-brioche

on Domenica, 26 Febbraio 2012. Posted in cucina

Fra tutti i tipi di pane che ho pubblicato manca un pan-dolce da colazione, un pan-brioche... e a dire il vero non lo faccio quasi mai, però la ricetta di Donella sul gruppo della pasta madre su Facebook mi ispirava tantissimo così ho deciso di provarlo con alcune modifiche (piccole) sugli ingredienti. Tra la'ltro la ricetta è molto simile a quella delle ciambelline "Roberta" che avevo già provato all'incontro alle Barbarighe. Il risultato è stato veramente soddisfacente, non posso che consigliarlo a tutti!

Ingredienti:

  • 200 gr pasta madre (io l'avevo rinfrescata la mattina prestino e lasciata lievitare per 4 ore, ma potete usarne di rinfrescata la sera prima)
  • succo e buccia di un'arancia
  • latte di riso quanto basta (la ricetta prevedeva latte vaccino)
  • 100 gr malto di mais (la ricetta prevedeva zucchero di canna)
  • 60 gr olio di semi di girasole biologico spremuto a freddo
  • 1 pizzico di sale
  • circa 500 gr di farina di farro

Grattuggiare la buccia dell'arancia e spremerla, misurare il succo e aggiungere latte di riso fino ad arrivare a 200 ml. Sciogliere la pasta madre nel succo più latte e mescolare bene. Aggiungere gli altri ingredienti liquidi (olio, malto) e il pizzico di sale e mescolare. Aggiungere gradualmente la farina mescolando col cucchiaio e quando non si riesce più nella terrina passare sulla spianatoia e impastare bene fino ad avere una bella palla liscia, morbida e omogenea. Mettere a riposare nel forno spento coperta da un canovaccio per 3 ore. 

Riprendere l'impasto, tagliarne col coltello una fettina e metterla da parte. Stensere la parte rimanente grossolanamente con le dita in forma quadrata, fare le pieghe una volta, ristendere e ripiegare con piega a portafoglio per ottenere una sorta di filone.

Per fare la piega a portafoglio (sfrutto di nuovo le foto di Alessia... :-) grazie!), si ripiegano gli angoli verso l'interno quasi a formare una busta, poi il lembo della "busta" si chiude, e infine si arrotola su stessa per avere il filone.

409150 3020268899957 1059700433 3028274 1821819696 n 418602 3020269739978 1059700433 3028275 833566854 n

Posiamo nella teglia da plumcake foderata di carta forno il filone e tagliamo il pezzetto che avevamo tenuto da parte in 3 fettine lunghe che poi intrecciamo. Posiamo la treccia sopra al filone:

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e rimettiamo a lievitare per 6 o anche di più: lievitando dovrebbe raggiungere il bordo della teglia.

A fine lievitazione accendiamo il forno a 180° (io ho usato ventilato questa volta) e nel frattempo prepariamo una tazzina con malto sciolto in un po' d'acqua e spenelliamo la superficie.

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Quando il forno è in temperatura inforno per 35 minuti. Appena estratto dal forno ho spenellato di nuovo con malto e poi con latte di riso e messo a raffreddare nel forno spento aperto.

Quando freddo ho avvolto nel canovaccio.

Peccato che togliendolo dalla teglia si sia rovinato un angolo... comunque bello e buonissimo per colazione o per merenda, molto molto morbido!

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Gnocchi di polenta in letto di piselli

on Lunedì, 20 Febbraio 2012. Posted in cucina

Ad opera e gusto delle birbe di casa!

Questa bellissima ricetta l'avevo letta bel blog di Francesca "La tana del riccio" e mi è subito piaciuta perché è fatta interamente di ingredienti che le bimbe adorano: polenta, gnocchi e piselli! E siccome la polenta la facciamo quasi tutte le settimane e ne avanza sempre un po', questo è decisamente un ottimo modo di reinventarla! Appena ho proposto ad Alice di fare gli gnocchi di polenta ne è stata entusiasta, quindi vi mostro il nostro risultato.

Per la ricetta vi rimando direttamente alla sua autrice (qui).

Per la polenta io ho usato un avanzo di polenta di mais sponcio giallo del parco Dolomiti bellunesi, onestamente non l'ho pesata, però ho aggiunto la stessa quantità di farina indicata in ricetta con l'unica differenza che era interamente farina di farro integrale. 

Abbiamo mescolato, infarinato bene il piano e poi proseguito facendo dei serpentoni da cui a ricavare gli gnocchi.

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Nel frattempo avevo già messo a cuocere i piselli (che avevo ammollato dalla mattina): ho usato la pentola normale e li ho lasciati molto a cuocere fino ad ottenere una crema (volendo si poteva frullare, ma qui la fame era eccessiva, quindi ho saltato questo passaggio... :-)). Nel nostro caso non ho usato il the che non avevo...

Dopo averli cotti in acqua bollente e scolati man mano che venivano a galla, li ho conditi come da ricetta con olio, salvia e semi di papavero e impiattato. L'estetica è migliorabile ma il gusto era ottimo!

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Graditi sia da noi che dalle birbe, sicuramente li rifaremo! E in effetti anche per i bambini mangiare qualcosa di fatto con le proprie mani regala tanta soddisfazione e fa venire appetito! 

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Soddisfatta anche Elena che si è auto-gestita completamente il piatto prendendo gli gnocchi con le sue "manone"!

Grazie Francesca!

Migliotto velocissimo

on Lunedì, 06 Febbraio 2012. Posted in cucina

Non so voi, ma spesso mi ritrovo a dover preparare pranzo o cena di fretta, con le bimbe o molto poco collaborative o anche troppo, che vorrebbero fare tutto loro, col risultato che non riesco a combinare assolutamente nulla. Allora saltano fuori un paio di cavalli di battaglia, piatti veloci che non necessitano di essere seguiti molto nella preparazione e che sicuramente piacciono alle bimbe... Uno di questi è il migliotto (ovvero il miglio fatto in forma di risotto) velocissimo con carote. Per chi ancora non lo conosce consiglio vivamente di provare questo fantastico cereale che oltre ad essere leggero e gustoso è anche nutriente e ricco di sostanze nutritive (qui trovate la descrizione su vikipedia). In questa ricetta il trucco sta nell'uso delle lenticchie rosse che sciogliendosi creano una cremina che lega bene i chicchi senza usare formaggio o burro.

Ingredienti (per 3 persone):

  • 2 carote medie tritate finemente
  • 1 cipolla rossa di tropea tritata finemente
  • 1 spicchio d'aglio
  • 2 foglie di salvia
  • 1 manciata abbondante di lenticchie rosse decorticate
  • 1 bicchiere di miglio in chicchi (il mio bicchiere è da 200 ml)
  • 450 ml brodo o a acqua
  • 3-4 cucchiai d'olio evo

Mettere a soffriggere la cipolla, l'aglio e la carota nell'olio con un po' d'acqua, assieme alle foglie di salvia. Aggiungere il miglio sciacquato sotto l'acqua e le lenticchie rosse. Mescolare in modo che si tostino leggermente. Aggiungere il brodo e portare a bollore. Cuocere coperto a fuoco lentissimo per 15-20 minuti (nel frattempo potete preparare la tavola con le birbe o giocare con loro), fino al totale assorbimento del brodo. Mi raccmendo lasciar cuocere coperto (se sobbolle inclinare leggermente il coperchio sulla pentola) e soprattutto resisterea alla tentazione di mescolare! Dovete proprio scordarvelo per 15 minuti! Aprire il coperchio, controllare che si sia assorbita l'acqua, assaggiare per sentire se i chcchi sono ben cotti ed aggiustare eventualmente di sale. Servire. Delizioso!

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Le mie bimbe adorano questo cereale... ecco come Elena se lo è spazzolato!

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Vi lascio i link alle altre ricette col miglio:

- miglio con zucca: http://www.goccedaria.it/item/autunno-miglio-zucca-e-bacinelle.html

- migliotto con verdure appena colte (estivo): http://www.goccedaria.it/item/migliotto-con-verdure-appena-colte.html

- finto panettone al miglio: http://www.goccedaria.it/item/finto-panettone-al-miglio.html

Pane ai 4 cereali

on Domenica, 05 Febbraio 2012. Posted in cucina

OVVERO DOVEVO FINIRE UN PO' DI SACCHI DI FARINA... :-)

Ebbene rieccomi qua, reduce da una settimana di influenza, avevo voglia di panificare, un bel pane semplice, ma invernale, col gusto di tanti cereali: tutti quelli che giacevano sul fondo di vari sacchetti iniziati e non finiti.

La sera prima di dormire rinfresco come al solito la mia pasta madre e la mattina me la trovo tutta bella arzilla, pronta a lavorare. Tolta la madre, ci verso sopra 300 ml di acqua temperatura ambiente e lascio così a riposare per una mezzoretta senza mescolare (serve a togliere acidità alla madre).

Dopo colazione riprendo la pasta madre, mescolo e la sciolgo bene nell'acqua. Aggiungo per prima la farina di segale integrale (saranno stati circa 200 gr), poi della semola di grano duro (circa 100 gr), poi farina integrale di mais sponcio (gialla, da polenta) circa 120 gr. a questo punto aggiungo 1 cucchiaino di sale fino integrale e mescolo bene e un cuchiaino di malto d'orzo e mescolo di nuovo. Infine aggiungo l'ultima farina: farro, bianca stavolta. Quando non riesco più a lavorare col cucchiaio passo sulla spianatoia e impasto a mano fino ad ottenere una palla liscia e omogenea (attenzione che la segale mantiene l'impasto sempre leggermente appiccoso: fermatevi altrimenti vi viene un mattone! La consistenza deve rimanere morbida, l'impasto ben idratato, deve scivolare lentamente fra le dita).

Schiacciate leggermente l'impasto, fate 3 pieghe in un verso e poi nell'altro (come per piegare un asciugamano), segnate con dei tagli a croce e mettete a riposare coperto da un canovaccio asciutto e pulito nel forno spento per 4-5 ore (controllate ogni tanto, la lievitazione è sufficiente quando la croce è ben aperta di un paio di cm almeno).

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Eccolo qua prima della lievitazione

Dopo questa prima lievitazione riprendiamo l'impasto e lo stendiamo grossolanamente con le dita in forma quadrata, con delicatezza, per non rompere gli alveoli della lievitazione e ripetiamo le pieghe di prima nei due versi. Stavolta ho fatto dei tagli paralleli. Rimettiamo a lievitare un'altra ora almeno. Potete usare il metodo pallina di impasto nell'acqua per verificare quando la lievitazione è quasi completa, altrimenti che i tagli si siano aperti di un apio di cm.

Mettere una ciotolina o pentolino d'acqua nel forno.

Accendere il forno a 250° e infornare a 250° per 15 minuti e successivi 40 minuti a 200° (non ventilato).

Estrarre la pagnotta e controllare battendo sul fondo che sia cotta.

Arrotolarla nel suo canovaccio e metterla inclinata nel forno spento in raffreddamento (aperto) per una mezzoretta. Poi lascarla raffreddare in posizione inclinata sempre nel suo canovaccio.

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Pagnotta appena sfornata

Tagliare il giorno dopo: ottimo a colazione con marmellata di agrumi!

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Le fette (NB: il colore della foto non è veritiero, in realtà il pane è più abbronzato...:-))


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Alle piccole è piaciuto tantissimo! Crosta croccante e interno soffice!


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