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con i piccoli

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a piedi o in spalla

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orto e giardino

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Articoli taggati con: autoproduzione

Colombone ... e buona Pasqua!

on Sabato, 30 Marzo 2013. Posted in cucina

Colombone ... e buona Pasqua!

Ebbene si, alla fine l'ho fatta anche quest'anno... una sola, non svariate come lo scorso anno, ma visto che le bimbe la chiedevano mi sono messa all'opera e ieri l'ho sfornata... oddio più che una colomba ne è venuto fuori un tacchinone, tutto gonfio e lievitatissimo! La ricetta è la mia dello scorso anno con alcune modifiche che poi vi riporto più sotto. Questo post voleva essere più che altro un pretesto per ringraziare tutti quelli che anche se quest'anno non c'era una vera propria colombata si sono divertiti a provare la mia ricetta e a farla propria con le loro modifiche. A loro e a tutti voi che mi leggete dedico il mio colombone!

Per prima cosa ecco i partecipanti alla colombiade non competitiva 2013 (se qualcun altro ha piacere di condividere i suoi risultati con noi si faccia avanti!)

Linda con la non-colomba del sole!

linda-cruda linda-cotta

"ho messo una tipo 2 di grano tenero non farro come dice la tua ricettina..poi per motivi di orari miei sbagliati e febbre della piccola, la prima lievitazione l'ho fatta le prime 5 ore a temp.ambiente, poi alla sera verso le 22.30 l'ho messa in frigo fino alla mattina , il resto tutto uguale alla tua ricetta!"

Maryonn

Maryonn 

E sul suo blog trovate anche la bella fetta azzannata!

Francesca

francesca r glassata francesca r fetta

Con gocce di cioccolato e glassata di cioccolato: semplicemente deliziosa!

Valentina

valentinac.jpg

Stefania

stefania cruda stefania cotta

Con eccesso di lievitazione!

E infine ecco la mia accompagnata dalla ricetta con le modifiche (poche) di quest'anno. 

Ore 8.30 del mattino: primo rinfresco della Gilda (con farina 2 delle Barbarighe)

Ore 14.00: preimpasto

ingredienti:

  • 120 gr di pasta madre (quella rinfrescata la mattina)
  • 120 gr di acqua
  • 150 gr di farina tipo 2

Sciolgo la pasta madre nell'acqua, aggiungo la farina, impasto brevemente (resta un composto denso) e metto a lievitare coperto da un canovaccio nel forno spento o nella madia.

Ore 21.00: primo impasto

ingredienti:

  • tutto il preimpasto
  • 10 gr di semi di lino scuri
  • 100 gr di acqua
  • 100 ml di latte di soia
  • 42 gr di succo limpido di mela
  • 1 pizzico di sale
  • 120 gr di malto di riso
  • 50 gr di farina integrale di riso basmati bio appena macinata
  • 60 ml di olio evo
  • 400 gr di farina tipo2
  • 1 cucchiaino di polvere magica di agrumi

Per prima cosa metto a bollire i 100 ml di acqua in un pentolino con i 10 gr di semi di lino. Lascio bollire finchè non si formerà un composto viscido, simile alla chiara d'uovo. Filtro il tutto in modo da eliminare i semi e metto in una ciotola a cui aggiungo il latte di soia, il succo di mela e il malto di riso.

Verso il tutto sul preimpasto e lo sciolgo bene. Aggiungo anche la farina di riso, il sale e l'olio e la polvere di agrumi. Sbatto bene con una frusta in modo da ottenere una specie di crema (l'olio non deve vedersi più). Aggiungo gradualmente la farina tipo 2. Mescolo bene col cucchiaio. Mi ungo le mani con olio evo e passo su un piano liscio per procedere all'impasto.

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Impasto bene a mano per una mezzora con metodo Bertinet (tenete conto che l'impasto sarà un po' appiccicoso e va bene così). L'obiettivo è ottenere una palla liscia e omogenea tipo questa:

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Metto il tutto a lievitare coperto in una terrina nel forno spento (senza lucina) per la notte. (Io ho finito di impastare sulle 22.30). La mattina troverete una bella sorpresa!

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Ore 7.00 del giorno successivo: secondo impasto

ingredienti:

  • 150 gr di uvetta
  • 1 cucchiaino di vaniglia in polvere
  • 100 ml di succo di mela limpido
  • 100 gr di farina tipo2

In una ciotola mescolare gli ingredienti del secondo impasto. Versare sulla spianatoia in nostro bellissimo e lievitatissimo primo impasto che sarà leggerissimo e sofficioso, stenderlo con la mani e versare all'interno il secondo impasto. Impastare bene il tutto in modo da inglobare fra di loro gli ingredienti. Lavorare per una decina di minuti. Far riposare l'impasto per una mezzora, nel frattempo se non l'avete acquistato preparare uno stampo. Io ho usato una teglia rettangolare con bicchieri a 4 angoli e rivestita di carta forno.

Rirprendere l''impasto e tagliarlo in due parti. Per ogni parte stendere in forma rettangolare e arrotolare su se stesso. Disporre a croce, prima le ali e poi il corpo a formare la colomba.

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Lasicare lievitare fino al bordo della teglia o comunque fino al raddoppio.

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Preparare la glassa:

ingredienti:

  • 2 cucchiai di zuchero di canna grezzo
  • acqua qb
  • 2 cucchiai di farina di mandorle
  • mandorle per decorare

Mescolare zucchero, mandorle e acqua fino ad avere una crema che metto a riposare in frigo. Prima di infornare spenellare sulla colomba.

Preiscaldare il forno a 180° (io uso ventilato per i dolci, ma se non vi fidate usate pure statico). Infornare sul piano centrale con la placca del forno posizionata sopra in modo che la resistenza non scaldi troppo la superficie della colomba. Cuocere per 45 minuti circa.

In teoria andrebbe messa testa in giù, ma non avendo usato stampi e sentndo la morbidezza non l'ho fatto... 

Eccola appena sfornata

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E questa la morbida fetta!

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E concludo con i miei auguri di Buona Pasqua!

 

 

Torta quasi-pasqualina di rosole

on Venerdì, 29 Marzo 2013. Posted in all'aperto, cucina

Immagine presa dal web (http://dialetticon.blogspot.it/2010/02/rosole.html)

Fine marzo, se l'orto per ora è ancora a riposo forzato causa maltempo e freddo che ci hanno fatto saltare tutti i piani di semine, le erbe spontanee ci danno invece grandi soddisfazioni, cominciando a crescere e a donarsi gratuitamente più belle che mai grazie proprio a queste pioggie persistenti. Chi mi segue da tempo forse ricorderà che l'anno scorso ho dedicato una serie di articoli proprio alle erbe, la mia intenzione è di riprendere quest'anno proponendovene altre o quanto meno altri usi. Incomincio oggi, con la prima che erba infestante che si raccoglie dalle mie parti, ovvero le rosole o rosolaccio. Non si tratta d'altro che della pianta del papavero rosso, quello che cresce spontaneo quasi ovunque, che va raccolta finchè è piccola e le foglie sono tenere. Si raccolgono i piccoli cespi, si privano delle radici, si lavano per bene. Si possono preparare in molteplici modi, a partire semplicente dal saltarle in padella con olio e aglio. Il loro gusto è delizioso, dolce e gradito anche ai bambini: infatti le mie ne vanno ghiotte!

Altra consuetudine delle mie zone è usare queste erbe per le preparazioni del periodo pasquale, in particolare a Pasquetta si usa la scampagnata sugli argini dei fiumi alla ricerca di erbette varie, in particolar modo carleti e bruscandoli che poi vengono usati sia al momento (tradizionale è la frittata fatta sul posto), sia una volta tornati a casa. Per questo ho pensato di riprendere una torta salata che si fa in questo periodo prorpio per le scampagnate, ovvero la torta pasqualina, rivisitata in chiave vegana e con l'uso delle rosole al posto degli spinaci.

Ecco allora la torta quasi pasqualina alle rosole!

ingredienti per la base:

  • avanzo di pasta madre rinfrescata il giorno prima con farina 2 (saranno stati 150 gr) e tenuta in frigo
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 100 ml acqua
  • farina integrale di grano duro appena macinata q.b. (circa 150 gr, ma prendetelo a spanne)
  • 1 pizzico di sale fino integrale

Preparazione della base:

Aggiungere all'avanzo di pasta madre 100 ml di acqua e scioglierla appena, aggiungere l'olio e il sale e infine la farina finchè ne prende. Alla fine dovreste ottenere una palla liscia e omogenea abbastanza compatta. Lasciarla riposare per una mezzoretta. Nel frattempo preparate il ripieno.

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Ingredienti per il ripieno:

  • mezzo kg di rosole fresche
  • 100 gr di farina di ceci
  • acqua qb (circa 200 ml)
  • 1 rametto di rosmarino
  • sale fino integrale qb
  • olio evo qb
  • pepe a piacere
  • 1 spicchio d'aglio

Preparazione del ripieno:

Per prima cosa preparate una pastella con la farina di ceci mescolandola all'acqua in modo da ottenere una crema piuttosto liquida. Aggiungete il rametto di rosmarino e mettete a riposare.

Lavate bene le rosole e mettetele in padella con un filo d'olio, un po' d'acqua e lo spicchio d'aglio. Coprite e lasciate cuocere finchè le foglie saranno tenere. Aggiustate di sale.

Passatele su una terrina e tagliatele col coltello. Riprendete la pastella di ceci, togliete il rosmarino e aggiungete un filo d'olio, un po' di sale e un po' di pepe se vi piace. Versate la pastella sulle rosole.

Preparazione della torta salata:

Accendete il forno a 180° (io uso ventilato, vedete voi cosa si addice meglio al vostro forno).

Riprendete l'impasto, disponetelo su carta forno leggermente infarinata e stendelo molto sottile col mattarello.

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Posizionatelo su una teglia da crostata. Versate il ripieno sulla sfoglia e stendetelo e richiudete i lati della sfoglia verso il centro (se vi basta potete farla anche del tutto chiusa, io ho preferito lasciare aperto il centro della torta).

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Quando il forno è in temperatura infornate per una mezzora.

Lasciate raffreddare leggermente e servite. E' buonissima anche il giorno dopo anche non calda.

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Questa ricetta ideale da portare con sè a Pasquetta (sperando che nel frattempo esca il sole...) partecipa alla raccolta di ricette di Ale - Golosità VeganeBuona Pasqua Vegan.

pasqua vegan

 

Inoltre visto che utilizzo la farina di ceci, anche se agli sgoccioli, la inserisco nella raccolta di "salutiamoci" di marzo, visto che i ceci sono i protagonisti di questo mese ospitati da Pappa e cicci.

salutiamoci300

 

 E voi conoscete le rosole? Le usate? Come le chiamate?

 Questa ricetta partecipa anche alla raccolta di ricette con erbe spontanee di 

Annalisa, Passato tra le mani "Fitoalimurgia" sezione ricette con rosole (papavero).

logofitoalimurgia

  •  

 

 

Filoncini ai ceci e sesamo

on Sabato, 23 Marzo 2013. Posted in cucina

Filoncini ai ceci e sesamo

Prima che finisca marzo e che il protagonista della raccolta di ricette di "salutiamoci" cambi, ecco una ricetta di un pane proteico con farina di ceci, i protagonisti di questo mese ospitati da Pappa e cicci. Un pane gustoso, secondo me ottimo per tartine o per accompagnare le zuppe. Al gusto della farina di ceci ho abbinato il sesamo. Si tratta anche stavolta di un pane senza impasto, quindi dovrà rimanervi piuttosto appiccicoso, però stavolta non utilizzo la lunga lievitazione in frigo. La farina di ceci essendo senza glutine non lievita, quindi se lo provate non usatene di più altrimenti l'impasto lieviterà ancora più a fatica. A noi è piaciuto molto il suo gusto particolare, anche alle bimbe.

ingredienti:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 120 gr di farina di ceci
  • 300 gr di acqua a temperatura ambiente
  • 15 gr di olio evo
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale
  • 300 gr di farina integrale di grano tenero appena macinata (potrebbe bastarne anche meno)
  • 1 cucchiaio colmo di tahin chiaro
  • 3-4 cucchiai di sesamo

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nell'acqua. Aggiungere la farina di ceci e mescolare bene in modo che non abbia grumi. Aggiungere il tahin e il sale. Proseguire aggiungendo metà della farina di grano e mescolare bene. Aggiungere l'olio e infine la restante farina. Dovreste ottenere un impasto appiccicoso che mescolerete col cucchiaio per bene in modo da amalgamare gli ingredienti.

2013 0315022Mettere a lievitare per 5-6 ore avvolto da un canovaccio nella madia in legno o nel forno spento. Riprendere l'impasto e fare un giro di pieghe (QUI trovate come gestire gli impasti appiccicosi), lasciare riposare anche sulla spianatoia in legno, coperto da una terrina rovesciata, o rimettere nella madia per 2 ore. Fare un secondo giro di pieghe e lasciare riposare per una mezzora. Infine versare sulla spianatoia il sesamoe usarlo al posto della farina per dare forma all'impasto, schiacciandolo delicatamente e arrotolandolo. Tagliarlo in 2 parti uguali in modo da avere due filoncini e rotolarli ulteriormente nel sesamo. Metterli a lievitare in una teglia per almeno un'altra ora o fino al raddoppio. Preriscaldare il forno a 260° e cuocerli per 10 minuti a 240° con pentolino d'acqua sul fondo del forno e successivi 25-30 minuti a 180°. Estrarli dal forno e spennellare i pani con una emulsione di acqua e olio evo. Rimetterli nel forno spento in raffreddamento con porta socchiusa a seccare sulla griglia per 10 minuti.

Ed eccoli pronti! Tagliarli da freddi!

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Trovate l'altramia ricetta per Salutiamoci e altre mie ricette con i ceci QUI.

salutiamoci300

Questa ricetta di pane partecipa anche al contest "Buono come il pane... con la pasta madre" di Carotina Abbustolita

BANNER CONTEST

 

che mi chiede anche due parole sulla mia pasta madre, la Gilda... beh... di lei e delle sue meraviglie vi ho già parlato innumerevoli volte, quest'anno compie 6 anni, è una solida che tengo un po' più idratata, adora le farine semintegrali e integrali, i grani antichi, le farine appena macinate. Si è riprodotta tantissime volte, lasciando figlie in giro per l'Italia... se siete curiosi di sapere la sua storia per intero la trovate QUI.

Tartaruga di frutta

on Venerdì, 22 Marzo 2013. Posted in cucina

Tartaruga di frutta

Buon lunedì a tutti! Io comincio ad aver voglia di mangiare molto più crudo... e voi? La primavera si fa sentire anche in questo modo... e allora ho colto l'occasione per un dolce fruttoso, tutto a crudo, la cui idea mi è stata suggerita da una foto vista su Fb, di cui sfortunatamente mancava il link (anzi se per caso qualcuno di voi conoscesse il sito da cui orginalmente è stata presa me lo faccia presente che aggiungo i riferimenti). C'era la ricetta che io ho rivisitato con gli ingredienti che avevo in casa, pur mantenendo la caratteristica che fosse a crudo. Inutile dire che questa tartaruga è stata una merenda graditissima alle bimbe: ne avevo fatte due una più piccola e una più grandina e ci abbiamo fatto tutti merenda tutti e 4... anche se a dire il vero ad Alice dispiaceva un po' tagliarla... :-)

ingredienti:

  • circa 10 kiwi (io ne ancora un po' delle piante di mia madre... ottimi!)
  • 2 banane o 2 mele piccole o 1 mela piccola e 1 banana (io avevo queste ultime)
  • mezza tazza (cup= 120 ml) di cocco grattuggiato
  • latte di miglio e nocciole home made (preparato con ricetta a crudo)
  • 4 datteri + 1 per la testa
  • 4 chiodi di garofano per fare gli occhi

Preparazione:

Per prima cosa snocciolare i datteri (solo 4) e tagliarli a pezzetti, metterli nel frullatore con il latte e frullarli. Aggiugere il cocco e frullare ancora fino ad avere una crema densa. Se serve aggiungere altro latte, senza esagerare perchè la crema deve rimanere densa visto che serve da legante. 

Sbucciare le banane, tagliarle a metà e affettarle per lungo. Sbucciare le mele, affettarle sottilmente. Sbucciare i kiwi e affettarli sottili.

Cominciare a creare le tartarughe facendo una serie di strati.

Il primo strato sul fondo del piatto sarà di banane disposte a formare un cerchio. Il secondo sarà di crema di datteri, il terzo di kiwi, il quarto di crema di datteri e cocco, il quinto di mela, il sesto di crema di datteri, il settimo di kiwi. Man mano che si sale disporre la frutta creando cerchi concentrici più piccoli, in modo da ottenere una mezza sfera che va ricoperta di crema di cocco e datteri.

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Finire il guscio della tartaruga ricoprendolo con fette di kiwi, partendo dal centro e disponendole a fiore tutto attorno. Infine creare le zampe, la coda e la testa. Io ho usato dei pezzi di kiwi ritagliati per zampe e coda e mezzo dattero con infilati ue chiodi di garofano a mo' di occhi per la testa.

Ed ecco a voi la coppia di tartarughe!

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Questo il goloso ripieno a strati

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Un esperimento ben riuscito e piaciuto che rifarò anche in altre versioni con altra frutta a seconda della stagione. Che dite vi piacciono?

Con questa ricetta che tra l'altro è senza glutine, senza lattosio e senza zucchero ho pensato di partecipare al contest "Diversamente buoni" di "No-sugar please" e "Cucina tollerante" per la sezione dolci.

diversamente buoni contest

E visto che oggi è lunedì queste tartarughe di frutta partecipano alla raccolta di ricette 100% vegetali per il 100% vegetal monday della Capra.

100-veg-monday

 

Ciabattona integrale al farro senza impasto

on Venerdì, 22 Marzo 2013. Posted in cucina

... e altre proposte senza impasto

Ciabattona integrale al farro senza impasto

Avete fretta, ma volete fare lo stesso un bel pane? Non vi va di impastare? Questo è l'articolo che fa per voi! Infatti i pani che vi presento oggi hanno tutti la caratteristica di non necessitare di essere impastati (a mano o con impastatrice) e di avere lunghi riposi in frigo. Durante la settimana l'amica di panificazione Francesca mi ha fatto un regalone pensando per me una fantastica ricetta di pan-brioche senza impasto, allora colgo la palla al balzo per ringraziarla e per pubblicare uno dei miei ultimi pani che alcuni hanno già visto in anteprima su FB e che ho aspettato a inserire in modo da riprovarlo ed essere sicura dell'esito. Con l'occasione soddisfo anche la richiesta emersa in alcuni commenti alla ricetta delle pagnottine saracene di avere un tutorial fotografico sulla gestione dell'impasto appiccioso, in particolare per il discorso pieghe. Alla fine trovate anche la meraviglia che ha pensato Francesca e la mia versione (con leggere modifiche). Intanto godetevi la ricettina, semplicissime e basilare, della ciabattona integrale di farro senza impasto.

ingredienti:

  • 130 gr di pasta madre
  • 300 ml di acqua
  • farina integrale di farro spelta appena macinata circa 400 gr (la quantità è indicativa, potrebbero bastarvi 350 gr tenete conto che le farine integrali tendono ad assorbire più acqua, quindi ve ne servirà di meno)
  • sale fino (1 cucchiaino).

Non-impastiamo!

Per prima cosa sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere 200 gr di farina e mescolare bene. Aggiungere il sale e il resto della farina. Regolatevi come fareste per la focaccia velocissima, quando non riuscite più a mescolare col cucchiaio e dovreste passare alla spianatoia fermatevi: non aggiungete ulteriore farina!  Si ottiene un impasto che rimane piuttosto appiccicoso e che metterete a lievitare frigo per una notte. La mattina stemperarlo a temperatura ambiente per un'oretta. A questo punto versare l'impasto sulla spianatoia e fare un giro di pieghe. Vi descrivo bene i passaggi qui sotto con l'aiuto delle foto:
1 - infarinare per bene il piano con farina integrale o semola
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2 - versare l'impasto sulla farina eventualmente con l'aiuto di un cucchiaio
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3 - versare altra semola o farina integrale sopra l'impasto
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4 - con le dita stirare i lembi dell'impasto dandogli una forma indicativamente rettangolare e prestando attenzione a non schiacciarlo per non rompere la maglia glutinica
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5 - tirare con delicatezza il lembo superiore verso di sè, eventualmente aiutandosi con una spatola o un tarocco, io riesco anche solo con le dita facendo veloci
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6 - piegare verso l'alto il lembo inferiore sopra a quello appena piegato e ripetere la stessa piega anche orizzontalmente in modo da ottenere un "pacchettino"
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7 - prenderlo con delicatezza (senza schiacciare perchè sarà molle)
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8 - riporlo nella ciotola per la seconda lievitazione
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A questo punto lasciare lievitare per un'altra ora e ripetere le pieghe come sopra, Rimettere a lievitare per una ulteriore oretta e dare la forma di un filone un po' schiacciato (stendere come per le pieghe e arrotolare). Mettere a lievitare sulla teglia del forno fino al raddoppio (1 ora e mezza - 2). Accendere il forno a 260° (il massimo per me) con pentolino, infornare per 15 minuti a 240° (io l'ho vaporizzato d'acqua con uno spruzzino appena messo in forno), cuocere per altri 30 minuti a 180° (sempre statico).
Ed ecco a voi la ciabattona! :-)
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La crosta è piuttosto croccante, mentre l'interno è morbido e alveolato. Piaciuto a tutti anche alle bimbe!
Ah, dimenticavo, l'ho rifatto anche con farina di grano duro integrale con i medesimi risultati.
 
Passiamo ora a qualcosa di più dolcetto, ovvero il pan-brioche senza impasto di cui vi parlavo all'inizio regalatomi da Francesca. Lo vedete qua sotto.
pan-brioche
 
La sua ricetta con pasta madre liquida la trovate da lei, io vi lascio la ricetta leggermente modificata da me per adattarla alla pasta madre solida e all'uso di farina integrale appena macinata (sempre farro). 

ingredienti:

  • 125 gr di pasta madre solida rinfrescata da 4 ore
  • 250 gr di farina integrale di farro spelta appena macinato
  • 20 gr di olio evo
  • 120 gr di latte di soia
  • 50 gr di malto di avena (avevo finito quello di orzo)
  • 1 pizzico di sale

Non-impasto

Sciogliere la pasta madre nel lette di soia, aggiungere il malto, il pizzico di sale e l'olio mescolando bene. Aggiungere la farina un po' alla volta e continuare a mescolare col cucchiaio (questo impasto mi è risultato un po' più solido di quello sopra) . Mettere l'impasto in frigo per 24 ore, lasciare a temperatura ambiente per un'oretta e dare la forma di un filone da mettere a lievitare in uno stampo da plum-cake. Lasciare lievitare per 6 ore. Spenellare con latte di soia. Infornare per mezzora a 180°. 
Appena riesco vi metto la foto... devo ancora tagliarlo... :-)
Eccolo qua!
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Purtroppo la foto non rende la morbidezza... è difficile tagliarlo... vedete le briciole? :-)

Questa ricetta partecipa anche alla raccolta di ricette con cereali e farine integrali "Integralmente" di GocceD'aria: partecipate anche voi!

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Fare il sapone in casa: l'esperienza di Moira e Valeria

on Mercoledì, 20 Marzo 2013. Posted in in casa

Fare il sapone in casa: l'esperienza di Moira e Valeria

Anche se meteorologicamente si fa attendere, la primavera porta con se la voglia di rinnovamento e di pulizie... e allora perchè non ripulire le nostre case da detersivi inquinanti e poco salutari? Passare a detersivi ecologici è facile, spesso si spende anche meno, inoltre si possono utilizzare prodotti come l'aceto, l'acido citrico o il bicarbonato al posto di molti detergenti.

Una cosa che ancora non ho autoprodotto è il sapone (mi blocca la reazione con la soda, per cui aspetto che le bimbe crescano in modo da potermi dedicare con calma alla cosa), però alcune amiche lo fanno con ottimi risultati e ho pensato di intervistarle. Sono Moira e Valeria (ValeMoBolle). Vi lascio la loro intervista che si conclude con una ricettina: vediamo se vi invoglio? :-)

Ciao, mi raccontate qualcosa di voi? Chi siete, cosa fate e come e quando vi siete incontrate?

Valeria: Sono sempre stata una persona che trova e ha trovato grande soddisfazione nel fare le cose da se..la mia innata curiosita' mi ha sempre portata a voler ricercare e capire come quella cosa funziona e potrebbe essere fatta, scoprendo a volte che le cose sono piu' semplici di quello che si pensa. E’ da un po' di tempo che mi interesso di autoproduzione in generale, dovuta soprattutto alla necessità di usufruire di cose e prodotti sani che fanno bene a me, chi mi circonda, e all' ambiente. In questo modo ho la possibilita' di scegliere io quello che puo' andare dentro a quel prodotto, se mi va bene o no. Questo mi ha portato a seguire uno stile di vita che si fa chiamare decrescita serena...io e il mio compagno cerchiamo di portare avanti questi principi che rispecchiano quello che noi sentiamo dentro, a volte non e' cosi' semplice e cosi' ci ritroviamo a vivere delle contraddizioni, ma sentiamo che questa via e' la nostra... cercando di migliorarci ogni giorno.

Moira: Fin da piccola sono sempre stata molto curiosa e interessata a tutto quello che mi circonda: le persone e tutti gli esseri viventi, colori, pittura, perle, bigiotteria artigianale, esperimenti culinari, stare all’aria aperta, riciclo (da piccola conservavo per poi riciclarle, persino le scatole di cartone della pasta…), lavoro a maglia, uncinetto, giardinaggio... Da un paio d’anni ho deciso di essere vegana, di seguire uno stile di vita naturale e per quanto possibile (non si può fare a meno dell’inquinamento...) salutare. Tre anni fa io e il mio compagno siamo andati a convivere nella casa che ci siamo praticamente ristrutturati noi (sono stata anche da lui incoronata apprendista elettricista!), le mura sanno di noi ! delle nostre estati trascorse a rompere pezzi di muro, a passare i tubi per i vari impianti, ecc…, nella nostra casa come in ogni altra cosa che facciamo, ci mettiamo tutta la nostra passione e il nostro cuore… Quando ho preparato le valigie per il mio trasferimento ho riscoperto in alcuni cassetti delle saponette che conservavo da tanto tempo perché secondo me profumavano i cassetti…poi quando facevo dei regali per Natale quasi sempre regalavo saponi, che acquistavo nelle erboristerie…I saponi da sempre hanno attirato la mia attenzione e i miei sensi…  Ora che me li produco è sempre un’emozione diversa, anche quando non metto olii essenziali, io sento comunque il profumo del mio sapone…Autoprodursi il sapone (mistero ancora irrisolto per molti su come sia composto e come si faccia il sapone :-D) è una soddisfazione enorme…e contribuisce ad accrescere l’autostima, come per altro tutte le attività che ti fanno realizzare qualcosa.  Ti fa sentire capace, quella capacità che finché si è piccoli viene messa in discussione dagli “adulti” che di norma dovrebbero saperne di più dei “piccini”… Anche questo è un falso mito che ho sfatato! Saper giocare con i piccini e restare aperti a loro, ti fa imparare moltissimo, ti fa entrare in contatto con il bambino interiore che se non stimolato dentro di noi tende ad assopirsi ! Quindi w i bambini e w l’autoproduzione-il gioco in genere !

Io e Moira ci siamo incontrate la scorsa estate in occasione di una giornata di festa a Radio Gamma 5, io in quella occasione feci una dimostrazione di autoproduzione di saponi e da li, è nata la nostra amicizia fatta di un reciproco scambio di idee informazioni, esperienze ed inevitabilmente progetti continui !

Come mai vi è venuto in mente di autoprodurre i saponi?

Io (Valeria) era già da un po' di anni che facevo saponi, ma quando é subentrata Moira era un periodo che la cosa non destava più interesse in me (di solito quando imparo una cosa la lascio stare per impararne un' altra) si dice " impara l'arte e mettila da parte" ! Moira ha riacceso in me la curiosità di nuove cose, nuove ricette (di saponi) e poi inevitabilmente sono arrivati i detergenti necessari per la pulizia della casa e del bucato.

Dove avete trovato le informazioni?

Delle informazioni utili le abbiamo trovate in un libro "la regina del sapone", libri dedicati interamente ai saponi, ricerche in rete, ma soprattutto l'esperienza della pratica ! Io (Moira), aggiungo, che quando ci siamo incontrate, mi ero già procurata tutta l’attrezzatura per poter fare il sapone, lei mi ha prontamente fatto delle “lezioni private”… :-D

E' facile? potrebbe farlo chiunque?

Per il sapone e detergenti non occorrono grandi mezzi e capacità ma è necessaria la conoscenza di quello che si va a fare e di quello che si tiene in mano... L'approssimazione è bandita! Usare ingredienti naturali, non significa che non siano pericolosi! Per il resto è come preparare una ricetta culinaria solo che la differenza sta negli ingredienti.

Quali sono le materie prime che usate e dove le reperite?

Le materie prime che usiamo devono corrispondere a caratteristiche di compatibilità della persona e dell' ambiente, cerchiamo inoltre di privilegiare prodotti che non arrivino da troppo distante...ci riforniamo il più possibile nei negozi intorno, ma se alcune cose non le troviamo ci appoggiamo a dei rifornitori che abbiamo conosciuto attraverso internet.

Che vantaggi ho ad autoprodurmi il sapone? non faccio prima ad acquistarlo?

Certo si fa prima ad acquistarlo, non tutti sono disposti a " spignattare " e sporcare ulteriormente la cucina (sì perché l’ambiente ideale per fare il sapone è la cucina)! Il motto deve essere “fai quello che è giusto fare e non quello che ti fa comodo” … e poi non c’è paragone con il fatto di usare una saponetta o un detergente fatti direttamente da noi, creati in base alle nostre esigenze, con gli oli essenziali che a noi piacciono... e in termini anche di decrescita e di risparmio questi prodotti sono anche più rispettosi nei confronti delle nostre tasche! 1-2 giorni all'anno possono bastare per farsi il necessario e poi siamo a posto per un bel pò!

Che tipo di sapone posso autoprodurre?

Be' ai nostri corsi consigliamo di partire dalla cosa più semplice per fare pratica, poi quando ci si sente più sicuri e si ha acquisito la tecnica, ci si può sbizzarrire!

Ci date una ricetta semplicissima?

Prima di tutto è importante conoscere le norme di sicurezza !

Norme di sicurezza:

  1. mettere sempre la soda nell’acqua e mai il contrario

  1. non versare la soluzione caustica negli oli bollenti

  1. non toccare il sapone a mani nude durante la fase di stagionatura

Protezione dai rischi della soda caustica:

  1. occhialetti

  1. guanti

  1. mascherina

  1. proteggere i piani di lavoro con giornali

  1. preparare la soluzione caustica preferibilmente dentro il lavandino

  1. per evitare rotture improvvise del vetro del contenitore, mettere una salvietta ripiegata tra il lavandino e il barattolo

  1. versare la soda poca per volta e girare

  1. non lasciare la soda e altre sostanze incustodite

  1. non versare la soda in contenitori che potrebbero venir confusi con alimenti, la soluzione ha l’aspetto dell’acqua

  1. se ci sono bambini o animali, mettere le sostanze in un luogo sicuro e non alla loro portata

Consigliamo la ricetta del sapone da bucato Marsiglia con metodo "tutto a freddo".

Serve una pentola in acciaio (almeno 2 litri ) - un minipimer - un contenitore per accogliere il sapone ( le vaschette di plastica del gelato vanno benissino NO polistirolo).

Consigliamo di usare un’attrezzatura (a parte la bilancia che può essere usata quella che abbiamo in cucina) dedicata alla preparazione del sapone.

I pesi devono essere giusti al grammo, quindi usare una bilancia elettronica.

Ingredienti:

  • 1000 g olio oliva
  • 136 g Soda caustica (NaOH) attenzione! NO soda solvay che è tutta un'altra cosa !
  • 300 g acqua demineralizzata

Indossare guanti, mascherina, occhialini. In un contenitore di vetro da 1 litro sciogliere la soda caustica nell' acqua, mescolare bene fino allo scioglimento, coprire.

Nella pentola pesare l'olio. Versare la soluzione acqua/soda (che e' molto calda 80-90° circa) nelle pentola con l'olio.

miscelazione

Frullare il tutto con il minipimer ad immersione finche si raggiunge la fase del nastro (consistenza della crema pasticcera) si fa cadere poche gocce e queste devono rimanere visibili in superficie. A questo punto si mette tutto l'impasto nel contenitore scelto per il sapone, si chiude, si mette in un posto tranquillo coperto da coperte di lana o pile.

messo in forma

Va lasciato 24 ore al calduccio, questo serve per completare il processo di saponificazione. Dopo 24 ore, estrarlo con i guanti e tagliarlo a pezzi.

Mettere le saponette in un vassoio di cartone in un posto asciutto e areato, per almeno un mese, dopo di che lo possiamo usare! Per chi è interessato ad approfondire l’argomento può scriverci a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

e... buon sapone e buona vita a tutti !

Valeria e Moira - ValeMoBolle

PS: trovate questo articolo anche nel mio spazio su GocceVerdi, la mia rubrica su La voce del Trentino

 

 

 

Torta glassata di primavera (a lievitazione naturale)

on Lunedì, 18 Marzo 2013. Posted in cucina

Torta glassata di primavera (a lievitazione naturale)

Chi mi segue su Fb o sul gruppo della pasta madre, avrà notato che quest'anno non ho ancora iniziato a produrre colombe... ebbene si, stavolta mi manca la voglia! Non chiedetemi il motivo, ma la colomba mi ha un po' stufato e nonostante la voglia di panificare ci sia, manca quella di riprodurre questo dolce pasquale. In compenso ne sto provando altri da proporre per Pasqua. Penso che ne farò una oppure due piccoline per le bimbe che me le chiedono, però stavolta niente grandi colombate come lo scorso anno. Ciò non toglie che se avete voglia di condividere con gli altri i vostri successi o le vostre versioni alternative vegane, sia ben contenta di seguirvi e se non avete un blog e vi fa piacere, ve le posso pubblicare io. Ah, e se è la prima volta che vi cimentate trovate la mia versione vegan QUI.

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Invece quella che vi presento oggi è una "fugassa" nel senso veneto del termine ovvero un dolce lievitato morbido, realizzata partendo dalla ricetta dell'impasto della colomba, ma cambiando alcuni ingredienti, in particolare le farine. Non è però la tipica fugassa di Pasqua venexiana che è caratterizzata da una morbidezza impareggiabile. Questa è una torta, quindi morbida, ma non eccessivamente alveolata. Detto questo a voi la ricettina!

1° impasto:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 100 gr di sciroppo d'agave
  • 500 gr di farina di farro monococco 
  • 3 cucchiai colmi di farina di riso integrale basmati appena macinata
  • 60 ml di succo di mela limpido
  • 180 gr di latte di riso a temperatura ambiente
  • 30 ml di olio evo
  • un pizzico di sale
  • 2 cucchiai di crema di mandorle

Ho sciolto la pasta madre nel latte di riso. Ho aggiunto gli altri ingredienti liquidi: olio, succo di mela, sciroppo d'agave e mescolato bene. Ho aggiunto la farina di riso, metà della farina di farro, il sale e mescolato col cucchiaio. Infine ho aggiunto la rimanente farina fino ad avere un composto denso e appiccicoso ancora piuttosto idratato che ho mescolato energicamente col cucchiaio (non l'ho impastato a mano). Ho messo a riposare per 5 ore, poi ho fatto un giro di pieghe e ho messo il tutto a riposare in frigo per la notte. La mattina ho estratto l'impasto dal frigo e ho aggiunto il secondo impasto.

2° impasto:

  • primo impasto lievitato
  • 100 gr uvetta
  • 100 gr farina di farro integrale appena macinata
  • 2 cucchiai di kefir di soia (va bene anche yogurt di soia bianco)
  • un cucchiaino raso di semi di vaniglia
  • un cucchiaino raso di polvere magica di agrumi

Riprendo l'impasto lievitato e aggiungo i 2 cucchiai di kefir, l'uvetta e la farina,  i semi di vaniglia e la polvere di agrumi. Impasto bene con le mani oliate sulla spianatoia (ev. aggiungere un po' di farina, poca, perchè l'impasto dovrebbe rimanere bello morbido). Faccio una piega e metto a riposare per un'ora. Riprendo l'impasto, altra piega e lo metto in forma schiacciando leggermente e ottenendo una forma circolare. Metto a lievitare per 4-5 ore a temperatura ambiente.

Glassa:

  • 1 cucchiaio raso di zucchero di canna
  • 2 cucchiai rasi di farina di mandorle
  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • acqua qb

Accendere il forno a 160°. Preparare la glassa mescolando gli ingredienti in modo da ottenere un composto denso. Cospargere delicatemente il dolce con la glassa prima di infornare. Cuocere per 40 minuti a 160°.

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Verificare la cottura sul fondo, togliendo subito dalla teglia. Lasciare raffreddare su una griglia in modo che il fondo sia aerato. Tagliare da fredda.

Ed ecco qua il mio dolcetto pasquale!

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E voi cosa preparerete per Pasqua? State colombando?

Se volete altri suggerimenti vi rimando alla bella iniziativa di Ale - Golosità Vegane: Buona Pasqua Vegan a cui non potevo non partecipare con questo dolcetto!

pasqua vegan

Questo dolce partecipa anche alla raccolta di ricette 100% vegetali per il 100% vegetal monday della Capra.

100-veg-monday

 

 

Scambio di semi

on Lunedì, 11 Marzo 2013. Posted in orto

Scambio di semi

Come vi anticipavo la settimana scorsa, sabato siamo stati allo scambio di semi organizzato dal Collettivo EcoResistenti a Ferrara e come speravo siamo tornati con un bel po' di semi da provare a seminare. Era la prima volta che partecipavamo ad uno scambio organizzato, è stata un'esperienza bella, di vero e proprio scambio di conoscenze. Io avevo portato un po' di semi di zucca e di girasoli provenienti dal mio orto e mi fa piacere pensare che qualcuno avrà nel suo orto qualcosa che è nato da noi. Inoltre avevo portato con me i granuli di kerfir d'acqua e qualche figlia di Gilda (la pasta madre) da spacciare nella zona dedicata allo scambio di fermenti.

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537741 320218251433542 1994833721 nSono stati molto interessanti anche i dibattiti che si sono svolti in contemporanea e ai quali abbiamo dato il nostro piccolo contributo grazie ad Annalisa che ci ha invitato a parlare della nostra esperienza nell'orto con le bimbe. Il tutto si è concluso mangiando, peccato solo che siamo dovuti andare via un po' prima (causa stanchezza delle bimbe che nel frattempo hanno trovato da fare fra di loro e con nuovi amici)... non senza la nostra razione di cibarie da assaggiare durante il viaggio. Quasi tutto spazzolato dalle bambine... per noi solo assaggi... però visto il successo dovrò repilcare sia i tortelli con piselli preparati da Nadir che la farinata con riso e la torta al cioccolato di Annalisa (saranno disponibili le ricette vero donne? :-)) Inutile dire che non vediamo l'ora di piantare, anzi dovevamo cominciare già oggi a metter giù qualcosa in vaso, invece ci siamo resi conto di non avere terriccio a sufficienza... e pazienza dovremmo aspettare! Cosa ho portato a casa? Queste sono state le scelte di Alice:

  • Valeriana - che le bimbe adorano da sgranocchiare cruda in insalata
  • Fava rossa e fava super aguadulce - mai provate, tutto da imparare! Ma i semi erano così belli che Alice non ha saputo resistere...
  • Cipolla Musona (proveniente dall'orto collettivo di Ferrara)
  • Okra (sempre dall'orto collettivo)
  • Fagioli pavone rampicanti
  • Calendula
  • Carota bianca a colletto verde
  • Mais antico

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E per continuare gli scambi vi lascio il link a questa interessante inziativa proposta da Eco equo&vegan. Si tratta di un baratto di semi a coppie... per partecipare basta seguire le istruzioni che trovate al link qui sotto:

baratto di semi

 

E voi cosa pianterete quest'anno? A che punto siete?

Piccolo semenzaio

on Lunedì, 04 Marzo 2013. Posted in giardino, orto

Finamente sembra che la primavera si sia decisa a fermarsi da queste parti e con le prime giornate di sole anche quest'anno con le bambine abbiamo cominicato a seminare nei vasi (visto che nell'orto la terra è ancora troppo umida per procedere alle semine). Abbiamo quindi realizzato un piccolo semenzaio piantando alcuni semi autoprodotti di zucca, il prezzemolo biologico e gli utlimi semi di zucca luffa (quella da cui si ricava la spugna naturale) che mi aveva donato lo scorso anno Alternativa Naturale. Altre cose le semineremo in vaso o direttamente in campo sperando di riuscire a scambiare i nostri semi sabato allo "Scambio di sementi e fermenti" a Ferrara!

Eccoci quindi all'opera!

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Per prima cosa abbiamo recuperato vasi, vasetti e contenitori che abbiamo riempito di terriccio. Poi alle bimbe il compito di seminare. Un seme per vaso per le zucche e i semini distribuiti su un vaso grande per il prezzemolo.

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Un'altro po' di terra per coprirli e una bella annaffiatura.

Poi abbiamo riposto i vasetti su delle cassette (una in plastica e una in legno) avanzate dagli acquisti di agrumi del gas, riparate sotto il portico, ma al sole.

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Alle bimbe anche il compito di realizzare i piccoli cartelli col nome. Semplicemente scritta e disegnino su cartoncino, attaccato poi ad un paletto in legno (altro pezzo di cassetta di legno).

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Ed eccoli nei vasi...

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Visto il sole ne abbiamo aprofittato per qualche foto all'esterno: nell'orto qualcosina si recupera... un po' di insalatina nata da sola, qualche ciuffetto di broccolo, la malva, le cipolle seminate in autunno che stanno crescendo tranquille e piccoli cavoli capucci rinati dalle piante dello scorso anno... (noi non togliamo mai le piante a meno che non siano secche...)

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rispuntano anche i "carleti" ovvero il silene... col quale a breve farò il risotto: il modo consueto col quale inauguriamo la primavera

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e i primi fiori

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viole

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margherite

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nocciolo

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e tantissimi "occhietti" azzurri che le bimbe si divertono a raccogliere e dei quali si riempiono le tasche... ecco così passano le nostre prime giornate primaverili all'aria aperta: e voi come vi godete la primavera?

E finalmente con questo post riesco anche a partecipare alla bella iniziativa "I mercoledì dell'arte" di Priorità e passioni (da una vita che mi ripropongo di farlo e invece mi ritrovo sempre che è troppo tardi...)

mercoledì dellarte

 

Questo mese le proposte viaggiano attorno a tre parole che iniziano per F: filo, fiori, fotografia... Per ora vi ho lasciato i miei scatti floreali e la piccola attività botanica delle piccole... vediamo se riesco ad aggiungere un secondo articolo più avanti...

 

Le merendine e l'uguaglianza

on Sabato, 23 Febbraio 2013. Posted in cucina

Finalmente riesco a partecipare all'iniziativa di "La tavola rotonda" "Un pensiero e una ricetta al mese" che questo mese ha come tema l'uguaglianza.

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I miei primi approcci al concetto risalgono a quando ero ragazzina: uguaglianza fra i sessi, uguaglianza fra ceti diversi, uguaglianza fra appartenenti a diverse religioni, uguaglianza fra bianchi e neri... però il momento che ricordo maggiormente è quando il professore di lettere in prima liceo (giovane attivista della LAV, amato da tutti gli studenti, quanto mal visto per le sue "stravaganze" da buona parte dei genitori) ci parlò di uguaglianza di specie, ovvero fra tutti gli abitanti di questo mondo, che andassero su due gambe e vestiti o su quattro o strisciassero o nuotassero o volassero. Ricordo anche le varie obiezioni che gli vennero poste, sulla evidente diversità fra gli uomini e gli altri animali... Le discussioni erano sempre molto interessanti e accompagnate da letture d libri e testi sull'argomento al punto che quasi tutti gli studenti della classe in breve cominciarono a portare strane spinte vegetariane in casa... mi ricordo la faccia basita di mia madre alla mia affermazione di non voler più mangiare la bistecca un giorno al ritorno da scuola... 

E in effetti se andiamo a recuperare la definizione nel dizionario riportata anche da Barbara nel suo post troviamo anche:

La condizione per cui ogni individuo o collettività devono essere considerati alla stessa stregua di tutti gli altri, e cioè pari, uguali, soprattutto nei diritti politici, sociali ed economici

Quindi individuo, non necessariamente essere umano, uguale nei diritti: diritto di vivere dignitosamente, in un luogo sano, di stare con i figli e la famiglia, di mangiare bene, di stare all'aria aperta, di stare in compagnia o da soli...

Tutto questo mi ha portato a cambiare... non sono più uguale alla Daria di qualche tempo fa e in questo divenire ho cambiato in primis la mia alimentazione. 

Allora ho pensato di abbinare all'uguaglianza queste merendine che sembrano uguali a quelle che mangiavo da bambina (ignara della composizione) e di cui ora non ricordo quasi più il gusto, ma ricordo ancora la pubblicità che faceva sparire ad uno ad uno i prodotti di cui dovevano essere composte, concludendo che allora non sarebbe più stata la "K....Brioss"... e invece: senza uova, senza latte, senza lievito, senza zucchero, senza farine raffinate.. ecco la mia versione delle famose merendine. Nata come altre volte da una sorta di "gioco" nel gruppo su Fb della pasta madre, la prima "sfida" di alcuni è stata la loro realizzazione in casa con pasta madre, da quella ricetta sono partita per rielaborare la mia versione vegana e non raffinata. Prima di me ha accolto la sfida anche Francesca (La tana del riccio) con la sua bellissima versione da cui ho preso spunto per l'uso delle mele nell'impasto. Nel suo articolo trovate anche un interessante analisi degli ingredienti della versione originale.

Non spaventatevi, la ricetta sembra elaborata, ma alla fine si tratta di un pan-dolce ripieno, quindi è più semplice di quanto sembri!

Merendine ripiene di crema al latte di anacardi

2013 0218003Ingredienti:

per il pan-dolce:

  • 150 di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 120 ml di succo di mela limpido
  • 50 gr di fecola di patate
  • 2 mele biodinamiche florina (da gratuggiare per ottenre circa 120 gr di purea)
  • 30 gr di olio evo
  • 50 ml di sciroppo d'agave
  • 320 gr di farina integrale di farro spelta appena macinata e setacciata
  • 1 cucchiaino raso di sale
  • 15 gr di farina di riso integrale basmati bio appena macinata del commercio equo (per il water roux)
  • 75 gr di acqua (per il water roux)

per spenellare:

  • 1 cucchiaio di malto di riso
  • 1 cucchiaio di acqua

per la crema agli anacardi:

  • 300 ml di latte di anacardi (autoprodotto)
  • 40 gr di farina di riso integrale basmati bio (del commercio equo e appena macinata)
  • 4 cucchiai di sciroppo d'agave

per decorare:

  • 4 pezzettini di cioccolato fondente 90% cacao del commercio equo

Per prima cosa preparare il water roux sciogliendo la farina di riso nell'acqua in un pentolino, metterla a scaldare fino a formare una crema gelatinosa. Spegnere e tenere da parte.

Gratuggiare le 2 mele, passarle nel frullatore e miscelarle con l'olio evo e lo sciroppo d'agave. Tenere da parte.

Sciogliere la pasta madre nel succo di mela, aggiungere la fecola e mescolare. Aggiungere la crema di mele che avete nel frullatore e il water roux e amalgamamre bene il tutto. Aggiungere 200 gr di farina di farro e poi il sale, mescolare e far riposare qualche minuto. Aggiungere gradualmente la restante farina fino ad ottenere un composto compatto ma ancora piuttosto appicicoso. Mescolare bene (dovrebbe bastarvi il cucchiaio) e mettere a riposare per 30-40 minuti (questo passaggio serve se usate farine fresche per permettergli di assorbire bene l'acqua).

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Riprendere l'impasto e con le mani unte d'olio e lavorarlo col metodo bertinet su un piano liscio. Mettere l'impasto a riposare per un'ora a temperatura ambiente e poi passarlo in frigo per 8-10 ore (la notte nel mio caso). 

La mattina riprendere l'impasto e lascairlo ambientare a temperatura ambiente per un'ora, poi stenderlo spesso in una teglia 20x30 cm rivestita di carta forno, senza lavorarlo ulteriormente.

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Lasciare lievitare fino al raddoppio (nel mio caso l'ho lasciato per 5-6 ore nel forno spento). Accendere il forno a 180°, ventilato, spenellare la superficie del pane con l'emulsione di acqua e malto di riso. Infornare per 30 minuti a 180°, estrarre dalla teglia e mettere a raffreddare su una griglia per qualche ora.

Preparare la crema, mescolando in un pentolino il latte di anacardi (io l'avevo preparato la sera prima), con la farina di riso e lo sciroppo d'agave in modo che non si formino grumi. Mettere il tutto sul fuoco e far bollire, fino ad ottenere una crema piuttosto densa (raffreddandosi si compatterà ulteriormente).

Rifilare i bordi del pane e tagliarlo in tre strati, farcire con la crema di anacardi e riso. Sciogliere i cubetti di cioccolato fondente e distribiurli a righe sulla superficie della torta con l'aiuto di una tasca con punta fina. Sbavare la cioccolata in veso ortogonale alle righe.

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Lasciare seccare il cioccolato e tagliare a fette il dolce creando le merendine.

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Diciamo che l'estetica è migliorabile, ma il gusto è decisamente ottimo. Tra l'altro si sono mantenute morbide anche già tagliate per 3 giorni (le ho conservate avvolte in telo di stoffa e poi nella madia). 

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Eco-famiglie

on Giovedì, 21 Febbraio 2013. Posted in libri

Eco-famiglie

Oggi vi voglio parlare dell'ultimo libro che ho finito di leggere in questi giorni, scritto dall'amica Elisa (Mestieredimamma) che ho avuto il piacere di conoscere a dicembre 2011 in occasione del primo PastaMadreDay, quando le ho spacciato una figlia della Gilda. Si tratta del libro "Eco-famiglie" edito dalla casa editrice Leone Verde, per la collana Bambino Naturale, sottotitolo "Riflessioni, esperienze, idee per una maggiore consapevolezza e un orientamento più sostenibile". E' un libro che si legge velocemente, scorrevole, nel quale mi ritrovo in pieno soprattutto perchè parla di un percorso che è un po' quello che in questi anni ho fatto e sto facendo anch'io, ovvero una strada verso uno stile di vita più sostenibile, portato avanti però non da soli, ma come famiglia. E a mio avviso la cosa più bella di questo libro è proprio che parte dall'assunto che si può cambiare e migliorare proprio a partire dalla famiglia luogo in cui le nostre scelte si ripercuoteranno sul modo di agire e pensare dei nostri figli e il bello è che si può fare un po' alla volta, scoprendo che alla fine quello che è ecologico, è anche economico e salutare.

Il libro è organizzato a capitoli divisi per argomenti, ognuno si conclude con una bella esperienza pratica raccontata da chi ha saputo cambiare e ha fatto proprio un certo stile di vita.

Il primo capitolo, Ecologia delle relazioni, mi è piaciuto moltissimo. Ed è proprio vero che al giorno d'oggi è importante ricostruire una rete di relazioni con persone che condividano i nostri punti di vista e che assieme a noi percorrano un cammino... in questo ritrovo appieno la filosofia del gruppo di acquisto solidale: non si fa solo la spesa con un occhio all'ecologia e l'altro al portafoglio, ma si fanno delle scelte condivise, si instaurano amicizie e conoscenze fra le famiglie aderenti e con i produttori scelti, si diventa protagonisti dell'economia. Si scopre come è piacevole stare a chiacchierare con amici piuttosto che spingere un carrello fra gli scaffali. Questo ancor più che col consumo critico che invece vedo più come un'azione a livello personale.

doppia piramide alimentare--400x300I vari capitoli affrontano un po' alla volta molti dei temi che mi stanno a cuore: a partire da dove e come acquistiamo (consumo critico e boicottaggi, gas, autoproduzione - orto) passando per per forza di cose all'alimentazione (dove la scelta di prodotti locali va di pari passo alla scelta di cibi biologici e alla riduzione dei prodotti origine animale che sono la maggior causa di inquinamento), scoprendo che mangiare ecologicamente vuol dire anche mangiare sano (provate a vedere anche la piramide alimentare confrontata con la piramide ambientale, al link trovate anche le critiche alla stessa ). Si passa poi alla pulizia della casa e della persona e alla riduzione dei rifiuti fino ad arrivare allo scambio e al baratto

Altro capitolo interessantissimo è quello sulla creatività e tempo in libero in famiglia, dove si parla dei giochi dei bambini. Vivere ecologicamente è anche non riempire la casa della plastica dei giochi, privilegiando giocattoli in materiali naturali e soprattutto lasciando libera la creatività e permettendo ai bambini di costruire da soli i loro giochi o di prepararli assieme a noi.

L'ultimo capitolo riguarda la mobilità sostenibile, puntando soprattutto sulla riduzione dell'uso dell'auto a favore di bicicletta o piedi. Il libro si conclude con un'appendice sulla casa ecologica in legno e una sulla gestione del denaro in famiglia.

Insomma un libro che vi consiglio, sia che abbiate intrappreso il vostro cammino di decrescita in famiglia per avere nuovi spunti, sia che non lo abbiate ancora iniziato per leggere come in realtà non sia difficile e che molte azioni sono veramente alla portata di tutti e che molto si può fare per alleggerire la nostra impronta sul mondo.

PS: se avete voglia di leggere una breve intervista a Elisa, la trovate QUI.

PPS: trovate questo articolo anche su GocceVerdi il mio spazio su Newedonna Magazine

PPPS: questo articolo partecipa al Venerdì del libro di Paola, Homemademama

Crema di cannellini, verza e porro con crostini di khorasan

on Martedì, 19 Febbraio 2013. Posted in cucina

Crema di cannellini, verza e porro con crostini di khorasan

Periodo questo in cui le creme di legumi sono graditissime visto il fresco che continua a farci compagnia. Quile bambine apprezzano particolarmente le creme frullate da mangiare con i crostini... quindi almeno una volta la settimana propongo una zuppa cremosa.

Con l'occasione vi lascio anche la ricetta per il pane di khorasan integrale (in fondo al post). Ultimamente non acquisto più il grano duro khorasan a marchio kamut perchè non approvo l'idea di "appropriarsi" di un prodotto della natura che è di tutti facendolo diventare nè più nè meno che un marchio commerciale. Questo nonostante sia un cereale che mi piace molto. Fortuna vuole che il produttore del gas l'anno scorso abbia iniziato a seminare il khorasan non "certificato". Come tutti i loro prodotti, viene coltivato da loro, raccolto ed eventualmente macinato, solo in versione integrale. La farina che si ottiene è di bel colore giallo, ha una buona forza e un profumo assolutamente fantastici, insomma io la adoro in purezza sia per il pane che per la pizza! 

Crema di cannellini, porro e verza

Ingredienti:

  • 150 gr di cannellini secchi
  • 5 cm di alga kombu
  • 1 foglia di alloro
  • 1 spicchio d'aglio
  • ¼ di verza
  • 1 porro piccolo
  • 1 patata
  • acqua per cuocere i fagioli
  • 3-4 fette di pane di khorasan integrale a lievitazione naturale*

Preparazione:

Mettere i cannellini in ammollo per una notte con l'alga. Cuocerli con l'alga, l'alloro e l'aglio finchè non saranno ben teneri.

Saltare in padella con l'olio e un po' di brodo dei cannellini la verza tagliata a listarelle fini, il porro affettato sottile e la patata tagliata a cubetti.

Quando saranno teneri frullarli con l'aggiunta di un po' di brodo. Frullare anche i cannellini con un altro po' di brodo di cottura e aggiungerli al resto delle verdure frullate. Mescolare, mettere sul fuoco, aggiustare di sale e se pepe (se piace).

Nel frattempo tagliare a cubetti le fette di pane e mettterli in una ciotola, aggiungere un po' di olio evo, di origano e rosmarino tritati. Mescolare. Scaldare una padellina antiaderente e versarci sopra i crostini. Rigirarli ogni tanto finchè diventeranno croccanti.

Servire la crema ben calda con i crostini caldi.

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*Pane di khorasan

ingredienti:

  • 150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore
  • 300 ml di acqua
  • 1 cucchiaino di sale fino integrale
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo
  • 400-450 gr di farina di khorasan

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nell'acqua, aggiungere il malto e mescolare bene. Aggiungere gradualmente 2/3 della farina e mescolare bene col cucchiaio. Lasciare riposare una mezzora e aggiungere il sale e gradualemente la restante farina. L'impasto dovrebbe rimanere appiccoso, io non lo lavoro a mano in questa fase, ma lo mescolo bene al cucchiaio. Metterlo a riposare per 5-6 ore a temperatura ambiente (dovrebbe all'incirca raddoppiare). Riprendere l'impasto, versarlo sul piano infarinato e fare un giro di pieghe. Rimettere a lievitare un'altra ora e rifare le pieghe. Mettere in forma e far lievitare fino al raddoppio, potete usare un cestino di lievitazione. Scaldare il forno al massimo, modalità statico, con pentolino d'acqua sul fondo. Quando è in temperatura infornare per 10 minuti a 240° e successivi 25 minuti a 180°-200°. Rovesciare la pagnotta, controllare la cottura battuendo sul fondo e lasciare raffreddare.

PS: se volete approfondire il discorso del marchio kamut vi segnalo l'approfondimento nel blog della Comunità della pasta madre

Qui la prima parte: http://pastamadre.blogspot.it/2012/02/approfondimento-il-kamut-questo.html 

Domande e risposte da parte della Kamut: http://pastamadre.blogspot.it/2012/02/kamut-le-prime-domande-e-risposte.html

seconda parte dell'intervista: http://pastamadre.blogspot.it/2012/02/ancora-kamut-terza-parte.html

e poi a voi la scelta...

Pagnottine saracene

on Sabato, 16 Febbraio 2013. Posted in cucina

Pagnottine saracene

Stuzzicata da una discussione sul gruppo Fb della pasta madre, ho provato a fare delle pagnottine integrali con farina di grano saraceno ad alta idratazione e lievitazione lunga in frigo. Il risultato è stato decisamente buono e gradito a tutti. Ho ripreso in parte l'idea delle stecche senza impasto, infatti queste pagnottine non sono impastate e la forma viene data alla fine mettendole direttamente nella teglia. Se vi piacciono le pagnotte piccoline e saporite ve le consiglio, il gusto del grano saraceno secondo me si sposa bene con le marmellate (specie quelle di frutti di bosco), ma anche con il vegrino, magari farcito con noci.

Ingredienti per 4 pagnottine:

150 gr di pasta madre rinfrescata da 4 ore

300 ml di acqua

5 cucchiai colmi di farina di grano saraceno integrale

1 cucchiaino di sale fino integrale

1 cuccchiaio di tahin chiaro

farina integrale di grano tenero qb (all'incirca 200-250 gr)

Preparazione:

Sciogliere la pasta madre nell'acqua. Aggiungere il tahin e la farina di grano saraceno. Mescolate bene. A questo punto aggiungete un po' alla volta la farina integrale di grano tenero, continuate ad aggiungerla finchè non riuscite più a mescolare col cucchiaio (come per la focaccia velocissima). La quantità che vedete riportata sopra è veramente indicativa perchè molto dipende dalla farina, da quanto tempo prima era stata macinata e da quanta acqua assorbe. Comunque dovete ottenere un impasto ancora appiccoso, ma non liquido. Aggiungete il sale e mescolate bene. Lasciate lievitare per un paio d'ore a temepratura ambiente, versate il tutto sul piano ben infarinatoe fate un giro dipieghe aiutandovi eventualmente con una spatola. Rimettete a lievitare in frigo per 5-6 ore. Togliete dal frigo, fate ambientare un'oretta e fate un secondo giro di pieghe. Vedrete che l'impasto pur appicicoso sarà diventato più lavorabile. Rimettetelo a lievitare per un'altro paio d'ore (potete lasciarlo sul piano infarinato coperto da un canovaccio o da una teglia o avvolgerlo su un canovaccio infarinato, io opto per la prima soluzione).

Accendete il forno a 240° con un pentolino d'acqua all'interno. Quando sarà caldo estraete la teglia e infarinatela bene oppure posizionate un pezzo di carta forno. Con l'aiuto di una spatola o di una lama oliate tagliate in 4 l'impasto, infarinatelo e spostate i singoli pezzi sulla teglia, ripiegandoli a metà in modo da avere delle pagnottine.

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Infornate per 10 minuti a 240° e successivi 20-25 minuti a 180°. Controllate la cottura rovesciando le pagnotte.

Come vedete un ottimo risultato per essere panini integrali e per giunta con una buona quantità di farina non glutinosa. Tra l'altro conservati avvolti in un canovaccio e all'interno della madia si sono mantenuti morbidi per 3-4 giorni.

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La mia casa ideale non è una casa qualsiasi

on Venerdì, 15 Febbraio 2013. Posted in in casa

Questo mese il tema della staffetta di Blog in Blog era molto accattivante, ma anche non semplice da svolgere... potrei parlarci delle ore, col rischio di annoiare tutti... Quando cercavamo casa volevamo che corrispondesse il più possibile alla nostra casa ideale, pensando che appunto ci avremmo passato molti anni, non volevo che fosse un appartamento anonimo e la mia professione in questo mi ha aiutata perchè alla fine abbiamo scelto una casa da completare e l'abbiamo finita secondo il nostro gusto. Certo di miglioramenti ce ne potevano e ci potrebbero ancora essere però un po' alla volta siamo riusciti a mettere in pratica molti dei nostri "sogni".

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1 - In primo luogo la location: per me la casa ideale dovrebbe avere un bel po' di verde, per passare molto tempo a contatto con la natura, dovrebbe avere un giardino a misura di bambino, un orto dove poter coltivare quello che serve.

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Dovrebbe essere non troppo isolata però, nel senso non troppo lontana da un centro seppur piccolo, in modo da potersi muovere in bicicletta facilmente e da poter avere vicino una piccola comunità di persone amiche.

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2 - l'interno: la cosa più importante per me è la fruibilità da parte di tutti coloro che ci abiteranno, grandi e piccoli, umani e non (se si decide di avere animali)... quindi diciamolo non amo le case troppo patinate, ordinate, bianche che spopolano nelle riviste di settore. Amo i colori caldi per la zona giorno che secondo me deve essere creativa, le tinte tenui nelle stanze da letto. Adoro il legno, un mio sogno se cambiassi casa sarebbe averne una con struttura portante in legno... Attualmente abbiamo scelto il legno per buona parte dei pavimenti e per i mobili. 

caminetto

3 - la mia casa ideale dovrebbe essere baciata dal sole in modo da poterne sfruttare i raggi per l'energia elettrica e per l'acqua calda sanitaria, in modo che il suo calore scaldi le pareti nelle fredde giornate invernali, in modo da sfruttare al massimo la luce naturale. Ma dovrebbe avere anche un bel lato a nord dove godere il fresco in estate. 

pannelli

4 - abitarla dovrebbe avere un basso impatto ambientale, per cui vorrei pannelli solari temici e fotovoltaici, sistema di recupero dell'acqua piovana, riscaldamento da fonti rinnovabili.

5 - dovrebbe avere librerie in tutte le stanze, pochi semplici mobili, una grande e pratica cucina e profumo di pane che accoglie chi arriva!

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5 - Ma soprattutto la mia casa ideale è speciale perchè parla di noi, di quello che stiamo vivendo e di quello che abbiamo vissuto, delle bimbe che la abitano e l'hanno fatta propria col loro dis-ordine e pronta a cambiare e modificarsi man mano che cambiamo noi!

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E voi come sarebbe la vostra casa ideale? Ce l'avete già?

staffetta blogVi lascio alla lettura delle case degli altri partecipanti alla staffetta! Buona lettura!

1. simona elle - http://www.simonaelle.com/search/label/Staffetta%20tra%20blog

2. Persempremamma http://persempremamma.blogspot.it/search/label/dibloginblog

3. Fiori e vecchie pezze http://fiorievecchiepezze.wordpress.com/

4. Mamma & Donna http://www.mammaedonna.info

5. Casa Organizzata http://www.4blog.info/casaorganizzata

6. Federica MammaMoglieDonna http://www.mammamogliedonna.blogspot.it/

7. Micaela LeMCronache http://www.lemcronache.blogspot.it/

8. Elena Bendinelli http://gaia-racconta.blogspot.it/

9. Francesca Lancisi Watercolours http://www.francescalancisi.blogspot.it/

10. Passe-partout http://partoutml.blogspot.it/search?q=staffetta&max-results=20&by-date=true

11. Monica Viaggi e Baci: http://duemoritravelblog.com/

13. Laura Coppo http://www.lauracoppo.it/il-mio-blog

14. Cristina http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.it/search/label/Staffetta%20di%20blog%20in%20blog

15. CeciliaKi http://ckmystyle.blogspot.it

16. La Torre di Cotone http://www.latorredicotone.com

17. Sanzio e MOnica Tosihttp://monicc.wordpress.com/category/di-blog-in-blog/

18. La Diva delle Curve http://www.divadellecurve.com/search/label/staffetta

19. Before & After http://beforeandafterhs.blogspot.it/

20. mammerri www.mammerri.com

21.Quellocheunadonnadice http://quellocheunadonnadice.blogspot.it/

22.Vivere a piedi nudi http://vivereapiedinudi.blogspot.it/search/label/di%20blog%20in%20blog

23. Il Pampano http://ilpampano-designbimbi.blogspot.it/

24. La bussola e il diario http://bussoladiario.com

25. Accidentaccio http://accidentaccio.blogspot.it/

26. Pattibum http://pattibum.wordpress.com

27. Design Therapy http://www.designtherapy.it/

28. Debora Uberti http://crescereduegemelli-debora.blogspot.it

29. The Family Company http://familyco.wordpress.com/

30. GeGe Mastucola: http://gegemastucola.wordpress.com/

31. Danila http://www.dispariepari.it/category/social/

32. I Viaggi dei Rospi http://www.iviaggideirospi.com

33. Amarcord Barcellona http://amarcordbarcellona.blogspot.com.es/

34. Mother of Two http://mammadisem.blogspot.it/

35. Il mondo di Cì http://ilmondodici.blogspot.it

36. Diario magica avventura http://lamiadolcebambina.blogspot.it/search/label/staffetta%20di%20blog%20in%20blog

37. Illustrando Un Sogno http://silviomacca.blogspot.it/search/label/Di%20Blog%20in%20Blog%20-%20Staffetta

38. Samanta Giambarresi http://samantagiambarresi.wordpress.com/

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40.Home-Trotter http://www.home-trotter.blogspot.it

41 http://www.ilsaporedelsole.it

42 Il Caffè delle Mamme http://www.ilcaffedellemamme.it

43 Le due coccinelle http://www.leduecoccinelle.it/

44. Mammamanager http://mammamanager.altervista.org

45. Ma la notte no! http://malanotteno.blogspot.it

46. GocceD'aria http://www.goccedaria.it/tag/goccedaria/staffetta%20blog.html

47. Idea Mamma http://www.ideamamma.it

48. Mammachecasa! http://mammachecasa.blogspot.co.uk/search/label/Staffetta%20Di%20blog%20in%20blog

 

Crema cotta

on Venerdì, 08 Febbraio 2013. Posted in cucina

Crema cotta

Prima che anche il Carnevale scappi pubblico questa ricetta carnevalesca... si tratta della rivisitazione di un dolce che preparava mio padre ogni anno proprio e solo a Carnevale e che faceva solo lui: la crema fritta. Diciamocelo buonissima, ad essa collego dolci ricordi sia per il gusto per l'abbinamento al carnevale, ma piena di un sacco di cose attualmente non consumo più, essendo composta prevalentemente da latticini e uova. Però la voglia di ritrovare qualcosa di simile era tanta e quindi mi sono messa all'opera a creare una crema vegana che fosse idonea ad essere poi ripassata fritta o al forno. Se devo dirla tutta in origine pensavo di friggere come nella versione originale, poi mi è passata la voglia causa pomeriggio un po' pesante con Alice febbricitante, sicchè ho optato per il forno, meno impegnativo e più leggero. Direi che il risultato è stato apprezzato!

Ingredienti:

  • 400 ml di latte di riso
  • 45 gr di farina di riso integrale (macinata col mulinetto)
  • 25 gr di fecola di patate
  • 60 gr di sciroppo di agave
  • 1 pizzico di vaniglia
  • 1 pizzico di curcuma
  • farina di mais giallo (varietà cinquantino) macinata fine (fioretto)
  • zucchero di canna per spolverare

Procedimento:

In una pentola in acciaio col fondo pesante versare il latte di riso e aggiungere la farina di riso, la fecola, lo sciroppo d'agave, la vaniglia e la curcuma. Mescolare bene, accendere il fuoco e far bollire fino ad ottenere una crema (tipo pasticcera) piuttosto densa.

Versarla in una pirofila rettangolare in ceramica o su carta forno e lasciare raffreddare.

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Rovesciare la pirofila o la carta forno su un piatto e tagliare la crema addensata in rettangoli. Panarli con la farina di mais (volendo si puà usare anche pan-grattato o una miscela di pane e farina di mais) e diposrli man mano sulla teglia del forno (dopo aver messo della carta forno). Infornare per 10 minuti a 180°, estrarre la teglia, girare i rettangoli di crema con l'aiuto di una spatola e reinfornare per altri 5 minuti.

Estrarre dal forno, far raffreddare leggermente e spostarli su un piatto. Spolverare con zucchero di canna. Ottima tiepida, ma anche fredda... dentro ha un cuore di crema morbidina!

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Questo post partecipa alla raccolta di ricette di dolci di carnevale organizzata da Elena di NadirBlog&Sister.

 

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